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Savona

Ultimo Aggiornamento: 02/03/2012 13:04
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18/10/2011 12:59
 
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DUE CORDATE IN CORSA PER LA SOCIETA'

Postato Mercoledì, 12 ottobre ore 07:56 di FabioAstengo

Dimissionario il presidente Pennisi: «Finito il compito di traghettatore»

ASSEMBLEA IL 20 OTTOBRE
Savona, due cordate in corsa per la società
Dimissionario il presidente Pennisi: «Finito il compito di traghettatore»

SAVONA. Tutto rinviato al 20 ottobre prossimo. È il verdetto scaturito dalla riunione fiume tenutasi ieri pomeriggio nella sede del Savona calcio allo stadio e convocata per valutare lo stato del passivo ed eventuali soluzioni. Oltre cinque ore durante le quali i revisori dei conti del collegio sindacale hanno esaminato i conti presentati dal consulente Giovanni Accate, facendo slittare la riunione del Cda, ancora una volta zoppicante di presenze.
E così, quella che si pensava potesse essere uno spartiacque per il futuro, si è rivelata una giornata di transizione. Ma le novità non sono certo mancate, a cominciare dalle dimissioni presentate dall’avvocato Giuliano Pennisi dalla carica di presidente del consiglio d’amministrazione «per aver esaurito il mio compito di traghettatore della società alla presenza di due gruppi interessati».
Di più il professionista genovese non dice, ma come confermerà in serata l’amministratore delegato Oggianu «non si tratta di imprenditori savonesi».
«Non mi interessa il Savona calcio e neppure mi interesserà in futuro» è stata la decisa presa di posizione di Aldo Dellepiane contattato sull’argomento. Secondo la versione dell’Ad Oggianu sarebbero due i gruppi interessati all’acquisto del pacchetto azionario del Savona calcio: «Un fondo di investimento a cinque anni e un gruppo di imprenditori immobiliari di Mantova» ha spiegato il dirigente. «I primi li ho incontrati lunedì e ci hanno chiesto lo stato patrimoniale, con i secondi c’è un incontro in agenda per sabato pomeriggio» ha aggiunto Oggianu.
Ogni decisione è stata però demandata all’assemblea dei soci del 20ottobre appunto, anche perché le dimissioni del presidente Pennisi ha mandato in sotto numero il Cda (in carica solo Oggianu e Fabiano Santacroce e lo statuto ne prevede tre) e inuovi amministratori si sono ritrovati nell’impossibilità di decidere.
Il passaggio di consegne da parte di Giuliano Pennisi alla vigilia de Cda (ieri non era presente alla riunione) ha quindi complicato le cose, ma soprattutto ha alimentato ulteriori dubbi sulla situazione all’interno della società. Riesce difficile da comprendere il completamento dell’incarico se la trattativa con i due nuovi eventuali gruppi interessati sarebbe ancora in pieno svolgimento e tutt’altro che conclusa. Tra gli altri adempimenti, c’è quindi anche quello della nomina di un nuovo presidente del Savona, carica a ieri sera ancora vacante.
In attesa di quantificare il buco societario, l’attuale dirigenza sostiene di avere due frecce di salvezza all’arco, ma se l'elastico dovesse spaccarsi non resta che la ricapitalizzazione da parte della General Brokins. O il fallimento. Intanto il 24 ottobre è fissata l’udienza della disciplinare per i mancati versamenti Iva.

GIOVANNI CIOLINA E RICCARDO FABRI

Fonte: www.ilsecoloxix.it

SPUNTA IL NOME DI PATTONI
Postato Giovedì, 13 ottobre ore 07:58 di FabioAstengo

Rassegna stampa

Voci indicano l’impresario cremonese (lo scorso anno alla Pro Patria) interessato ai biancoblù



IERI POMERIGGIO PORTE CHIUSE PER LA SQUADRA AL RUFFINENGO
Savona, spunta il nome di Pattoni
Voci indicano l’impresario cremonese (lo scorso anno alla Pro Patria) interessato ai biancoblù

