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Giù le mani dal Tenni!

Ultimo Aggiornamento: 16/05/2023 00:08
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30/08/2009 16:24
 
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TV DOSSON, 30/08/2009 14.50:


Ospite d'onore Leonardo Muraro. [SM=x397213]




Un goto de vin non si rifiuta mai.
30/08/2009 16:39
 
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al ristorante? non avevo dubbi.

11 luglio 2009: la Treviso sportiva non dimentica lo scempio che hai fatto, Setten.

Tonella, Maino, Bernardi; De Poli, Lombardi, Margiotta; Fiorio, Bonavina, Pradella, Bressan, Boscolo.

Grazie Zanin, grazie Ferretti,grazie Perna,grazie Ferronato!
30/08/2009 23:37
 
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Prendo da facebook questo racconto del sig. Vincenzo Aloisi, che magari non è stato letto da tutti.


Racconto ispirato dal dibattito politico sul destino dello Stadio Tenni di Treviso.

Anche i morti si rivoltano nella tomba
Piero Bortetto si girò indietro, sentendosi chiamare all’improvviso.
Era una voce amica, ma ormai, non essendo più sulla terra da diverso tempo, aveva quasi dimenticato il linguaggio dei viventi; l’inflessione dialettale lo sorprese piacevolmente, specialmente quando si trovò di fronte la sagoma di Giovanni Carloto, un ex Presidente del Treviso Calcio.
-Ciao,beo! gli disse il Presidente.
-Ciao, Presidente! rispose Piero. E subito dopo i convenevoli, quasi fossero ancora vivi e coetani, cominciarono a parlare dei loro ricordi terreni.
Argomento, ovviamente, il calcio, la Società sportiva calcistica, l’attività e le avventure vissute nel campo di calcio trevigiano.
Ambedue erano però angustiati, perché, nel loro girovagare per le strade dell’Aldilà, avevano sentito una notizia poco piacevole proveniente dalla Terra.
Ancora una volta si parlava, a Treviso, dell’eventuale demolizione del Campo di Calcio Omobono Tenni.
Spinti dall’amore per questo, con l’inespresso, ma benevolo, assenso del Signore,
rivestendo quasi le vecchie spoglie umane, si diressero precipitosamente verso lo Stadio di Treviso.
Quanti ricordi! Che amarcord!
Si dice che i Defunti, pur non partecipando attivamente alle vicende umane, seguano dal Cielo quanto avviene sulla Terra e conoscano tutti i cambiamenti che avvengono nel tempo.
Il piacere di essersi incontrati e di poter parlare di questo argomento sprigionò in loro una tale energia che effettivamente si materializzarono in carne e ossa, diventando degli esseri viventi, con i loro pregi e difetti, e con la passione di chi vive lo sport con intensità, con disinteresse, con spirito di altruismo e fratellanza, cose che solo gli sportivi veri possono conoscere.
Alternandosi nel parlare, in modo da non prevaricare l’uno sull’atro, si calarono ognuno nei propri panni e raccontarono quanto tempo della loro vita avevano dedicato allo sport, al calcio in particolare, e l’amore da loro profuso nell’espletamento delle proprie mansioni.
Piero Bortetto parlò della sua vita di allenatore, dei vari e importanti incarichi avuti dalla Società.
Praticamente aveva speso la maggior parte del suo tempo facendo l’Allenatore in tutte le squadre del Treviso, dai pulcini alla serie C.
Col passare del tempo egli era diventato il punto di riferimento di chi si recava allo stadio per i più vari motivi, ma specie per i ragazzi da lui allenati, e i loro amici, e più ancora per i genitori che accompagnavano allo stadio i figli iscritti alla Federazione, per riprenderli dopo l’allenamento o la partita.
Quanta fatica, ma quanto amore e che grandi soddisfazioni!
Giovanni Carlotto invece parlava del suo impegno di Amministratore e Presidente.
Anche in lui gli occhi sprizzavano gioia, raccontando le avventure sue e dei suoi collaboratori. Dalle sue parole emergevano i sacrifici di tutti i componenti della Società: dai giocatori ai dirigenti, dagli accompagnatori ai tifosi, dai cittadini che si sforzavano di tenere in ordine la strada dello stadio in occasione delle partite, al filing esistente tra la Squadra e i Trevigiani.
