Ricordiamo che in questa sezione si parla del Treviso FBC, solo del Treviso FBC, nient'altro che del Treviso FBC. Qualsiasi altro messaggio non inerente a questi argomenti (ad es. il tifo e la curva) sarà quanto prima cancellato.


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Dolomiti Bellunesi

Ultimo Aggiornamento: 12/04/2024 22:02
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09/11/2010 14:46
 
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Il capitano del Belluno invita tutti a mantenere la calma

«Ci mancano
solo i risultati»


Lunedì 8 Novembre 2010,
Meno di un punto di media a partita: 9 in 10 gare, di cui appena 7 conquistati sul campo. Una sola vittoria all’attivo (se si esclude quella a tavolino con il San Paolo): era il 5 settembre, l’esordio contro l’Opitergina. Un successo in rimonta (3-2): tanto rocambolesco, quanto estemporaneo. Poi, dopo il gentile omaggio alla seconda giornata, 4 pareggi e altrettante sconfitte. L’ultima delle quali maturata nell’anticipo casalingo di sabato con il Rovigo: zero gol, zero tiri e passivo di misura. Ma nonostante queste statistiche, Simone Brustolon è tranquillo. E il motivo lo spiega proprio il capitano gialloblù: «Sì, perché giocando così, come in questo periodo e come nell’ultima sfida, i punti arriveranno di sicuro».
Allora dove va ricercato il problema?
«L’unico problema è il risultato».
Non è un dettaglio di poco conto.
«Lo so, il fatto è che paghiamo più del dovuto gli errori che commettiamo durante la partita. Un nostro sbaglio viene subito punito».
Come in occasione della rete a porta vuota di Dionisi, che ha regalato i 3 punti al Rovigo.
«In quella circostanza credo ci sia stata un’incomprensione tra Zappalà e il portiere, sul taglio del loro attaccante (Sabatini). Tuttavia, abbiamo avuto noi il controllo del gioco. E non dimentichiamo che di fronte avevamo una squadra quotata, con elementi di grande qualità».
Da cosa dipende allora la scarsa pericolosità in zona offensiva?
«Davanti gli attaccanti si sono mossi molto bene, hanno svolto a pieno il loro lavoro. Siamo riusciti anche a creare 2, 3 situazioni pericolose. E poi c’era un rigore su Mele».
La ricetta per uscire dal tunnel?
«Continuare a lavorare con lo stesso impegno. Sarei preoccupato solo se le sconfitte fossero frutto di brutte prestazioni. In realtà ce la giochiamo con tutti». (M.D.I.)

LA SITUAZIONE

E ora i gialloblù sono
in piena zona playout
Armenise squalificato


Lunedì 8 Novembre 2010,
Il Belluno perde un’altra posizione in graduatoria e piomba in piena zona playout. La squadra di Tormen (che a Venezia dovrà fare a meno dello squalificato Armenise), ora quint’ultima, viene sorpassata da un Città di Concordia in netta crescita, dopo le 5 sconfitte iniziali. Alessandro De Bortoli e compagni calano il tris contro il Kras Repen e si portano a quota 10. Proprio come l’Este, che impatta a reti bianche sul campo di Chioggia. Sembra ormai fuori dai giochi, invece, un Montebelluna in crisi societaria, ma anche di risultati, come conferma l’ennesimo passivo rimediato a San Vito al Tagliamento. In testa, tonfo casalingo del Treviso e il Venezia ne approfitta.
Questi i risultati della 10. giornata nel girone C di serie D: Chioggia Sottomarina-Este 0-0, Città di Concordia-Kras Repen 3-0, Montecchio Maggiore-Pordenone 0-0, Opitergina-Unione Venezia 2-3, Sanvitese-Montebelluna 1-0, Tamai-Torviscosa 4-2, Treviso-San Paolo 0-2, Union Quinto-Sandonà Jesolo 2-2. Classifica: Venezia 24; Treviso 21; Tamai, San Paolo, Pordenone 18; Sanvitese, Union Quinto, Rovigo 17; Sandonà 16; Chioggia 14; Este, Opitergina, Città di Concordia 10; Belluno 9; Kras Repen 8; Torviscosa, Montecchio 7; Montebelluna 4. (M.D.I.)

LA CURIOSITÀ

Rovigo non aveva mai vinto
sul prato del polisportivo


Lunedì 8 Novembre 2010,
Il Rovigo vince al polisportivo. Vista la differenza tra le due squadre sotto il profilo della qualità, è un risultato che ci può stare. Ma in realtà, lo 0-1 di sabato è un evento storico. La compagine rodigina, infatti, ha sconfitto per la prima volta in assoluto il Belluno a domicilio. Era il 15. confronto di campionato tra le due formazioni. Nelle precedenti 14 partite (dal torneo di serie C 1940-41 fino a oggi) il Belluno, in casa, era sempre rimasto imbattuto, avendo ottenuto 5 vittorie e 2 pareggi. Ma Dionisi ha rotto l’incantesimo.


11/11/2010 15:02
 
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Meno male che per il Belluno sarebbe dovuto essere l'anno della rinascita...
Mi sembra che siano sempre una squadra da mezza classifica.


15/11/2010 15:39
 
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Il Venezia gioca meglio dei gialloblù ma i due episodi determinanti
sono stati contestati dagli ospiti per la parzialità dell’arbitraggio


Un rigore dubbio
e un gol in fuorigioco
piegano il Belluno


Lunedì 15 Novembre 2010,
VENEZIA-BELLUNO2-1
GOL: pt 28’ M. Miniati; st 10’ rig. Zubin, 15’ Mazzeo.
VENEZIA: Menegatti 6; Falcier 6.5, Nicoletto 6.5, Pianu 6.5, Malagò 7; Collauto 6, Nichele 7, Lelj 6, Salzano 6 (st 32’ Borotto sv); Mazzeo 6.5 (st 22'Di Napoli 6), Zubin 7. Allenatore: Cunico.
BELLUNO: Miniati A. 7; Lazzaretti 5.5 (st 32’ Sommacal), Brustolon S. 6, Pavan 5.5 (st 14’ Zappalà), Lazzarini 6; Mele 6.5, Rosso 5.5 (st 28’ Pontin), Miniati M. 7, Merotto 6; Battaglia 5, Radrezza 5. Allenatore: Tormen.
ARBITRO: Formato di Benevento.
NOTE. Ammoniti Battaglia, Falcier, Pavan, Zappalà e Borotto. Angoli: 9-0 per il Venezia. Recupero: pt 1’, st 3’. Spettatori: 1.668 (1.400 abbonati).

Lunedì 15 Novembre 2010,
Ancora in rimonta, ancora nel segno di Zubin e Mazzeo, il Venezia primo della classe piega 2-1 il Belluno inanellando la sesta vittoria consecutiva al Penzo, la nona in 11 giornate. Un successo ottenuto dovendo risalire dallo 0-1 della prima frazione. I ragazzi di Enrico Cunico conservano così il primato e tre punti di vantaggio sul Treviso cui faranno visita sabato prossimo, ma senza il consueto seguito di tifosi «per motivi di ordine pubblico».
Il Belluno invece ancora una volta è vittima di una rimonta: la classifica si fa sempre più preoccupante e senza i 2 punti ottenuti grazie alla vittoria a tavolino con il San Paolo, i gialloblù sarebbero nel gruppo delle ultime.
Nell’undici iniziale mister Cunico alla fine porta Vianello solo in panchina e opta per Malagò terzino sinistro. All’ala sinistra torna titolare Salzano mentre in attacco Mazzeo viene preferito a Di Napoli come partner di Zubin. Sul fronte bellunese parecchie novità: tra i pali Alan Miniati al posto di Marziani, in difesa Lazzaretti e Lazzarini sono i terzini con Pavan e Simone Brustolon centrali; in regia nuova coppia con Rosso e Merotto per lo squalificato Armenise, infine in attacco si rivede Radrezza dopo la squalifica.
Prima nota del match dopo 2’, perché Battaglia si tuffa in area e l’arbitro lo ammonisce per simulazione. 5’: Pavan atterra Nichele fuori area ma Collauto dalla sua mattonella sbatte solo sulla barriera, dall’altra parte invece il destro teso di Mike Miniati non va lontano dal sette. 8’: doppia occasionissima, una ciascuno, in fotocopia. Da una parte Battaglia buca i centrali lagunari servendo Radrezza che calcio addosso a Menegatti; ribaltamento di fronte, Collauto sfonda a destra e serve Nichele che grazia il portiere gialloblù. Ancora Nichele, stavolta come rifinitore, dà un rigore in movimento a Zubin che però di sinistro alza oltre la traversa. Al 28’ il Belluno si rivede con un destro di Mele che Menegatti blocca a terra senza affanni, ma all’affondo successivo ecco la doccia fredda per gli arancioneroverdi: Merotto perde un contrasto aereo con Falcier, ma recupera palla e la serve a Mike Miniati che arrivando a rimorchio, la piazza di sinistro nel sacco. Sotto per 1-0 il Venezia va vicino al pareggio ma prima Mazzeo, quindi Zubin e Pianu non trovano il tap-in giusto sui cross di Falcier e Collauto. 37’: bella sponda di Zubin per l’accorrente Nichele che a differenza di Miniati non trova il bersaglio, idem Mazzeo: al 38’ sul suo sinistro dalla distanza ci si mette la traversa, al 46’ il portiere Miniati.
Dopo un primo tempo in cui a un Venezia comunque non perfetto manca solo il gol, nella ripresa bisogna aspettare il 9’ per la prima chance: Zubin regala a Salzano un pallone d’oro ma il giovane napoletano sulla linea di porta si addormenta. Per fortuna (del Venezia) al 10’ Mazzeo in area tenta di scavalcare Pavan che tocca la sfera con la mano, Zubin va sul dischetto e realizza il suo 11. gol in altrettante uscite. Scocca invece il 15’ quando Mazzeo viene lanciato da Malagò e finalmente riesce a battere Alan Miniati. Con le sorti del match ribaltate in un amen il Venezia ha la strada spianata e può cercare la rete della staffa (facendo incetta di corner, addirittura 9-0), che non arriva nonostante qualche mischia e qualche incursione insidiosa.
Il risultato alla fine è giusto anche che se in vantaggio sul campo della capolista, essere raggiunti su rigore non può non lasciare spazio a qualche recriminazione. Basta chiedere a Pavan, autore del fallo di mano. Basta chiedere all’ambiente. E le dichiarazioni rabbiose di presidente e allenatore lo confermano. (M.D.L.)

PARLA TORMEN

«La solita storia
Serve la moviola»


Lunedì 15 Novembre 2010,
Belluno bravo a metà. A un primo tempo giocato alla grande dai gialloblù è corrisposta una seconda parte in affanno. «Siamo stati bravissimi fin dall’inizio mettendo in soggezione i quotati avversari», dice l’allenatore Tormen. «Purtroppo è sempre la solita storia, quasi ogni domenica si gioca alla grande ma usciamo quasi sempre battuti di misura. Mi piacerebbe che ci fosse la moviola per vedere il rigore: mi è sembrato che Pavan avesse il braccio ben attaccato al corpo mentre sul 2-1 mi è rimasto il dubbio che Mazzeo fosse in fuiorigioco». Il mister del Belluno elogia la prova dei suoi che da quello che si è visto al Penzo non meritano assolutamente i miseri 9 punti fin qui ottenuti. «In ogni partita i miei ragazzi se la giocano alla pari contro qualsiasi squadra, noi raccogliamo sempre tanto meno di quanto seminiamo», sorride con amarezza il mister.
«Devo tessere un elogio particolare ai fratelli Miniati. Alan ha effettuato parate decisive, alcune di grande classe. Mike è stato eccezionale: dopo aver segnato la rete del nostro momentaneo vantaggio è stato un vero gladiatore a centrocampo. E pensare che è nato nel 1992: è un diciottenne di sicuro avvenire».
«Per la prossima settimana anche se dovremo affrontare una squadra quotata come il Pordenone, spero che i miei possano raggiungere quota dodici punti», conclude Tormen. E il Venezia? «Di solito non osservo con precisione gli avversari, ma da quello che ho visto mi sembra un undici ben dotato, sicuramente tra le favorite di questo difficile campionato».
Mario Secchi

E le ultime
ora sono
soltanto
a meno 2


Lunedì 15 Novembre 2010,
Il difficile equilibrio tra realtà e consapevolezza. Già, perché a ben guardare la classifica del Belluno, quart’ultimo a quota 9, con il trio di coda Montecchio-Torviscosa-Montebelluna a due sole lunghezze, verrebbe da preoccuparsi. A maggior ragione se si pensa che 2 dei 9 punti gialloblù sono frutto dei ricorsi (leggi San Paolo) e non del campo. Poi però si pensa a quello che il Belluno è, ovvero «una squadra costruita con pochissimo, destinata a soffrire fino all’ultimo minuto di campionato» (Tormen dixit) e dunque né ci si meraviglia, né si urla alla tragedia. Figurarsi, tanto meno, di chiedere teste. Attenzione però. Perché se si scivola nel «lo sapevamo», si finisce con l’affogare, oltre che risultare antipatici. Per info chiedere di Borgato (anno domini 2009). (A.D.B.)

