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Il curatore fallimentare del Treviso di Setten fa “causa” alla Lega Calcio: deve sborsare circa 800 mila euro da utilizzare per rimborsare i creditori del crac della società di via Foscolo. Si tratta di un vero tesoretto: soldi che la Lega ha accantonato per una vecchia vicenda, quella del premio-promozione non pagato da Setten quando il Treviso si conquistò la serie A nel 2005. Quei soldi, secondo il curatore fallimentare Gianbattista Rossetti, sono del Treviso Calcio e ora servono per ripianare parte del “buco” milionario: per questo sta per partire un’ingiunzione di pagamento alla Lega Calcio.
Una vicenda complessa, come lo è il lavoro di ricostruzione dei crediti vantati da ex giocatori, dipendenti e fornitori del Treviso F.B.C. 1993 di Setten. Ieri si è tenuta un’udienza della causa civile a carico dell’imprenditore del mobile ed ex presidente del Treviso dei miracoli (promozioni in campo, voragini sui bilanci). Il buco complessivo ammonta a circa 25 milioni di euro: l’udienza di ieri è servita per aggiornare la situazione alla luce del recente fallimento di una delle aziende del gruppo Setten, la Bloch di Porcia (Pordenone). Le aziende del gruppo sono sotto la lente perché legate a doppio filo con i conti del Treviso: in ballo ci sono circa quattro milioni di euro per contratti di sponsorizzazione delle stesse aziende con la società sportiva. In sostanza, il Setten imprenditore sponsorizzava il Setten del Tenni, un intreccio economico che il curatore sta cercando di dipanare. E ora spunta pure il tesoretto nelle casse della Lega: lo stesso curatore ha pronta un’ingiunzione di pagamento, che partirà in questi giorni. I calciatori del Treviso avevano fatto causa alla società perché non aveva pagato il premio pattuito per la promozione in serie A conquistata al termine della stagione 2004/2005: il Treviso fu eliminato ai playoff, poi promosso d’ufficio. Essendo una promozione non conquistata sul campo, Setten non pagò. I calciatori fecero causa (ancora pendente anche se il giudice del lavoro ha dato ragione ai giocatori). E il fondo garanzia della Lega Calcio, una sorta di cassa di riserva dei calciatori professionisti, secondo il curatore ora deve scucire quei soldi del premio promozione.