(ANSA) - CATANIA, 16 APR - Allo stadio non andavano per le partite 'ma per aggredire gli agenti'. Con questa accusa sono stati arrestati 13 ultra' catanesi. Secondo quanto emerso dalle intercettazioni appartenevano a un gruppo che agiva proprio per turbare l'ordine pubblico e premeditava e teorizzava gli scontri con le forze dell'ordine. L'inchiesta e' partita dai disordini fuori dallo stadio catanese 'Massimino' nel febbraio 2007 che costarono la vita all'ispettore di polizia Filippo Raciti.
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TGCOM:
Catania, arrestati 13 ultras
C'è anche l'indagato per delitto Raciti
Un'ordinanza di custodia cautelare in carcere è scattata nei confronti di 13 tifosi etnei appartenenti al gruppo ultras Associazione non riconosciuta (Anr) per associazione per delinquere. Tra gli arrestati c'è anche il capo del gruppo G.R.C.(ho tolto il nome per rispetto)di 28 anni, detto 'Koala', già indagato per gli scontri del 2 febbraio 2007 durante il derby Catania-Palermo, in cui rimase ferito mortalmente l'ispettore di polizia Filippo Raciti.
L'operazione non ha nulla a che vedere però con le circostanze della morte dell'ispettore della polizia. Il blitz è stato denominato 'No stop' perché partito dopo i tragici fatti del 2 febbraio del 2007. Gli investigatori della Digos hanno messo sotto controllo le tifoserie piu' 'agitate' del Catania con intercettazioni ambientali e pedinamenti. Sarebbe emerso, secondo la tesi della Procura della Repubblica, che il gruppo Anr agiva "per turbare l'ordine pubblico" e aveva come obiettivo di "compiere atti di violenza contro le forze dell'ordine".
Le intercettazioni
"Noi allo stadio vinciamo sempre perché ci andiamo non vedere la partita ma per aggredire i poliziotti". E' il 'motto' di indirizzo dell'attività del gruppo ultras Anr secondo quanto emerge dalla indagini. Il provvedimento è stato notificato in carcere a due di loro che erano già detenuti per altri reati, mentre 10 sono stati arrestati a Catania e uno a Roma. Quest'ultimo, Marco Lento, originario di Lametia Terme, vive e risiede nella Capitale ma farebbe parte attiva dell'Anr spostandosi per le partite del Catania per, secondo l'accusa, prendere parte agli scontri con le forze dell'ordine.
Dalle intercettazioni gli investigatori della Digos hanno raccolto anche frasi che contengono risultati come, per esempio, "2-0", ma che non si riferivano alla partita di calcio ma al numero di poliziotti feriti. Così, secondo l'accusa, per loro gli scontri con la morte di Raciti, alla quale gli indagati sono estranei, finì 1-0. Il capo degli ultras del Catania del gruppo Anr, G.R.C.(idem qua), 28 anni, noto come 'Koala', nel marzo scorso è stato rinviato a giudizio per gli scontri del 2 febbraio del 2007 allo stadio Massimino. I reati contestati sono resistenza aggravata e danneggiamento aggravato. Il processo comincerà la prossima settimana, il 23 aprile, davanti la terza sezione penale del Tribunale di Catania.
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