«Il braccio era attaccato al corpo»


Il difensore Pavan contesta il penalty senza negare il contatto della mano con il pallone

Lunedì 15 Novembre 2010,
Al decimo minuto della ripresa la svolta della partita. Al Venezia viene concesso il rigore, poi trasformato da Zubin, per fallo di mano di Nicola Pavan. Il difensore gialloblù non condivide assolutamente la decisione dell’arbitro. «È vero che ho toccato il pallone con la mano - osserva Pavan - ma il braccio era attaccato al corpo. Persino Nichele (centrocampista arancioneroverde) durante la partita ha ammesso che è stato un penalty regalato. A dirla tutta avrebbe dovuto essere il guardalinee a segnalare il fallo, invece è stato l’arbitro che non era ben posizionato, perché era alle mie spalle».
Qualche recriminazione anche per il raddoppio dei lagunari. «Dalla panchina non ho visto, ma mi hanno detto che probabilmente Mazzeo è partito da posizione irregolare». Ancora una buona prestazione per il Belluno, ma zero punti portati a casa. «Ho visto un Belluno in gran forma - conferma Alan Miniati - un primo tempo giocato con gran grinta, un atteggiamento che ci ha permesso di portarci in vantaggio. Nella ripresa il Venezia è partito davvero molto forte, ci ha schiacciato un po’ e la classe di alcuni loro giocatori ha fatto la differenza». Gli ottimi interventi del portiere non sono serviti. «Il mio compito è parare, sono contento della mia prestazione personale, però volevamo portare via dei punti dal Penzo, ci avrebbe fatto molto bene, oltre che alla classifica, anche al morale».
Gioia personale per il fratello Mike. «È stato emozionante segnare in uno stadio che ha conosciuto la serie A. Peccato perché non è bastato. Appena ho ricevuto il pallone, visto che non c’erano compagni liberi in attacco, ho preferito tirare subito, anche se non avevo il pallone sul piede giusto. A centrocampo avversari come Nichele e Lelj si fanno sentire».
Anche il tecnico del Venezia ammette che non è stato facile superare il Belluno. «Ci è voluto un tempo per capire come affrontare gli avversari. Battaglia ci ha dato qualche grattacapo in difesa, come il pressing. Poi a inizio ripresa siamo stati bravi a cambiar passo e a ribaltare il risultato».

Rabbia Barzon
«Sono stufo
L’Aia è un clan
Ci derubano»


Lunedì 15 Novembre 2010,
«Derubati!». Il presidente Sergio Barzon è una furia dopo il «trattamento» riservato in Laguna al suo Belluno: «In quello stadio maledetto non si può proprio vincere. Non ce lo permettono. Come l’anno scorso, appena abbiamo segnato l’arbitro si è adoperato in ogni modo per farli prima pareggiare e poi vincere. E ci è riuscito». Il Barzon al veleno alza la mira: «Sono stufo. Questo volta andrò fino in fondo. Scomoderò i piani alti: pretendo rispetto. Per la società, la squadra e per chi investe tempo, passione e denaro per il Belluno. L’Aia mi ha stufato: è diventata un clan. A Venezia abbiamo giocato 11 contro 13. Sì, 13 perché oltre agli avversari e all’arbitro si è aggiunto anche il guardalinee». E ancora: «Il Venezia, con l’organico che si ritrova, non ha bisogno di certi aiuti. Il rigore è una pura invenzione, visto che Pavan aveva il braccio lungo il corpo e la palla gli è stata scagliata contro a 1 metro di distanza. Senza considerare che il povero Mike Miniati è stato calpestato da un avversario e che c’era un rigore netto su Battaglia». (M.D.I.)





23/11/2010 15:02
 
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Dopo un ottimo primo tempo i gialloblù calano vistosamente
e il Pordenone ne approfitta con una rete a due minuti dal 90’


Il grande ex Sessolo
non perdona
un Belluno pasticcione


Lunedì 22 Novembre 2010,
BELLUNO-PORDENONE0-1
GOL: st 43’ Sessolo.
BELLUNO: A. Miniati 7; Lazzaretti 6, Lazzarini 6, S. Brustolon 6.5, Zappalà 6 (st 19’ Sommacal 6); Armenise 6, Rosso 6 (st 34’ Merotto sv), M. Miniati 6.5; Battaglia 6.5, Mele 6, Radrezza 6 (st 26’ Mosca 5.5). (Marin, Masoch, E. Brustolon, Pontin). All. A. Tormen.
PORDENONE: Bortolin 7; Cester 6, Nastri 6, Campaner 6, Battiston 6.5; Tardivo 6, Casella 6.5, De Pin 6.5 (st 42’ Buttignaschi sv); Lella 6.5, Fantin 6 (st 35’ Rossi sv), Sessolo 7 (st 45’ Petris sv). (Posocco, Dus, Righini, Petris, Scalzo). All. E. Crestani.
ARBITRO: Riccardo Baldicchi di Città di Castello, 7 (assistenti: A. Lanzoni di Imola e F. Virelli di Reggio Emilia).
NOTE. Ammoniti Rosso e Fantin. Angoli 5-5 (2-1). Spettatori 300 circa. Recupero: pt zero; st 3’.



Lunedì 22 Novembre 2010,
Sbagliando non s’impara. Il Belluno getta al vento almeno tre grandi occasioni e un bel primo tempo. Nel secondo cala in proporzione alla crescita del Pordenone. Che alla fine strappa la vittoria con Sessolo, simbolo della ripresa convincente dei neroverdi. La prova di Max è stata determinante per il successo friulano, ma non è stata superiore al primo tempo di un Radrezza imprendibile. Il problema è che Andrea - comunque scomparso nei secondi 45’ - un’occasione simile a quella di Sessolo l’ha fallita. E come lui, Mosca, nella ripresa. Peccati non solo di gioventù per un Belluno che non riesce a scuotersi, vittima una volta dell’arbitro, un’altra della superiorità avversaria, oppure degli episodi. Manca soprattutto la cattiveria, a questa squadra.
Doppio brivido a inizio gara per i padroni di casa. È solo la prontezza di Alan Miniati infatti a salvare la porta del Belluno: al 2’ alzando in corner una punizione infida di Campaner, sull’angolo seguente distendendosi alla destra per deviare il tiro ravvicinato di Lella. La reazione arriva 7’ dopo: tre conclusioni consecutive, respinte la prima dalla difesa (ci prova Radrezza), la seconda da Battaglia (Mele indirizza proprio sul compagno di squadra), la terza ancora dai neroverdi. 11’: manovra palla a terra del Belluno, fino all’assist di Mele per Battaglia, che non centra lo specchio da ottima posizione. Occasione ancora migliore al 17’: Radrezza semina tutta la difesa ospite e ci prova di punta, ma Bortolin è bravissimo a metterci la mano. Il portiere del Pordenone non è affatto sprovveduto e lo conferma al 31’, allungandosi alla sinistra per toccare la bellissima semirovesciata di Mele. Battaglia arriva un secondo in anticipo e non riesce a chiudere i conti con il tap-in, però con lucidità serve Radrezza. Un rigore in movimento, per Andrea. A portiere spiazzato. Eppure il diagonale è fuori.
Non smette mai di piovere durante la pausa, e quando si riprende, scende ancora più forte. Giocare a calcio diventa progressivamente più complicato. Nei primi dieci minuti c’è spazio per un paio di conclusioni innocue del Pordenone, e per un contropiede due-contro-due mal gestito da Radrezza. Il Pordenone cresce, è più determinato rispetto all’incolore primo tempo. 16’: Sessolo scappa sulla sinistra e crossa, Fantin è puntale alla deviazione, ne esce una traiettoria velenosissima che Alan Miniati può solo guardare. Per fortuna sua, la palla sorvola la traversa. Dopo essere stato ammonito, Fantin ci riprova, ma anche stavolta non centra la porta.
Tormen sostituisce Zappalà e Radrezza inserendo Sommacal e Mosca ed è proprio l’esterno sinistro agordino ad avere sui piedi la palla che può cambiare le sorti del match. Gliela serve Battaglia, Stefano cerca il secondo palo e trova invece i piedi di Bortolin. L’azione prosegue con un batti e ribatti senza esito. Pordenone vicino al gol al 35’: Alan Miniati nega all’ex Sessolo la soddisfazione di esultare davanti ai tifosi di una volta. E un attimo dopo, Tardivo sfiora il palo alla destra del portiere feltrino.
La partita sembra scivolare verso lo zero a zero ma un lampo di Sessolo, dimenticato dalla difesa e ben servito da Casella, impietosamente mette a sedere il Belluno. Il numero 10 ospite infila un diagonale perfetto, a 2’ dal 45’. Imparabile per Miniati. L’assalto finale è tutto cuore e confusione e non porta a nulla.
A inizio dicembre riapre il mercato: gli obiettivi del Belluno sono un difensore e un regista. A loro, oltre alla bravura, sarà chiesta anche di alzare la voce. Quella di un leader che in campo manca.

PARLA TORMEN

«È sempre
la solita storia»

Lunedì 22 Novembre 2010,
«Cosa vi devo dire? Siamo alle solite». Non ha tutti i torti, mister Toni Tormen, costretto a commentare un film già visto e rivisto. Ma c’è un modo per non riproporre più una sceneggiatura che ricorre con una regolarità disarmante? «Dobbiamo imparare a gestire meglio la gara. Siamo ingenui, abbiamo incassato un gol assurdo, dopo aver perso palla a metà campo in maniera sciocca. Ci siamo fatti infilare con troppa facilità. E non è la prima volta. Ma ai ragazzi devo fare i complimenti».
Nessun rimprovero al termine del match?
«Se devo giudicare i miei, non posso che essere soddisfatto, al di là del risultato. I giocatori hanno dato tutto, lottando su ogni pallone e giocando a tratti un buon calcio».
Troppe occasioni mancate?
«Ne conto almeno 4. Tutte clamorose. Inutile girare troppo attorno all’argomento: abbiamo fallito dei gol inverosimili davanti al portiere. Purtroppo è la solita storia: riusciamo a creare i presupposti per segnare, ma non concretizziamo mai».
La differenza va ricercata anche nei cambi? Il Pordenone ha inserito Rossi per Fantin. Un ex professionista per un altro ex Lega Pro. Il Belluno ha mandato in campo tre prodotti del vivaio.
«Ecco, avete inquadrato perfettamente la situazione. La differenza sta anche in questi aspetti. Tuttavia, abbiamo creato più dei nostri avversari, soprattutto in un primo tempo giocato benissimo: con continuità, tenendo palla a terra, nonostante il campo pesante». (M.D.I.)

