| | | OFFLINE | Post: 24.593 | Registrato il: 23/12/2005 | Sesso: Maschile | Vice-Admin | |
|
La Tribuna di Treviso
Presuntuosi? No, grazie
Spinosa e Bandiera: «Sconfitta ingiusta Tante palle gol, ma Treviso senza fortuna
zoom
Presuntuosi? No, grazie
Nessun dramma, ci mancherebbe. Le reti in extremis si danno (Montecchio e Sanvitese) e si prendono (Chioggia e Montebelluna). L'importante è capire cosa non si è fatto, o si poteva fare meglio. Perché domenica il Treviso non ha perso solo a causa della rasoiata di Lanzara. Ha perso, soprattutto, perché nei precedenti 91 minuti non era riuscito a dimostrare una superiorità che avrebbe invece dovuto essere evidente. Un po' di sufficienza, inconscia, c'è stata. Poche tracce, invece, di quella «fame» vista tante altre volte (e il presidente Corvezzo aveva promesso, nel caso, una settimana di dieta...): se si tratti o meno di un malessere passeggero lo vedremo con il Rovigo, mentre il Venezia sarà a Chioggia. «Abbiamo avuto 3-4 nitide palle gol senza riuscire a concretizzarle, io credo che sia stata una sconfitta ingiusta - sospira Marco Spinosa - ammetto che non è stato un Treviso all'altezza, nemmeno la fortuna è stata dalla nostra parte, visto che loro sono riusciti a segnare in una delle pochissime azioni create». Non è che l'avete presa alla leggera? «Lo escludo, niente cali di tensione. Sapevamo bene che era un derby, contro un Montebelluna che contro la capolista voleva fare la sua buona figura». Avere di nuovo sul collo il fiato del Venezia non è piacevole. «Non ci sentivamo sicuri nemmeno con 5 punti di vantaggio: non ci resta che lavorare». Una delle cause di questo Treviso opaco è da cercare nel fango del San Vigilio. «Su quel campo non si poteva giocare granchè a calcio - obietta Andrea Bandiera - resta il fatto che bastava concretizzare una delle palle gol avute ed a quest'ora eravamo qui a parlare di un successo. Ma avremo altre chance per fuggire». Il lutto. Il Treviso piange l'improvvisa scomparsa, sabato, di uno dei suoi tifosi storici, Massimo Mosole, 59 anni. Pur vivendo nel pordenonese aveva seguito la squadra ad ogni livello. Lascia la moglie Lucia ed i figli Andrea e Barbara. Amava anche il tennis e la musica. (si.fo.)
25 gennaio 2011 |