Continua nella ‘Marca gioiosa’ la rievocazione di saghe rese celeberrime dalla televisione. Dopo ‘L’Incredibile Ulker’, andata in scena al Palaverde mercoledì scorso, la formazione di coach Pancotto ha contribuito – suo malgrado - alla realizzazione di un nuovo revival, un vero ‘cult’ che ha trovato, negli anni, importati tentativi di imitazione: ‘Arsenio Lupin’. E mentre nel primo caso l’idea era scaturita dalla mente un po’ bizzarra del sottoscritto, in questa occasione il ‘merito’ va attribuito totalmente a Carlo Antonetti, presidente della formazione di Teramo, vero protagonista con alcune ‘enigmatiche’ dichiarazioni nel post-partita, rilasciate ai cronisti in sala stampa: “È stata una partita incredibile! Abbiamo dominato la gara per 39 minuti e mezzo, e commesso di sicuro degli errori… Però devo dire che abbiamo giocato contro ‘Arsenio Lupin’. E si sa che lui mette sempre in atto i colpi migliori alla fine, ed anche stasera è stato così… Purtroppo, mentre di solito è stato un ‘eroe dei poveri’, oggi non è stato così! Sono convinto comunque che un’incredibile sconfitta come questa – perché di questo si tratta – al di là delle situazioni contingenti, che ovviamente non possono essere dimenticate, quali una Benetton rimaneggiata, noi siamo Teramo e dobbiamo capire che questa partita ci ha insegnato tante cose ma sicuramente non come si vincono queste partite! Rimane un grande rammarico perché questa è una sconfitta grave, ingiusta, che nei campi di pallacanestro io non vorrei vedere, al di là della grande stima che ho per questo club (la Benetton, n.d.r.), però purtroppo siamo stati penalizzati in modo pesantissimo da ‘Arsenio Lupin’, e quindi torniamo a casa con questa bruciante sconfitta… Ma anche consapevoli che il campionato è lungo e che dobbiamo soffrire fino alla fine per raggiungere il nostro obiettivo che è la salvezza, ma sapendo che possiamo contare su buone cose, sulle quali dobbiamo continuare a lavorare”.
Per quanto possiamo essere dotati di grande fantasia, giusto anche il fatto che – di sua volontà – il presidente di Teramo preferisce non dare un volto al suo ‘misterioso’ protagonista, fautore della vittoria della Benetton, è inevitabile che gli indizi – escluso gioco-forza Mike D’Antoni (ed il suo appellativo storico, che con Treviso non centrano più nulla), e scartati anche Bulleri o Marconato (decisivi sul campo per il successo della propria squadra) – conducano direttamente alla terna arbitrale, ritenuta colpevole – forse - di aver ‘consentito’ ai padroni di casa di rimontare ben 17 punti negli ultimi sette minuti della partita. Ma Antonetti si è ben guardato dal formulare ogni ulteriore esplicito riferimento in tal senso.
Premesso quanto sopra, ne consegue che pochi avrebbero previsto – in condizioni ‘normali’ - un andamento tanto particolare per la sfida tra due compagini, Treviso e Teramo, divise non solo da un netto divario di classifica ma anche per organico ed obiettivi. E non è certo scusabile la Benetton – orfana per il vero di pedine importanti, su tutte Siskauskas, Molende e Bargnani - per aver mostrato un ‘non-gioco’ per gran parte della partita, per quanto poi – punta nell’orgoglio – abbia deciso di rimettersi ‘sua sponte’ in carreggiata rimontando punto su punto e rimanendo aggrappata all’ultimo spiraglio che l’ha proiettata alla vittoria finale.
Quintetti: Coach Ettore Messina (Benetton) schiera Bulleri, Garnett, Soragna, Goree e Marconato. Per Pancotto (Teramo) in campo Wheeler, Thomas, Lauwers, Sales e Cittadini.
Fin dal primo quarto di gara Teramo si propone come ‘sorpresa’ della giornata, grazie alle precise conclusioni di Dimitri Lauwers dalla lunga distanza e di Brooks Sales, abile e deciso nei movimenti ‘spalle-a-canestro’. Tra i trevigiani, il solo Garnett (con 10 punti realizzati) riesce a resistere alla sfrontatezza degli ospiti, mentre coach Messina attua da subito una seppur ristretta rotazione nei cambi che alla fine consentirà buoni minutaggi sul campo anche per Beard ed Ilunga. Il parziale si conclude in perfetta parità (20-20), con Treviso impegnata ripetutamente a pressare gli avversari lungo tutto il terreno di gioco.
