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Dolomiti Bellunesi

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11/01/2011 09:50
 
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Il San Paolo di Padova sfrutta gli inizi di tempo con Lucchini
Serve a poco la superiorità numerica nella mezz’ora conclusiva

Sconfitta inevitabile
per le troppe assenze
Belluno ancora ultimo


Lunedì 10 Gennaio 2011,
Brustolon, Armenise, Battaglia. E poi Lazzaretti e Trivellato. Senza dimenticare Lahti, sempre fermo per colpa della burocrazia. La lista delle assenze del Belluno merita la copertina nella cronaca della partita persa ieri con il San Paolo Padova, squadra che sa leggere i punti deboli dell’avversario e sfruttarli con cinismo. Quello dimostrato da Lucchini, più goleador rispetto alla lontana esperienza bellunese. Una sconfitta quasi annunciata, quindi, che riporta il Belluno all’ultimo posto, insieme a Montecchio e Torviscosa. Quest’anno non ci si potrà salvare senza spareggi, ma l’obiettivo playout è meno difficile di quanto si possa pensare. Poi, bisognerà vincere gli spareggi. Questa sì un’impresa.
L’inizio del Belluno è incerto. Inevitabile, considerando l’assemblaggio improvvisato reso necessario dalle numerose assenze, ultima quella di capitan Brustolon. La fascia passa sul braccio di Marco Mele, che giostra a centrocampo con Rosso, Mike Miniati e Mosca. Davanti Radrezza a far da spalla a Russo. Dietro, tutto nuovo o quasi: centrali Merotto e Zappalà, a destra Sommacal, a sinistra Lazzarini. Il San Paolo preme subito sull’acceleratore affidandosi in particolare agli inserimenti di Lucchini. Proprio l’ex va tre volte al tiro nei primi 11’. Apre al 5’, in modo innocuo. 1’ dopo conclude sull’esterno della rete. Ma l’ultimo dei tre tentativi è letale anche se il sinistro di Lucchini non sembra irresistibile. Il portiere è sorpreso e si deve inchinare. Alan si rifà con gli interessi 2’ dopo negando a Volpato il 2-0. Da qui in avanti, aumenta l’equilibrio. E anzi negli ultimi 15’ del primo tempo è il Belluno a mettersi in mostra. 35’: cross da sinistra, Formentin devia forse di mano. Per l’arbitro (e per i cronisti dalla tribuna) è difficile capire se il tocco ci sia stato, l’assistente sotto la tribuna centrale non si muove e quindi a nulla servono le proteste dei gialloblù. Trascorrono 4’ e tocca a Radrezza rendersi pericoloso con una deviazione di testa (il traversone è di Lazzarini), anche se sarebbe stato meglio farla passare, perché Mosca era solo in posizione centrale.
La ripresa registra un’altra falsa partenza del Belluno, subito macchinoso nel ritrovare le giuste distanze in difesa. E così dopo un paio di assalti, al San Paolo basta un’azione rugbistica, quasi alla mano, con passaggi in orizzontale, per consentire a Lucchini - ancora lui, ancora l’ex - di far partire un diagonale implacabile. 0-2 ed è notte fonda. Il Belluno reagisce con Mike Miniati: bel destro dai venti metri, una deviazione fa impennare il pallone poco sopra la traversa per il terzo corner. La partita sembra comunque sotto il pieno controllo dei padovani, ma ci pensa Pastrello, già imprudente nel primo tempo, a commettere un fallo da giallo. Mandina non lo può ignorare e il Belluno si ritrova in superiorità numerica.
Russo (murato dalla difesa), Mike Miniati (conclusione centrale) e Mosca (colpo di testa) lanciano messaggi, ma nulla di realmente pericoloso. Un rimpallo lancia Volpato, ancora una volta il centravanti dei padovani ci mette troppo a concludere, quando lo fa trova sia l’intervento di Alan Miniati, sia quello provvidenziale di Zappalà che toglie la palla dalla porta. In contropiede il San Paolo si distende perfino con il capitano (e difensore centrale) Arcaba: diagonale vicino al palo (23’). La terna non fa sconti al Belluno: al 24’ viene annullato un gol di Mosca, per posizione irregolare non di certo evidente. Stesso trattamento per Volpato al 37’: rete non valida (assist del solito Lucchini) per una posizione dubbia di offside. Nicolò Masiero, nell’ennesimo uno-contro-uno con il portiere, sembra graziare il Belluno e si fa bloccare da Alan Miniati. Finisce 0-2, poteva andare peggio.
© riproduzione riservata

