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«Politici e imprenditori tradite i nostri colori»
06 agosto 2013 — pagina 14 sezione: Nazionale
di Mattia Toffoletto
Un centinaio di fedelissimi. C'è il popolo della curva e c'è la famiglia dei Fan Club. Ci sono giovani supporter che non hanno perso nemmeno una trasferta e storici sostenitori che rievocano l'epopea di Nereo Rocco, ci sono ragazzi che sventolano bandiere e anziani che mostrano con orgoglio la sciarpa con gli amati colori. E c'è pure un ex illustre come Silvano Colusso. La tifoseria biancoceleste si è ritrovata ieri alle 18.30 per un sit-in in Piazza dei Signori. Nel “salotto” della città per testimoniare la propria fede, sperare in una resurrezione e alzare la voce. Eloquente lo striscione srotolato sulla piazza: «Politici e imprenditori traditori dei nostri colori». Si discute del Treviso che non c'è più e del Treviso che potrebbe risorgere, si attacca l'amministrazione (ma anche la classe politica in generale) e si solleva la questione Tenni. Un catino glorioso, un pezzo di storia che non si può cancellare. S'intonano i cori di ogni domenica: «Sosteniamo il Treviso Fbc per la gloria dello stadio». E si ricorda Fabio Di Maio. È proprio la curva intitolata al compianto tifoso la promotrice della manifestazione. «Durante la campagna elettorale ogni partito parla di sport, a destra e a sinistra, dieci righe non mancano mai», sbotta un responsabile della curva. «Il Treviso è sparito un mese fa e nessuno si è preoccupato. Eppure parliamo di un club con 104 anni di storia... E quando poi si rischia di non avere più una squadra, improvvisamente ci si sveglia, proponendo la demolizione dello stadio e la costruzione al suo posto di un parcheggio. Dove sono finiti i programmi a favore dello sport? Ci si dimentica che lo sport ha un valore sociale? E il settore giovanile disperso? Non può finire tutto così, saremmo l'unico capoluogo italiano senza squadra». Renzo Schiavon, anima del Fan Club Paolo Bianco, ribadisce il concetto: «Il Tenni è del Comune, ma lo stadio appartiene alla città e ai cittadini. Il Tenni non si tocca ed è assurdo dover pagare 90 mila euro di affitto persino nelle categorie inferiori, Manildo deve venirci incontro». Sulla stessa lunghezza d'onda Gigi Benedetti, Fan Club Caberlotto: «Spero l'amministrazione sia più aperta di quanto non lo sia stata finora. I guai del Treviso? Corvezzo avrebbe dovuto presentarsi da Gobbo e illustrare la reale situazione due anni fa». Silvano Colusso è un'istituzione, una bandiera biancoceleste: «Non importa da dove si ricomincia, l'importante è ricominciare. E non vedo un Treviso senza Tenni». Umberto Rizzante incalza: «Il Comune deve aiutare, invece qui sembra che vogliano metterci il bastone fra le ruote... Il costo d'affitto dello stadio va ridimensionato». Lo storico tifoso Claudio Cavallin non si pronuncia: «Aspetto gli eventi, vediamo». Bruno Cibin ha 84 anni: «Oggi volevo esserci, ho sempre seguito il Treviso fin dal Dopoguerra». Emilio Bernardi, dell'ex pasticceria: «Adesso avrei avuto più tempo per vederlo dal vivo...». Carlo e Marco, frequentatori della curva e del forum: «Il morale è sotto i tacchi, il sindaco dovrebbe capire, ma ha mostrato la stessa rigidità di Gobbo».
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