Addio a "Nico" Zambianchi, bandiera del Treviso che non c'è più

Mi sembra il minimo dedicare un topic al terzo giocatore assoluto per presenze nella storia del Treviso calcio.



Addio a "Nico" Zambianchi,
bandiera del Treviso che non c'è più

Storico giocatore biancoceleste (275 presenze) , poi ds
e presidente. Si è spento per un infarto

di di Michele Miriade
TREVISO (15 luglio) - Mentre si discute di salvare il calcio Treviso ieri nel tardo pomeriggio si è ammainata, per sempre, una bandiera. Domenico Zambianchi, per tutti "Nico", 61 anni fra pochi giorni, è deceduto all’ospedale di Treviso.
Infarto il responso della morte per quello che è stato per dieci stagioni un giocatore di spicco, ma poi anche direttore sportivo e presidente.

Cresciuto nel vivaio del Treviso, raffinato centrocampista, Nico con la maglia biancoceleste ha disputato dieci campionati fra serie C (allora campionato unico) e tre in D giocando ben 275 partite realizzando 22 gol, oltre a 24 presenze in Coppa Italia.

Solo Gino De Biasi (335 partite) e Silvano Colusso, altra colonna di quel Treviso, con 350 avevano fatto meglio. L’esordio in prima squadra (ha vestito poi quella dell’Alessandria) risale al 28 aprile 1968 in Pavia-Treviso, l’ultima l’11 giugno 1978 in Treviso-Mantova. Dieci intensi anni quando lo stadio "Tenni" era sempre stracolmo, con il tifo pungente e lui fortemente amato dai tifosi.

Fra i suoi allenatori ricordiamo Sergio Manente che lo fece esordire, Gigi Radice, Tino Molina, l’amico Luciano Magistrelli, Massimo Giacomini (che nel 1974-75 riportò la squadra in serie C) e Bruno Fornasaro e le presidenze di Archiutti, Foscolo e Palla.
Bandiera di un Treviso, quello che non c’è più, alla società Nico rimase sempre vicino soprattutto in momenti anche difficili diventando general manager nel 1983-84, quindi direttore sportivo dal 1983 al 1988 (con un annata intevallata da Mario David) ma soprattutto presidente dal settembre 1987 al marzo 1988, un periodo breve ma oneroso a dimostrazione di chi è stato Nico per il calcio Treviso.

Anche se non l'ho mai visto giocare, molto dispiaciuto per questa morte.
RIP Nino

Un pezzo di storia che se va in un momento particolare.

Un'altro pezzo importante nella storia del Treviso che se ne va,in questo anno funesto,Ciao Nico.

Condoglianze alla famiglia e ai tifosi. Certo che con la scomparsa di questa grande bandiera si chiude il cerchio di un'annata davvero tragica

"Presidente dal settembre 1987 al marzo 1988".
Quindi era lui il Presidente quando sono nato.

MissMart, 15/07/2009 22.48:

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Sincere condoglianze alla famiglia.

Ricordo il giocatore, elegante nei movimenti, di qualità nel gioco, corretto, riferimento del centrocampo, il Rivera del Treviso.

Per la cronaca, Zambianchi ha giocato con la maglia del Treviso dal 1967 al 1978, con la sola eccezione della stagione 71-72 quando ha svolto il militare a Trento (e quando il Treviso è retrocesso in serie D).
Oltre a 275 presenze e 22 gol, Zambianchi ha collezionato anche una promozione dalla D alla C nel 74-75.