Lunedì 10 Gennaio 2011,
BELLUNO-SAN PAOLO0-2
GOL: pt 11’ Lucchini; st 3’ Lucchini.
BELLUNO: A. Miniati 6; Sommacal 6, Lazzarini 6 (st 28’ Dalla Gasperina 6), Merotto 6, Zappalà 6.5; Rosso 6 (st 12’ Masoch 6), M. Miniati 6.5, Mele 5.5, Mosca 6; Radrezza 5.5 (st 39’ Pontin sv), Russo 6. (Marin, Pauletti, Wiesner, Battaglia). All. R. Raschi.
SAN PAOLO PADOVA: Rosiglioni 6; M. Masiero 6.5, Zanon 6, Arcaba 6.5, Formentin 6; Bizzaro 6.5 (st 32’ Rossi sv), Bovo 6.5, Pastrello 5; Volpato 5 (st 42’ Tessaro sv), Lucchini 7.5, N. Masiero 6.5 (st 46’ Artuso sv). (Boccardo, Pegoraro, Rigoni, Nalesso). All. G. Fonti.
ARBITRO: A. Mandina di Palermo, 5.5 (Battisacco di Cormons e Giacomazzi di Pordenone).
NOTE. Spettatori 250 circa. Angoli 5-2 (2-2). Espulsi Pastrello st 9’ per doppia ammonizione e l’allenatore del Belluno, Raschi (st 34’) per proteste. Ammoniti Mele pt 32’, Merotto st 4’, Mosca st 43’. Recupero: pt 1’; st 4’.

PARLA RASCHI
«Penalizzati
dall’arbitraggio»

Lunedì 10 Gennaio 2011,
Lui fa, la malasorte disfa. E le carenze d’organico fanno il resto. Nel compilare l’undici di partenza, Roberto Raschi si è trovato a vestire i panni dell’alchimista: «Gestire una realtà di questo tipo diventa sempre più difficile. Il venerdì sera ho scoperto di dover riorganizzare la difesa per la mancanza di un giocatore chiave (Simone Brustolon), quando avevo già costruito la squadra e la partita in un certo modo. Siamo andati a vincere a Oderzo e appena 4 giorni dopo ci ritroviamo ad avere non due giocatori in più, ma addirittura due in meno. Anche l’assenza di Armenise ha pesato molto. Ogni domenica sono costretto a cambiare la coppia dei centrali di difesa».
A questo Belluno non era lecito chiedere di più.
«Dal punto di vista dello spirito e della voglia, sono soddisfatto. Alla squadra avevo chiesto di non pensare alle assenze e di concentrarsi solo sul campo».
La prima rete era evitabile?
«Lo considero un peccato di ingenuità. Prendiamo sempre gol da polli. Ma è ovvio, con un numero così alto di fuoriquota siamo destinati ad andare incontro a errori di inesperienza. Tuttavia, un gol potevamo pure segnarlo. Siamo poco fortunati anche negli episodi».
A questo proposito, qualche decisione dell’arbitro vi ha lasciato l’amaro in bocca?
«C’era un rigore nettissimo per noi e il fuorigioco fischiato a Mosca era inesistente. Se avesse convalidato la rete, chi può dire come sarebbe andata a finire?».
E la sua espulsione?
«Il direttore di gara mi ha detto che muovevo troppo le mani. Vorrà dire che la prossima volta le terrò in tasca». (M.D.I.)
© riproduzione riservata

Il match
winner:
«Nessuna
vendetta»

