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Rivoluzione clamorosa nel rugby

Ultimo Aggiornamento: 27/05/2009 11:55
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21/12/2008 13:05
 
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iltempo.ilsole24ore.com/sport/2008/12/20/966972-dondi_cambia_faccia_rugby_italia...

RIVOLUZIONEIL CONSIGLIO FEDERALE VOTA ALL'UNANIMITÀ L'INGRESSO NELLA CELTIC LEAGUE
Dondi cambia faccia al rugby italiano
Alessandro Fusco
Serviva una rivoluzione e rivoluzione è stata. Il rugby italiano da oggi cambia faccia e lo fa nella direzione del vero professionismo, quello in grado di garantire sviluppo, fino ad oggi negato da interessi particolari. Gli stessi che escono nettamente sconfitti dal Consiglio Federale della FIR che ieri, all'unanimità, ha sancito la partecipazione del rugby italiano con due Selezioni, una certamente a Roma, alla Magners Celtic League, campionato che vede la partecipazione di analoghe franchigie irlandesi, scozzesi e gallesi.

Il comunicato ufficiale della Federazione parla del tentativo di accedere al campionato celtico con quattro squadre ma, realisticamente, sembra un contentino dato in pasto ai club che più hanno ostacolato la svolta. La verità è che, per ora, il rugby italico può produrre, in termini di giocatori disponibili e risorse, non più di due compagini per un livello come quello della Celtic. Alla Federazione, che guiderà l'impostazione tecnica, spetterà la scelta dei giocatori e la loro contrattualizzazione, mentre alla gestione potrebbero partecipare capitali privati, magari scelti attraverso un meccanismo simile ad una gara d'appalto. Il cambiamento è davvero epocale e si pone all'avanguardia dell'intero panorama sportivo italiano. In nessuna disciplina la Federazione ha, dalle nostre parti, una leadership così forte da imporre un ridimensionamento di questa portata agli interessi particolari dei club. Il merito va certamente al presidente Dondi e ai suoi consiglieri più illuminati. Le sue dichiarazioni al termine del Consiglio sono state stringate: «Oggi il C.F.
ha preso una decisione epocale che imprime una svolta al movimento per adeguarlo alle Federazioni dell'alto livello. Ringrazio i club di Super10 per i sacrifici e gli sforzi profusi fino ad oggi, ma con l'apertura al professionismo abbiamo dovuto effettuare scelte in proiezione futura».
Per il Super10 è un De Profundis, per il rugby italiano di vertice è l'inizio di una nuova primavera.


21/12/2008 13:48
 
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Quindi cosa succederà??

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[SM=x1613211]Ciao Gionni...
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MONIGO LIBERO!!!
21/12/2008 23:45
 
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da www.gazzetta.it



Italia, sì alla Celtic League
Scatto per il Mondiale 2015


Decisione unanime del Consiglio federale: quattro squadre o due selezioni il prima possibile nel campionato al quale partecipano team dall'Irlanda, dalla Scozia e dal Galles. Intanto si è costituito il comitato promotore per la candidatura azzurra all'organizzazione della coppa del mondo.

ROMA, 19 dicembre 2008 - La svolta è di quelle epocali. Che il rugby italiano così non potesse andare avanti, era emerso chiaramente dopo le tre sconfitte negli altrettanti test match giocati a novembre. Ma oggi a Roma, è stata votata all'unanimità una rivoluzione: l'Italia sbarca nella Magners Celtic League (e non nella Heineken Cup, come si pensava) con quattro squadre o con due selezioni. Stabilito anche il criterio: la partecipazione economica della Federazione sarà limitata alla sola utilizzazione dei giocatori di interesse nazionale, mentre il numero massimo di atleti a lista gara non eleggibili per la Nazionale non potrà superare il numero di cinque.
TRA I GRANDI - La Celtic League, nata nel 2001 - è uno dei tre maggiori campionati d'Europa, insieme a quello inglese e a quello francese. Ogni squadra affronta due volte tutte le altre squadre (attualmente sono 10), una volta in casa e una volta in trasferta. Le partite del campionato non si svolgono quando sono in programma partite delle nazionali e durante il Sei nazioni. Nell'aprile 2008 è stato annunciato che l'attuale formula del campionato cambierà a partire dal 2009/2010 con l'introduzione dei playoff seguendo la linea di Guinness Premiership e Super 14. Resta da capire quante formazioni rappresenteranno l'Italia.
CRITERI RIGIDI - Il Consiglio federale ha deciso che se venisse accettata la partecipazione di quattro squadre alla Celtic League, occorrerebbe garantire una continuità tra la manifestazione ed il campionato italiano con la promozione della vincente di quest'ultimo nella competizione internazionale al posto della squadra italiana peggio classificata, fermo restando la sussistenza dei requisiti strutturali, tecnici ed economico finanziari che consentano l'ammissione a tale campionato.
MONDIALE 2015 - "Penso che oggi il Consiglio abbia preso all'unanimità una decisione epocale, imprimendo una svolta al movimento di vertice italiano per adeguarlo alle Federazioni dell'alto livello mondiale - ha dichiarato il presidente della Fir Giancarlo Dondi -. Desidero ringraziare tutti i club di Super 10 per gli sforzi ed i sacrifici profusi sino ad oggi, ma purtroppo con l’apertura al professionismo abbiamo dovuto effettuare delle scelte in proiezione del nostro futuro". Dopo il voto del Consiglio Federale, Carlo Casagrande sarà il nuovo direttore sportivo della Fir, mentre si è costituito il comitato promotore per la candidatura dell'Italia a Paese ospitante per la Rugby World Cup 2015.
c.len.


