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Treviso-Sedico, Frandoli: “Ci temono, non fanno altro che chiedere informazioni! E sul mercato…”
sabato 14 gennaio 2017 - Ore 13:30
Fino a ieri sera il Treviso aveva tesserato 12 giocatori: ancora pochi, considerato che domani al Tenni si gioca ed arriva la capolista Sedico. Niente paura: nelle prossime ore ne arriveranno almeno altri 4-5 in modo da, con gli Juniores, di formare una rosa di una ventina di calciatori, quelli che da qui alla fine della stagione dovranno almeno garantire la permanenza in categoria e, perché no, dare l‘assalto alla zona playoff. Si tratta dei portieri Montesi e Vezzani; dei difensori Crosato, Codato, Bruno e Spreafico; dei centrocampisti Monaco e Casagrande; delle punte Ciccone, Sabatino, Bedin e Oulomi Lima. «Cerchiamo giocatori in mezzo al campo e per l’attacco», spiega il diesse Walter Frandoli, «In difesa ne dovrebbe arrivare un altro, che però oggi è influenzato. Tutta gente allenata e già pronta per giocare, oltre che giovane, quasi tutti del 97 e 98; chiaro che manca ancora l’affiatamento, l’amalgama, cose che si acquisiscono dopo mesi, ma tanti arrivano da categorie superiori e dunque sanno come comportarsi. A livello di Juniores la gara per questo sabato è stata rinviata e finalmente questi ragazzi, impegnati finora sabato e domenica, potranno riposare. Ma tessereremo qualcun altro anche per la Primavera, formazione chiaramente da tutelare». […] Il nome Treviso da questo punto di vista dovrebbe aiutare. «Indubbiamente siamo agevolati: con qualcuno ho già parlato, facciamo affidamento sulla loro voglia di dare una mano a recuperare il tempo perso dopo queste 5 sconfitte di fila, spero che diano qualcosa in più. Le nostre non sono condizioni normali, siamo obbligati ad accelerare i tempi e sono convinto che tutti abbiano la dovuta “cattiveria”, specie quelli che abbiamo recuperato, cioè Sabatino, Bruno e Ciccone. Con loro non serve dire nulla, basta che li fai entrare in campo… So bene che affrontare il Sedico con una squadra messa su all‘ultimo momento non è il massimo, ma i bellunesi ci temono, non fanno altro che chiedere informazioni su di noi…».
Fonte “Gazzettino”