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Ultimo Aggiornamento: 26/02/2005 11:34
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17/02/2005 20:44
 
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Grandi!
Enrico ora te lo dico...sabato vado a forli...
Ho chiamato i rebels, fuori dal palazzo al loro arrivo ci son stati un po di casini con la polizia
Ed ora vediamo l'altra semifinale

TREVISO NEL CUORE
17/02/2005 20:45
 
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Re:

Scritto da: Kukoc.n.1 17/02/2005 20.44
Grandi!
Enrico ora te lo dico...sabato vado a forli...
Ho chiamato i rebels, fuori dal palazzo al loro arrivo ci son stati un po di casini con la polizia
Ed ora vediamo l'altra semifinale



kukoc.. conosci uno ke si fa kiamare tmac? [SM=g27828]



17/02/2005 20:58
 
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si so chi è...xchè?

TREVISO NEL CUORE
17/02/2005 21:18
 
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Re:

Scritto da: Kukoc.n.1 17/02/2005 20.58
si so chi è...xchè?



non lo conosco di persona.. xo' è un grandissimo!

credo ke premierà edney quando ce' benetton-lottomatica!!

ma mi pare ke lasci il suo posto ad una ragazzina strafanatica di titti! [SM=g27811] vedrai



17/02/2005 22:13
 
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FORLI’ – Ci siamo, finalmente. Si alza il sipario sulla TIM Cup 2005. Si alza il sipario sulla manifestazione che assegnerà il primo trofeo del nuovo anno e la Benetton fa subito la voce grossa. Sarà stata la voglia della capolista di mettere subito le cose in chiaro, sarà stata una Varese confusionaria e per lo più povera di idee, sta di fatto che l’impressione che si è avuta dal campo è quella di una partita durata solo per pochi minuti, se si esclude il tentativo di rimonta varesina nel finale dettato probabilmente più dall’orgoglio che non da fondata convinzione. Fattori su cui si potrà disquisire, ma la sostanza è una sola: Treviso vola in semifinale e ora attende l’esito di Montepaschi–Vertical Vision per scoprire quale sarà la sua avversaria.

Tutto come da pronostico, o quasi. Parte subito forte, la Benetton. Fortissimo. Bastano pochi minuti alla squadra di Messina per prendere le dovute misure alla malcapitata Casti Group e per abbattersi come un uragano sulla retroguardia varesina. Le triple piovono come stelle nella notte di S. Lorenzo e nulla può neppure la difesa a uomo ordinata da coach Magnano. Goree e Marconato aprono le danze, Soragna, Bulleri e Blutenthal scavano il divario dalla distanza pesante (9-2 al 3’, l 5’, 12-4 al 5’, 27-9 all’8’). E’ in gran parte loro l’impressionante 8/10 dai 6,25 con cui la Benetton chiude il primo quarto. Dall’altra parte, Varese è solo Becirovic e tira dal campo con percentuali vicine al 30%. Decisamente poco, troppo poco per fermare questa Benetton (30-15 al 10’).
La musica non cambia neppure nel corso del secondo quarto, con Treviso che seppur a ritmo più basso e segnando di meno, continua a menare le danze a proprio piacimento (34-19 al 15’, 43-19 al 19’). Anche perché Varese ci mette del suo e riesce a fare addirittura peggio dei primi dieci minuti. Se in difesa va meglio, il disastro avviene in attacco dove nei secondi 10’ di gioco la Casti Group è capace di mettere a segno solo 8 punti. Si va così all’intervallo con la Benetton che ha addirittura doppiato l’avversario sul 46-23.

Cambia poco o nulla anche alla ripresa delle ostilità. La squadra di Messina continua infatti a macinare gioco e canestri, fino a raggiungere il massimo vantaggio sul 52-26 (+26 al 25’). E’ proprio a questo punto, però, che la compagine trevigiana compie forse l’errore di rilassarsi un po’. Una pausa che permette alla Casti Group di avvicinarsi a piccoli passi all’avversario. Un parziale di 12-3 propiziato in gran parte da Nolan e Becirovic porta infatti la Casti Group fino al –15 (57-42) prima alla tripla di Siskauskas che chiude il terzo quarto (60-42 al 30’). La rimonta varesina non si conclude però qui. In apertura dell’ultimo quarto è infatti Alessandro De Pol, fino a quel momento più un fantasma che non una presenza concreta sul parquet del PalaFiera, a improvvisarsi trascinatore della squadra di Magnano. Sono i canestri dell’ex azzurro, compresa una pazzesca tripla da 8 metri allo scadere dei 24 secondi, a riportare sotto la Casti Group fino al –11 (66-55 al 36’). A questo punto Varese ci crede, ci crede per davvero. Ed è lì, a poco più di 10 lunghezze di distacco da una Benetton che fino a pochi istanti prima pareva irraggiungibile. Il sogno dello sgambetto alla capolista dura però pochi istanti. Perché Treviso, ferita e risvegliata, impiega poco per rimettersi in carreggiata e tornare quella di prima. Subito 4-0 di contro parziale, quindi un 13-6 per arrivare al quarantesimo, con Blutenthal da 3 e Bulleri dalla lunetta che mettono la parola fine alla partita. Avviso alle altre: Treviso c’è ed è pure determinata.