I carabinieri
fanno
chiudere
il «baretto»


Lunedì 22 Novembre 2010,
Oltre al danno, la beffa. Dopo aver assistito all’ennesima sconfitta della loro squadra, i tifosi bellunesi non hanno avuto nemmeno la possibilità di consolarsi al bar del polisportivo. Sì, perché un controllo dei Carabinieri ha rilevato un’irregolarità legata alla presenza di bicchieri di vetro nel piccolo chiosco. Una sottigliezza di poco conto, secondo i gestori del bar e i sostenitori gialloblù. Ma i Carabinieri non hanno voluto sentire ragioni: giro di chiave e si chiude. Il presidente Sergio Barzon si è soffermato a lungo con le forze dell’ordine, anche durante la partita, per risolvere la questione. Nulla da fare. I tifosi, a dir poco imbufaliti, hanno dovuto abbandonare quello che è ormai diventato un vero e proprio rituale nei post partita. (M.D.I.)

Tra i giocatori affiora la frustrazione

Armenise: «Inizia a diventare una vera sofferenza: giochiamo bene ma non raccogliamo nulla»

Lunedì 22 Novembre 2010,
«Frustrante». Un termine che ricorre spesso nei discorsi e nei ragionamenti di chi, come Nicola Armenise, sa di aver dato tutto. Ma sa anche di non aver raccolto nulla.
UNA SOFFERENZA - Armenise non si dà pace. «Per chi sta in campo, inizia a diventare una vera sofferenza. Non ho mai visto una squadra giocare così bene come la nostra, costruire tanto e poi rimanere a mani vuote». L’esperto centrocampista individua il neo del suo Belluno: «Dobbiamo imparare a leggere meglio l’incontro. Prendiamo il Pordenone: in alcune fasi della partita, ha cercato di addormentare il gioco. Volutamente, perché sapevano che su un campo così pesante e in una gara così dispendiosa, era necessario far rifiatare la squadra. Noi, nella ripresa, avremmo dovuto capire l’andamento di un match ormai incanalato sullo 0-0. Potevamo accontentarci del pari e portare a casa un punto che sarebbe stato prezioso. E invece ci siamo esposti troppo: è una questione di inesperienza». La scarsa concretezza sotto porta è forse il vero tallone d’Achille: «Voglio sperare che sia solo un momento passeggero e che prima o poi la situazione si sbloccherà». Il mediano ha ben poco da rimproverare al Belluno: «Abbiamo dato vita a una prestazione attenta, combattiva, agonisticamente cattiva. Insomma, tutti i requisiti che dovrebbe avere una squadra in lotta per la salvezza. Non sono preoccupato perché nessun avversario - e sottolineo nessuno - ci ha mai messi sotto». Da dove ripartire? Semplice, secondo Armenise: «Dalla compattezza del gruppo e dal lavoro in allenamento. Solo così potremmo uscire da questa situazione».
LE PAROLE DELL’EX - Parole di conforto arrivano da Enrico Tardivo: «Tranquilli, il Belluno si salverà. Prima di tutto perché strappare punti al polisportivo è difficilissimo per tutti: il fattore ambientale è determinante. Basti pensare che qui non avevo mai vinto. Poi perché è una formazione giovane, destinata a crescere. E ha giocatori di categoria, come Mele e Radrezza. Ma anche Battaglia mi ha fatto un’ottima impressione».

Marziani,
menisco rotto
E in panchina
va Paolo Marin


Lunedì 22 Novembre 2010,
Piove sul bagnato. E il riferimento non è alle pessime condizioni meteorologiche, ma a un organico letteralmente falcidiato dagli infortuni. Il Belluno, infatti, è in ansia per Mauro Marziani, il giovane portiere siciliano che ha difeso in diverse occasioni - e con risultati più che discreti - la porta gialloblù. C’è il rischio che l’estremo difensore possa fermarsi a lungo a causa della rottura del menisco. Il portiere si è sottoposto nei giorni scorsi a una risonanza magnetica che chiarirà ogni dubbio: l’esito degli esami arriverà nella giornata di martedì. In ogni caso, il Belluno è stato costretto a cautelarsi. In che modo? Tesserando, due giorni prima del match, il preparatore dei portieri: Paolo Marin, finito inaspettatamente in panchina nella partita di ieri. Una brutta tegola, quindi, soprattutto alla luce della regola dei fuoriquota: Marziani è nato nel 1991 ed è obbligatorio schierare, nell’undici di partenza, almeno due giocatori di quell’annata. Dopo aver valutato i tempi di recupero, la società deciderà se intervenire o meno sul mercato. (M.D.I.)

02/12/2010 12:52
 
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Gialloblù avanti 2-0 e poi sconfitti dall’ultima in classifica


Belluno disastroso
Così si retrocede


Belluno perde lo scontro diretto con il Montebelluna e si fa scavalcare in classifica dai trevigiani. Avanti di due gol all’intervallo e con l’allenatore Masitto padrone di casa espulso per proteste, sembrava essere tutto perfetto. Invece nella ripresa i giovani biancocelesti ribaltano il risultato grazie a un rigore di De Freitas e a una doppietta di Nobile, il cui ingresso in campo è stata la mossa vincente che ha mandato al tappeto gli ospiti. È l’ennesima rimonta subìta dai gialloblù, ora in piena zona retrocessione.
Già al 2’ Riccardi va in gol, ma l’arbitro annulla per fuorigioco. Al 6’ ancora Riccardi da fuori: Miniati para sicuro a terra. Gazzola al 10’ viene atterrato al limite dell’area dopo una percussione centrale, la punizione non ha però esito. Al 28’ opportunità per gli ospiti con Pavan, che di testa mette a lato. 1’ dopo padroni di casa a un soffio dal gol con Bressan, che calcia dalla trequarti una punizione che si stampa sulla traversa. È poi Gazzola al 33’ a fare tutto bene, ma il suo tiro appena dentro l’area viene ribattuto dal portiere con la mano aperta. Nel finale accade l’imprevedibile. Al 38’ il Belluno usufruisce di una dubbia punizione, Mele scodella in mezzo per Battaglia che di testa coglie la sbarra, sulla ribattuta Pavan è il più rapido e insacca da due passi. Masitto s’infuria e prende anzitempo la via degli spogliatoi. Ma non è finita. Nel recupero Bressan e Battaglia si scontrano in area, l’attaccante ospite perde il passo e tra lo stupore generale il direttore di gara assegna il penalty, che Mele trasforma.
Nella ripresa biancocelesti subito pericolosi con una punizione di Bressan che Miniati ribatte di pugno. Al 18’ un contatto tra Pavan e De Freitas induce l’arbitro a fischiare un altro rigore, che lo stesso attaccante trasforma. La partita si rianima, il Belluno fallisce al 21’ con Mike Miniati una colossale opportunità per chiudere il discorso e puntuale 2’ dopo arriva il pareggio del Montebelluna. Nobile prende palla e dal vertice sinistro fa partire una missile che termina sul sette lasciando impietrito l’estremo ospite. Dopo 3’ il Monte completa il sorpasso. Ancora Nobile spezza in due la difesa e dal limite trova un rasoterra angolatissimo. Il Belluno si getta in avanti ma non ha più la lucidità necessaria per pareggiare.

LE INTERVISTE

Diverbio tra presidenti, poi Barzon si autoaccusa
«Colpa mia se la squadra non ha lo spirito giusto»


Lunedì 29 Novembre 2010,
A fine partita gli animi sono accesi, anche perchè il Belluno non si aspettava di dover raccogliere un’altra sconfitta, che significa anche il sorpasso da parte del Montebelluna. E così tra il presidente biancoceleste Michielin e quello ospite Barzon c’è spazio per un battibecco, subito ricomposto. Il massimo dirigente della società gialloblu così commenta questa battuta d’arresto: «Non si può perdere una partita dopo che eravamo sopra di due gol. Con questa mentalità non si va da nessuna parte, anzi si retrocede. La colpa è mia, perché non sono riuscito a far capire alla squadra lo spirito con il quale si scende in campo».
Avevate fatto un buon primo tempo.
«Loro non avevano fatto nulla nei primi 45’ per cui non mi sarei aspettato di perdere questa partita. Però non è la prima volta che accade in campionato».
Sul 2-1 avete avuto una occasione colossale per chiudere ogni discorso.
«Sono seccato proprio per questo, Battaglia aveva la palla giusta, che andava non calciata, ma scaricata con rabbia in rete. Invece, pur avendo tutto lo spazio per tirare, ha preferito appoggiare per Miniati, che in corsa ha concluso alto».
Ci sono stati due rigori, uno per parte, alquanto dubbi.
«Non è mia intenzione commentare l’operato arbitrale, lui ha voluto darli entrambi ma a mio modo di vedere si è trattato di contatti veniali. Due rigori un po’ larghi in effetti, però non hanno inciso sull’esito della partita». (G.M.)

IL MERCATO

Oggi si decidono le strategie. Anche in uscita

Martedì 30 Novembre 2010,
Porte aperte. Si apre domani la finestra di mercato che dovrebbe risollevare le sorti del Belluno. Ed è proprio di questo, o anche di questo, che questa sera Toni Tormen e la società parleranno. Come e dove intervenire. Scontato un intervento in difesa - l’ex Piscopo è in stand-bye -, si cercherà anche un centrocampista. Per la punta invece tutto dipende dai movimenti in uscita. Se si optasse per un taglio di Battaglia per esempio, ecco che si potrebbe pescare qualcosa di nuovo, altrimenti avanti con chi c’è. (A.D.B.)



CALCIO
Dopo il disastroso ko di Montebelluna
il tecnico Tormen analizza la situazione del Belluno


«Qui la carenza
è strutturale»


Alessandro De Bon
Martedì 30 Novembre 2010,
La carenza è strutturale. A 24 ore dal dolorosissimo tracollo di Montebelluna Toni Tormen dice la sua verità. A 360 gradi. Partendo da se stesso. «Se il problema fossi io - assicura il mister gialloblù - credete che non me ne andrei immediatamente? Che tornerei magari a fare il ds e basta? Se sono sulla panchina del Belluno è perché ho detto io di sì alla società in un momento in cui c’era bisogno di darsi una mano. Ma nella mia testa non c’è la mia panchina, c’è la salvezza del Belluno. Di cui io non sono "un mister". No, il Belluno per me è molto di più e il mio unico obiettivo e pensiero è portarlo alla salvezza. Se con il giocatore X o l’allenatore Y, a me importa poco».
Al momento però si marcia in tutt’altra direzione. Quella per l’Eccellenza.
«Dal triplice fischio di domenica mi ritrovo catapultato in una situazione mai vissuta prima in 30 anni di calcio. Mi sto chiedendo cosa stia succedendo. Ma se da 13 partite la squadra è arrivata 11 volte a 99, ma mai a 100, vuol dire che manca qualcosa. Che con questi mezzi il 100 è irraggiungibile. La carenza è strutturale».
Un’ammissione di colpa, visto che la squadra l’ha costruita lei?
«Nessun problema ad ammettere che da qualche parte ho sbagliato pure io. D’altronde solo chi non fa nulla e parla soltanto non sbaglia mai. Io ho raccolto una sfida "da pazzi", perché lo considero il sale della vita, e mi sono lanciato. Avendo in mano 10 però, e non 100, i margini sono ristrettissimi ed è facilissimo cadere nell’errore. E qualche scommessa l’ho senza dubbio persa».
Mercato anche in uscita dunque?
«Questo lo decideremo con la società parlando di tutto, dalla A alla Z (oggi il vertice, ndr). La partita con il Montebelluna mi ha dato molto fastidio e mi ha deluso. Non me l’aspettavo dai ragazzi, da alcuni in particolare. Pur avendo fatto più gol di Chioggia e Rovigo, Radrezza ne ha segnato solo 1, Mele 3 su rigore, Battaglia 2... Non basta. E nella fase di non possesso non funzioniamo. Mancano fisicità, stazza, esperienza e pure tecnica. Abbiamo preso 3 gol in 8’ da una squadra che prima ne aveva fatti 8 in 1080’. C’è stato un crollo nervoso e psicologico. Abbiamo già subìto sette rimonte. Ci sono paura, frustrazione. Ma sarei il primo a dire "arrivederci" a chi non si impegna, e nove volte su dieci non è stato così. È lampante: manca qualcosa».
Un quadro poco felice.
«Sicuramente sono rimasto sorpreso pure io. Mi aspettavo qualcosa in più dai giocatori scelti in estate e qualcosa in meno dal campionato. Che invece è notevolmente cresciuto di livello e di competitività».
Che fare?
«Un nuovo miracolo, come l’anno scorso. E ci credo. Certo che ci credo. Se si ascolta chi parla e basta il Belluno sarebbe retrocesso cinque anni fa».