Allora non esistevano problemi di traffico né di sicurezza.
Camminavano appassionatamente per Via Foscolo come due semplici mortali, infervorati nei loro discorsi, quando incontrano un uomo ormai maturo, accompagnato da un adolescente.
Era Mario Zampini, medico trevigiano molto conosciuto, assessore comunale, accompagnato da tre amici e un suo nipote.
Quest’ultimo, nato e vissuto a Vicenza, sapeva ben poco della storia sportiva trevigiana.
Conoscevano bene l’argomento, invece, gli altri tre amici, più giovani di Mario, ma altrettanto interessati al problema dello Stadio. Erano il dott. Zeno Muretto, l’Avv.Anchise De Seppis, ambedue colleghi assessori, e l’ Avv. Giampaolo Alisi, consigliere comunale e rappresentante del Partito.
Anche loro, in seguito all’ennesima proposta per abbattere lo stadio, avevano programmato un sopralluogo più circostanziato, prima della riunione allargata ad un certo numero di cittadini, previsto in serata.
Mario, vedendosi guardare dalle sagome dei defunti, spaventato e in stato di agitazione,( poco mancò perché non svenisse !) chiese loro: ma voi…..?
-Calmo, Mario! dissero i presunti redivivi.
-Riprenditi dalla tua visione e lavora per il bene della Citta’.
E subito scomparvero.
-Mario, ma cosa hai ?, disse Elio Pezarretta, che casualmente passava di là. Sei tanto agitato e pallido.
Mario si appoggiò al nipote, chiuse un attimo gli occhi per concentrarsi ( da medico conosceva anche qualcosa di yoga). Ciò lo aiutò a riprendere le forze dopo quella visione, peraltro piacevole, ma inspiegabile.
-Niente, Elio!-rispose all’amico. Grazie per esserti fermato.
Ho avuto un attimo di smarrimento .
Disse che riflettendo a quanto letto sulla stampa in merito alla proposta di un eventuale abbattimento dello Stadio, rimasto solo con il nipote, mentre gli amici erano andati due passi più avanti, aveva pensato alla centenaria storia del calcio trevigiano e ad alcuni personaggi ormai morti, ma sempre vivi nella memoria di tutti.
Non accennò alla visione, per evitare che l’amico lo prendesse per matto.
Coincidenze della vita. Elio era andato in pensione da qualche giorno e finalmente poteva permettersi il lusso di fermarsi per bere un aperitivo con l’amico, il nipote e gli altri tre politici.
Si sedettero in un Bar vicino, nel plateatico, e in attesa dello spriz per loro e un’acqua brillate per il nipote, cominciarono a parlare di calcio e di stadio.
Elio in gioventù era stato anche arbitro e successivamente scopritore di talenti arbitrali di grande successo.
Conosceva la Città come nessun altro; era libraio, editore, gallerista colto, amico di moltissimi personaggi, specie letterati e artisti trevigiani del Novecento.
Parlare con lui era un piacere ; i suoi giudizi erano equilibrati.
Sorvolando sui ricordi di natura personale, illustrò la storia del calcio a Treviso, dalla nascita della prima Associazione calcistica a quelle che si sono succedute nel tempo. Parlò delle molte affermazioni ,ma anche di qualche defajance della Squadra nei vari periodi della sua storia. Ricordò uomini. amici, dirigenti, giocatori, allenatori, presidenti.
Si soffermò poi, per sommi capi, sulla storia dello Stadio, costruito nel 1933, chiamato inizialmente Stadio del Littorio e nel secondo dopoguerra Omobono Tenni, in memoria di un grande motociclista, trevigiano di adozione.
La sua vita, oltre che di cultura, era intrisa anche di sport, specie di calcio, e lui era un libro aperto di storia e tradizione.
Dalle sue parole e dal tono usato, si capiva cosa significava il Tenni per lui, gli addetti ai lavori e la cittadinanza tutta.
In effetti lo stadio era il primo Tempio laico del Calcio cittadino, a cui, con il passare del tempo, si erano aggiunti altri campetti, pubblici, privati, parrocchiali, specie in periferia.
Per il centro di Treviso il Tenni, però, rappresentava, e rappresenta, il cuore calcistico, dove sono presenti tutte le Squadre previste dalla Federazione per i vari Campionati e Tornei.