De Pol, un protagonista ritrovato [Foto Legabasket]
Benetton Treviso – Casti Group Varese 79–61 (30-15, 46-23, 60-42)

Benetton Treviso ( 18/39 da 2, 12/24 da 3, 7/10 ai liberi) – Siskauskas 12 (3/6, 2/6), Morlende 4 (2/3, 0/2), Ilunga n.e., Soragna 15 (3/5, 3/5), Marconato 7 (3/4), Bulleri 14 (0/2, 4/6), Bargnani , Blutenthal 13 (1/3, 3/5), Sottana n.e., Goree 13 (6/15), Beard 1 (0/1). All. Ettore Messina.
Casti Group Varese ( 14/35 da 2, 7/18 da 3, 12/16 ai liberi) – Bowdler 2 (1/3), Becirovic 13 (4/11, 0/2), De Pol 14 (2/4, 2/3), Digbeu 9 (1/2, 2/6), Bolzonella 2 (1/2), Callahan , Nolan 14 (3/8, 2/3), Genovese n.e., Marin n.e., Washington 5(1/3, 1/2), Allegretti 2 (1/2). All. Ruben Magnano.

Rimbalzi: Benetton 38, Casti Group 32.
Assist: Benetton 13, Casti Group 8.
Valutazione: Benetton 101, Casti Group 59.
Parziali: 30-15, 16-8, 14-19, 19-19.

Mvp: Quando la Benetton vince, gira e rigira c’è sempre il suo zampino. Anche in una gara come questa in cui praticamente tutti, da Soragna a Siskauskas, da Marconato a Blutenthal, portano più di un simbolico mattone alla causa biancoverde. Stiamo parlando di Massimo Bulleri. Per il “Bullo” 14 punti, 4/6 da 3, 5 falli subiti, 5 assist per un totale di 17 di valutazione.


il bullo!

de pol! l'unico ke ha lottato un po xl'onore di varese

[Modificato da HaRdFr3qu3ncy 18/02/2005 14.05]




17/02/2005 22:14
 
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cantu' batte siena solo dopo una grandissima battaglia..



17/02/2005 22:24
 
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Gran tifo, secondo me, dei canturini.

Noi abbiamo vinto, avanti così!! [SM=x397237]

Stex
17/02/2005 22:31
 
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Scritto da: Stex86 17/02/2005 22.24
Gran tifo, secondo me, dei canturini.

Noi abbiamo vinto, avanti così!! [SM=x397237]

Stex



da quello ke ho visto su sky.. anke a me son piaciuti i canturini!! davvero in tantissimi!



17/02/2005 22:40
 
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avanti benetton!!![SM=x397237] [SM=x397237] [SM=x397236] [SM=x397237]

AVANTI BLU!


18/02/2005 09:54
 
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ho letto solo ora del passaggio di cantù...com'è stata la partita?
i senesi in quanti erano?

TREVISO NEL CUORE
18/02/2005 10:22
 
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foto tifoserie di ieri

varesini


canturini


trevigiani


senesi


senesi in cerca dei varesini

TREVISO NEL CUORE
18/02/2005 10:30
 
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senesi in cerca dei varesini?
o dei canturini per rifarsi dall'anno scorso?


18/02/2005 10:48
 
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varesini...perso per quel che è successo domenica

TREVISO NEL CUORE
18/02/2005 14:00
 
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cos'è successo domenica?sempre per gli insulti a Myers?

ma lo striscione in curva di Cantù è quello dell'Inferno?


....non omnis moriar.....carpe diem....
Carissimi...in voi vedo le luci dell'alba del terzo millennio...




18/02/2005 14:04
 
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Nella splendida cornice di un PalFiera tirato a lucido, clima subito caldissimo per i secondi quarti di finale della prima giornata:appena arrivati i tifosi senesi ingaggiano uno scontro verbale con i tifosi varesini, trattenutisi apposta per insultare Myers; le forze dell’ordine evitano con la forza che si passi dalle parole ai fatti.

La partita: com’è giusto che sia è Siena, pur senza un acciaccato Thornton, ad iniziare col piede sull’acceleratore, cercando di intimidire una Cantù che di paura sembra averne invece ben poca, tant’è vero che dopo 3’ è proprio la squadra di un indemoniato Sacripanti a condurre 7-2. Siena fatica mostruosamente a trovare il bandolo della matassa intricatissima della difesa di Cantù, che con transizioni di una bellezza ammorbanti si porta a 4’ dal termine della frazione sul +7 (12-5).Recalcati, fortemente preoccupato che lo spadellamento continui, prova ad affidarsi alle mani rotonde di Kakiouzis e Zukauskas. Il risultato è sconfortante: Siena decide o di tirare da casa sua o di passare la palla sotto a Chiagic che butta giù a sportellate chiunque gli capiti a tiro senza costrutto; Cantù, invece gioca la sua splendida pallacanestro, concludendo il primo quarto sopra di 4 ma soprattutto concedendo la miseria di 13 punti alla Mens Sana.



