Per come la vedo io, non so quanto di buon grado l'abbiano presa, a meno che la juniores non giochi di regola solo col portiere di riserva in panchina...comunque sia, posso pensare che per loro sia esperienza in cascina, anche se io personalmente non so quante volte sopporterei di essere strapazzato dagli avversari, una domenica si' e l'altra pure...
Treviso-Union Pro 0-6, tra Juniores mandati “al macello” e portieri che giocano fuori: il racconto
Certe partite non dovrebbero essere giocate. Non è giusto né sportivo mandare al massacro 12 ragazzini del ‘98 e del ‘99 contro un qualsiasi avversario di Eccellenza: è come mettere di fronte sul ring un peso massimo e un peso mosca. In verità nel Treviso ce n’era uno anche del ‘97, Stefano Bianco, l’unico in panchina, che solitamente fa il portiere ma che ieri ha provato, per la prima e l’unica volta nella sua carriera, l’ebbrezza di correre su e giù per il terreno sempre più spelacchiato del Tenni.
D’altra parte non presentarsi sarebbe stato ancora peggio ma, a questo punto, meglio non parlare più di regolarità del campionato: il Treviso è alla quarta sconfitta di fila, le ultime due sono arrivate con i Primavera in campo e si può tranquillamente dire che Nervesa ed Union Pro, avessero dovuto affrontare i titolari ormai emigrati per altri lidi, non si sarebbero divertiti così.
Ad ogni modo, poichè ieri s’è giocato, diamo atto ai giovani e giovanissimi di mister Paolo Bianconi di aver avuto una volta di più un coraggio degno della miglior causa: non è da tutti accettare di buon grado (saltando la partita del campionato di competenza) di andare incontro a rovesci di tale portata; quindi come e più di Nervesa, dove in effetti almeno quattro titolari c‘erano, questi ragazzi vanno elogiati in blocco, per l’impegno che ci hanno messo a difesa dell’onorabilità di una maglia vilipesa in questi anni da troppi avventurieri.
Sull’Union Pro nulla da dire, se non che ha fatto fino in fondo il proprio dovere, non risparmiando nulla al manipolo di imberbi che aveva di fronte. E naturalmente è giusto così: il rispetto per l’avversario lo si dimostra impegnandosi sino all’ultimo, non certo tirando indietro lo scarpino. E siamo sicuri che anche i due ex, Del Papa e Moretto, avranno avuto una stretta al cuore nel vedere in quali condizioni hanno ridotto quel Treviso che un tempo fu loro.
E anche una curva sud per prima volta deserta: presenti una dozzina di tifosi, né striscioni né altro, in bella evidenza solo un drappo con il classico “Grazie Nardin”… Domani la nuova proprietà illustrerà nei dettagli staff e progetti, il futuro biancoceleste è in mano ad un gruppo di imprenditori mantovani, a loro l’augurio di ridare al più presto la dignità perduta a una piazza che non avrebbe certo meritato di precipitare così in basso.
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(Fonte: Tribuna di Treviso. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
[Modificato da FrankUK 19/12/2016 19:32]