Nico non c'e' piu'.L'ultimo dribbling non gli e' riuscto,l'infarto e' avversario che non perdona.Domenico Zambianchi 61 nni tra pochi giorni,se n'e' andato come era abituato a giocare,in punta di piedi.Nico ha fatto parte del bel Treviso a cavallo tra i 60' e i 70' quando la societa' aveva la sede in Piazza dei Signori.Era di Quinto,Nico:trafila delle govanili,tirato su da Piero Bortoletto,Manente lo fece esordire a 19 anni a Pavia 0-.Il primo gol con Gigi Radice il 4 maggio 1969 in Cremonese-Treviso 2-2,ultima apparizione in Treviso-Mantova 1-2,11 giugno 1978.Fui poi dirigente ed anche presidente(87).Gioco' in biancoceleste 299 partite,22 reti.Era il Treviso di Krull e Stefanelli,di Piero Zoppe' e Cadamuro,di "Schivanea" Simionato,Colusso,"Ucce"Osellame,Frandoli,Zathila,Bellina,Cimenti,Alberti,Galtarossa....Il cantore radiofonico delle sue gesta era assieme al povero Franco Polisseni,il "maestro"Leonida Coghetto."Un Treiso molto trevigianoi tifosi vi si identificavano.Che gran giocatore.Nico sapeva anche fare gol,con il Venezia me segno' uno straordinario.

Silvano Focarelli dalla Tribuna


A riportare questo articolo,mi sono venuti i brividi a pensare che in quel periodo io c'ero ,ma non ero partecipe di questa squadra,cosa mi sono perso...

Dal Gazzettino
L’addio a Zambianchi sabato mattina a Quinto

Oggi trafiletto in prima pagina del gazzettino e articolo principale nella pagina del Treviso calcio.
Sabato i funerali a Quinto.

da www.ilgazzettino.it

Nico ammaina la bandiera
«È stato il grande Treviso»

Sconforto per la perdita di Zambianchi, un leader. I funerali sabato a Quinto

IL RICORDO
Giacomini:
«Uomo vero
del calcio,
una rarità»

Giovedì 16 Luglio 2009,
Treviso
«Ottimo giocatore sotto l’aspetto tecnico-tattico e persona genuina, bella e di una elevata correttezza». Così Massimo Giacomini, allenatore del Treviso nella stagione 1974/75 con la promozione dalla serie D alla C, ricorda Nico Zambianchi. «Un uomo vero del calcio, una rarità» afferma Dino D’Alessi. Zambianchi è stato indiscussa bandiera, di un Treviso che non c’è più, per 10 stagioni dal 1968 al 1978, poi dirigente e presidente. Immagine della società, amato dai tifosi per la sua correttezza e le capacità tecniche. «Una persona bella e spontanea» lo ricorda, con gli occhi gonfi e il nodo in gola, la sua amata Monica, la prima a prestargli soccorso. Erano le 18 dell’altro pomeriggio quando Nico chiamò la moglie in negozio dicendo «Non mi sento bene» e Monica si precipita a casa a Carità di Villorba. Il primo attacco di cuore, poi l’intervento del medico, l’arrivo dell’ambulanza del Suem, il secondo attacco, il ricovero all’ospedale di Treviso dove i sanitari hanno cercarlo inutilmente di rianimarlo. Nico Zambianchi, nato nel 1948 a Quinto (lascia la figlia Giorgia) avrebbe compiuto 61 anni il prossimo 26 luglio. Iniziò a giocare a calcio nelle giovanili del Treviso, quindi la trafila fino alla prima squadra con esordio in C il 28 aprile 1968 (allenatore Sergio Manente), smise l’11 giugno 1978. In dieci stagioni vestì la maglia biancoceleste per 299 volte (275 in campionato e 22 gol, 24 in coppa Italia). Con Walter Frandoli e Silvano Colusso formò il terzetto di trevigiani doc: nati e cresciuti nella Marca e nel Treviso.
«Ho perso un grande amico, Nico è stato un giocatore che ha lasciato il segno anche come persona e dirigente. Lascia un grosso vuoto nelle tifoserie, era un simbolo perchè come me e Colusso eravamo nati e cresciuti assieme vincendo tutti i campionati, di lui ci dobbiamo ricordare sempre» afferma Walter Frandoli. «Eravamo amici in campo e fuori per dieci anni siamo stati la coppia del centrocampo da tutti invidiata perchè ci si completava a vicenda, lui più tecnico, io correvo di più, un giocatore geniale» lo ricorda Silvano Colusso che ha appreso la notizia della morte da Il Gazzettino.
«Sono costernato, ho perso un amico e un uomo vero, un giocatore che si è sempre comportato bene, uno dei pochi uomini veri e questo è una rarità nel calcio, non l’ho mai sentito parlare male di qualcuno, mi ritengo privilegiato aver lavorato con lui» dichiara l’allenatore Dino D’Alessi.
Dal campo alla scrivania, general manager (1983/84), direttore sportivo (1983/88) e presidente. Nico Zambianchi si ritrovò "timoniere" della società dopo l’uscita di scena di Zanetti e Negromanti. Incarico di presidente dal settembre 1987 a marzo 1988 (ma anche patron) con problemi societari non indifferenti scaturiti, come ricorda Piergiorgio Zavarise in "Regina di Marca" dall’abbandono del "re del caffè". E Zambianchi si trovò così a coprire tutti i ruoli societari per lasciare poi il club nelle mani di Edy Sartori che così ricorda lo ricorda «Una buona persona questo posso dire senza ombra di dubbio, mai creato problemi e prima ottimo giocatore».
«Una persona solare, sorridente, ha dato molto al Treviso, ho perso un grande amico con il quale ci si trovata con tanti altri ogni primo mercoledì del mese» ricorda Leandro Casagrande che entrò nel Treviso come segretario quando Nico lasciò. Conclude Massimo Giacomini, oggi presidente nazionale del settore giovanile e scolastico della Figc «Un giocatore di qualità, persona corretta, genuina e talvolta troppo buona ma questo gli ha permesso di elevarsi come uomo».
Sabato alle 10 alla chiesa di Quinto (partenza dall’obitorio di Treviso alle 9,30) si terrà il funerale, la salma verrà tumulata al cimitero di S. Cassiano.
Michele Miriade