Shawnta Rogers (Foto LegaBasket)
Nel secondo quarto Recalcati prova ad affidarsi a Lamma, sperando che il cuore arrivi dove non arriva la mira: la palla comincia a girare meglio , Siena si riavvicina e Michelori, tanto per darle una mano, ha la splendida idea di prendere un inutile tecnico che porta tutto sul pari all’8’ (19-19), punteggio che rimane invariato per 2’, cioè fino a quando Lamma la mette dal parcheggio e porta la sua squadra per la prima volta avanti (22-19). Per Siena sembra suonata la carica e, trascinata dal comandante Lamma, piazza un parziale di 8-1 che spezza il ritmo di tutti i canturini eccetto Jones, che segna un paio di canestri con parabole che mettono a forte rischio la luminaria del PalaFiera. 30-25 per Siena a 3’ dal riposo lungo; Myers e Vanterpool provano a dare una sterzata alla partita ma Kaukenas non partecipa al piano e le squadre vanno a rifocillarsi con Siena avanti di soli 5 punti.

Terzo quarto con Recalcati che preferisce Kakiouzis ad uno spentissimo Galanda, ripagato subito da una bomba che da il + 8 a Siena (39-31). Cantù capisce che è meglio buttarla sulla grinta e Miralles risponde presente, tenendo a galla la squadra, supportato da un Moraindais che la piazza in faccia a chiunque passi dalle sue parti. Nell’altro angolo Stefanov lucida il cannone e piazza un paio di bombe che tengono Siena avanti di 6 al 5’ (48-42). Kaukenas intanto è costretto ad uscire per una brutta botta e Cantù si ritrova senza un punto di riferimento importante in attacco: ma la Siena di questa sera non è in grado di approfittarne. Un paio iniziative di un presentissimo Rogers riportano alla fine del quarto la contesa su binari di assoluto equilibrio.

Il pareggio di Jones (54-54) apre l’ultimo quarto, a cui segue subito il vantaggio firmato Kaukenas. Recalcati butta subito nella mischia il talismano Lamma. Siena sembra, incredibilmente, sulle gambe, e Cantù spinta da pocket-Rogers si butta a testa bassa in contropiede. L’unico che non perde la testa è Myers che al 6’ rimette la Montepaschi avanti (57-58). Cantù si aggrappa all’estro del suo playmaker che smazza palle invitanti a chiunque abbia 10 centimetri di spazio, spazio più che sufficiente a Jones per la bomba del 63-60 per Cantù a 4’ dalla fine. Recalcati chiama un time-out che ha come unico effetto far recuperare energia alla truppa canturina che morde i garretti di Myers e compagni costringendo il coach della nazionale ad un nuovo time out dopo un solo minuto. 66-60 di colore biancoblù a 2’ dalla fine, quando 2 recuperi paranormali di Siena la portano al 66-65 ad 1’39”. Due tiri liberi di Ice-Man Rogers portano Cantù a + 3 (68-65) all’ultimo giro di lancette quando Stefanov recupera un rimbalzo difensivo e Myers in transizione subisce fallo: 1/2 di Carlton , fallo su Kaukenas che invece non sbaglia (70-66) mandando tutti sotto la doccia con l’ultimo libero di Stonerook.

Finisce quindi col botto la giornata: Siena è fuori, come l’anno scorso, Cantù va avanti ma con Treviso,credeteci, sarà tutt’altra musica.

Montepaschi Siena – Vertical Vision Cantù 66-71 (17-13, 36-31, 54-52)

Montepaschi Siena (14/35 da 2, 9/31 da 3, 11/15 ai liberi) Stefanov 11 (1/4;3/4), Zukauskas 6 (1/3 da tre), Galanda (0/1;0/3), Vanterpool 11 (4/9;1/4), Myers 12 (1/6;2/8), Thornton (0/1 da tre), Datome n.e., Chiacig 6 (3/7 da due), Kakiouzis 14 (5/5;1/3), Lamma 6 (2/4 da tre), Rentzias (0/3;0/1).
All. Recalcati

Vertical Vision Cantù (16/27 da 2, 8/18 da 3, 15/20 ai liberi) Cesana n.e., Rogers 11 (0/2;3/4), Morandais 8 (2/4;1/2), Jones 21 (7/7; 2/7), Kelecevic (0/1;0/1), Miralles 7 (2/3 da due), Gay n.e., Blizzard 3 (0/1;1/3), Kaukenas 15 (4/7; 1/1), Michelori 2 (1/1 da due), Pozzi n.e., Stonerook 4 (0/1;0/1).
All. Sacripanti