I ragazzi del centro cittadino vanno al Tenni, diventato quindi un punto di riferimento sportivo, ma anche di formazione tecnica e morale. Molti ragazzi sono diventati bravi calciatori professionisti. Altrettanto è avvenuto per dirigenti e allenatori.
Un solo motivo di rammarico: il calcio da sport puro, è diventato un business, dove girano cifre iperboliche, che incidono negativamente su tutto il mondo che vi sta intorno.
Mario Zampini, anche lui calciatore da piccolo, successivamente rugbysta, è comunque un grande tifoso del Treviso, puntualmente presente nelle partite giocate in casa.
Ha annuito molto durante il racconto di Elio e nelle sue considerazioni finali.
-, Dov’è De Gubertin? dice all’amico Elio, che intanto si alza per andar via.
Non può fare a meno a questo punto di descrivere le sue emozioni di tifoso, che condivide con migliaia di persone dentro e fuori lo stadio.
Quasi come in un rituale liturgico, egli va allo stadio un’ora prima dell’inizio della partita per incontrare gli amici e i tifosi in Tribuna centrale. Qui ci sono tutti: Autorità civili, militari, qualche Sacerdote. Fra tutti però spicca un personaggio: Gianfranco Gelini, Sindaco di Treviso per due Legislature, il massimo periodo consecutivo previsto dalla Legge, ed ora Vice di quello attuale.
Chi non conosce Gianfranco Gelini? La sua fama è andata oltre i confini della Stampa nazionale, avendo conquistato varie copertine di Riviste e prime pagine di Testate estere di spicco. Onnipresente nelle sue mansioni di Amministratore, non manca mai agli appuntamenti sportivi e alle partite del Treviso. E’ strenuo sostenitore della Squadra, ma anche di questo Stadio e della sua conservazione in Via Foscolo.
Ogni qualvolta nel tempo si parla di abbattimento, egli dice che prima di farlo i distruttori devono passare sul suo corpo.
Andato via Elio Pezarretta, i quattro amici politici e il nipote proseguono il loro giro di ricognizione e alla fine si avviano verso il Municipio, dove in una sala adibita a riunioni pubbliche, si siedono per riflettere sulla proposta di demolizione.
Sono già le ore 18 e i cittadini invitati alla discussione sono quasi tutti presenti.
Inizia la discussione.
Parla prima il promotore della Riunione, poi i cittadini, i tecnici, i politici.
I pareri sono unanimi.
Viene fuori il parere, riportato a suo tempo dalla Stampa, di eminenti ingegneri e urbanisti.
Si parte dal presupposto che Treviso è al 36° posto nella classifica delle città italiane sopra i 60.000 abitanti e al 3° posto nel Veneto per densità di popolazione.
Il Quartiere dello stadio non deve essere cementificato, perché se da un lato rappresenta il cuore calcistico per i ragazzi di Treviso-Centro, dall’altro, assieme alla zona dello scalo Motta, è un polmone per la Città.
Come già progettato, ed esposto al pubblico, da alcuni Tecnici, è tutta questa zona che va ripensata, modificata e ristrutturata.
Bisogna intervenire sulla viabilità a Nord-Est del Quartiere per creare nuove strade e posteggi, spostare gli accessi allo Stadio verso Est e fare in modo che il Put non venga minimamente interessato dal traffico delle partite.Gli abitanti residenti nella zona non devono patire disaggi, ma benefici ambientali e sanitari, oltre che economici.
Non importa se gli Amministratori, o meglio ancora dei privati, vogliono costruire uno stadio nuovo e più grande. Facciano pure, se trovano spazi adeguati nel territorio di Treviso o altrove.
L’importante è che non si perdano, con l’abbattimento, cento anni di storia e di tradizione, in memoria di tutti quei cittadini che, in più di un secolo, hanno contribuito, in un modo o nell’altro, a tenere vivo a Treviso l’amore per il Calcio e per lo Sport.
Lo Stadio deve essere un monumento allo Sport. E’ questa la volontà dei cittadini trevigiani presenti alla riunione.
A questo punto, finita la discussione degli adulti, si sente la voce timida del giovane nipote dell’Assessore: la vostra è la stessa conclusione a cui è arrivata l’Associazione Civica Vicentina in merito alle stesse problematiche che accomunano lo Stadio Tenni di Treviso e il Menti di Vicenza.
Treviso li 07/07/2009
Vincenzo Aloisi- Treviso

