La Vertical Vision Cantù espugna il FilaForum nel bigmatch della quinta giornata, superando per 92-80 l’Armani Jeans: seconda sconfitta consecutiva per Milano, che chiude il doppio impegno lontano dal PalaLido con altrettante sconfitte. Crisi o tabù-Assago? Statistiche alla mano, la terza sconfitta in cinque gare (dopo l’ottimo girone d’andata, chiuso sì con tre sconfitte ma con anche dodici vittorie) rappresenta un campanello d’allarme in vista della Final8, uno degli obiettivi stagionali dell’Olimpia. Esame passato a pieni voti da Cantù, con un ottimo Stonerook e la classica prova dell’ex da aspettarsi di Andrea Michelori, una delle chiavi su cui la squadra di Sacripanti costruisce la propria vittoria (presente sia nel break del primo quarto, sia nello strappo decisivo dopo l’intervallo).
Lardo premia Maravic, il migliore contro Bologna, con il quintetto, ma l’inizio a basso regime di Milano (0/5 al tiro e una persa) aiuta Cantù ad entrare in partita: ci pensa Michelori con una tripla a innescare Stonerook e proprio dall’atipica coppia di lunghi biancoblu, nasce il primo break della Vertical Vision (7-14 al 5’). L’Armani Jeans si sveglia solo sulle giocate dell’asse Calabria-Singleton: l’ex Treviso colpisce dall’arco, il colored biancorosso bissa l’alleyoop di Blair con una schiacciata da urlo in contropiede e una stoppata su Michelori, che mette finalmente Milano e tutto il pubblico in partita (14-18 al 6’). Cantù passa a zona, Milano continua a far fatica contro l’iperattività della strana coppia dei lunghi ospiti, eppure limita i danni nel primo quarto (21-26 al 10’). Maravic e McCullough trovano i due canestri pesanti che impattano la gara prima e regalano, quindi, il primo vantaggio biancorosso (33-32 al 12’), grazie anche a Diego Fajardo, l’anima della Milano che lotta a rimbalzo sotto il canestro di Cantù e si butta su ogni pallone. Dura poco l’effetto-Fajardo, svanisce addirittura del tutto quando il terzo fallo e il conseguente tecnico mettono fuori partita lo spagnolo e ridanno verve a Cantù: Kaukenas balbetta dalla lunetta, ma trova canestri importanti dopo un primo quarto a basso regime (39-40 al 16’), la risposta della squadra di Lardo è tutta nella doppietta di Gigena e Calabria, che suona da sveglia a Joe Blair. Il centrone di Milano si fa sentire sul finire del primo tempo con due canestri consecutivi, l’Olimpia chiude a +5, tira col 54% (contro il 44% degli avversari) e ha 8 rimbalzi in più. Vantaggio statistico legittimato con la partenza sprint ad inizio terzo periodo, McCullough inizia col piglio giusto e Maravic aggiunge al recupero il canestro in contropiede che vale il massimo vantaggio di Milano (59-50 al 22’). Cantù sembra faticare, l’Armani Jeans non va oltre, anche Singleton raggiunge Fajardo con quattro falli in panchina e con i due centri avversari in campo Sacripanti passa a zona 2-3. L’Olimpia perde la testa, fatica a costruirsi un tiro e si demoralizza contro la scarica dall’arco dei tiratori canturini: Kaukenas esordisce, Moraindais mette sei punti in 30’’ (compresi quelli del sorpasso sul 64-65 a -5’15’’) e Stonerook chiude un maxi-break di 4-20 per la Vertical Vision. Milano deraglia, non trova risposte nemmeno dopo il timeout chiesto da Lardo e dopo la sospensione, obbligata, per ristabilire l’ordine pubblico in tribuna, Stonerook colpisce ancora dai 6.25 e Morandais chiude il quarto con cinque punti consecutivi (67-79 al 30’). Cantù chiude il terzo periodo con un eccellente 7/9 da tre, l’Armani Jeans solo con 15 punti a referto e un 42% al tiro con 5 perse che peseranno poi sull’economia della gera. La tensione da derby diventa ora l’ennesimo avversario dell’Armani Jeans, che trova aiuto dal pubblico e da Blair e Cavaliero (73-79 al 32’). E’ in realtà solo un fuoco di paglia, Kaukenas riallontana Cantù, il quinto fallo di Gigena accorcia le rotazioni dei padroni di casa e nel finale Miralles sigilla con il lay-up e due liberi la vittoria della Vertical Vision, che si toglie anche la soddisfazione di recuperare la differenza canestri.
Armani Jeans Milano – Vertical Vision Cantù 80-92 (21-26, 52-47; 67-79)
Armani Jeans (23/37, 6/22, TL 16/24) – McCullough 12 (1/3, 2/6), Calabria 5 (1/2, 1/6), Maravic 13 (3/3, 2/3), Singleton 14 (6/9, 0/2), Blair 17 (5/9); Gigena 6 (1/2 da tre), Fajardo 16 (5/7, 0/2), Coldebella, Alberti 2 (1/3), Cavaliero 2 (1/1, 0/1), De Lorenzo ne, Matteucci ne. All. Lardo.
Vertical Vision (16/31, 10/27, TL 30/35) – Rogers 5 (2/4, 0/1), Kaukenas 17 (4/7, 2/3), Morandais 15 (0/2, 3/8), Stonerook 21 (3/4, 3/6), Miralles 8 (3/4); Michelori 12 (2/4, 1/1), Blizzard 7 (1/1, 1/5), Kelecevic 2 (1/1, 0/1), Gay, Pozzi ne, Arnaboldi ne. All. Sacripanti.
Rimbalzi: AJ 35 (Fajardo 10), VV 35 (Stonerook 8). Assist: AJ 12 (Calabria 4), VV 14 (tre con 3).
Parziali: 21-26, 31-21, 15-32, 13-13.
MVP: Shaun Stonerook, non sbaglia il sentitissimo derby, perfetto, apre l’area colpendo dall’arco ed è pericoloso in penetrazione (8 falli subiti), va a rimbalzo lottando su ogni pallone (8 rimbalzi e 3 recuperi) e, nella giornata no di Rogers, fa anche il play occulto (3 assist).
Quintetto ideale: Kaukenas, Morandais, Fajardo, Michelori, Stonerook.
Max vantaggio: AJ +9, VV + 13.
Arbitri: D’Este, Cerebuch, Mattioli.
Spettatori e incasso: 11.200, incasso nd