Il Treviso non si raccapezza più. Nelle ultime quattro giornate, infatti, la classifica della squadra della Marca è stata scritta dalle decisioni arbitrali: con la Roma (punizione anziché rimessa laterale regalata a Totti), a Udine (rigore a Di Natale), con l'Inter (penalty di Cordoba su Borriello non fischiato) e domenica a Livorno (fallo di Amelia su Valdez e fuorigioco di Lucarelli nella medesima azione che ha fruttato il pareggio di Galante). Fischi o non fischi, in cassaforte la miseria di due punti anziché otto. E ieri mattina il presidente Ettore Setten, intervistato da Radio Anch'io sport, ha nuovamente puntato il dito sugli arbitri. Mi rendo conto che fare l'arbitro non è facile e che, con il Treviso, ci siano altre squadre che hanno il diritto di lamentarsi.
Come si può ovviare a certi errori?
Serve maggiore collaborazione tra arbitro, quarto uomo e i due collaboratori di linea.
Crede ci sia sudditanza psicologica?
Probabilmente con le piccole società i direttori di gara sono più indotti a sbagliare...
Si è pentito di essere entrato nel mondo del calcio?
Pentito forse no ma probabilmente non rifarei questo percorso.
Per quale motivo?
L'arroganza degli arbitri non la sopporto. Possono sbagliare come chiunque di noi ma devono anche capire le perplessità di chi ha subito il torto, accettando il dialogo. Invece fischiano, e poi mentre parli se ne vanno sorridendo. Questo comportamento non è rispettoso.
Crede che la società stia pagando il fatto di aver voluto a tutti i costi giocare al Tenni?
Ci ho pensato e continuo a farlo ma credo che uno stadio con 9.000 spettatori sia sufficiente per una realtà come la nostra anche perché in questo momento i tifosi, e non soltanto i nostri, preferiscono guardare le partite da casa.
Nel mercato ha investito molto, crede ancora alla salvezza?
Certo. Lotteremo fino all'ultima giornata.
Domenica arriva la Lazio, pure reduce da sviste arbitrali
Nella partita col Cagliari è stata beffata dall'arbitro e non vorrei che questo condizionasse il prossimo direttore di gara.
E' rassegnato?
Sono amareggiato. Facciamo grandi sacrifici nonostante il contributo di 5 milioni di euro che riceviamo per i diritti televisivi contro gli 80 che vanno alle grandi. E' chiaro che Inter, Milan e Juve debbono prendere di più ma la forbice è troppo larga. Ci vorrebbe una distribuzione più equa altrimenti le piccole continueranno ad avere pochi strumenti per cambiare il calcio e lo strapotere dei soliti colossi.
Ha fatto pace con Totti?
«Totti e Ibrahimovic sono grandi campioni ma devono stare attenti a come si comportano anche fuori dal campo».
Gardini, direttore generale del club chiede invece: «Maggior attenzione agli arbitri. Dall'inizio del torneo ad oggi ho contato dieci episodi a sfavore ed uno (Cagliari) a favore. Ed allora in virtù della tesi secondo la quale, a fine anno, torti e favori si compensano, arguisco che il Treviso si salverà. In secondo luogo, si dice che si stigmatizza sempre l'errore arbitrale a differenza di quelli commessi da attaccanti e portieri. Quelli dei giocatori vengono sottolineati chiedendo loro maggiore attenzione. Ecco la medesima attenzione dovrebbe esser chiesta dal designatore agli arbitri».
Piergiorgio Zavarise