Rivoluzione Celtic
Il futuro in 10 giorni


A inizio gennaio il piano per le quattro franchigie I club: "Troppa fretta, non ci hanno coinvolto". Gavazzi eGaetaniello: "Stadi da 5000 posti, 36 giocatori a contratto e città che garantiscano pubblico"

MILANO, 21 dicembre 2008 - Il giorno dopo l'uragano, il rugby italiano prova a ritrovarsi. Ai primi di gennaio a Glasgow Alfredo Gavazzi e Fabrizio Gaetaniello dovranno spiegare alla Celtic League perché è conveniente l'ingresso di quattro franchigie italiane nel torneo, in termini economici (tv, sponsor, pubblico) e tecnici. Il lavoro è enorme, perché entro quel giorno bisognerà tirare le somme nel movimento italiano per capire quanti saranno in grado di raccogliere la sfida: servono 36 giocatori sotto contratto, uno stadio da almeno 5000 posti, fideiussioni per 8 milioni di euro. "Il Consiglio ha dato la direzione, ora dobbiamo capire se ci sono le risorse per quattro superclub-selezioni-franchigie — spiega Gavazzi —. Lavoreremo durante le feste. Secondo me è difficile che ci accettino già dal 2009-10, conoscendo i tempi degli anglosassoni. Due o quattro? Due sono poche, ci metteremmo in sudditanza nei confronti di Irlanda e Galles (4 selezioni a testa; la Scozia ne ha 2, ndr). Chi parteciperà? Io sono calvisanese, ma so che una candidatura del Calvisano non avrebbe senso. Piuttosto Brescia".
SCETTICI - Ieri è emerso lo scetticismo di molti club. "Avevamo invocato gli stati generali del rugby italiano — dice il direttore generale di Treviso Vittorio Munari — invece una decisione di tale importanza è stata assunta dal solo consiglio federale. Ci sono troppe situazioni che non quadrano, e non illudiamoci che la Celtic accetti quattro nostre rappresentanti... La famiglia Benetton investe nel rugby da decenni, ora non so se la sentirà di continuare. In rose di 22 giocatori, 17 dovranno essere di formazione italiana. Fatichiamo ad arrivare ai 13 per la Heineken Cup, come saliremo a quella cifra? Tanto più se gli azzurrabili saranno nella selezione federale. Anche qui: ci sono dei contratti, con quale diritto la Fir li girerà a sè? E perché Treviso dovrebbe mettere la propria esperienza a disposizione di altri? Non sta in piedi». Paolo Baratella, d.g. di Rovigo: «Decisione presa in fretta, senza un confronto coi club. E che ci crea problemi: con che faccia chiederemo agli sponsor i soldi per pagare i giocatori, che magari hanno firmato fino al 2011? Chiediamo di essere ascoltati".
RUBICONE - Ma il dado è tratto. Domani partirà la lettera di Dondi alla Celtic con la richiesta di ammissione. "Nasce un ruolo diverso dei club — spiega Luigi Torretti, dirigente del VeneziaMestre e consigliere Fir —. Il nostro continuerà ad ambire ai vertici nazionali e a lavorare sui giovani, ma Venezia ha appeal turistico ed è al centro di una grande regione di rugby. I gestori del futuro stadio di Tessera hanno già dimostrato interesse per far giocare qui una franchigia. Ormai si deve lavorare su questa prospettiva".
di
Simone Battaggia e Andrea Buongiovanni
[Modificato da enricotv 21/12/2008 23:47]


21/12/2008 23:50
 
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Re:
Ant91, 21/12/2008 13.48:

Quindi cosa succederà??

Leggiti gli articoli che ho postato, magari sono più chiari.


27/12/2008 11:55
 
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Rugby - Altrochè atmosfera natalizia..
I giornali di questi giorni consegnano un'atmosfera tutt'altro che natalizia per quel che concerne i rapporti tra i club del massimo campionato. Motivo del contendere - come se fosse necessario ricordarlo - la questione Selezioni e Celtic League.

Quelli che fino a ieri erano i protagonisti silenti e quasi timidi del Super 10 (è "Super" anche il carburante delle auto, ma non per questo si vedono macchine volanti in giro) affogano oggi di inchiostro gli appassionati di rugby che aprono i quotidiani. Certo, non manca chi parla a sproposito e chi, magari, prima di dichiarare guerra al mondo intero dovrebbe anzitutto rendersi conto di non aver formato nemmeno l'ombra di un azzurro negli ultimi anni e che anche per entrare nella propria club house deve conoscere l'Inglese.