I TIFOSI

La delusione ultrà
galoppa su internet


Martedì 30 Novembre 2010,
Vergogna, Siberia e interventi divini. Il clima intorno al Belluno si è improvvisamente fatto di ghiaccio. E non si salva nessuno. Perché saranno pur pochi, ma attraverso il loro sito gli ultras del Belluno questa volta hanno deciso di alzare la voce.
Ad aprire le danze è un post dal titolo «Umiliati». «Non è possibile perdere a Montebelluna - attacca l’amministratore del portale gialloblù -. Ci sentiamo tutti traditi (...) Se finisse adesso il campionato saremmo in Eccellenza. Groppello ci manchi. Domenica arriva il Kras, e che Dio ce la mandi buona». Quindi, uno dietro l’altro, ecco i commenti di altri tifosi. E le prime teste iniziano a rotolare. «Via Tormen, Battaglia, Elia Brustolon, Armenise, Mele e Mosca». Ma c’è chi non si accontenta di far fuori gli elementi migliori e di fronte all’ennesimo ko sentenzia sicuro: «I peggiori giocatori mai visti a Belluno». «Voglio leggere le scuse per questa figura», chiede uno, «propongo una qualche forma di contestazione», replica un altro.
Quindi, nel mezzo dell’infervorata discussione, ecco il messaggio di Max Parteli, ex componente dello staff tecnico gialloblù (era il secondo di Andreucci, ora guida l’Union in Promozione). «Capisco la delusione dei tifosi bellunesi, però ora è proprio il momento di aiutare il mister e i ragazzi. Il Belluno è una società e una squadra con persone vere, che si tirerà fuori da questa situazione, per cui continuate a incitare la squadra». Ma l’appello non attacca e la chiosa finale di «Uff» (nomen omen) è epica: «Dai boce, domenica tutti allo stadio che se perdiamo pure con gli slavi (il Kras Repen ndr) li mandiamo in Siberia Battaglia&Co». (A.D.B.)




24/12/2010 20:35
 
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CALCIO SERIE D
Montecchio sconfitto nel recupero
piccola consolazione per il Belluno

Venerdì 24 Dicembre 2010,
Il Belluno non passerà il Natale da solo in fondo alla classifica: all’ultimo posto, con i gialloblù, c’è ancora il Montecchio, sconfitto 1-0 dall’Este nel recupero della 13. giornata di campionato. E mentre i padovani, ora a quota 20, si sganciano dalla zona retrocessione, i due fanalini di coda rimangono fermi a 12 punti e a -6 dalla salvezza.
Per rimediare a una situazione sempre più complicata, la truppa guidata da Roberto Raschi sta lavorando assiduamente in allenamento. Anche ieri doppia seduta (mattino e pomeriggio) sotto una pioggia battente per preparare al meglio l’ultima sfida del 2010: quella contro il Sandonà Jesolo, in programma giovedì 30. Per la vigilia di San Silvestro, dovrebbero tornare a disposizione Radrezza e Armenise, mentre Battaglia si rivedrà soltanto nel nuovo anno solare: il centravanti deve ancora smaltire i recenti guai fisici. La prudenza è d’obbligo. Tutto tace sul fronte mercato: Cacciotti ha disputato una buona partitella, ma rimane un giocatore in prova. Ora, però, sono previsti tre giorni di pausa. Per tutti. (M.D.I.)
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27/12/2010 14:53
 
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«Più soldi e coraggio
per il calcio bellunese»


Lunedì 27 Dicembre 2010,
«Fa male vedere il Belluno così, all'ultimo posto della classifica. Ma se il budget che si riesce a mettere a disposizione di un direttore sportivo è questo, non si possono pretendere miracoli. Questa è la realtà del calcio bellunese». Mauro De Bon si è lasciato da poco alle spalle il calcio giocato. E riguarda alle società nelle quali ha militato. Al Belluno, anzitutto. «In squadra ci sono tanti giovani, anche bravi, mentre probabilmente servirebbe qualche uomo di categoria. Ma bisogna fare i conti con quella che è la realtà. Tormen non poteva fare miracoli».
Ma è solo questioni di soldi?
«Bisognerebbe essere bene addentro alle cose della società e della squadra, per giudicare. Un appunto, forse, lo si può muovere, in generale, al calcio bellunese: giovani bravi ce ne sono, in giro. Ma vengono cresciuti fino ai 18 anni e poi non si ha il coraggio di puntare su di loro e finiscono in qualche società limitrofa. In cambio si valorizzano giovani che vengono da fuori per farsi le ossa e che l'anno successivo non ci sono più».
Intanto c'è il rischio (opportunità?) che il prossimo anno in Eccellenza ci siano tre squadre bellunesi: Belluno, appunto, con Feltrese e magari Union.
«La Feltrese da tanti anni sta cercando di fare il salto di categoria. Ha conquistato l'Eccellenza grazie alla fusione col Sedico ed è stata brava a mantenerla per tanti anni. Ma, pur allestendo ogni anno belle squadre per puntare al salto di categoria, le è sempre mancato quel qualcosa in più. Eppure a Feltre hanno tutto per far bene, dalla società al settore giovanile. Quest'ultimo, in particolare, che dispone di ottimi allenatori che conosco personalmente, credo sia il punto di forza: non mi risulta che i granata abbiano mai dovuto bussare fuori provincia per cercare fuoriquota... Però resta il fatto che il mio amico Maset se ha voluto vincere qualcosa, come diciamo sempre quando vogliamo scherzare, è dovuto andare al San Vittore».
Il Cavarzano: ci hai trascorso parecchie stagioni...
«È una società che conosco bene: procede senza fare i passi più lunghi della gamba, ed è una politica che paga. Hanno un mister che sa valorizzare i giovani».
La Prima categoria?
«L’ho seguita poco, quest'anno. Ma è una categoria nella quale i marpioni che scendono di categoria fanno sempre la differenza».
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28/12/2010 14:28
 
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CALCIO SERIE D
Russo, punta in prova al Belluno

Alessandro De Bon
Martedì 28 Dicembre 2010,
Clima e attaccante. Tutto tendeva al Russo ieri all'allenamento del Belluno. Immersi nel freddo boia di questi giorni i gialloblù di Raschi hanno accolto ieri il nuovo attaccante arrivato a rimpiazzare la partenza di Brustolon e dare man forte alla truppa: Gianluigi Russo, classe 1986, tre anni all'Acquanera nel girone A di serie D. Formalmente, nonostante il primo allenamento di ieri svolto in perfetta tenuta gialloblu, Russo è ancora in prova. Oggi pomeriggio Raschi dovrebbe prendere la decisione definitiva, ma lui, a quanto pare, ha pochi dubbi. «Io mi sento già del Belluno - le prime parole di Russo - a meno che nella notte non succeda il finimondo...».
Ieri all'Acquanera, come mai oggi al Belluno?
«Perché la mia vecchia società ha avuto l'occasione di comprare una di quelle punte che spaccano il mondo e capendo che avrei giocato meno mi hanno detto che se volevo potevo andare. Ed eccomi qua. Belluno è il posto giusto».
Per un miracolo...
«Ma è proprio questo il bello. Se arrivassi in una piazza in cui tutto è già bello e pronto, fatto e finito, che gusto ci sarebbe? Dover compiere il miracolo di cui parlate è uno stimolo in più».
Per farli, questo genere di miracoli, servono i gol.
«E credo proprio che il Belluno mi abbia preso per questo. Per segnare. Il primo anno in D ne ho fatti 7, quest'anno 4 in campionato e 3 in coppa. Ovviamente, per aiutare il Belluno a salvarsi, miro a farne ancora di più».
BOLLETTINO. Intanto però, per uno che entra, in vista del match di giovedì altri sei rimangono fuori: Radrezza (per lui probabile la panchina), Pavan (infortunio), Zappalà (infortunio), Battaglia (squalifica), Lahti (non tesserato) e pure Armenise, ieri completamente out per un male al tallone che a questo punto preoccupa e non poco mister Raschi. Giovedì, ore 14.30, Sandonà Jesolo-Belluno.
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30/12/2010 01:35
 
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CALCIO SERIE D Per mister Raschi l’attaccante va bene. Domani a San Donà in meno 7
Russo è ok, ma ancora niente firma

Mercoledì 29 Dicembre 2010,
Un Russo a pranzo. Sì? No? Lo deciderà la società, oggi, alle 12.
Per mister Raschi non ci sono dubbi: Gianluigi Russo è perfetto per vestire la maglia gialloblù. Il secondo allenamento tenuto dall'ex Acquanera ieri pomeriggio ha definitivamente convinto l'allenatore del Belluno che ieri sera ha definitivamente passato la palla alla società, dando il suo benestare al tesseramento dell'attaccante. Già, perché sull'accordo economico con la punta c'è ancora qualcosa da vedere.
E l'incontro decisivo, in un verso o nell'altro, avverrà oggi all'ora di pranzo, quando Russo incontrerà Bottacin con l'intento di arrivare alle firme.
QUI BELLUNO. La truppa intanto sta marciando spedita verso la partita di domani pomeriggio, in casa Sandonà Jesolo (arbitrerà l'incontro il signor Marco Guidi di Imola). La marcia però assomiglia sempre più a una ritirata. Ad oggi infatti sono 7 i giocatori che di sicuro, o molto probabilmente, non potranno prendere parte al match. Gli assenti sicuri al cento per cento sono Battaglia, Zappalà, Pavan, Lahti e da ieri pure Armenise. In panca, ma preferibilmente non schierabili, Radrezza e Rosso. Particolarmente dolorose per Raschi le assenze di Lahti, per il quale si sperava che la burocrazia riuscisse a fare il suo corso garantendone il tesseramento, e Armenise, il cui tallone, visitato e rivisitato, ha bisogno di assoluto riposo. (A.D.B.)
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30/12/2010 21:51
 
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Belluno in campo di malavoglia
Gialloblù a San Donà in emergenza. Mister Raschi: «Non capisco ma obbedisco»