Lunedì 10 Gennaio 2011,
La doppia vendetta dell’ex. Andrea Lucchini ha steso il Belluno con due gol d’autore: «No, ma quale vendetta? A questa squadra sono sempre molto legato. Come l’ho vista? Non male, se consideriamo le tante assenze. Certo, nella gara d’andata il Belluno mi aveva fatto ben altra impressione. Tuttavia, credo si possa salvare. Non lo vedo inferiore a squadre come il Torviscosa o il Montecchio. L’importante, però, è che recuperi qualcuno». Fari puntati sulla doppietta: «In occasione del primo gol, ho cercato di tirare forte e di piazzare la palla nell’unico punto in cui il portiere, intento a coprire il suo palo, avrebbe trovato delle difficoltà». Detto, fatto: «Nel secondo, ho scoccato un buon diagonale mirando all’angolino. Alan Miniati era assolutamente incolpevole». (M.D.I.)
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«Condannati dagli episodi»
Alan Miniati: «Non è vero che il portiere che incassa gol sul primo palo sia sempre colpevole»

Lunedì 10 Gennaio 2011,
Colpevole o meno (sul primo gol), poco importa. Quel che conta è il risultato. E sotto questo aspetto la condanna non si discute: 0-2 e 3 punti al San Paolo. Ma Alan Miniati, numero 1 gialloblù, e imputato per un giorno, prima ancora di analizzare l’episodio incriminato tiene a sfatare un luogo comune: «Non è vero che il portiere che incassa gol sul proprio palo è sempre colpevole. Dipende dalla circostanza».
L’EPISODIO CHIAVE - Detto questo, Alan si concentra sull’azione che ha portato l’ex Lucchini a rompere il ghiaccio: «In quel frangente, Zappalà è intervenuto in scivolata e io mi sono abbassato. Il pallone, però, è finito all’attaccante avversario. E quando Lucchini ha fatto partire il tiro, era troppo giù per riuscire a intervenire. Non so se ho colpe, so solo che non ci sarei mai arrivato». Il fatto di aver giocato con una difesa totalmente inedita può aver inciso a livello di rendimento? Non secondo Miniati: «Io mi fido di tutti i miei compagni. Mi sento sicuro con ognuno di loro. Non osservo chi gioca o chi mi sta davanti, svolgo il mio compito e basta. Quello del portiere è un ruolo a parte». E per quanto riguarda il confronto con il San Paolo, Alan precisa: «Abbiamo dato il massimo, ma tre episodi storti ci hanno condannato. Il mercato? Prima pensiamo a recuperare tutti gli infortunati, poi vedremo».
L’INEDITO - Patrizio Merotto, schierato nel ruolo di difensore centrale, ha dimostrato di trovarsi a suo agio in una zona del campo più arretrata rispetto al suo abituale raggio d’azione: «Con Zappalà ho una buona intesa. Inizialmente abbiamo deciso di rimanere più accorti, visto che non ci conoscevamo a fondo. Volpato? Marcarlo è veramente un’impresa. Tuttavia, a parte qualche contropiede, abbiamo concesso poco». Esame superato, quindi: «Dispiace aver perso, ma il gioco lo abbiamo tenuto sempre in mano noi. Siamo una squadra con carattere, che sa reagire alle numerose assenze».
© riproduzione riservata


Essenziali
gli innesti
di Lahti
e Briglia


Lunedì 10 Gennaio 2011,
Cercasi rinforzi. Disperatamente. Per non dover più presentare una lista (tra 11 titolari e panchina) da campionato Juniores, il Belluno ha bisogno di ampliare l’organico, allungare le rotazioni, regalarsi la possibilità di scegliere. Perché ieri le scelte erano davvero forzate. Ma due innesti potrebbero essere perfezionati già nelle prossime ore: quelli di Timi Lahti e di Andrea Briglia. Dopo l’Epifania, gli uffici dovrebbero riprendere a lavorare a pieno regime, liberando una volta per tutte il finlandese dalle tenaglie della burocrazia. «Lahti? L’ho sempre considerato un difensore centrale - commenta mister Raschi -. Anche nel suo Paese giocava in quella posizione. E un centrale ci serve come il pane». Si impennano pure le quotazioni di Briglia, ex Trento e Crotone: «È un centrocampista che sa recuperar palla, ma la sa pure gestire bene. E questa è una componente che a noi manca. Decideremo quanto prima. In ogni caso, lo ripeto, al centro abbiamo i giocatori contati. Qualcuno serve di sicuro». (M.D.I.)
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