SAVONA. È un Savona orfano del Presidente e con pochi dirigenti rimasti al suo capezzale quello che sta per affrontare la parte culminante della sua malattia terminale.
Nemmeno l’AD Fabrizio Oggianu, che si è assunto la responsabilità di salvare il salvabile, dopo il velato, ma fermo no dell’imprenditoria savonese che conta, sembra avere molte vie di uscita. Servono quattrini freschi e subito. I debiti cosidetti fisiologici, cioè quelli che garantiscono la sopravvivenza premono e le stringate dichiarazioni della società, seguite alla riunione di martedì scorso, non fanno chiarezza sulla situazione, anzi contribuiscono a rendere ancora più nebuloso un futuro che non sembra promettere niente di buono. Ma che potrebbero fare gli attuali amministratori che non sanno a fondo fin dove si radichi il debito societario ?
Il passivo che ancor oggi non si è potuto quantificare, sembra aver lunghe radici, che si perdono nel recente passato dei biancoblù, addirittura agli inizi della scorsa stagione, quando tutto sembrava filare per il verso giusto e l’entusiasmo era alle stelle.
Le due soluzioni prospettate da Oggianu l’altro ieri, hanno dato adito ad illazioni tra i tifosi; alle spalle del Fondo di Investimento che in cinque anni dovrebbe mettere i conti societari a posto (come, non è dato di sapere) si vocifera ci sia addirittura un gruppo cinese!
Per la seconda opzione, quella che sembra avere più credito, sabato pomeriggio a Mantova, in occasione della trasferta di campionato, ci sarà l’incontro tra Oggianu ed il gruppo di immobiliaristi lombardi che risulterebbero interessati a rilevare le quote del Savona. Le voci non trovano conferma, ma qualcuno ha fatto il nome di Massimo Pattoni, noto alle cronache per essere stato il presidente di Pergocrema e più recentemente della Pro Patria che ha avuto più di un problema societario e ha rischiato di sparire dal calcio.
Ieri, giocatori ed allenatore savonesi sono stati potagonisti di un alterco con il custode del Ruffinengo, campo dove in base ad un accordo con il Legino svolgono le sedute di allenamento.
Erano in programma due sedute, durante l’allenamento mattutino gli atleti venivano rimproverati perché tiravano in maniera violenta e da distanza ravvicinata il pallone nella rete appena sostituita di una delle porte e perché trasportavano attrezzature (in questo caso una panchina in metallo) non idonee sul terreno sintetico rischiando di rovinarlo. Alla reazione del mister savonese e dei giocatori biancoblù, il custode Adelmo Bandello, dirigente del Legino, nel pomeriggio faceva trovare alla truppa biancoblù i cancelli chiusi, dopo aver contattato telefonicamente la segreteria del Savona. Ma i biancoblù giungevano lo stesso al campo e, rimasti chiusi fuori, andavano su tutte le furie, per poi ritornare al Bacigalupo e sostenere la seduta pomeridiana all’avanstadio.
«Per me l’episodio è chiuso – minimizza Ninni Corda – figuriamoci se con tutti i problemi che abbiamo stiamo a rivangare questo spiacevole episodio. C’è stato nervosismo da entrambe le parti tutto qui».
«Lungi da noi voler alimentare polemiche col Savona – commentano i dirigenti leginesi –ma non è la prima volta che i giocatori biancoblù fanno e disfano, dimenticandosi di essere degli ospiti».
Già questa mattina comunque è previsto un incontro tra le parti per gli opportuni chiarimenti. Il presidente del Legino Pietro Carella minimizza l’episodio. «C’è stata un’incomprensione, ma i savonesi, che sono graditi ospiti, non sono stati nelle regole. Capiamo il nervosismo e la tensione che stanno vivendo i biancoblù, ma le regole di buona creanza non bisogna dimenticarle».

RICCARDO FABRI

IL PARERE DEI TIFOSI

«Il presidente Pesce ci ha deluso. Cosa è venuto a fare in questa città?»