Rimbalzi: Montepaschi 41 (Chiacig 6); Vertical 27 (Stonerook 5)
Assist: Montepaschi 8 (Myers 3); Vertical 7 (Rogers 2)
Valutazione: Montepaschi 68; Vertical 80

Mvp: Rogers: freddo, determinato, lucido nei momenti che contano. Il leader di questa meravigliosa Vertical.
Max vantaggio: Montepaschi +8 ; Vertical +7 (Rogers 2)
Arbitri: Facchini, Taurino, Chiari.


phil jones

Shawnta Rogers detto il nano



18/02/2005 23:59
 
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Le sorprese non finiscono mai. Sembra il motto di un noto spot televisivo, ma stiamo parlando di queste Tim Final Eight 2005. Arriva infatti dall’ultimo quarto di finale la sorpresa forse più grande, e perché no, più affascinante. Perché la piccola Bipop, perlopiù orfana di un Gigli costretto ai box, riesce a far fuori dopo un match vissuto al cardiopalma nientemeno che la titolata Olimpia targata Armani. Escludendola, di fatto, da quello che poteva e doveva essere il primo, grande obiettivo della stagione del rilancio. Rilancio rimandato, per l’appunto, quantomeno a Forlì. A gioire è la Bipop, seguita in Romagna da quasi duemila tifosi.

Pronti via e si parte subito a ritmo elevato. Quella a scattare meglio da i blocchi è la Bipop, che si presenta alla statica difesa milanese con un uno–due micidiale dalla lunga distanza firmato Mordente e Hines (6-0 al 2’). E non si ferma lì, Reggio, perché ai successivi canestri di Calabria e Singleton segue subito una tripla di Mc Pherson (9-5 al 3’). La Bipop sembra padrona, se non altro sul piano mentale, ma è proprio a questo punto che Milano, ferita e un po’ sorpresa dalla straordinaria intensità reggiana, decide a sua volta di cambiare ritmo. E’ l’ex jesino James Singleton a trascinare la squadra di Lardo prima verso il pareggio e quindi al sorpasso. 11-0 il tremendo parziale con cui Milano si porta avanti di 7 (9-16 al 7’). Eccola, la vera Armani Jeans, pensano tutti. Che prende le misure ed è pronta a scappare via. Errore. Grave errore. A maggior ragione quando di mezzo c’è la Bipop, quando di mezzo c’è tal Fabrizio Frates.
Reggio Emilia infatti non ci sta. Chiude sotto di 4 il primo quarto (17-21 al 10’) ma comincia il secondo così come aveva iniziato il primo. Vale a dire mettendo in mostra intensità, aggressività e, quando possibile, contropiede. Basta un amen che la partita cambia nuovamente padrone. E se il precedente 11-0 di parziale Armani Jeans aveva impressionato, il 15-2 Bipop in poco più di 6’ nel secondo quarto desta ancora più scalpore. Di Guarasci e di uno scatenato Hines i canestri che fanno volare la Bipop fino al + 9 (32-23 al 17’). Uno strappo che Calabria prova a ricucire con qualche canestro contro la zona, ma che non consente comunque all’Armani Jeans di andare all’intervallo con un divario inferiore alle 8 lunghezze.



La disperazione di Singleton
Anche il terzo quarto regala scariche di adrenalina e spettacolo non solo sulle tribune. Sono Mordente e ancora Hines a regalare il massimo vantaggio alla Bipop (+ 11 al 47-36 al 25’). Milano arranca, Singleton si prende un tecnico (al 29’ sul 51-45) e solo la zona 3-2 ordinata da Lardo porta qualche beneficio all’Armani Jeans.
Al 30’ siamo sul 55-47 e la partita sembra per molti versi quella di campionato disputata all’andata in terra lombarda (con un finale diverso, si augurano dalla sponda reggiana...). La Bipop continua ad aver in mano la gara ma l’Armani Jeans, pur soffrendo, sembra sempre lì, pronta ad approfittarne. Quando poi arriva il 5° fallo di Mordente (al 36’ sul 62-54) più di qualcuno a Reggio Emilia comincia a tremare. Ma è solo un attimo. Perché è una pazzesca tripla di Mc Pherson allo scadere dei 24 secondi (68-57 al 38’) a riportare il sereno in casa reggiana e a permettere agli emiliani di esternare tutta la loro gioia. Il traguardo è lì, a un passo, e in effetti non sarà più toccato. C’è tempo solo per una serie impressionante di 1/2 dalla lunetta (Mc Pherson, Mc Collough, Guarasci, Garris e Cavaliero gli autori) che permettono solo di risistemare lo score finale. Reggio Emilia è in semifinale, Milano è fuori. E ora, in casa Armani Jeans, qualche testa potrebbe anche saltare (Mc Collough?).


