07/06/2010 15:59 |
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Giustizia e lungaggini
Usura, il processo dura dieci anni
E il giudice decide di prescrivere
L’avvocato Capraro si dice «soddisfatto a metà». Ora valuta la possibilità di fare appello
TREVISO — Una storia senza fine. Iniziata, penalmente, alla fine degli anni Novanta e terminata ieri con una prescrizione. Un procedimento penale intricato, durato una decina d’anni e allungato da rinvii, stop legali e colpi di scena. L’ultimo quello che ha portato in aula l’ex patron del Treviso Calcio Ettore Setten. La storia è quella di Ercole Carniel, 51enne di San Polo di Piave accusato di usura dalla coneglianese Enrica Zuddas. La vicenda inizia nel triennio 1996-1999, quando nacque una relazione economica tra Zuddas e Carniel. La prima, antiquaria, aveva bisogno di soldi. Il secondo aveva liquidità e glieli prestava. A tassi elevatissimi, almeno secondo l’accusa, che iniziò le indagini undici anni fa. Il coinvolgimento di Setten è nato perché in una delle udienze la Zuddas, che ora ha chiuso il negozio di antiquariato, incalzata dal giudice, aveva detto da dove, secondo lei, provenivano i soldi che Carniel le dava. In quell’occasione, fece il nome di Setten e di altri industriali. Di qui, la chiamata a testimoniare, nel semplice ruolo di teste, non accusato di nulla, di Setten. «Il denaro non era suo», si leggeva nei verbali di quelle udienze. «Proveniva dai fratelli Setten, che erano alcuni dei finanziatori ».
Per questo motivo l’avvocato di Carniel, Fabio Capraro, aveva chiesto e ottenuto dal tribunale che Ettore Setten venisse sentito nell’udienza del 15 aprile scorso. Setten aveva risposto per le rime, annunciando denunce. «Io usuraio? Questi sono solo dei ciarlatani ». Una deposizione lampo, la sua: poi basta, nessun’altra domanda né da dalla parte offesa né dall’accusa. Ieri l’ultimo atto che lascia però l’amaro in bocca. Perchè la vicenda rimane senza epilogo. Nessun colpevole, ma di fatto nessun innocente. Per il giudice infatti i tempi della prescrizione, accorciati ulteriormente dagli interventi del legislatore negli anni del processo, sono trascorsi. Nessun reato quindi da valutare e nessun imputato da giudicare. Ercole Carniel è assolto ma non nel merito. «Una mezza soddisfazione - commenta il difensore Capraro - noi riteniamo che il nostro assistito dovesse venire assolto con formula piena, per questo valuteremo se presentare appello». Restano gli interrogativi sui tempi e le lungaggini della giustizia e sui motivi che portano un tribunale a dover pronunciare un verdetto su un presunto reato consumatosi oltre dieci anni prima. Un nodo quantomai attuale che per essere sciolto avrebbe bisogno di interventi seri, lontani da luoghi comuni sterili e riduttivi. E soprattutto inutili a far ripartire la macchina della giustizia.
S.Ma.
04 giugno 2010© RIPRODUZIONE RISERVATA
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