Giovedì 30 Dicembre 2010,
A malavoglia, ma con grinta. Il Belluno torna in campo. A 36 ore dall'addio al 2010 i gialloblù di Roberto Raschi scenderanno in campo questo pomeriggio (ore 14.30) in casa Sandonà Jesolo per il recupero dell'ultima giornata del girone di andata, rinviata per neve lo scorso 19 dicembre. «Non riesco veramente a capire questa ostinazione nel farci giocare il 30 dicembre e il 5 gennaio - sottolinea mister Raschi alla vigilia - con un freddo becco e le ferie interrotte; ma se così dev'essere, obbedisco».
Novità dall'infermeria.
«Appena prima del match proveremo a capire se Armenise può farcela, magari con un'infiltrazione. Speriamo, perché l'emergenza è totale, la peggiore dall'inizio dell'anno. Oltre a Nicola ho fuori Battaglia, Pavan, Zappalà e Lahti, con Radrezza che verrà in panca, ma non è di certo al meglio per giocare con questo freddo. In mezzo alla difesa, nello specifico, la situazione è preoccupante. Per questa gara ma anche per tutto il girone di ritorno. Se dovessi chiedere un regalo al mercato di gennaio chiederei senza ombra di dubbio il tesseramento immediato di Lahti».
Emergenza non vuol dire alibi.
«No di certo. Giocheremo contro una delle squadre più forti del campionato, che punta alla promozione; ma al di là del verdetto del campo, dei punti, io guarderò anche a quello della prestazione, dell'impegno e del gioco. Voglio capire quali giocatori hanno recepito il messaggio di sangue, sudore e lacrime. Niente scuse dunque, a fine gara faremo le nostre valutazioni».
I punti alla fine del girone, 12, 13 o 15 che siano, saranno pochini se quota salvezza è sempre a 42.
«Sì, è vero, ma erano pochini anche l'anno scorso e poi ce l'abbiamo fatta. Io spero solo di riuscire a lavorare come vorrei perché fino ad oggi, tra emergenze, ghiacchio, rinvii e ferie, non ce l'ho ancora fatta. E quando ce la faremo sarà più facile pensare anche ai miracoli».
Gianluigi Russo, il nuovo attaccante, giocherà titolare?
«È appena arrivato, si è allenato solo tre volte con il gruppo, ma vista la situazione è una possibilità».
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31/12/2010 16:04
 
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CALCIO SERIE D Il primo gol avversario arriva al 7’, il terzo è segnato all’inizio della ripresa
Il Belluno crolla in riva al Piave
La squadra gialloblù, senza quattro titolari, offre una prestazione modesta a San Donà


Venerdì 31 Dicembre 2010,
Il SandonaJesolo riduce le distanze a 5 punti dalle capoliste Venezia e Treviso, portandosi a ridosso delle altre squadre di vertice Rovigo, Tamai e Sanvitese. A farne le spese il Belluno, autore di una prestazione modesta con cui i gialloblù restano nella posizione di fanalino di coda. Raschi si presenta in riva al Piave dovendo rinunciare a ben quattro titolari: in difesa assenti Zappalà per squalifica e Pavan per infortunio, a centrocampo Armenise, in attacco Battaglia mentre Radrezza è costretto a rimanere in panchina a causa di un stiramento alla coscia della gamba destra. La linea verde del Belluno non riesce mai ad entrare in partita e subisce il pressing del SandonaJesolo per tutta la gara. Tedino dopo tre lunghezze di vantaggio mette dentro, in attacco anche i giovani Baldrocco e Belloni e in difesa fa esordire Tricoli, uno dei nuovi arrivati assieme a Macchia che smista il gioco a centrocampo dal primo minuto. Pronti via e il SandonaJesolo parte subito arrembante. Dai vai tra Turetta e Nicoletti che serve sottoporta Amodeo che devia debolmente, palla facile preda di Miniati.
Il vantaggio biancoceleste non tarda ad arrivare. Assist filtrante di Nicoletti per Amodeo pronto a lanciare Turetta che con un diagonale trafigge Miniati. Il Belluno alza il baricentro ma la reazione non arriva. L'iniziativa rimane del SandonaJesolo, al 25' vicino al raddoppio con Nicoletti contrastato da Brustolon e un minuto dopo insiste Nicoletti ma nulla di fatto. Alla mezz'ora il raddoppio. Turetta serve Lavagnoli che da fuori area confeziona un siluro che gonfia la rete.
Il Belluno si rivede in due occasioni al 32' con Mele che conclude alto e al 36' la telefonata di Dalla Gasperina. Al'40 ancora SandonaJesolo con la percussione di Lavagnoli che pesca Turetta che si beve Lazzaretti e spedisce la sfera sul sette ma Miniati blocca con un colpo di reni. Poi la porta diventa stregata per Lavagnoli protagonista al 42' e al 45' ma prima la traversa e poi il palo gli negano la gioia della doppietta. Nella ripresa neanche un giro di lancette e il SandonaJesolo firma il terzo acuto. Punizione battuta da Lavagnoli per la testa di Amodeo che devia in rete. Il Belluno si rivede in due occasioni, un calcio piazzato di Mele da 20 metri ma la barriera biancoceleste mette in corner e al 24' la botta dalla distanza di Mike Miniati che Berto blocca terra. Per il resto il SandonaJesolo controlla la gara, ultimo brivido al 46' con Belloni che costringe l'estremo gialloblù a distendersi.
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Venerdì 31 Dicembre 2010,
SANDONÀ-BELLUNO3-0
GOL: pt 7' Turetta, 30' Lavagnoli, st 1' Amodeo
SANDONAJESOLO: Berto 6,5, Barbieri 6,5, Poscoliero 6,5 (25' st Tricoli sv), Macchia 6,5, Zanette 6,5, Faloppa 6,5, Lavagnoli 7, Rossi 6,5 Amodeo 6,5, Nicoletti 7 (31' Belloni sv), Turetta 7 ( 21'st Baldrocco sv). Allenatore: Tedino
BELLUNO 1905: Miniati A 6, Lazzaretti 5 (25' st Masoch sv), Lazzerini 5,5, Merotto 6, Brusolon 6, Sommacal 5, Dalla Gasperina 6 (13' st Pontin 6) Mininati M 6, Russo 5, Mele 6, Mosca 6 (15' st Rosso 6). Allenatore: Raschi
ARBITRO: Guidi di Imola 6,5
NOTE: Ammoniti: Zanette, Rossi, Sommacal. Angoli: 4-5. Spettatori 500. Recuperi 2' pt, 3' st.

Raschi: «Gara difficile anche a ranghi completi»
L’allenatore amareggiato dopo la sconfitta: troppi errori, abbiamo concesso vantaggi agli avversari

Venerdì 31 Dicembre 2010,
«Difficile preparare una gara così importante con ben cinque titolari assenti». Mister Roberto Raschi commenta con queste parole la sconfitta della sua squadra nel campo del SandonaJesolo. A conti fatti dunque l’assenza dei giocatori che fanno l’asse portante della squadra ha avuto un certo peso. «Va detto prima di tutto che anche a ranghi completi la gara contro il SandonaJesolo sarebbe stato tutt’altro che facile - dice Raschi - non a caso abbiamo affrontato una signora squadra. Ciò non toglie, però, che organizzare una partita così importante senza poter contare su giocatori che fanno parte dell’ossatura tattica, e non solo, della squadra e non poter usufruire dei giocatori nuovi, non è stato facile. Di fatto in campo siamo stati costretti a mandare la formazione juniores, ragazzi giovani che devono maturare». Proprio su questo aspetto si concentra di più il rammarico di mister Raschi: «Non mi sono piaciuti certi errori, ovvero l’aver concesso certi vantaggi agli avversari. Forse è un limite che ora hanno alcuni nostri giocatori che probabilmente per maturare avrebbero bisogno di un contesto più soft. Con maggiore Con maggiore esperienza certi errori forse non capitano». A questo punto l’attenzione è tutta per il girone di ritorno: «I miei ragazzi dovranno giocare alla morte per portare a casa i punti necessari per la salvezza. Noi ci crediamo al cento per cento e mi auguro un rapido recupero dei giocatori assenti che hanno la categoria nella gambe. Allo stesso tempo - conclude Raschi - spero nell’arrivo dei rinforzi, in questo senso chi di dovere si è già attivato». (G.B.)


03/01/2011 16:30
 
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SERIE D Raschi preoccupato per le incombenze burocratiche che bloccano il finlandese

Difesa in difficoltà
«Liberate Lahti»


Alessandro De Bon
Lunedì 3 Gennaio 2011,
I tempi di Timi Tapio. Lunghi, corti? Boh, ma preoccupano. E molto pure. Che possa esserci mercoledì contro l’Opitergina, tanto per cominciare, è difficilissimo. Con il capodanno dietro l’angolo e l’epifania a un tiro di schioppo è dura sperare che la Federazione si spicci nelle prossime 48 ore per sbloccare il tesseramento del finlandese. A questo punto però nessuno si azzarda nemmeno a sbilanciarsi per la partita di domenica, in casa San Paolo.
PARLA IL MISTER - «Non so di preciso come e cosa si debba aspettare - il commento di ieri di mister Raschi - ma questa situazione non mi lascia tranquillo. In Finlandia ci hanno messo tre giorni, qui chi lo sa. Per quel che ne so io potremmo ottenere l’ok anche il prossimo 20 gennaio e vorrebbe dire perderlo per altre tre giornate, oltre a quella già passata con lo Jesolo. In questo momento invece, nelle nostre condizioni, Lahti diventa un giocatore indispensabile. Ho bisogno di lui, della sua stazza in mezzo alla difesa, della sua precisione e del suo carisma. Non possiamo permetterci altre tre partite con la coppia di centrali re-inventata di domenica in domenica. Soprattutto ora che per noi ogni punto è oro colato». Non sapere insomma quando si potrà contare sul primo e più importante colpo di mercato (che tra l’altro in primavera, ad aprile, dovrà tornare in Finlandia per finire la stagione con la sua squadra finlandese) è un’incertezza di cui Raschi farebbe molto volentieri a meno.
ALTRO MERCATO - Altrettanta incerta è la situazione del mercato. Arrivato Russo il direttore sportivo Paolo Bottacin sta lavorando ad altri colpi e aggiustamenti che possano far quadrare la rosa, centrocampo in primis, ma nulla al momento è ancora certo o raggiunto. La speranza è quella di riuscire a strappare un sì magari entro domenica.
BOLLETTINO - Oggi Armenise e Battaglia. I due acciaccati illustri torneranno oggi ad allenarsi a pieno ritmo con il gruppo. Per quanto riguarda il primo, Raschi ha pure tutte le intenzioni di spedirlo in campo mercoledì, mentre per Battaglia, essendo coperto nel suo ruolo da Russo e dal rientrante Radrezza, preferirebbe andarci più cauto.
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06/01/2011 23:51
 
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Addio ultimo posto
decide bomber Russo


GianAndrea Rorato
Giovedì 6 Gennaio 2011,
Una vittoria fondamentale. Il Belluno si conferma bestia nera di un’Opitergina che ci prova in tutte le maniere ma senza esito. I gialloblù passano grazie a un gol di rapina di Russo e incamerano tre punti d’oro, utili ad abbandonare l’ultimo posto: il Belluno si lascia dietro il Torviscosa (14 punti) e sale a 15 appaiando Montecchio e Concordia.
Al 1’ subito l’Opitergina in avanti con Biondo che crossa per Martina, girata di testa tra le braccia di Miniati. Passa 1’ e Russo di destro mira il secondo palo: fuori di poco. La partita è molto bella: al 5’ ci prova Martina, Miniati ci arriva ma non trattiene, Dall’Acqua si avventa ma ancora Miniati si salva in corner. Sul cross successivo incornata di Martina senza fortuna. Le due formazioni se la giocano a viso aperto. Al 18’ bella punizione di seconda per i locali: De Pandis tocca per Favero che di sinistro impegna Miniati. Sull’azione successiva De Pandis ci prova dai 16 metri: pallone sul fondo.
La gara diminuisce di intensità, non però per Mike Miniati che affonda su Toso a sinistra e mette in mezzo. Panarotto tocca male, la palla carambola su Zarotti che non trattiene, come un falco arriva Russo ed è il vantaggio del Belluno. Favero non ci sta e al 26’ spara di poco alto. Al 29’ tegola per l’Opitergina: durante uno scatto si stira capitan De Pandis: la fascia passa sul braccio di Martina. I gialloblù crescono ma al 34’ su un cross dalla sinistra Alan Miniati non trattiene, la palla arriva a Favero che di destro calcia teso ma alto. Passa 1’ e dalla distanza ci prova Armenise dall’altra parte: palla a lato. Nel finale di tempo prima Fardin fa la barba al palo poi Favero costringe il portiere del Belluno a un provvidenziale volo plastico.
La ripresa si apre senza cambi, e non cambia nemmeno l’inerzia della gara: i locali cercano di sfondare ma sbattono contro il muro gialloblù. Ripresa molto meno spettacolare della prima frazione, i giocatori risentono del fondo gelato. Al 23’ Mele inventa per Miniati, che la gira a Russo: il destro sotto il sette viene deviato solo grazie a un miracolo di Zarotti in tuffo. L’Opitergina ci prova col solito Favero (26’) che dalla distanza però non centra lo specchio. Nel finale gli uomini di Tossani cercano con i denti e con le unghie di pervenire al pareggio. C’è tempo per la doppia espulsione di Armenise e Favero che litigano tra loro. E al 94’ Dall’Acqua spara alto da buona posizione: è il Belluno a gioire.