Armani Jeans Milano – Bipop-Carire Reggio Emilia 66–74 (21-17, 32-40, 47-55)

Armani Jeans Milano ( 16/34 da 2,5 19/ da 3, 19/27 ai liberi) – Coldebella 3 (1/2 da 3), Mc Collough 3 (1/6, 0/4), Singleton 20 (5/10, 1/1), Alberti n.e., Maravic 4 (1/1, 0/2), Fajardo 6 (3/5, 0/1), Blair 6 (1/3 da 2), Calabria 23 (5/9, 3/6), Gigena (0/ da 3), Matteucci n.e., Cavaliero (0/1 da 3). All. Lino Lardo.

Bipop Reggio Emilia ( 15/29 da 2, 9/20 da 3, 17/27 ai liberi) – Damiao , Mc Pherson 11 (2/5, 2/3), Lacey 4 (2/4 da 2), Hines 17 (2/2, 4/7), Mordente 11 (4/7, 1/4), Garris 12 (2/6, 1/2), Migliori 3 (3/4 ai liberi), Boscagin 5 (0/2, 1/3), Guarasci 11 (3/3, 0/1). All. Fabrizio Frates.

Rimbalzi: AJ 37, Bipop 28.
Assist: AJ 10, Bipop 11.
Valutazione: AJ 70, Bipop 82.
Parziali: 21-17, 11-23, 15-15, 19-19.

Mvp: il campionato, non solo queste Final Eight, hanno forse ritrovato definitivamente un protagonista. Stiamo parlando del miglior Samuel Hines della stagione: 17 punti con 2/2 da 2 punti, 4/7 da 3 punti, 67% totale dal campo, 6 rimbalzi, 2 assist per un 19 di valutazione.

Max vantaggio: AJ + 7 (9-16 al 7’), Bipop + 11 (47-36 al 25’).
Arbitri: Paternicò, Sabetta, Filippini.

Spettatori: 5.150. Incasso: 39.476 euro.

dall’inviato Luca Marani

sam hines

singleton



19/02/2005 00:01
 
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Seconda giornata dei quarti, Roma e Bologna cercano subito la strada che le porti lontani da un periodo che ha visto Bologna veleggiare in EuroLega, pur non essendo la squadra spettacolo e schiacciasassi di inizio stagione, ma soffrire in campionato, e Roma che, esauritesi l’effetto Pesic, ha inanellato una serie di partite in cui gioco e risultati hanno subito un’involuzione a tratti assolutamente preoccupante.

Le squadre si presentano in campo con Roma al gran completo, e la Fortitudo che recupera Smodis e Pozzecco e presenta il nuovissimo acquisto Rombaldoni, appena arrivato da Jesi.

La partita: squadre contratte e nervose al via con Sconocchini che prova a buttarsi dentro andandosi a scontrare nelle ante di Bagaric, e Bologna che trova un paio di canestri dall’immondizia di Douglas e Rancik. 5-5 dopo 3’ con gli attacchi che fanno di tutto tranne che brillare, dando vita ad una fiera di palle perse e tiri da tre che tengono la partita in sostanziale equilibrio (11-10 al 6’). Pesic prova a mandare in campo Edney nella speranza che almeno lui ci capisca qualcosa. Speranza vana: l’attacco di Roma senza l’apporto di “chi l’ha visto?” Carter precipita, e la Climamio scava il primo break grazie alle iniziative di un Belinelli da far sbavare gli scout NBA, accorsi numerosi al PalaFiera, e di un rientrante Smodis, volando fino al +10 del primo intervallo.



Dalibor Bagaric (foto LegaBasket)
Pesic butta nella mischia Righetti all’inizio del secondo quarto, ma la sterile Roma di questa sera non sembra aver un uomo che la possa portare fuori dalle secche del 26-18 del 7’. Intanto Bellinelli continua la sua prova balistica tirando da altri preferissi, anche se la Fortitudo sembra volersi adeguare a Roma scheggiando ripetutamente i nuovi ferri del PalaFiera e inchiodando il punteggio che al 5’ sul 29-24. Ripesa si gioca allora la carta Pozzecco, accolto da una vera standing-ovation della Fossa accorsa in massa a Forlì. E dopo 3’ di assoluto nulla è proprio una magia sull’asse Pozzecco-Rancik a tentare di risvegliare Bologna, che però subisce il ritorno di Roma trascinata da un finalmente convincente Edney che la conduce a rifocillarsi sotto di appena 2 lunghezze.

Terzo quarto che si apre con il pareggio di Helliwell (36-36), ma è la Fortitudo che, come suo costume prova a correre ed a cambiare il ritmo dei un match che Roma, in puro stile Pesic, sembra voglia addormentare. 44-43 bolognese al 5’ con nessuna delle due squadre che sembra avere l’ombre del partido che giri il match. Ci prova un ottimo Giacchetti che da a Roma il massimo vantaggio (46-51 al 3’) ma Vujanic si carica sulle spalle la squadra e con un paio di penetrazioni paranormali riporta tutto in equilibrio all’ultimo riposo.