I secondi dieci minuti propongono da subito la netta sensazione che gli ospiti siano in grado di mettere in difficoltà la Benetton, a tratti visibilmente impreparata di fronte alla veloce rotazione di palla con cui Teramo riesce a costruire ‘facili’ conclusioni per i ‘cecchini’ Wheeler e Thomas. Nonostante incessanti suggerimenti provenienti da Messina ed i suoi assistenti, la gara dei trevigiani si tinge, minuto dopo minuto, di colori opachi, tra svariate imprecisioni e conclusioni affrettate, che consentono il primo allungo ‘importante’ (26-34) a Teramo, di poco superiore a quello che porta le due formazioni al riposo (35-42).
La ripresa scatta col ‘botto’: in un nonnulla Wheeler porta a 13 i punti di vantaggio per la sua squadra (37-50), e nonostante un illusorio parziale di 8 a 0 siglato da Goree ed un’azione fallosa piuttosto complicata che ‘costa’ a Jamel Thomas ben 2 falli contemporanei (di cui uno antisportivo) ai danni di Soragna, Teramo non si spaventa e mantiene ben saldo il controllo della partita, grazie in particolare ad una attenta ed efficace regia da parte di Stefano Rasola che riesce ad alternare con successo iniziative personali (realizza 10 punti nel solo parziale) ed il coinvolgimento dei compagni, su tutti Brooks Sales. Il 59 a 71 sembra ormai rassegnare gli stessi tifosi biancoverdi ad una nuova sconfitta casalinga. Ignari comunque che – da lì a poco – sarebbe giunto il momento di ‘Arsenio Lupin’, che ha fatto la sua comparsa – a detta del presidente Antonetti, sul punteggio di 59 a 76 (+ 17 per Teramo…), a 8 minuti dalla conclusione della partita…
A prescindere da chi si voglia intravvedere sotto le celate spoglie del ‘ladro gentiluomo’, è d’obbligo riferire che le sue ‘gesta’ si possono così riassumere: 26 a 10 come parziale a favore della Benetton, frutto di un 9/13 al tiro di Soragna e compagni contro un 2/12 segnato dagli ospiti, ulteriormente ‘penalizzati’ dall’uscita per falli degli increduli Thomas e Wheeler, e palesemente in difficoltà nel costruire una qualsivoglia azione offensiva contro degli avversari decisamente aggressivi e definitivamente rientrati in partita. A togliere a ogni speranza di successo ai ragazzi di coach Pancotto è la coppia ‘nazionale’ formata da Massimo Bulleri, che ha preso per mano la propria squadra siglando dapprima il sorpasso e gestendo abilmente tutti gli ultimi possessi trevigiani, e Denis Marconato, che ha dato lustro alla sua prestazione con un ultimo quarto giocato ad altissimi livelli di intensità e determinazione, soprattutto a rimbalzo nel frangente decisivo.
Tabellini:
Benetton Treviso: Bulleri 20 (6/10, 1/2), Garnett 21 (6/10, 2/6), Soragna 20 (5/9, 2/2), Goree 16 (3/9, 2/3), Marconato 5 (1/1); Beard 2 (1/1), Ilunga 1 (0/3), Slokar, Sottana n.e., Corradini n.e.. All. Ettore Messina
Navigo.it Teramo: Wheeler 21 (2/3, 5/10), Lauwers 6 (2/3 da 3), Thomas 14 (2/7, 2/3), Cittadini 8 (4/7), Sales 15 (4/8, 0/2); Rajola 13 (2/3, 2/6), Lulli (0/3), Marmarinos 4 (2/3), Lucci, Menaguale n.e., Stama n.e., Gagliardo n.e. All. Cesare Pancotto
Arbitri: Facchini, Giansanti e Capurro.
Tiri liberi: Treviso 20/30, Teramo 16/21.
Percentuali al tiro: Treviso 29/56 (con 7/15 da 3 punti), Teramo 27/58 (con 11/25 da 3 punti).
Perse-recuperate: Treviso 13-17, Teramo 16-13.
Rimbalzi: Treviso 31 (20 dif., 11 off.), Teramo 31 (18 dif., 13 off.).
Assist: Teramo 13 (Bulleri 7), Teramo 7 (Thomas e Wheeler 3).
Falli commessi: Treviso 20, Teramo 29. Fallo antisportivo a Thomas (50-60, 26’48”). Usciti per 5 falli: Goree (77-79, 37’57”), Thomas (77-79, 38’15”), Wheeler (83-81, 39’42”).
Valutazione: Treviso 106, Teramo 70.
Spettatori: 3464 circa.
MVP: Massimo Bulleri (20 punti con 6/10 da 2, oltre a 7 assists, 8 falli subiti e 32 di valutazione).
Parziali: 20-20, 15-22, 24-29, 26-10 - Finale: 85-81.
Difese utilizzate: Treviso a uomo e a zona (solo ultimo quarto), Teramo a uomo.
Max vantaggio: Treviso + 4, Teramo +17.
Quintetto ideale: Wheeler, Bulleri, Soragna, Sales, Marconato.