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Come morde il Treviso del Cobra
Calcio. Il bomber è tornato da capitano e ha lasciato il segno: «A me piacciono le sfide, via dai Dilettanti»
06 settembre 2016
TREVISO. Il "Cobra" invecchia, come tutti, ma qualche morso riesce sempre a darlo. Ha fatto piacere a tutti ritrovare Massimo Perna domenica ad Istrana; ancor più rivederlo nel tabellino dei marcatori. Arrivato la settimana scorsa e soltanto con qualche allenamento alle spalle eccolo subito in campo, opportunamente nominato capitano, a sferrare la zampata vincente: le vecchie abitudini, soprattutto se si hanno nel sangue, non si perdono mai. «È stato bello ritornare a giocare con il Treviso» spiega il bomber di San Giorgio a Cremano «devo dire che all’inizio un po’ emozionato lo ero, c’erano i tifosi ed il resto. Insomma è andato tutto bene e sono contento».
Chiaramente non è il Treviso che avevi lasciato nel 2012.
«La maglia è la stessa, ed è per quella che oggi sono qua. La squadra invece è diversa, bisogna ricostruirla e sappiamo tutti che non è facile. Però a me piacciono le sfide, sicuramente ci proveremo, speriamo bene. Alla mia età segnare regala la stessa soddisfazione di quando ero più giovane, l’attaccante è lì per quello: se non tornato significa che ho ancora voglia di far bene, speriamo di vincere come si faceva in passato, in modo da far uscire la società dai Dilettanti, non merita di giocare a questi livelli così bassi: la serie D è ancora poco, meglio una Lega Pro: se ci giocano certe squadre perché il Treviso no?»
Per farlo bisogna avere delle risorse che oggi non ci sono.
«Però qui ho trovato gente che vuole darsi da fare e lo sta dimostrando. Poi ci sono i tifosi, piano piano cercheremo di riportarli allo stadio: il Tenni semivuoto non è bello».
Che idea tecnica ti stai facendo di questo Treviso?
«Beh, è chiaro che bisogna migliorare parecchio. Siamo tutti nuovi, qualcuno era arrivato addirittura sabato ed in fondo non potevamo aspettarci di più, però anche il mister ha detto che occorre fare meglio. Io poi, visto che in Eccellenza non ci avevo mai giocato, per cui il livello del campionato non lo conosco, non so cosa serva esattamente per vincerlo. So che bisogna fare dei passi avanti come squadra, come gioco, magari aggiungere qualche giocatore visto che per ora siamo abbastanza contati: abbiamo finito la partita con otto under. Meno male che ora sono arrivati dei nuovi giocatori, vedremo».
Quindi l’Eccellenza la stai conoscendo solo adesso.
«Vedo molto agonismo ma anche una certa qualità. Bisognerebbe però aspettare altre partite, vedere altre squadre. Domenica in campionato affronteremo di nuovo l’Istrana, speriamo di ripetere il risultato a nostro favore».
Sbucando dal tunnel del Tenni ti batterà forte il cuore.
«Sicuramente più dell’altro giorno: il nostro è uno stadio che resta affascinante, speriamo di averlo nostro, sto seguendo la storia e so che c’è qualche problema con l’amministrazione comunale. Il Tenni è un patrimonio della città, dei tifosi, speriamo
di potervi giocare».
Per giocare ci giocherete, ma la gestione sarà di altri.
«Infatti, vedremo se cambierà qualcosa. Io conosco bene lo stadio, magari in settimana comincerò a spiegarlo ai miei compagni, tanti di loro non ci hanno mai giocato».
Silvano Focarelli
06 settembre 2016