Ultima frazione: la Fortitudo riprova ancora a buttarsi in contropiede,ma è l’ex Barton che riporta Roma avanti all’8’ (55-56), che viene subito ricacciata indietro da un veleggiante Mancinelli. Basile intanto non la mette in una Jacuzzi, e Roma al 5’ prova l’allungo col solito Giacchetti (57-60). Ripesa gioca il jolly con Pozzecco che, da autentico fuoriclasse, gira la partita in un amen portendo in 1’ la Fortitudo con la testa avanti (61-60). Poi quando anche Basile entra in partita, la notte cala improvvisamente sul Colosseo (65-60 a 2’30”).
Ma è Tusek a riaccendere la luce recuperando prima una palla in mezzo a selve di braccia e poi tirando dal parcheggio la bomba del pareggio a 1’ dalla fine (65-65). Fallo su Sconochini che va in lunetta e fa 1/2, ma il rimbalzo è preda dei romani che non ne approfittano, concedendo una palla recuperate ai bolognesi che si trasforma in un antisportivo per Basile che riporta la ClimaMio avanti di 1 a 33” dalla fine; Bologna sbaglia l’azione successiva, ed è Tusek ad andare in lunetta facendo 2/2 (67-68). 8” dalla sirena, Vujanic a metà campo perde il pallone decisivo che consente a Sconocchini di schiacciare il definitivo 67-70 che, dopo Siena, elimina un’altra delle favorite di questa Coppa Italia che odora sempre più di Benetton.

Climamio Bologna – Lottomatica Roma 67-70 (26-16; 36-34; 54-54)

Climamio Bologna ( 19/33 da 2, 7/23 da 3,8 /13 ai liberi) – Rombaldoni, Basile 11 (1/3, 2/7), Mancinelli 5 (2/2 da due), Cotani n.e., Smodis 7 (2/2, 1/2), Belinelli 6 (0/2, 2/5), Bagaric 4 (2/3), Pozzecco 2 (1/2 da due), Vujanic 11 (2/3,2/6), Rancik 4 (2/4 da due) Lorbek 4 (2/4 da due), Douglas 13 (5/8,0/2).
All. Jasmin Repesa.

Lottomatica Roma ( 16/30 da 2, 6/19 da 3, 20/24 ai liberi) – Edney 12 (2/6,0/1), Giachetti 15 (3/5,2/5), Tonolli 1, Righetti, Sconochini 3 (1/1,0/2), Bonora n.e., Garri (0/1 da tre), Van Den Spiegel n.e., Barton 4 (2/2,0/2), Helliwell 4 (2/2 da due), Carter 15 (4/6,1/4), Tusek 16 (2/8,3/4).
All. Svetislav Pesic.

Rimbalzi: Climamio 33 (Rancik 7) Lottomatica 27 (Tusek 8)
Assist: Climamio 10 (Pozzecco 3) Lottomatica 7 (Edney 3)
Valutazione: Climamio 67 Lottomatica 81

Mvp: Giachetti: il protagonista che non ti aspetti; nella prima vera prova di maturità gioca con un’esperienza e con un’efficacia che con la sua età ha ben poco a che fare. Se la nazionale cerca un playmaker per il futuro, chieda pure a Pesic.

Max vantaggio: Climamio +10 (10’) Lottomatica +5 (25’)
Arbitri: Colucci, Lamonica, Seghetti


marko tusek

dalibor bagaric



19/02/2005 00:06
 
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INTERVISTE DOPO GARA
Ettore Messina (Benetton Treviso): “Temevamo l’impatto con una squadra che non aveva nulla da perdere, invece abbiamo giocato un primo tempo magistrale, che ci ha permesso di incanalare la partita subito sui binari giusti. Adesso cerchiamo di recuperare Garnett: vediamo come va domattina la rifinitura e poi decideremo come muoverci”.

Ruben Magnano (Casti Group Varese) : “La squadra ha giocato solo da terzo quarto in poi; dobbiamo trovare le motivazioni per ogni partita e per tutta la partita non solo a tratti; questo vale maggiormente quando ti trovi davanti una Benetton che tira con percentuali incredibili”

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Pino Sacripanti (Vertical Vision Cantù): “Ritengo che il nostro successo sia meritato. Vittoria a parte, comunque, la nostra non è stata sicuramente una grande partita. In particolare, è stato sbagliato il nostro atteggiamento. Nel primo tempo abbiamo difeso male e concesso a Siena tutti i palloni vaganti. Sembrava di assistere in un certo senso al prolungamento dei festeggiamenti post-vittoria a Milano. Poi, per fortuna, nei secondi venti minuti abbiamo giocato con più determinazione, più fluidità, abbiamo alzato il nostro ritmo. Permettetemi di aggiungere poi una menzione particolare per Rimantas Kaukenas, che per i medici non doveva neppure scendere in campo e che invece ha dimostrato ancora una volta un attaccamento alla maglia fuori dal comune. Un giocatore del quale andare orgogliosi.
La Benetton? E’ sotto gli occhi di tutti che in questo momento ha qualcosa in più di tutte le altre. L'anno scorso fu in grado di batterci, speriamo non riaccada anche quest'anno in una gara dove speriamo di poter schierare Rimantas (Kaukenas, ndr). Dovremo giocare quaranta minuti con grandissima intensità, pur sapendo che forse neanche quella sarà sufficiente per riuscire ad avere la meglio”.


