Già il modulo di partenza diceva tanto di quella che sarebbe stata la stagione. Anche se per me il 4-3-3 era razionale e poteva assolutamente essere usato, la vecchia guardia non lo avrebbe mai accettato - e infatti non lo accettò mai: il Treviso doveva giocare col 4-4-2, era da anni che lo spogliatoio vedeva solo questo modulo, e chiunque usciva dal copione ne faceva le spese molto presto (D'Astoli per tutti). Ezio Rossi non fu l'eccezione, anche se durò un po' di più (e ai punti non fece neanche troppo male). Quella rosa comunque non era stata costruita per il 4-4-2, dunque era difficile cambiare anche in corsa, cosa che comunque fece il duo Bortoluzzio-Albino Pillon una volta arrivati in cabina di regia, dopo il disastroso 0-1 interno a febbraio contro il Parma.
Bono a sapersi