Barreto intervistato dal gazzettino
L'abbondante pioggia caduta nel pomeriggio ha costretto il Treviso ad annullare la presentazione della stagione che era in programma ieri sera nella centralissima piazza dei Signori.
«Peccato commenta l'attaccante Vitor Barreto - perché mi sarebbe piaciuto vedere la risposta dei trevigiani a questa nuova avventura».
Ti sarebbe piaciuto sentire anche l'ovazione al tuo nome?
«A questo non ci ho pensato, vorrà dire che me la faranno sabato quando lo speaker scandirà il mio nome».
Scherzi a parte, come procede l'affiatamento con il connazionale Pià?
«Mi pare che il percorso sia buono ma sarà il campo, e precisamente l'Avellino a dire a che punto è la nostra intesa».
Non avete avuto molto tempo a disposizione: una manciata di allenamenti e un'amichevole a Quinto.
«I meccanismi sono ancora da perfezionare ma entrambi conosciamo la serie B e quindi sappiamo come si affronta e a cosa andiamo incontro».
Sarete agevolati dal fatto di parlare la stessa lingua.
«Stessa lingua? Non mi pare. Io parlo trevigiano e lui il napoletano. Stiamo cercando di capirci gesticolando» aggiunge ridendo.
Che tipo di coppia siete?
«Il nostro sarà un attacco veloce perché siamo agili e ricchi di fantasia, caratteristiche di noi brasiliani. Ma ci sono anche altri attaccanti importanti come Beghetto che porta esperienza e Piovaccari che a Trieste ha fatto bene e per lui potrebbe essere l'anno della consacrazione».
Dopo tre anni che Treviso hai trovato?
«Rispetto a quando giocavo io tutti i giocatori sono diversi e quindi ci vorrà del tempo per conoscerci».
Quanto tempo servirà?
«Credo tre, forse quattro partite».
Quanto ha inciso l'allenatore Pillon nella tua decisione di tornare nella Marca?
«Molto perché con lui ho conosciuto momenti importanti e anche perché ha sempre creduto in me tanto che voleva portarmi anche al Chievo. Adesso spero di ripagare la sua fiducia».
L'hai trovato cambiato?
«E' il solito martello pneumatico sulla tattica, disciplina e ordine ma questo è il suo segreto visto quello che ha saputo fare come allenatore».
Quando vedremo il vero Barreto?
«Tra un mese».
Cosa chiedi ai tifosi?
«Speriamo ci sia più gente di tre anni fa quando, in alcuni momenti, mi sembrava di giocare in trasferta. Quando c'è il tuo pubblico riesci a dare qualcosa in più».
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