Caro dott. Aloisi, ho letto il suo racconto: è bello e attuale......
ugo savoia
direttore Corriere del Veneto


31/08/2009 07:30
 
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La maggioranza vuole il nuovo stadio nel velodromo?Genty non ci sta:idea demenziale e fantasiosa,poi non ci sono soldi per le opere pubbliche.E gli scricchioli in giunta,ormai,paiono assomigliare a un terremoto.
E' proprio questo il nuovo scontro,ormai annunciato tra chi sabato mattina banchettava a San Pelajo discutendo se non sia davvero il caso di prendere due piccioni con una fava(velodromo piu' stadio)e chi invece,passato per un saluto al momento dell'aperitivo,non vuole proprio mollare il 2SUO2 Tenni.Lo stadio a San Giuseppe?Sono cose da fantascienza ha detto il vicesindaco mi sembrano le classiche proposte di chi abbaia alla luna.Sono idee senza nessuna consistenza:calcio e ciclismo non devono andare insieme.
Lo stadio deve rimanere li tuona Gentilini e' quello il suo posto naturale.
dalla tribuna
31/08/2009 10:45
 
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Re:
ZakkTV, 30/08/2009 14.07:

da www.ilgazzettino.it

Immancabile comunque il siparietto con Gobbo. “Guarda che casino hai combinato col calcio Treviso”: così lo ha accolto il sindaco con tono scherzoso e lo Sceriffo ha risposto con una risata.




Gobbo non ha capito di essere stato Lui a fare il casino. Forse dovrebbe guardare al sindaco Cacciari che senza proclami ha sistemato una situazione simile se non più grave di quella del Treviso ed il Venezia gioca in D.

La soluzione del velodromo con all'interno il campo di calcio l'ho vista a Pordenone. Il campo di calcio è più piccolo del normale ma per la serie D può andare, non credo proprio per la B o la A.

Immagino si siano accorti che l'uso del velodromo è davvero per pochissimi giorni all'anno e per pochissimi appassionati e quindi cercano di giustificare l'altissima spesa col calcio.

[SM=x397168] [SM=x397168] [SM=x397168] [SM=x397168] [SM=x397168]



31/08/2009 11:02
 
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Re: Re:
vb6, 31/08/2009 10.45:



Gobbo non ha capito di essere stato Lui a fare il casino. Forse dovrebbe guardare al sindaco Cacciari che senza proclami ha sistemato una situazione simile se non più grave di quella del Treviso ed il Venezia gioca in D.

La soluzione del velodromo con all'interno il campo di calcio l'ho vista a Pordenone. Il campo di calcio è più piccolo del normale ma per la serie D può andare, non credo proprio per la B o la A.

Immagino si siano accorti che l'uso del velodromo è davvero per pochissimi giorni all'anno e per pochissimi appassionati e quindi cercano di giustificare l'altissima spesa col calcio.

[SM=x397168] [SM=x397168] [SM=x397168] [SM=x397168] [SM=x397168]






In realtà la spesa sarebbe coperta in gran parte dai fondi statali previsti per i mondiali di ciclismo del 2012. Il Portogruaro gioca regolarmenta al Mecchia in C1 in uno stadio-velodromo, ma in ogni caso è ancora prematuro parlare di tutto ciò.


centro storico, 13/08/2009 12.35
---------------------------------------------
è fatta è fatta è fatta
31/08/2009 11:03
 
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Perfettamente d'accordo con vb6: l'idea del campo di calcio nel velodromo sarà solo per mascherare i costi di tale opera per gran parte dell'anno inutile, non me ne vogliano gli appassionati di ciclismo su pista.
Penso sia dimostrato che i veri stadi, quelli dove il pubblico può veramente fare la differenza, siano quelli privi di pista d'atletica, velodromo o quant'altro, insomma tipo l'OMOBONO TENNI!!!
Giù le mani dal nostro stadio!

[SM=x397192]


Treviso 2012-2013: la peggior squadra biancoceleste di sempre
T.N.: il peggior soggetto che si sia mai avvicinato al calcio Treviso
31/08/2009 12:31
 
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a me vengono i brividi se penso ad uno stadio nuovo con la pista ciclabile dentro

31/08/2009 12:43
 
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Re:
Mat-tv, 31/08/2009 12.31:

a me vengono i brividi se penso ad uno stadio nuovo con la pista ciclabile dentro

Praticamente è come avere la pista di atletica, campo distante dalle tribune.


31/08/2009 12:47
 
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Re: Re:
enricoutv83, 31/08/2009 12.43:

Praticamente è come avere la pista di atletica, campo distante dalle tribune.




esatto, che merda.. forse è anche un po'in pendenza?

31/08/2009 12:48
 
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Re: Re: Re:
Mat-tv, 31/08/2009 12.47:




esatto, che merda.. forse è anche un po'in pendenza?

Beh si la pista si..
Infatti le tribune sono rialzate rispetto al campo.


