per chi non lo avesse letto l'articolo della tribuna di ieri...
Benetton, serve aria nuova
I tifosi: "Questi dirigenti ormai hanno sfasciato tutto". Fa ancora discutere l’atto di accusa del vicepresidente Andrea Benetton verso i giocatori. Pierluigi Martino dei Rebels: "Andrea Benetton accusa l’anello debole, cioè la squadra, e lascia fuori tutti gli altri, compreso Repesa, definito coach vincente"
di Silvano Focarelli
TREVISO. Dopo l’intervista-choc di Andrea Benetton il dibattito è più che mai aperto: ha fatto bene il numero due di Verde Sport a bastonare la squadra e non fare altrettanto con la dirigenza? Per i tifosi la risposta è no. Le dichiarazioni di Andrea non sono proprio piaciute. Quantomeno non a chi della curva sud del Palaverde è uno dei principali rappresentanti, Pierluigi Martino dei «Rebels».
«Secondo me, con tutto il rispetto, Andrea Benetton ha detto sciocchezze: accusa l’anello debole, cioè la squadra, e lascia fuori tutti gli altri, compreso Repesa, definito coach vincente... Quindi per lui gli unici cattivi sono i giocatori, cosa che mi trova d’accordo per il modo in cui giocano, lo scarso impegno e l’a ttaccamento alla maglia. Ma gli altri? A me in sostanza sembra che si cerchi di salvare le solite facce per colpire quelli che si possono sacrificare, l’importante cioè è non toccare gli amici di famiglia, Buzzavo e Lefebre, il quale ha licenziato Vitucci per prenderne uno che va anche peggio. Che si cambi qualche giocatore ai tifosi non frega nulla, vogliamo vedere facce nuove in Ghirada. Così invece ho avuto conferma che il futuro della pallacanestro a Treviso è problematico».
Però se il rampollo dei Benetton si prende così a cuore le sorti della squadra significa quantomeno che farà di tutto per riportarla in alto. «Quando arrivò Fadini, chiamato da Buzzavo, la proprietà scucì parecchi soldi, per dimostrare che si poteva sopravvivere anche a Gherardini, poi è successo quello che sappiamo. Che la famiglia Benetton sia vicina alla squadra non può che farci piacere, ma se essere vicini significa sprecare milioni e fare scelte schizofreniche come negli ultimi tre anni che senso ha? I quattrini sono loro, è vero, però una piccola parte ce la mette anche l’abbonato. Sarebbe stato molto meglio se Andrea Benetton avesse detto: ok, abbiamo commesso un sacco di errori, chiediamo scusa e ricominciamo da zero. Allora sì: tabula rasa, alla Benetton serve una ventata di freschezza. Ma dire che quello si salva per un motivo, quello per un altro e i giocatori invece tutti colpevoli non mi sta bene».
Quindi auspica le dimissioni della dirigenza? «In tre anni hanno distrutto il lavoro fatto in venti. E ai diretti interessati io personalmente gliel’ho detto. In quanto a Repesa vorrei tanto che se ne andasse, con noi non c’entra niente, anche se poi quei famosi striscioni offensivi non li avevo condivisi. Insomma, vorrei sentire: signori, è finita un’éra, si ricostruisce con gente nuova, non soggetta a vari condizionamenti, invece qui si continuano a fare dei distinguo e a non eliminare i problemi alla radice».
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