Quasi tutti guardano torvi in direzione della Fir, mentre si assiste ad una sorta di spaccatura tra Nord (leggasi Veneto) e Sud (Roma). Ma per fortuna c'è anche chi riesce a concepire un'idea anziché pretenderla soltanto.

Dato per scontato che Treviso vuole andare in Celtic da sola - sperando che l'incoraggiamento non arrivi dai recenti "successi" in Heineken Cup -, sulla stessa lunghezza d'onda parrebbe Viadana che però in questi giorni, sulle pagine della "Gazzetta dello Sport", per voce del presidente Melegari già tende una mano alle due parmigiane. Poi c'è il Petrarca, a cui non dispiacerebbe una fusione con Rovigo e Venezia. E ancora Calvisano, che sbalordisce tutti ammettendo di volere trasformare Brescia, celeberrima Leonessa d'Italia, in Leonessa d'Europa in chiave ovale. Delle romane si sa già tutto. Dallo schiaffo rifilato alla Lega - la pazienza ha un limite... - alla spinta propulsiva del patron della Futura Park, Paolo Abbondanza. Di nome e di fatto, poiché allarga la prospettiva di un'eventuale Selezione ad un territorio più vasto di Regno delle due Sicilie e Stato Pontificio messi insieme. Bella idea comunque e poche nonché mirate parole.

Nel frattempo, che ci crediate o no, è Natale ed il 2008 volge al termine. Tutti guardano all'anno venturo con speranza, anche perché ci sono troppe cose da cancellare. Dall'inutilità di un Super 10 brutto (a proposito: basta con il ritornello della Celtic che finirà per rovinare il massimo campionato italiano...), alla Nazionale che reclama sempre più atleti di livello; da un campionato di Serie A dove non è raro assistere ad 80' di bellissimo rugby giocato da 25 italiani di formazione, alla necessità impellente di far crescere il movimento e tenerlo nella linea di galleggiamento delle altre cinque superpotenze europee.

Che il Rugby italiano cambi. Finalmente.

www.realsports.it
28/12/2008 23:58
 
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Padova che vuole la fusione con Rovigo e Venezia, roba da mani nei capelli.


30/12/2008 00:40
 
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non vorrei che anche il rugby venisse governato dal dio-denaro..
31/12/2008 13:03
 
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Beh anche sportivamente parlando ci sta l'emigrazione nella celtic league, perchè il livello delle nostre squadre e soprattutto dei nostri giocatori si alzerebbe, con la nazionale che ne trarrebbe senz'altro beneficio.
Il problema secondo me sono tutte queste fusioni...
Che senso hanno?
Per me sarebbe giusto che, le prime quattro di questo campionato, vadano in Celtic league, mentre dalla prossima stagione l'ultima di queste quattro retroceda nel campionato Italiano (che spero continui ad esistere) e la vincente del titolo italiano vada in Celtic League, in modo da assicurare un ricambio continuo.
Ma non che ci siano tutte queste fusioni...
Cioè per anni Parma ha avuto (a mio avviso anche senza alcun senso) due squadre, e ora vogliono fondere Padova, Rovigo e Venezia???
Robe che rovigotti e padovani se le diano a ogni derby, dai.


27/03/2009 12:54
 
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Rugby. Due italiane in Celtic League dal 2010. Treviso unica candidata veneta
ROMA (26 marzo) - Dopo l'autorizzazione ufficiale ricevuta oggi dal Board della Magners Celtic League, starà alla Federazione italiana rugby (Fir) scegliere le due “entità sportive” che dal 2010-11 parteciperanno al campionato finora riservato alla rappresentative delle province irlandesi (Leinster, Munster, Connacht ed Ulster), ed ai superclub gallesi e scozzesi.

In lizza per due posti ci sono al momento Treviso, Viadana, Calvisano e Roma
che, già dal prossimo Consiglio Federale (in programma il 3 e 4 aprile prossimi, ndr), potrebbero saperne di più sulle rispettive candidature.

Secondo quanto comunicato dalla stessa Fir, nel Consiglio Federale dello scorso 12 gennaio, le due “entità sportive” saranno selezioni nazionali (che potranno essere società, superclub, franchigie) che non avranno alcun collegamento con il campionato di vertice di Super 10.

Dovranno inoltre garantire di poter disporre di un idoneo budget per affrontare un campionato professionistico e di uno stadio con almeno 5 mila posti a sedere (di cui almeno la metà coperti).
Le due selezioni potranno schierare in campo un massimo di cinque giocatori non eleggibili, e cioè non di formazione italiana o non equiparati alla formazione italiana, e la stessa Fir comparteciperà alla copertura delle spese inerenti il costo di quei giocatori di interesse nazionale.
www.gazzettino.it
27/03/2009 14:14
 
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Continuo a non capire il funzionamento??
La Benetton ha buone possibilità di essere scelta??

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Re:
Ant91, 27/03/2009 14.14:

Continuo a non capire il funzionamento??
La Benetton ha buone possibilità di essere scelta??




da quello che ho sentito io la Benetton viene ammessa alla Celtic solo se viene messo da parte Munari (dirigente Benetton)
si vede che questo dirigente non è visto molto bene in lega

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