31/08/2009 13:38
 
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Ci mancava il velodromo... Complimenti all'ineffabile Mauro... Io son sempre stato contrario alla violenza ma in questo caso esternerei molto volentieri la mia simpatia verso questi politici con un bel calcio sulle palle. Io non so come facciate a trattenervi ancora voi ma i tifosi del Treviso non meritano tutto questo ; x fortuna tifo Ascoli perchè a quest'ora sarei già in ospedale con un fegato e una bile così. Non è possibile tutto questo, è assurdo. Non si riesce a fare una riunione o un corteo di protesta radunando le poche migliaia di tifosi rimasti ? Inoltre, come caxxo è saltato in mente alla Lega di far tutto ciò ? Se non i tifosi, almeno i cittadini dovrebbero capire che non si devono distruggere 100 anni di gloriosa storia...
31/08/2009 14:11
 
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In realtà è stato tutto un malinteso, Gobbo vuole fare questa cosa qua


11 luglio 2009: la Treviso sportiva non dimentica lo scempio che hai fatto, Setten.

Tonella, Maino, Bernardi; De Poli, Lombardi, Margiotta; Fiorio, Bonavina, Pradella, Bressan, Boscolo.

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31/08/2009 14:19
 
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Gentilini boccia la proposta del consigliere Mauro

«Il calcio nel velodromo?
È un’idea demenziale»


Lunedì 31 Agosto 2009,
«Il nuovo stadio al velodromo di San Giuseppe? Un’idea demenziale». Diretto come sempre, il vicesindaco Giancarlo Gentilini, paladino del Tenni, «tempio del calcio trevigiano», boccia senza esitazioni l’idea lanciata dal capogruppo del Pdl Giuseppe Mauro di creare all’interno del nuovo velodromo un campo da calcio che consenta di dismettere l’attuale impianto cittadino. È stata proprio la questione stadio a tenere banco, sabato mattina, a San Pelajo, durante il vertice di maggioranza voluto dal primo cittadino Gian Paolo Gobbo per fare il punto della situazione dopo settimane di batti e ribatti. Ma è stato nel corso di una riunione più ristretta, tra Gobbo, Mauro e il presidente della Provincia Leonardo Muraro, che l’idea di costruire due strutture in una, velodromo e stadio, a San Giuseppe, è stata illustrata. Idea che a Gobbo piace, ma che Gentilini bolla immediatamente: «Sono cose da fantascienza –sbotta il vicesindaco– cose che dicono i cani che abbaiano alla luna. Non c’è coesistenza tra calcio e ciclismo». Proposta bocciata. Ma l’affondo dello sceriffo va oltre: «È ora di finirla –attacca Gentilini, rivolto alla sua stessa maggioranza- Non abbiamo cento euro per pagare la bolletta di un pensionato, non abbiamo cento euro per la cultura, non abbiamo cento euro per i bambini. Ognuno deve rendersi conto di come sarà il prossimo settembre: nero, grigio, ma roseo certamente no. Allora io dico a questi personaggi: comperate una secchia, riempitela di ghiaccio e metteteci i piedi dentro. Il fresco vi schiarirà le idee». Se Ca’ Sugana soldi in cassa non ne ha, rimarca il vicesindaco, inutile volare con la fantasia. Ma soprattutto, se i soldi non ci sono, non ci sono per tutto. Quanto al Tenni, lo sceriffo è irremovibile: «Lo stadio deve rimanere in centro città –afferma- Non abbiamo nessuna possibilità di utilizzare denari in questo momento: prima dobbiamo pensare alla salute dei cittadini, alla viabilità, agli anziani, ai bambini, allo sport, alla cultura. Non sprechiamo in questo modo i soldi dei nostri cittadini». Un fronte sul quale Gentilini è pronto a combattere, anche se gli avversari, questa volta, sono i suoi stessi alleati: «Certo che sono pronto a dare battaglia –esclama- Io non abbaio: mordo».
Lina Paronetto

01/09/2009 07:33
 
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Dalla Tribuna
Un campo di calcio in mezzo al velodromo?Impossibile.Per tre motivi:oggi le piste sono piu' corte,non ci sarebbe lo spazio.E poi vogliamo un impianto indoor.tutto coperto,mentre per il calcio serve scoperto.Terzo:il mondo del ciclismo non vuole una simile convivenza.Renzo Zanchetta,vicepresidente regionale della federazione ciclismo,stronca il progetto velodromo-stadio.
01/09/2009 08:37
 
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Direi che neppure il mondo del calcio vuole una simile convivenza!