Eh ma che cazzo, ma che succede in questo periodo? Era giovane poi.

da www.ilgazzettino.it

Questa mattina alle 10
l’addio a Zambianchi



Sabato 18 Luglio 2009,
QUINTO - Questa mattina il mondo del calcio trevigiano darà l’ultimo saluto a Nico Zambianchi, 60 qanni, bandiera del Treviso sia come giocatore per dieci anni e poi come dirigente e presidente. Uomo di grandi qualità umane, calciatore generoso, bandiera della società. Questa mattina alle 10 nella chiesa di Quinto (partenza dall’obitorio di Treviso alle 9,30) si terrà il funerale. La salma verrà tumulata al cimitero di S. Cassiano.

R.I.P.

QUINTO
Tanti ex del calcio Treviso per l’addio a Zambianchi
Domenica 19 Luglio 2009,
QUINTO - (m.mir.) Chiesa gremita a Quinto per l’addio a Nico Zambianchi, bandiera del calcio Trevsio con la maglia n. 10 sulla bara mai persa un attimo dallo sguardo dell’amata Monica nel corso del rito funebre. "Nico era pieno di desideri, di futuro, di trasmettere voglia di vita, una morte che è beffa e sconfitta» ha ricordato Don Artemio. E Nico, giocatore dal 1968 al 78 e poi general manager, ds e presidente, di vittorie ne ha ottenute tante, di sconfitte poche, ma a 60 ha subito quella senza ritorno. E per l’ultimo viaggio si sono radunati tanti ex compagni di squadra come Colusso, Frandoli, Bellina, D’Andrea, Galtarossa, Volpato, Sirena, Paladin, Spangaro, Casagrande, Zahtila, Fava, Pasinato, Cusinato, Osellame, Moscon, Rombolotto, Zavarise, De Poli, Piovanelli e altri, come amici e tifosi; ex dirigenti come Eugenio Crotti, Ciano Donadon, Gastone Marchi, i tecnici Fontana, D’Alessi e Massimo Giacomini che portò il Treviso dalla D alla C e oggi presidente nazionale del settore giovanile della Figc, e Tiziano Tessariol poichè Nico era stato ds anche al Montebelluna. "Caro Nico, uomo di classe e pieno di umanità quella palla che ci hai passato la palleggeremo sempre, è la palla della gioia e dell’amicizia" ha ricordato Vittorio Zanini, assessore, che ha portato il saluto della città di Treviso.