 03/05/2011 15:08 |
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da www.ilgazzettino.it
LA FESTA
Fegato alla veneziana
per celebrare il trionfo
Mattia Zanardo
Il fischio finale fa esplodere l’entusiasmo del Tenni e dei suoi tifosi
mentre dalla cucina a bordo campo spunta il più simbolico dei piatti
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Martedì 3 Maggio 2011,
Alla fine i tifosi biancocelesti banchettano con un bel piatto di fegato alla veneziana. Ogni riferimento alla rivale Unione e alla parte anatomica che più rode ai supporter lagunari, naturalmente, è del tutto voluto.
Gli appassionati trevigiani possono invece festeggiare il ritorno della squadra del cuore nel calcio professionistico, dopo il precipizio dalla A ai dilettanti, passando per l'onta del fallimento e il rischio sparizione. E poco importa se, domenica pomeriggio, la promozione arriva grazie al minimo punticino indispensabile al termine di una partita insipida (anzi, a dire il vero, per buona metà del secondo tempo nessuna partita, con i padroni di casa a passeggiare per il campo e un patto di non belligeranza esplicito quando pure gli ospiti racimolano il pari della salvezza matematica).
La curva ha già iniziato a intonare «Andiamo in serie C» (ché la nuova denominazione ufficiale Seconda divisione Lega Pro è assai poco orecchiabile). Sugli spalti fin dall'inizio sventolavano gli striscioni di ringraziamento dei club ai «ragazzi», al presidente, allo staff e all'udire del pareggio del Venezia con il Quinto, durante l'intervallo, scatta perfino l'applauso. Non urlano più da tempo neppure gli ultras del Chioggia: sono arrivati in una ventina, dando qualche grattacapo alle forze dell'ordine. Piuttosto su di giri, per entrare allo stadio il gruppetto è stato fatto passare per via Zenson e via Foscolo, sfiorando i tifosi locali in coda agli ingressi. Poi si è sistemato su una delle tribunette laterali, circondato dal cordone di agenti.
Dalla tribuna centrale parte qualche lamentela per la melina, ma i quasi 2.200 del Tenni -nuovo record stagionale- invocano solo il fischio dell'arbitro. E quando finalmente il signor Tesi dà tre volte fiato ai polmoni, può esplodere la festa.
Compaiono all'istante le magliette celebrative «Un sogno Che si avvera», a fare il paio con quelle ideate per l'occasione dagli ultras della «Di Maio»: «Campioni» (in entrambe i casi C in bella evidenza). I bambini (e non solo) si disputano indumenti souvenir dei giocatori, dalle divise di gioco a canottiere e calzini madidi. Esulta il supertifoso Gentilini, al fianco del prefetto, del presidente della Provincia Muraro, dell'assessore Sergio Marton e del numero uno della Figc veneta Fiorenzo Vaccari. In mezzo al campo il presidente Renzo Corvezzo, vestito di tutto punto, viene innaffiato di prosecco (della sua azienda vinicola, non serve dirlo).
Non basta certo a fargli disertare il ruspante party promozione, sotto la curva ospite: mister Zanin, Ferretti, Perna e soci vengono sollevati a braccia dai tifosi mentre la cucina, sotto la regia di Bruno Bassetto, sforna quasi cinquemila panini, imbottiti di salsicce e pancetta alla piastra. Poco distante, sul Put, si improvvisa un carosello con qualche auto imbandierata. Prima del godurioso assaggio di fegato.
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| 03/05/2011 15:25 |
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Mettete qulache foto on line!
anche sulla home del sito.. tanto per far un po di invidia ai veneziani... non solo su facebook dai...
Sempre e solo Calcio Treviso |
| 03/05/2011 15:53 |
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enricoutv83, 03/05/2011 14.45:
Non ho capito questo passo.
Quindi?
Laterali e tribuna non si sono alzati in piedi perchè la curva ha mandato a fare in culo veneziani e ciosotti?
Non lo so il perchè, però può essere un'ipotesi da non scartare. Per me era giusto alzarsi in piedi e ho incitato i vicini perchè si alzassero. Ma forse, come ha scritto magnani, non tutti hanno compreso l'invito. |
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