[SM=x397192]

Treviso 2012-2013: la peggior squadra biancoceleste di sempre
T.N.: il peggior soggetto che si sia mai avvicinato al calcio Treviso
02/09/2009 11:40
 
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Dalla Tribuna di tv
Tenni o non Tenni?
La squadra intanto si allena da un paio di settimane,il 20 settembre dovra' andare in campo,mentre sara' esentata dalla coppa che parte gia'domenica prossima.In linea di massima la squadra l'abbiamo gia' conclude Sartori.la cercheremo di completare.Ma in quale stadio giochera'?Questo e' un altro discorso taglia corto gobbo.E' ancora tutto da vedere.Frandoli e' sicuro:Pagheremo l'affitto del Tenni,non vogliamo giocare gratis.
02/09/2009 12:19
 
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Stando alle interviste di ieri sera nel tg di Antenna 3, Gobbo si è detto possibilista sul fatto che il Treviso giochi (forse per un solo anno, dico io) al Tenni, purché sia pagato l'affitto di 95.000 €.
Successivamente ha parlato Frandoli che, oltre a dire che la questione stadio (giustamente) al momento sia in secondo piano, si è dichiarato altrettanto possibilista nel pagare l'affitto per il Tenni.

ALBERTOSAURO = il custode della cripta

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PELLEOSSA, Brividi e polvere con... -> www.tuttopelleossa.wordpress.com
HATTRICK, sito ufficiale Sauro FBC -> www.ht-arena.com/saurofbc


Archivio Storico Personale (aggiornato a: Treviso - Virtus Entella del 13/01/13)
relativamente al Treviso tra Serie A, B, C1, C2, D, Eccellenza, Coppa Italia, Supercoppe e Play-off vari dall'anno 2000:
- Partite viste dal vivo in totale: 226 -> Vittorie: 78 / Pareggi: 82 / Sconfitte: 66
- Gol fatti: 274 / Gol subiti: 234 -> Per un totale di 508 reti
- Avversari visti: 110 -> I più visti: Vicenza (7 volte), AlbinoLeffe e Mantova (6)
- Trasferte: 53 -> Le più gettonate: Mantova e Vicenza (3 volte)
- Gare ufficiali tra club professionistici viste dal vivo e in assenza del Treviso in campo: 0
- Massimo periodo senza nessuna assenza al Tenni: dal Nov 2007 al Gen 2011 / in trasferta: dal Mag 2009 al Dic 2010

02/09/2009 13:29
 
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Francamente pensare di chiedere un affitto così alto per una squadra che fa l'eccellenza, mi sembra assurdo.


02/09/2009 13:48
 
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La maggioranza vuole il nuovo stadio nel velodromo?L'opposizione allora chiede il park Vittoria al Tenni.E' proprio questo il nuovo scontro,ormai annunciato,tra chi sabato banchettava a San pelajo discutendo se non sia il caso di fare il velodromo piu' lo stadio,in un unico pacchetto,a san Giuseppe e chi punta il dito contro il Park del centro.
E' Nicola Atalmi:il progetto del Park Vittoria e' stato sempre mal sopportato,sia dai cittadini che da buona parte dell'amministrazione e sembra ogni giorno di piu' che la citta' sia costretta a sopportare questa opera inutile e pericolosa solo per non pagare la penale alla societa' che ha vinto l'appalto.
Intanto bisogna affrontare il tema del futuro del Tenni dopo la morte del Treviso Calcio(morto un paio di coglioni).
Perche' non immaginare al Tenni un vero parco urbano attrezzato per attivita' sportive collegate al Foro Boario per posizionarci sotto il parcheggio previsto in Piazza Vittoria?
Una soluzione che ,se da un lato trova consensi dalla parte meno corposa del palazzo dei Trecento,dall'altra rischia di frantumarsi contro i diktat della giunta che poche ore fa lanciavano la proposta di un tappeto verde all'interno del velodromo,tra un piatto e l'altro all'agriturismo"al Botteniga"con Gian paolo Gobbo e Leonardo Muraro a spalleggiarsi l'idea.
Senza Gentilini ovvio,lui il Tenni non lo vuole certo mollare cosi',anche se l'ipotesi velodromo entro il 2012 lo aggrada.
Ma per il trasferimento della squadra di calcio(ma quale?)a San Giuseppe il dado non e' ancora tratto:eppure costruire un campo da calcio in mezzo ad un velodromo,con una tecnica che in Europa e' addottata da tempo,farebbe contenta sia la Lega che il Pdl.
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