PARLA L’ALLENATORE Elogi in particolare per il centravanti e per il giovane Mike Miniati
Raschi: «Una grande prestazione di squadra»
Giovedì 6 Gennaio 2011,
Non ha vinto la guerra, questo è certo. Ma una battaglia di quelle che contano, questo sì. Al termine del match tiratissimo contro un’Opitergina in forcing fino al 95’, Roberto Raschi commenta con lucidità la prestazione dei suoi.
«Una grande prestazione da parte della squadra - spiega l’allenatore del Belluno -, tutti hanno fatto benissimo e abbiamo portato in porto un grande match. I ragazzi si sono "sbattuti" dal 1’ al 95’: se avremo sempre questo atteggiamento potremo fare bene».
Russo è stato bravo ad approfittare di un errore della retroguardia locale…
«Uno come lui che corre e si smarca per noi è importante. Autore di un pressing costante, ha incitato tutti fin dal riscaldamento. Un atteggiamento giusto che mi è piaciuto parecchio».
Armenise però è stato espulso…
«Ha avuto un pesante diverbio con Favero, che ha dato il "la" all’episodio. Lui ha solo reagito, ma non in maniera così grave. L’arbitro ha deciso di buttarli fuori entrambi».
Due parole su Mike Miniati…
«Un giovane importante, bravo con la palla, bravo soprattutto tatticamente, riesce sempre a essere in posizione. Un’ala di grande qualità che ha giocato un ottimo primo tempo».
Un match comunque molto nervoso in certi frangenti...
«L’Opitergina una volta sotto non ci stava a perdere di fronte al proprio pubblico. E ci ha provato in tutti i modi. Questa è una squadra che ha preso dei gol, ma ricordo che ha anche uno degli attacchi più forti del torneo. Per cui per noi non era facile ma abbiamo dimostrato grande equilibrio e siamo riusciti a gestire il risultato». (G.A.R.)

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Giovedì 6 Gennaio 2011,
OPITERGINA-BELLUNO0-1
GOL: pt 24’ Russo.
OPITERGINA (4-3-1-2): Zabotti 6; Toso (34’ st Grava s.v.), Niero 6, Panzarotto 5,5, Artusi 6,5; Bardellotto 6,5, De Pandis 6 (32’ Fardin 6,5), Favero 5; Biondo 6 (20’ st Pasian 6); Dall’Acqua 5,5, Martina 6. (Saltarel, Arnoldo, Santarossa, Paolucci). Allenatore: Tossani.
BELLUNO (4-4-2): A. Miniati 6; Sommacal 6,5, Brustolon 6, Zappalà 6, Mosca 6; Mele 7, Armenise 5, Rosso 6 (35’ st Pontin sv), M. Miniati 7; Radrezza 5,5 (35’ st Merotto sv), Russo 6,5 (40’ st Dalla Gasperina sv). (Marin, Lazzarini, Mosoch, Battaglia). Allenatore: Raschi.
ARBITRO: Urselli di Taranto 6.
NOTE. Terreno di gioco in buone condizioni; 200 spettatori. Espulsi 46’ st Favero e Armenise per comportamento scorretto. Ammoniti: Bardellotto, Biondo, Panarotto e Russo. Angoli 8-3 per l’Opitergina. Recupero: 3’ pt; 5’ st.

[Modificato da enricotv 06/01/2011 23:53]


08/01/2011 12:46
 
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SERIE D
Dopo la vittoria a Oderzo
si pensa già al San Paolo

Venerdì 7 Gennaio 2011,
Neppure il tempo di godersi il quarto successo stagionale (il primo senza reti al passivo) ed è già ora di pensare al prossimo impegno in campionato. Dopo la vittoria di misura a Oderzo contro una diretta concorrente come l’Opitergina (più che un avversario, un portafortuna: 6 punti conquistati su 6), Roberto Raschi ha concesso ai suoi ragazzi un giorno di riposo. Il Belluno riprenderà ad allenarsi quest’oggi al polisportivo in vista del match casalingo in programma tra due giorni con il San Paolo. Contro i padovani, desiderosi di vendicare la sconfitta a tavolino dell’andata e reduci dall’affermazione sul Rovigo, i gialloblù saranno privi di Lahti, ancora intrappolato dalla burocrazia, e Armenise: l’espulsione rimediata in pieno recupero a Oderzo costerà al centrocampista un turno di squalifica. Da valutare, inoltre, le condizioni di molti acciaccati. Nel frattempo, il mercato bellunese è sempre in fermento: tra oggi e domani potrebbe arrivare qualche altro giocatore in prova. (M.D.I.)
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11/01/2011 09:50
 
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Il San Paolo di Padova sfrutta gli inizi di tempo con Lucchini
Serve a poco la superiorità numerica nella mezz’ora conclusiva

Sconfitta inevitabile
per le troppe assenze
Belluno ancora ultimo


Lunedì 10 Gennaio 2011,
Brustolon, Armenise, Battaglia. E poi Lazzaretti e Trivellato. Senza dimenticare Lahti, sempre fermo per colpa della burocrazia. La lista delle assenze del Belluno merita la copertina nella cronaca della partita persa ieri con il San Paolo Padova, squadra che sa leggere i punti deboli dell’avversario e sfruttarli con cinismo. Quello dimostrato da Lucchini, più goleador rispetto alla lontana esperienza bellunese. Una sconfitta quasi annunciata, quindi, che riporta il Belluno all’ultimo posto, insieme a Montecchio e Torviscosa. Quest’anno non ci si potrà salvare senza spareggi, ma l’obiettivo playout è meno difficile di quanto si possa pensare. Poi, bisognerà vincere gli spareggi. Questa sì un’impresa.
L’inizio del Belluno è incerto. Inevitabile, considerando l’assemblaggio improvvisato reso necessario dalle numerose assenze, ultima quella di capitan Brustolon. La fascia passa sul braccio di Marco Mele, che giostra a centrocampo con Rosso, Mike Miniati e Mosca. Davanti Radrezza a far da spalla a Russo. Dietro, tutto nuovo o quasi: centrali Merotto e Zappalà, a destra Sommacal, a sinistra Lazzarini. Il San Paolo preme subito sull’acceleratore affidandosi in particolare agli inserimenti di Lucchini. Proprio l’ex va tre volte al tiro nei primi 11’. Apre al 5’, in modo innocuo. 1’ dopo conclude sull’esterno della rete. Ma l’ultimo dei tre tentativi è letale anche se il sinistro di Lucchini non sembra irresistibile. Il portiere è sorpreso e si deve inchinare. Alan si rifà con gli interessi 2’ dopo negando a Volpato il 2-0. Da qui in avanti, aumenta l’equilibrio. E anzi negli ultimi 15’ del primo tempo è il Belluno a mettersi in mostra. 35’: cross da sinistra, Formentin devia forse di mano. Per l’arbitro (e per i cronisti dalla tribuna) è difficile capire se il tocco ci sia stato, l’assistente sotto la tribuna centrale non si muove e quindi a nulla servono le proteste dei gialloblù. Trascorrono 4’ e tocca a Radrezza rendersi pericoloso con una deviazione di testa (il traversone è di Lazzarini), anche se sarebbe stato meglio farla passare, perché Mosca era solo in posizione centrale.
La ripresa registra un’altra falsa partenza del Belluno, subito macchinoso nel ritrovare le giuste distanze in difesa. E così dopo un paio di assalti, al San Paolo basta un’azione rugbistica, quasi alla mano, con passaggi in orizzontale, per consentire a Lucchini - ancora lui, ancora l’ex - di far partire un diagonale implacabile. 0-2 ed è notte fonda. Il Belluno reagisce con Mike Miniati: bel destro dai venti metri, una deviazione fa impennare il pallone poco sopra la traversa per il terzo corner. La partita sembra comunque sotto il pieno controllo dei padovani, ma ci pensa Pastrello, già imprudente nel primo tempo, a commettere un fallo da giallo. Mandina non lo può ignorare e il Belluno si ritrova in superiorità numerica.
Russo (murato dalla difesa), Mike Miniati (conclusione centrale) e Mosca (colpo di testa) lanciano messaggi, ma nulla di realmente pericoloso. Un rimpallo lancia Volpato, ancora una volta il centravanti dei padovani ci mette troppo a concludere, quando lo fa trova sia l’intervento di Alan Miniati, sia quello provvidenziale di Zappalà che toglie la palla dalla porta. In contropiede il San Paolo si distende perfino con il capitano (e difensore centrale) Arcaba: diagonale vicino al palo (23’). La terna non fa sconti al Belluno: al 24’ viene annullato un gol di Mosca, per posizione irregolare non di certo evidente. Stesso trattamento per Volpato al 37’: rete non valida (assist del solito Lucchini) per una posizione dubbia di offside. Nicolò Masiero, nell’ennesimo uno-contro-uno con il portiere, sembra graziare il Belluno e si fa bloccare da Alan Miniati. Finisce 0-2, poteva andare peggio.
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Lunedì 10 Gennaio 2011,
BELLUNO-SAN PAOLO0-2
GOL: pt 11’ Lucchini; st 3’ Lucchini.
BELLUNO: A. Miniati 6; Sommacal 6, Lazzarini 6 (st 28’ Dalla Gasperina 6), Merotto 6, Zappalà 6.5; Rosso 6 (st 12’ Masoch 6), M. Miniati 6.5, Mele 5.5, Mosca 6; Radrezza 5.5 (st 39’ Pontin sv), Russo 6. (Marin, Pauletti, Wiesner, Battaglia). All. R. Raschi.
SAN PAOLO PADOVA: Rosiglioni 6; M. Masiero 6.5, Zanon 6, Arcaba 6.5, Formentin 6; Bizzaro 6.5 (st 32’ Rossi sv), Bovo 6.5, Pastrello 5; Volpato 5 (st 42’ Tessaro sv), Lucchini 7.5, N. Masiero 6.5 (st 46’ Artuso sv). (Boccardo, Pegoraro, Rigoni, Nalesso). All. G. Fonti.
ARBITRO: A. Mandina di Palermo, 5.5 (Battisacco di Cormons e Giacomazzi di Pordenone).
NOTE. Spettatori 250 circa. Angoli 5-2 (2-2). Espulsi Pastrello st 9’ per doppia ammonizione e l’allenatore del Belluno, Raschi (st 34’) per proteste. Ammoniti Mele pt 32’, Merotto st 4’, Mosca st 43’. Recupero: pt 1’; st 4’.

