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Luca Baraldi amministratore delegato

Ultimo Aggiornamento: 30/05/2013 23:41
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30/05/2013 08:05
 
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Baraldi: «Treviso calcio modello tedesco»

Le ambizioni, il mecenate, lo stadio di proprietà. «Un club ambizioso vuole la propria indipendenza e questa è la strada»


Luca Baraldi, classe 1961, modenese, sarà il nuovo ad del Treviso di patron Massimo Zanetti, da cui l‘altro giorno, come riportato dalla Tribuna, ha avuto l‘investitura.

Spetterà a lui dunque ricostruire la società, darle un’impronta il più professionale possibile, redigere il progetto di rilancio che ha come obiettivo la serie B. Si tratta dell’uomo di fiducia di Zanetti, che lo ha voluto a tutti i costi dopo l’esperienza di Bologna del 2010; Baraldi ha lavorato anche a Parma, Modena, Lazio e, quest’anno, a Padova come responsabile dell‘area tecnica, dopo essere stato nel 2006 anche vice presidente della Lega di serie B.

«Sono gratificato dalla fiducia e dalla stima che mi ha dato il dottor Zanetti», spiega Baraldi. «In lui ho sempre apprezzato, oltre il fatto di essere un imprenditore a livello mondiale e la determinazione negli obiettivi da raggiungere, la capacità di gestire i rapporti a livello umano. Tutto ciò, quando ho potuto averlo al mio fianco, è stato poi sinonimo di garanzia professionale».

Lei avrà il compito di organizzare e rilanciare una società caduta in disgrazia.

«Il Treviso l’ho sempre seguito, pur da distante, perché sapevo essere la squadra del cuore di Zanetti; per il resto conosco molto poco. Fra l’altro devo ancora parlare con lui per conoscere progetti e idee, per cui oggi non saprei dire di più. Appena lo farò, allora potrò essere più preciso. Indubbiamente è una grande opportunità poter partire, come dico io, con la tavola pulita: ho capito che il progetto è ambizioso, anche se chiaramente dovremo procedere con i piedi di piombo, perché le ambizioni è giusto averle, ma si sa che nel calcio bisogna lavorare tanto e sbagliare poco. Quindi importante sarà avere pazienza, dedizione al lavoro e scegliere le persone giuste: sono convinto che le tradizioni che ha la città nello sport e, in particolare, nel calcio, siano eccellenti: il Treviso fino a pochi anni fa era in serie A, avete il palato raffinato. E naturalmente questo è un impegno ulteriore per chi se ne dovrà occupare».

Essere ripescati in C1 non dovrebbe essere impossibile.

«A sentire Zanetti è così: sarebbe una grande opportunità e significherebbe fare passi da gigante verso gli obiettivi che vogliamo raggiungere nel tempo, anche in vista della ristrutturazione della Lega Pro, categoria in cui non ho mai lavorato e che per forza dovrò studiare quanto prima».

L’ambizione è imitare il Sassuolo: da modenese che dice?

«Un bell’impegno per tutti, non c’è che dire… Il dottor Squinzi e il suo staff hanno realizzato, prendendosi ovviamente il tempo necessario, ossia qualche anno, cose davvero importanti: hanno fatto approdare in A una realtà che il calcio lo stava vivendo più come passione. Ed è esattamente questa l’occasione che Massimo Zanetti offre alla città ed a tutti gli sportivi trevigiani».

Uno stadio di proprietà oggi come oggi resta un lusso?


«In attesa della legge sugli stadi, un impianto di proprietà, per un club ambizioso e la sua indipendenza economica, è uno degli aspetti del tutto indispensabili: in Italia il calcio generalmente è gestito da mecenati, grandi imprenditori, ma si potrebbe copiare il modello tedesco, senza dimenticare naturalmente gli inglesi. E allora in tal senso condivido appieno la riflessione di Zanetti».

Silvano Focarelli
30/05/2013 15:18
 
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se aspettiamo la legge sugli stadi stiamo freschi.. la lega calcio è fatta da deficienti con una visione a lungo termine degna di Ray Charles.

11 luglio 2009: la Treviso sportiva non dimentica lo scempio che hai fatto, Setten.

Tonella, Maino, Bernardi; De Poli, Lombardi, Margiotta; Fiorio, Bonavina, Pradella, Bressan, Boscolo.

Grazie Zanin, grazie Ferretti,grazie Perna,grazie Ferronato!
30/05/2013 23:41
 
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Ma sta legge sugli stadi, in sostanza, cosa comporterà?


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