Carlo Recalcati (Montepaschi Siena): “Difensivamente parlando abbiamo fatto quello che dovevamo fare, peccato invece che molto, troppo abbiamo sbagliato in attacco. Dove abbiamo sciupato canestri facili e tiri da fuori piedi per terra che solitamente mettiamo dentro, e mi riferisco in particolare al secondo tempo. Anche per questo siamo andati all'intervallo con un vantaggio di soli 5 punti. In più Bootsy (Thornton, ndr) non ha praticamente potuto giocare (viste le sue condizioni fisiche, ndr), ovvio che questo ha pesato anche se non dobbiamo farne comunque un alibi. E’ vero, siamo fuori dalla Coppa Italia, ma rimaniamo pur sempre secondi in campionato e qualificati per le Top 16.
Il futuro? Sono convinto che i risultati arriveranno, dovremo solo ritrovare la serenità, aver fiducia in noi stessi. La stagione, in fondo, è ancora lunga e rimaniamo pur sempre la squadra che tira meglio di tutto il campionato. Galanda? E’ un giocatore orgoglioso e per questo penso sia il primo a soffrire di queste prestazioni al di sotto delle sue potenzialità. Sono altrettanto convinto però che lui, come tutta la squadra, saprà riprendersi e superare questo momento difficile”.

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Jasmin Ripesa (Climamio Bologna): “Complimenti a Roma, che ci ha creduto e non ha mai mollato fino a portare a casa la vittoria. Certo, una grossa mano l’abbiamo data anche noi, buttando letteralmente al vento quel +5 nel finale. E non è la prima volta, considerando anche la recente sconfitta contro Roseto. Dovremo assolutamente imparare a gestire meglio gli ultimi minuti, perché ingenuità come queste sono imperdonabili per una squadra come la nostra che gioca l’Eurolega e punta a vincere qualcosa”.

Svetislav Pesic (Lottomatica Roma):“Devo fare i complimenti ai miei ragazzi. Hanno giocato una partita con una grandissima intensità difensiva e nonostante questo sono stati bravi a mantenere quella lucidità necessaria anche in attacco. La nostra forza è stata non smettere mai di crederci. Nel finale, infatti, la Climamio ci ha concesso una sola chances di portare a casa la partita e noi siamo stati bravi a sfruttarla. La vittoria, pertanto, non ci porta solo morale e ci permette di passare alle semifinali, ma ci consegna anche quello spirito di squadra che dovremo essere bravi a riproporre altre volte di qui alla fine del campionato”.

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Frates (Bipop Carire Reggio Emilia) : Sono molto soddisfatto: ci tenevamo a dimostrare che il nostro girone d’andata non era stato un caso, e che non eravamo qui per fare la vittima sacrificale. Abbiamo giocato la nostra pallacanestro, siamo stati bravi a portare fuori i loro lunghi e, anche senza Gigli, a non farci schiacciare a rimbalzo. Un vittoria, questa, importtante per noi e per Reggio Emilia.

Lardo (Armani Jeans Milano): innanzitutto devo fare i complimenti ad una grandissima Reggio. A noi in questo periodo non riesce nulla; stasera di Milano potrei dire ch non è pervenuta. Siamo in un momento molto difficile, ne dobbiamo uscire, anche se non sono previsti ritorni sul mercato



19/02/2005 12:03
 
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davvero incredibile..
toccatevi, se siete scaramantici.. ma credo che questa coppa italia la può perdere solo una squadra..


20/02/2005 01:24
 
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Quello che doveva essere lo scontro tra due corazzate, Treviso e Siena, ha perso una protagonista per strada per merito di Cantù, che ha asfaltato i senesi, dimostrando ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che la squadra di Sacripanti esprime il miglior basket del campionato e che sarà un cliente da evitare in ambito play-off.
La Benetton riesce a recuperare in extremis Garnett, che nella rifinitura di ieri mattina ha dato risposte soddisfacenti allo staff di Messina. Cantù invece deve rinunciare all'importantissimo apporto di Kaukenas.

La partita: primi squilli di Goree e Morandais in attacco, ma è la difesa Benetton a scavare il mini-break iniziale (7-3 al 7’); Rogers prova a riportare ordine nelle fila dei canturini che resistono alle penetrazioni di Bulleri grazie ad un presentissimo Jones.
11-7 al 4’ con la Benetton che serve con regolarità i lunghi, da cui ha risposte assolutamente positive; Moraindais intanto continua il suo show personale, veleggiando sulla testa di Soragna e trascinando Cantù al primo vantaggio (11-12 al 2’). Il prepotente risveglio di Bulleri, che comincia a far girare la palla a velocità da autovelox, rimette l’ago della bilancia sulla sponda trevigiana che va al primo riposo sopra di 4 (22-18).



