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Hackett. Niente Nba:Adesso lavoro duro a Treviso
Ci è rimasto male. Ci sperava tanto, era il suo grande sogno: entrare nel paese delle meraviglie chiamato Nba. Invece i prò non l'hanno preso in considerazione, il suo nome non compare tra i 60 scelti dalle franchigie. Com'è lontana quella notte del 29 giugno 2006 quando Bargnani divenne il re del Draft: da Treviso alla Nba, mentre stavolta il viaggio è diverso, dal college a Treviso.
A Daniel Hackett dunque non resta che consolarsi con la Benetton, in fondo anche questa sarà una nuova avventura che tra qualche mese gli si aprirà davanti. «Cosa volete che dica, è andata così mormora sconsolato Daniel da Los Angeles, dove si trova con la madre ed alcuni amici .
Sono deluso, mi dispiace, ritenevo che almeno al secondo giro una squadra avrebbe potuto prendermi. Ma al tempo stesso mi rendo conto che sta per iniziare la mia carriera professionistica e sono ben felice di essere arrivato a questo livello». Sei uscito da Use con un anno di anticipo: pentito? «Delle mie decisioni non mi pento mai, credo fosse arrivato il momento giusto, la situazione al college stava iniziando a crollare, il coach voleva andarsene, c'erano indagini . Però sapevo che c'era il rischio di non essere scelto, il contratto con la Benetton penso sia stato molto intelligente: forse è davvero ora di tornare in Italia, ci ho provato e sono comunque felice di ciò che ho fatto».
Farai le Summer League negli States? «In questo momento, sarà la rabbia o cosa, sto pensando solo di tornare in Italia per iniziare a migliorare, penso che è bene mettere il sogno nel cassetto e tornare alla realtà. Ma io so di poterci stare nella Nba, negli ultimi anni lì ho visto gente di ogni tipo». Pensi allora di ritentare in futuro? «La delusione non mi farà perdere niente in concentrazione e voglia di migliorare, ho solo 21 anni, ci saranno altre occasioni: so che d'ora in poi sarò considerato free agent, ci saranno squadre che mi seguiranno, cercherò di dare il meglio ogni giorno. Riparto dall'Italia ed al contempo sono contento dell'esperienza fatta finora».
Farai parte della grande sfida che quest'anno lancerà la Benetton. «Certo, un club che vuole in squadra tanti giovani non può che fare il bene del basket italiano. Ho la consapevolezza di giocare in una grande società e di avere gente attorno a me che mi aiuterà a migliorare. Alla Ghirada ci sono già stato, conosco l'ambiente, ma la prima squadra no: arriverò con tanta voglia di lavorare, pronto ad imparare ed a fare una buona stagione, aspetto di sapere da Vitucci il piano estivo. E sono veramente curioso di vedere come sarà il campionato italiano, finora l'ho sempre visto da tifoso».