SAN SEBASTIAN (Spagna), 13 novembre 2007 - Niente feste e a letto presto. E’ una regola che ogni allenatore pretende sia applicata rigorosamente dai giocatori, soprattutto nei giorni che precedono la partita. E di solito è lui stesso il primo a dare il buon esempio. Chris Coleman, tecnico della Real Sociedad, ha pensato bene di infischiarsene e, ora che è stato scoperto, difficilmente riuscirà a guardare negli occhi la sua squadra chiedendo disciplina.
BALDORIA - Venerdì scorso si è presentato con oltre un’ora e mezza di ritardo e in condizioni pietose alla consueta conferenza stampa al centro tecnico della Zubieta. La società aveva cercato di contattarlo più volte al cellulare senza ottenere risposta. Aria stanca, voce flebile e impastata, davanti a un gruppo di sbigottiti giornalisti il gallese si è giustificato dicendo di aver avuto problemi a casa con un allagamento provocato dalla lavatrice dei vicini e di essere un po’ influenzato. La bugia ha retto per poco tempo e la tragicomica verità è venuta presto a galla: l’ex allenatore del Fulham aveva trascorso la notte precedente in una discoteca di San Sebastian, facendo baldoria e sorseggiando txakoli (celebre vino bianco locale) fino alle cinque del mattino.
INCIDENTE CHIUSO - Non è facile riprendersi da una bella sbornia e Coleman non deve essere stato molto lucido quando si è trovato nella necessità di trovare una giustificazione plausibile: oltretutto è anche difficile pensare di poter passare inosservati se si è un personaggio noto. Dopo il deludente pareggio casalingo ottenuto domenica con il Celta, ha chiesto pubblicamente scusa a giocatori, società e tifosi. Questo non gli eviterà un provvedimento disciplinare del club che con ogni probabilità lo multerà pesantemente. L’ultima parola spetta al Consiglio direttivo presieduto dalla presidentessa Maria De La Peña e nel quale siede anche il direttore sportivo Salva Iriarte, che ha detto: "Chris mi ha chiesto scusa e mi ha dato le spiegazioni necessarie: il capitolo è chiuso. A nessuno piacciono queste cose e logicamente non sono contento di quel che è avvenuto, però siamo uomini e qualche volta commettiamo degli errori. Sono contento del suo lavoro di allenatore e tutto questo non può incidere su quanto è stato fatto finora”.
PERIODO NERO - In realtà questa brutta figura non ci voleva proprio per la Real Sociedad, che fatica a riprendersi dalla traumatica retrocessione dello scorso anno in Segunda Division dopo quarant’anni di Primera. I risultati stentano ad arrivare: la squadra è 13ª, con soli 5 punti di margine sulla zona calda. Il danno economico conseguente alla perdita degli introiti della massima serie ha messo in crisi la gestione societaria ed è così molto difficile ipotizzare un immediato riscatto.
Andrea Schiappapietra
www.gazzetta.com
l'allenatore che tutti vorrebbero
AVANTI BLU!