Un timeout di Sacripanti (foto LegaBasket)
Secondo quarto in cui Messina si affida al totem Bluethental, scelta che da risultati immediati: sono infatti due palle recuperate dell’ex Maccabi a dare il primo vantaggio importante a Treviso (25-18 al 8’). La reazione di Cantù è di puro cuore: sbucciandosi ginocchia e gomiti , i canturini si riportano sotto, costringendo Messina ad un time-out di fulmini e saette (25-22 al 6’) da cui esce la scelta di rischiare Garnett. Ma contro gli attributi canturini non c’è “trevigiano” che tenga, inizia a far canestro anche Kelecevic e al 4’ Cantù impatta (27-27). Quando Rogers prende un rimbalzo in faccia a Goree, per poco Messina non si mangia i tabelloni pubblicitari, Marconato prova a tranquillizzarlo con un paio di movimenti da ballerino, ma un tarantolato Blizzard con un canestro dal Pianella concede a Cantù di andare negli spogliatoi sopra di 1 (31-32).

Terzo quarto che parte con la bomba di Goree servito da Molende in campo al posto i Bulleri gravato di 3 falli. Cantù non ci pensa nemmeno a farsi intimidire, e con un paio di schiaccioni abbacinanti di Stonerook e Morandais ricaccia indietro Treviso (36-36 al 8’). Soragna si sposta dal ruolo di stopper a quello di prima punta, piazzando 8 punti consecutivi che danno l’illusione di un nuovo allungo trevigiano (44-39 al 4’), ma Rogers spegne ogni entusiasmo piazzando una bomba dall’angolo e poi servendo Blizzard in contropiede che piega ogni velleità di fuga (44-44 al 2’). Messina gioca il jolly: Bluethental e Bulleri in campo, ma Cantù, supportata da un tifo assordante, sembra fare sul serio, andando all’ultimo riposo sotto di solo un punto (48-47).

Ultimo quarto: Benetton col sangue agli occhi che decide di buttarla sul fisico,lucidando i gomiti sulle facce canturine; Sacripanti non ci sta e becca il tecnico che crea l’ennesimo allungo della squadra di Messina (53-47 al 9’) che, spinta da un Soragna versione Atene, mantiene il vantaggio fino al 6’ (58-51) quando un altro eroe ateniese Marconato gli da il massimo vantaggio (59-51al 4’). L’Oregon sembra sulle gambe, Sacripanti cerca un po’ di benzina nelle gambe di Morandais che prende il posto di un evanescente Jones: la mossa si rivela miracolosa, Cantù si scrolla di dosso la polvere in cui era caduta e con un paio di magie di Rogers, si riporta sotto (62-58) a due minuti dalla fine. Per fortuna della Benetton è solo un fuoco di paglia: prima Morlende, poi Marconato regalano il + 9 a Treviso ad un solo giro di lancette dalla fine (69-58). Stonerook prova il miracolo, ma la partita è della Benetton che accede alla finale da strafavorita, ma questa non è certo una novità!


Benetton Treviso – Vertical Vision Cantù 70-60 ( 22-18; 31-32; 48-47)

Benetton Treviso ( 15/ 26 da 2, 9/19 da 3, 13/21 ai liberi) – Siskauskas 6 (3/6,0/2), Morlende 6 (1/2,1/3), Ilunga n.e. , Soragna 17 (4/4,2/5), Marconato 9 (2/4 da due), Bulleri 11 (1/3,3/4), Bargnani n.e., Blutenthal 5 (1/2,1/1), Sottana n.e., Goree 16 (3/5,2/4), Beard.
All. Ettore Messina.

Vertical Vision Cantù (16/41 da 2, 7/21 da 3, 7/7 ai liberi) Cesana n.e., Rogers 10 (2/7,2/5), Morandais 17 (3/7,3/8), Jones 7 (1/3,1/2), Kelecevic 2 (1/2 da due), Miralles 4 (2/4 da due), Gay n.e., Blizzard 7 (1/4,1/5),Michelori 7 (3/7 da due), Pozzi n.e., Stonerook 6 (3/7 da due).
All. Pino Sacripanti.

Rimbalzi: Benetton 30 (Goree 7) , Oregon 33 (Stonerook 6)
Assist: Benetton 11 (Bulleri 3), Oregon 10 (Blizzard 3)
Valutazione: Benetton 85, Oregon 62
Parziali: Benetton +10 (40’), Oregon +1 (20’)

Mvp: Soragna: mister utilità, in difesa annulla chiunque giri nel suo perimetro, in attacco segna sempre quando agli altri trema la mano. Doveva essere un sesto uomo di lusso, invece è un protagonista assoluto.


matteo soragna

un time out di sacripanti



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