PARLA RASCHI
«Penalizzati
dall’arbitraggio»

Lunedì 10 Gennaio 2011,
Lui fa, la malasorte disfa. E le carenze d’organico fanno il resto. Nel compilare l’undici di partenza, Roberto Raschi si è trovato a vestire i panni dell’alchimista: «Gestire una realtà di questo tipo diventa sempre più difficile. Il venerdì sera ho scoperto di dover riorganizzare la difesa per la mancanza di un giocatore chiave (Simone Brustolon), quando avevo già costruito la squadra e la partita in un certo modo. Siamo andati a vincere a Oderzo e appena 4 giorni dopo ci ritroviamo ad avere non due giocatori in più, ma addirittura due in meno. Anche l’assenza di Armenise ha pesato molto. Ogni domenica sono costretto a cambiare la coppia dei centrali di difesa».
A questo Belluno non era lecito chiedere di più.
«Dal punto di vista dello spirito e della voglia, sono soddisfatto. Alla squadra avevo chiesto di non pensare alle assenze e di concentrarsi solo sul campo».
La prima rete era evitabile?
«Lo considero un peccato di ingenuità. Prendiamo sempre gol da polli. Ma è ovvio, con un numero così alto di fuoriquota siamo destinati ad andare incontro a errori di inesperienza. Tuttavia, un gol potevamo pure segnarlo. Siamo poco fortunati anche negli episodi».
A questo proposito, qualche decisione dell’arbitro vi ha lasciato l’amaro in bocca?
«C’era un rigore nettissimo per noi e il fuorigioco fischiato a Mosca era inesistente. Se avesse convalidato la rete, chi può dire come sarebbe andata a finire?».
E la sua espulsione?
«Il direttore di gara mi ha detto che muovevo troppo le mani. Vorrà dire che la prossima volta le terrò in tasca». (M.D.I.)
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Il match
winner:
«Nessuna
vendetta»

Lunedì 10 Gennaio 2011,
La doppia vendetta dell’ex. Andrea Lucchini ha steso il Belluno con due gol d’autore: «No, ma quale vendetta? A questa squadra sono sempre molto legato. Come l’ho vista? Non male, se consideriamo le tante assenze. Certo, nella gara d’andata il Belluno mi aveva fatto ben altra impressione. Tuttavia, credo si possa salvare. Non lo vedo inferiore a squadre come il Torviscosa o il Montecchio. L’importante, però, è che recuperi qualcuno». Fari puntati sulla doppietta: «In occasione del primo gol, ho cercato di tirare forte e di piazzare la palla nell’unico punto in cui il portiere, intento a coprire il suo palo, avrebbe trovato delle difficoltà». Detto, fatto: «Nel secondo, ho scoccato un buon diagonale mirando all’angolino. Alan Miniati era assolutamente incolpevole». (M.D.I.)
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«Condannati dagli episodi»
Alan Miniati: «Non è vero che il portiere che incassa gol sul primo palo sia sempre colpevole»

Lunedì 10 Gennaio 2011,
Colpevole o meno (sul primo gol), poco importa. Quel che conta è il risultato. E sotto questo aspetto la condanna non si discute: 0-2 e 3 punti al San Paolo. Ma Alan Miniati, numero 1 gialloblù, e imputato per un giorno, prima ancora di analizzare l’episodio incriminato tiene a sfatare un luogo comune: «Non è vero che il portiere che incassa gol sul proprio palo è sempre colpevole. Dipende dalla circostanza».
L’EPISODIO CHIAVE - Detto questo, Alan si concentra sull’azione che ha portato l’ex Lucchini a rompere il ghiaccio: «In quel frangente, Zappalà è intervenuto in scivolata e io mi sono abbassato. Il pallone, però, è finito all’attaccante avversario. E quando Lucchini ha fatto partire il tiro, era troppo giù per riuscire a intervenire. Non so se ho colpe, so solo che non ci sarei mai arrivato». Il fatto di aver giocato con una difesa totalmente inedita può aver inciso a livello di rendimento? Non secondo Miniati: «Io mi fido di tutti i miei compagni. Mi sento sicuro con ognuno di loro. Non osservo chi gioca o chi mi sta davanti, svolgo il mio compito e basta. Quello del portiere è un ruolo a parte». E per quanto riguarda il confronto con il San Paolo, Alan precisa: «Abbiamo dato il massimo, ma tre episodi storti ci hanno condannato. Il mercato? Prima pensiamo a recuperare tutti gli infortunati, poi vedremo».
L’INEDITO - Patrizio Merotto, schierato nel ruolo di difensore centrale, ha dimostrato di trovarsi a suo agio in una zona del campo più arretrata rispetto al suo abituale raggio d’azione: «Con Zappalà ho una buona intesa. Inizialmente abbiamo deciso di rimanere più accorti, visto che non ci conoscevamo a fondo. Volpato? Marcarlo è veramente un’impresa. Tuttavia, a parte qualche contropiede, abbiamo concesso poco». Esame superato, quindi: «Dispiace aver perso, ma il gioco lo abbiamo tenuto sempre in mano noi. Siamo una squadra con carattere, che sa reagire alle numerose assenze».
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Essenziali
gli innesti
di Lahti
e Briglia


Lunedì 10 Gennaio 2011,
Cercasi rinforzi. Disperatamente. Per non dover più presentare una lista (tra 11 titolari e panchina) da campionato Juniores, il Belluno ha bisogno di ampliare l’organico, allungare le rotazioni, regalarsi la possibilità di scegliere. Perché ieri le scelte erano davvero forzate. Ma due innesti potrebbero essere perfezionati già nelle prossime ore: quelli di Timi Lahti e di Andrea Briglia. Dopo l’Epifania, gli uffici dovrebbero riprendere a lavorare a pieno regime, liberando una volta per tutte il finlandese dalle tenaglie della burocrazia. «Lahti? L’ho sempre considerato un difensore centrale - commenta mister Raschi -. Anche nel suo Paese giocava in quella posizione. E un centrale ci serve come il pane». Si impennano pure le quotazioni di Briglia, ex Trento e Crotone: «È un centrocampista che sa recuperar palla, ma la sa pure gestire bene. E questa è una componente che a noi manca. Decideremo quanto prima. In ogni caso, lo ripeto, al centro abbiamo i giocatori contati. Qualcuno serve di sicuro». (M.D.I.)
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12/01/2011 11:43
 
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«Non c’è nulla
da rimproverarci»



Martedì 11 Gennaio 2011,
Emergenza continua. Il successo con l’Opitergina ha rischiarato solo per poco il cielo calcistico di Belluno. Qualche giorno, o meglio, qualche ora dopo l’1-0 di Oderzo era tutto come come prima: sconfitta sul campo (0-2 al polisportivo con i padovani del San Paolo), ultimo posto in classifica e una lista di indisponibili paragonabile a un bollettino di guerra. Tra squalifiche (Armenise), mancati tesseramenti (Briglia e Lahti), infortunati (Lazzaretti e Pavan) e acciaccati (Trivellato e Battaglia), Roberto Raschi ha dovuto fare a meno di 7 giocatori: quasi un’intera squadra. E domenica prossima, a Treviso, non ci sarà neppure lo squalificato Mele.
Uno dei pochi a timbrare regolarmente il cartellino la domenica pomeriggio è Stefano Mosca. Terzino o ala non fa differenza: l’agordino c’è sempre.
Stefano, il passivo con il San Paolo si spiega solo con le numerose assenze?
«Oltre agli assenti, c’è da considerare che abbiamo affrontato la terza partita in dieci giorni. E per di più su un campo pesantissimo. La stanchezza si è fatta sentire. Anche se alla fine hanno deciso gli episodi».
Il riferimento è al gol annullato?
«Sono sicuro al 98 per cento: la mia rete era regolare. Non sono partito in fuorigioco. Quel gol avrebbe cambiato la storia della gara. La direzione arbitrale? Non approvo quando vengono usati due pesi e due misure. Nel primo tempo un fallaccio di Arcaba non è stato nemmeno sanzionato, mentre nella ripresa bastava un niente per essere ammoniti».
Avete qualcosa da rimproverarvi?
«Nulla, assolutamente. Abbiamo fatto noi la partita e comandato il gioco. La squadra ha dato il massimo. Paghiamo ancora una volta una serie di episodi che non girano mai per il verso giusto».
Le reti incassate erano evitabili?
«Non credo. In occasione della prima segnatura, Lucchini ha tirato una vera bomba sotto la traversa: era un tiro molto forte, difficile da parare».
Ora il calendario propone quello che in gergo si definisce un testa-coda: Treviso-Belluno. Missione impossibile nella tana della capolista?
«Loro hanno qualcosa in più sul piano tecnico, noi della voglia. Non partiamo sconfitti: sarà una battaglia».
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12/01/2011 15:08
 
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Belluno verso la sfida a Treviso
Briglia sempre più lontano


Mercoledì 12 Gennaio 2011,

Difficile da imbrigliare. Anzi, impossibile. Andrea Briglia non resterà a Belluno. Non è certo, ma poco ci manca. A quanto pare infatti le Dolomiti, il giallo e il blu non lo avrebbero convinto a scendere di categoria e rimanere in serie D, con Mele e compagni, a lottare per una salvezza che ha le tinte di un miracolo. Nonostante il suo ingaggio fosse sembrato a un passo, con un Raschi che non vedeva l'ora di poterlo schierare in campo e i compagni che avevano legato con lui fin dal primo giorno, il ragazzo non si sarebbe convinto ad abbandonare definitivamente l'idea del professionismo. Secondo le indiscrezioni avrebbe chiesto alla società ancora qualche giorno per riflettere, ma la situazione in casa Belluno è critica, si sa, e soprattutto a centrocampo con Armenise e Mele squalificati, se si potesse pescare un centrocampista nelle prossime ore, in tempo utile per la trasferta di Treviso, Raschi gradirebbe. Insomma, se Briglia non si può convincere, allora molto meglio dimenticarsi in fretta di tutto il bello che aveva mostrato in questi giorni di allenamenti e passare al prossimo della lista. Il nome nuovo della linea mediana dunque potrebbe spuntare già tra oggi e domani e a questo punto difficilmente sarà quello di Andrea Briglia. Opposte invece le speranze per Lahti, per il quale l'ok dalla Federazione dovrebbe essere veramente questione di ore. A ieri da Roma si era ancora fatto vivo nessuno, ma nel corso della settimana il benestare per il tesseramento dovrebbe arrivare sulla scrivania di Bottacin.
VERSO IL TESTACODA - Ieri intanto il gruppo ha ripreso ad allenarsi in vista della "sfida impossibile" di domenica prossima. Nella bassa infatti andrà in scena il più classico dei testacoda: Treviso contro Belluno, prima contro ultima. 25 punti di differenza, 16 squadre nel mezzo e una differenza reti da far raggelare il sangue: +20 Treviso, -14 Belluno.

