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Treviso da trasferta Tre punti di coraggio
Partita dura a San Donà, match deciso dal gol di Prosdocimi
09 novembre 2015
SAN DONA’. Riecco il Treviso formato esportazione, quello che non ha paura di nessuno: tre punti che sono non d’oro ma di platino, ossigeno puro per chi aveva passato la settimana in apnea sul campo minato dove era atteso da tre ex che avevano tutti qualcosa da (sportivamente) vendicare.
Complimenti, non c’è che dire, un bel botto. Se poi sarà quello che inizierà la sospirata serie positiva lo capiremo solo più avanti: domenica arriva un Nervesa in gran forma. Perfetto: per capirne di più su questa squadra che avrebbe bisogno di qualche seduta psicanalitica abbiamo tutti bisogno di risposte, possibilmente precise.
Vittoria meritata, ieri: meglio il primo tempo, iniziato con la colossale chance sprecata al 5’ da Moretto che scatta sul filo del fuorigioco e, a tu per tu sulla sinistra con Saltarel, non trova di meglio che sparargli addosso. È un Treviso che ha abbandonato, forse definitivamente, il tridente, Ottoni ha preferito rafforzare il centrocampo lasciando in panchina Ale Cattelan: mossa pesante, parliamo del secondo cannoniere del girone. All’inizio il nuovo schieramento, più manovriero e meno statico, sembra portare qualche frutto ma, certo, l’aggressività dei veneziani - con tre ex motivatissimi come Ton, Zamuner e Di Prisco - è sempre lì in agguato. I ritmi sono alti e non c’è molto tempo per ragionare, per cui gli errori in fase di impostazione non mancano: in sostanza c’è un grande assembramento a metà campo ma la palla dalle parti dei portieri ci arriva praticamente mai. Ed il gioco di conseguenza latita.
Dalla difesa le notizie migliori: con il rientro della coppia Bellotto-Furlan, Antioniol ha potuto riprendere il suo posto naturale a metà campo e tutto il complesse se ne è giovato. Un brivido arriva al 38’ quando, su punizione, Furlanetto libera centralmente Biondo il cui destro dai 20 metri sfiora il palo alla destra dell’immobile Saltarel. E un po’ improvvisamente il Treviso passa in vantaggio poco prima del riposo: Furlanetto tocca di petto per Moretto che cicca, arriva da dietro Prosdocimi il cui piatto di destro si infila di precisione sul palo lontano. Il nervosismo si alza e mister Andretta viene espulso allo scadere.
Subito a inizio ripresa si vede un San Donà dal piglio diverso e ancora più aggressivo. Bellotto al 6’ per poco combina la frittata: passaggio corto a Schincariol, si avventa Pedrozo sul quale il portiere si butta respingendo la conclusione con il corpo. Ed al 10’ “Schinca” è di nuovo bravissimo a deviare in corner un diagonale di Costantini che aveva bruciato Bellotto. Il Treviso, per scelta o no, è costretto a perdere campo, si accendono mischie, volano cartellini, proteste, spinte e calcioni, insomma, se adesso non è una corrida poco ci manca. Ma da queste parti, come si vide un anno fa, non è una novità. E si continua a soffrire: 26’, Da Silva mette in mezzo da destra, De Freitas colpisce di testa a botta sicura ma Schincariol è portentoso a metterci il piedone e poi a bloccarla sulla linea. Anche con l’ingresso di Cattelan, che qualche palla riesce a tenerla, la danza la conducono i padroni di casa, il Treviso deve limitarsi a imbastire ogni tanto qualche timida ripartenza, anche se dopo la mezzora l’aggressività del San Donà, che ha speso tesori di energie, tende a scemare. E al 47’ Di Salvo,
su baggianata in palleggio del portiere, va sulla sfera e lo anticipa, a porta vuota palla incredibilmente a lato. Ma va bene anche così, ci mancherebbe. E adesso siamo tutti curiosi di vedere se domenica al Treviso riesce l’impresa più grande: “espugnare” il Tenni.
Silvano Focarelli
09 novembre 2015