Buffoni: "Il mio cuore viola mi dice che faremo grandi cose"
07.12.2005 12.22 di Luca Cellini
Adriano Buffoni, ex tecnico del Treviso, è da sempre tifoso della Fiorentina. A lui abbiamo chiesto un commento tecnico sull’annata viola.
Più deluso o più contento dalla partita di domenica scorsa persa dalla Fiorentina contro la Juventus?
Se fossi il tecnico viola sarei felice. Ho visto una squadra che ha dimostrato per larghissimi tratti la propria superiorità tecnica rispetto alla Juventus, ha fatto benissimo a centrocampo, in difesa non ha concesso tanti gesti tecnici ad un duo letale come Ibrahimovc e Trezeguet, e in attacco ha pagato una sfortuna incredibile.
Molti si ricordano di lei per le famose dichiarazioni dopo un Treviso – Fiorentina in cui disse che, se la squadra viola fosse andata in serie A, si sarebbe fatto frate. Le ripeterebbe a distanza di tempo ?
Certamente, non mi tirai indietro e lo faccio anche oggi. Sono tifoso della Fiorentina fin da bambino e la squadra viola che ci affrontò al Tenni era in salute ma non ancora pronta per il salto di categoria. Poi le cose, per fortuna, cambiarono e, seppur dopo uno spareggio, la società andò in serie A. Chi non conosceva la mia fede viola interpretò male quel mio pensiero. Sono consapevole che quelle dichiarazioni colpirono, ma erano solo parole d’amore per la mia squadra del cuore.
Che Fiorentina ha visto in queste giornate di campionato?
Una squadra che merita la posizione di classifica che ha, e merita anche qualcosa in più. Prandelli sta dimostrando che non sono i nomi a dare valore ad una squadra ma il gioco e il gruppo, oltre all'unità d’intenti. La società viola oggi è fra le più all’avanguardia ed il frutto del lavoro si vede poi sul campo.
Lei viene dall’esperienza negativa dell’esonero a Trieste col presidente Tonellotto. Ma è vero tutto ciò che si legge sul presidente della Triestina?
E’ un neofita del mondo del calcio ed è evidente che sta pagando le prime esperienze che sta facendo. E’ una brava persona, solo che è un po’ troppo impulsivo.
E’ ormai da tempo che ha lasciato la realtà Treviso. Che ricordi si porta dietro dei suoi anni in veneto e cosa ne pensa del Treviso di oggi?
Ho avuto la fortuna di lavorare con una dirigenza seria e preparata che stava costruendo un progetto importante. Ho lavorato con un gruppo di uomini seri e credo che la promozione ottenuta lo scorso anno sia il frutto anche dell’opera da me svolta per tre anni. Un giocatore simbolo per me resterà sempre Fabio Gallo. Purtroppo grande è il divario tecnico fra serie A e B, e il mercato di gennaio potrebbe non bastare a colmare il gap con le altre squadre che lottano per la salvezza. Comunque a mio giudizio personale la scelta di Alberto Cavasin mi sembra ottima.
Il pubblico di Treviso, a suo avviso, è razzista?
Non più di altre tifoserie. A livello sportivo la città di Treviso è matura sennò non sarebbe leader in tanti sport, dal basket al rugby, fino a pallavolo e calcio. La risposta data domenica scorsa con la vicenda Zoro vale più di tante parole inutili.
Dove può arrivare la Fiorentina in questa stagione?
La domanda giusta sarebbe se la Fiorentina può lottare entro qualche anno per lo scudetto. E la risposta oggettiva è sì. Il mio cuore viola mi dice che non bisogna porre limiti a questa Fiorentina, specialmente adesso che c'è un Luca Toni così. E’ davvero l’anno buono.
11 luglio 2009: la Treviso sportiva non dimentica lo scempio che hai fatto, Setten.
Tonella, Maino, Bernardi; De Poli, Lombardi, Margiotta; Fiorio, Bonavina, Pradella, Bressan, Boscolo.
Grazie Zanin, grazie Ferretti,grazie Perna,grazie Ferronato!