Alessandro De Bon
[Modificato da enricotv 12/01/2011 15:09]


13/01/2011 17:54
 
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Calcio: Belluno, il nuovo «cervello» è Bono
Il centrocampista nel curriculum ha anche delle presenze in A e in B

belluno calcio, serie d belluno +-di Gigi Sosso
zoom
BELLUNO. La volta... Bono. Salutato Andrea Briglia, il Belluno ha preso Stefano Bono. Un altro centrocampista dall'ottimo passato, che sa costruire gioco e dovrebbe essere in grado di risolvere il problema più urgente dell'allenatore Roberto Raschi. Magari già per la partita di domenica, a Treviso.
Dove i gialloblù ritroveranno in mezzo al prato della capolista il loro vecchio capitano Alessandro Ferronato e magari anche l'altro ex Igor De Mattia. Mentre Alessandro De Bortoli sarà al centro della difesa, come da qualche settimana a questa parte, dopo l'addio al Città di Concordia. Bono è stato svincolato dal Vigevano, una lombarda di serie D e, in precedenza, era passato per Brescia in A e B, Lecco, Ascoli, Ancona, Reggiana, Pisa, Venezia, Lucchese e ultimamente Carpenedolo. Tante presenze tra i professionisti, che sono una garanzia di qualità. Bresciano di Chiari, sta vivendo la stagione dei 32 anni, è alto 168 centimetri e ha un peso forma di 64 chili.
Colloquio positivo. Ieri il primo allenamento con la squadra: «Sono libero, ho giocato a Vigevano e mi sento in grado di giocare, ma naturalmente bisognerà parlarne» aveva detto Bono ieri pomeriggio, al suo arrivo in piazzale della Resistenza. Parole sottoscritte dal direttore generale gialloblù Roberto Pavan, che insieme al direttore sportivo Paolo Bottacin ha poi convinto il giocatore a firmare la lista di trasferimento. A disposizione.
Battaglia è guarito. Entro domenica, sarà a posto Alberto Battaglia e potrebbe essere finalmente il momento di vedere la coppia offensiva con Gianluigi Russo. Al «Tenni», gli assenti sicuri saranno Nicola Pavan in difesa, Nicola Armenise a centrocampo e Marco Mele in attacco. Gli ultimi due sono squalificati: Armenise sconta la seconda della tre giornate, prese dopo la vittoria di Oderzo e domenica scorsa Mele ha preso il quarto cartellino giallo, in modo molto discutibile: una simulazione valutata tale solo dall'arbitro Antonino Mandina di Palermo, in una zona del campo talmente neutra da non provocare problemi a nessuno. Da vedere se arriverà il nulla osta per il finlandese Timi Lahti. Un'altra formazione d'emergenza, per di più contro una squadra di marziani (quella vista al Polisportivo). Eppure bisognerebbe fare punti, per cercare di abbandonare l'ultimo posto. 13 gennaio 2011


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CALCIO Il Belluno ha trovato il mediano tanto cercato. Un ex pro con un passato illustre

Per il centrocampo
c’è Stefano Bono


Alessandro De Bon


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Giovedì 13 Gennaio 2011,
Oggi al Belluno, tredici anni fa contro Ronaldo e Recoba. Il Belluno ha il suo nuovo centocampista. E che centrocampista. Il nome forse, Stefano Bono, vi dirà poco, ma sappiate che nel settembre 1997, a Brescia, vide esordire nel campionato italiano Recoba e Ronaldo. Da tifoso? No, da avversario. «Esatto, ero là - racconta Stefano al suo primo giorno in gialloblù -. Sia all’andata, con i due gol strepitosi di Recoba, sia al ritorno, quando a punirci fu Ronaldo. Non ho giocato in nessuna delle due partite, ma avendo conquistato l’anno prima la promozione in A proprio con il Brescia poi mi sono fatto un anno intero nella massima serie, esordendo contro la Fiorentina». Classe 1979, Bono potrebbe e dovrebbe dare quello che mancava: l’esperienza. Ora il centrocampo è in mano sua.
«Non vedo l’ora di giocare. Fino a dicembre ero a Vigevano (serie D ndr), ma ora sono qui e penso solo al Belluno. Sì, l’esperienza non mi manca, ma quel che conta è soprattutto l’entusiasmo. E anche di quello ne ho davvero tanto. Fosse per me giocherei già domenica. Anzi, se il mister lo vorrà e lo riterrà opportuno io ci sono, sono qui». Nel suo curriculum, oltre all’anno in serie A, anche tanta B e un mare di serie C: Venezia, Lecco, Reggiana e Pisa. Gol pochi, piedi tanti. «Gioco mediano davanti alla difesa o a due in mezzo al campo. Mi piace giocare la palla, sono aggressivo, dinamico, ma starà a voi giudicarmi e dire che tipo di giocatore sono. Io ora sono del Belluno».
La palla passa a Raschi, che con un ’79 in mezzo al campo e un ’86 in attacco (Russo) dovrà rivedere la questione «vecchi» e fuoriquota. Potrebbero rischiare la panchina intoccabili come Mele e Armenise, centrocampisti e «vecchi», ma starà al mister disegnare il miglior Belluno alla luce dei nuovi acquisti. E restando in tema, a ore dovrebbe finalmente arrivare anche il benedetto sì dalla Federazione per Lahti.
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17/01/2011 15:36
 
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Al Tenni la capolista Treviso si impone per 3-1


Il Belluno resiste
ma deve cedere



Giampaolo Zorzo

Lunedì 17 Gennaio 2011,
Il Treviso vince e porta a cinque il suo vantaggio sul Venezia, ma la partita di ieri al Tenni non boccia le prospettive del Belluno che, nonostante la sconfitta, può pensare che, appena i nuovi acquisti si saranno inseriti, potrà disputare un buon campionato e risollevarsi in una classifica che lo vede ancora ultimo.
I biancocelesti partono veloci e al 3’ arriva il primo brivido per la porta bellunese: Torromino taglia per Spinosa, il giovane di Lamezia controlla e dal limite calcia bene ma la palla termina di poco a lato. Al 15’ Torromino da fuori area calcia, il portiere non trattiene e per il Treviso si tratta del primo angolo. Dalla bandierina batte Torromino la difesa respinge sulla palla arriva capitan Ferronato, il grande ex, che insacca a fin di palo mandando in estasi i mille tifosi presenti. 28’: gran giocata di Torromino che scodella al centro una deliziosa palla per Perna ma il bomber biancoceleste, solo davanti al portiere, calcia clamorosamente alto. Alla mezz’ora Treviso vicino al raddoppio ma il colpo di testa di De Lorentiis indirizzato sul secondo palo esce di poco. 40’: prima azione interessante per i gialloblù, Russo calcia bene ma la sua conclusione è centrale. Allo scadere del primo tempo Torromino mette al centro per Perna, il centravanti appoggia indietro di testa per l’accorrente Bandiera e la conclusione dell’ex centrocampista del Quinto termina alta.
Nella ripresa i due allenatori confermano l’undici iniziale e al 5’ un improvviso tiro di Mosca costringe Sartorello a bloccare a terra. Al 13’ il Treviso raddoppia e di fatto chiude la partita. Spinosa mette in movimento Perna che entra in area con la palla al piede e poi trafigge Miniati con un preciso piatto destro. Al 17’ il Treviso triplica. Spinosa entra in area e da posizione diagonale cerca la conclusione ma Miniati si oppone con i pugni sulla corta respinta arriva ancora Spinosa che realizza.
Al 26’ il Belluno accorcia le distanze con Mosca che dal limite dell’area colpisce bene, la palla sbatte contro la parte bassa della traversa e quando cade a terra oltrepassa la linea di porta. La partita si conclude con una violenta conclusione di Battaglia ma Sartorello si rifugia in angolo.
Il Treviso ha quindi vinto ma il Belluno esce a testa alta per aver giocato un buon calcio. Non sempre, davanti a sé, troverà la capolista.
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Lunedì 17 Gennaio 2011,
TREVISO-BELLUNO3-1
GOL: pt 16’ Ferronato; st 13’ Perna, 16’ Spinosa, 26’ Mosca.
TREVISO (4-3-1-2): Sartorello 6, Cernuto 6,5, Brunetti 6, Ferronato 6,5, De Bortoli 6,5 (dal 17's.t. Granati 6), Visintin 6,5, Bandiera 7, Spinosa 6,5, De Lorentiis 6 (35’ Bidogia sv), Torromino 6 (30’ st Salgher sv), Perna 6,5. All. Zanin.
BELLUNO (4-4-2): A. Miniati 5,5, Sommacal 6, Lazzarini 5,5, Rosso 5 (21’ st Masoch 5), Lahti 5, Merotto 6, M. Miniati 6, Bono 6, Russo 6 (19’ st Battaglia 5,5), Radrezza 6, Mosca 6,5 (37’ st Dalla Gasperina 5). All. De Cet.
ARBITRO: Vesprini di Macerata 6,5.
NOTE. Spettatori 908 (543 abbonati; totale incasso 5.210 euro). Ammoniti: Sommacal, De Lorentiis, Rosso, Visintin, Masoch.

LE INTERVISTE
De Cet, piccolo rammarico: «Speravo nel pareggio...»
L’elogio di Zanin: «Almeno avete giocato a viso aperto»

Lunedì 17 Gennaio 2011,
Il Belluno esce sconfitto dal Tenni ma non ne fa un dramma. Anzi da questa battuta d’arresto esce con la certezza che la salvezza è a portata di mano. «Non sono certo queste le partite da vincere – dice l’allenatore Vittorio De Cet, ieri sostituto in panchina dello squalificato Raschi - anche se è chiaro che un pensierino al pareggio l’avevamo cullato».
Gara a senso unico?
«Le qualità dei singoli del Treviso non si discutono e se si trovano al primo posto un motivo c’è ma credo che la mia squadra debba considerarsi soddisfatta per come ha affrontato la prima della classe».
Questa sconfitta come va letta?
«Quando avremo l’intera rosa a disposizione e i nuovi si saranno inseriti nei nostri dettami tattici allora il Belluno potrà giocarsela contro chiunque».
Anche l’allenatore del Treviso, Zanin, elogia i gialloblù. «Devo fare i complimenti al Belluno perché è una delle poche squadre di medio-bassa classifica che ci affronta a viso aperto. La squadra mi ha sorpreso per velocità, determinazione e aggressività».
«Sapevamo che per noi era una sfida che sfiorava l’impossibile – dice Patrizio Merotto - ma nonostante questo abbiamo giocato secondo le nostre caratteristiche senza fare barricate».
Dopo il primo gol per il Treviso è stato tutto più facile...
«Lo sapevamo che una volta subìto il loro gol per noi sarebbe stato tutto più difficile ma credo che il Belluno abbia onorato il calcio senza fare barricate». (G.Z.)
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19/01/2011 15:12
 
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CALCIO «Vi batto poi continuo a tifare per voi e per la vostra salvezza»
Belluno, il ritorno di Pasa
Domenica l’ex allenatore dei gialloblu sulla panchina del Quinto
VICE Daniele Pasa al Treviso
Mercoledì 19 Gennaio 2011,
«Vi batto, vi stringo la mano e poi tifo per la vostra salvezza». Firmato Daniele Pasa. Esatto, proprio lui. Quel centrocampista che imparò a battere le punizioni da Zico e quel mister che iniziò ad allenare al Belluno. Dategli qualche giorno e ai piedi del Serva ci tornerà da avversario. Già, perché Daniele Pasa è da 48 ore il nuovo mister dell'Union Quinto, prossima avversaria dei gialloblu di Roberto Raschi.
«Rieccomi qui - racconta il mister all'indomani della sua ufficializzazione - chi lo avrebbe mai detto... Di tornare in D? No, di ricominciare dal Belluno».
Quattro anni più tardi. Che sorpresa.
«La vera sorpresa è stato l'esonero di Tomei, ma non voglio entrare nel merito. Io ora devo pensare ai cinque mesi che ho davanti per salvare il Quinto con tranquillità e poi costruire qualcosa il prossimo anno. Sono felice di essere qui, in una società seria, che vuole fare calcio come si deve e con una squadra con un'ottima struttura».
Torna in D dopo un paio di anni in B tra Treviso e Triestina.
«Due splendide avventure con Luca Gotti. La prima è stata difficilissima ed è culminata con il fallimento societario; la seconda una sconfitta. Saremmo potuti andare a Grosseto, Vicenza, Ascoli, Piacenza. Invece scegliemmo Trieste, ma la società non ebbe pazienza e dopo poche settimane ci esonerò. Quindi siamo rimasti entrambi fermi fino a quando Luca è stato chiamato da Donadoni al Cagliari e io al Quinto. Ma la D la conosco bene e di questo girone ho già visto una decina di partite».
Domenica il Belluno. Solita storia?
«Mi dispiace, ma vi devo battere. Ovvio. Prima si pensa alla società per cui si lavora, poi a quella per cui si tifa. Quindi domenica per forza di cose voglio battere il Belluno. Ma non sarà facile; conosco il temperamento e la grinta di chi indossa quella maglia. Finita la partita comunque continuerò a tifare per lui, come ho sempre fatto, sperando che si salvi».
Finale amarcord. Ricordi dei due anni a Belluno?
«Bellissimi. Uno splendido gruppo e rapporti personali che sono durati nel tempo. Ieri (lunedì ndr) mi ha chiamato il sindaco, Roberto Padrin (in società ai tempi di Pasa ndr). Mi ha detto che domenica si piazzerà dietro la mia panchina per tifare Belluno e contro di me. Lo aspetto».
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