Ma l’amore per i biancoblù è impareggiabile: la squadra merita sostegno e rispetto


SAVONA. Sono i tifosi di sempre, quelli veri che hanno radicato il colore biancoblù nel cuore da decine di anni. Sono anche i più amareggiati per la situazione che sta vivendo la società e vorrebbero poter fare qualcosa.
Paolo Musso è un viso notissimo allo stadio, 64 anni, da sessanta segue i biancolù. E stato un Quadro aziendale del chimico farmaceutico, ma ha trovato il tempo alla domenica di fare il dirigente accompagnatore, addetto all’arbitro, all’epoca del presidente Grenno.
«Avevo quattro anni, quando mio padre mi portava allo stadio - commenta - Per me quello che sta succedendo oggi non è certo una sorpresa. Già nelle cessioni di Piccioni, De Angelis e Cannarsa la scorsa stagione avevo visto, a parte le polemiche, il tentativo di risparmiare. La situazione è difficile, ma siamo abituati ai periodi delle vacche magre…questa volta però mi sembra che i debiti pregressi siano molti».
«Noi a Savona – conclude Musso – ci siamo già scottati in passato, però rimaniamo vicini alla squadra, speciamente a questa. Lo merita».
Il pensionato Pietro Gaggero che segue i biancoblù dagli anni Sessanta non perde l’ottimismo.
«Tutti gli anni, sembra impossibile – esordisce – capita sempre qualcosa. Ma questa squadra è meravigliosa e potrebbe essere appetibile per qualcuno, magar ne usciamo, per il rotto della cuffia, ma ne usciamo. Mi spiace per i giocatori che devono stringere i denti...».
«Per me il presidente Pesce è stato una grossa delusione…passerà alla storia come uno dei peggiori – afferma Enrico Rumolo un altro dei tifosi storici - In tanti ci domandiamo cosa sia venuto a fare a Savona»
«Mi ricordo – prosegue infervorato l’eterno biancoblù della gradinata–che a Ventimiglia, in una delle prime gare amichevoli della sua presidenza, gli dissi di non chiedere nulla a questa città e di camminare con le sue gambe. Mi rispose che lo sapeva e allora perché fare tutti questi debiti e poi sperare che qualcuno li ripiani? - si domanda con stupore il tifoso – Avevamo tanta fame di C, di professionismo, che abbiamo abboccato tutti. Alla faccia degli imprenditori savonesi del presidente Romani che non hanno lasciato un buon ricordo,ma per lo meno non ci hanno illuso quando sapevano già della loro insolvenza».

RICCARDO FABRI

Fonte: www.ilsecoloxix.it

A MANTOVA PER VINCERE E PER TRATTARE LA CESSIONE
Postato Venerdì, 14 ottobre ore 07:33 di FabioAstengo

Pattoni, l’ex patron della Pro Patria: «Non mi interessa più entrare nel calcio»

RESTA DIFFICILE LA SITUAZIONE DEL SAVONA
A Mantova per vincere e per trattare la cessione
Pattoni, l’ex patron della Pro Patria: «Non mi interessa più entrare nel calcio»

SAVONA. «Ho avuto già tante brutte esperienze con la Pro Patria che non ho alcuna intenzione di rientrare nel calcio». Massimo Pattoni, imprenditore immobiliare bresciano, mette subito a tacere le voci che lo indicavano come uno dei pretendenti a rilevare le quote del Savona calcio. E la notizia non ha certo messo di cattivo umore la piazza biancoblù e lascia quindi aperta la pista che porta dritta dritta a Mantova. Nel capoluogo lombardo non ci andrà quindi solo la squadra di Ninni Corda che ieri è tornata ad allenarsi al Ruffinengo dopo la tensione di mercoledì tra lo staff biancoblù e il Legino.
Sull’agenda dei dirigenti (quelli rimasti) biancoblù ci sarebbe un summit con un gruppo potenzialmente interessato all’acquisto del club e la speranza di salvataggio è l’ultima morire. Ma con quali elementi andranno a discutere la cessione senza l’approvazione del bilancio? E quindi una certezza sullo stato passivo?
Resta quindi tempestoso il cielo sulla testa del Savona. Un futuro segnato dalla massima incertezza e soprattutto da uno stato attuale economico caratterizzato da una liquidità praticamente nulla. E dopo il pagamento degli stipendi di maggio e giugno, altre date importanti si avvicinano a passi rapidi. E preoccupanti. A cominciare dalla rata del mutuo al credito sportivo per la realizzazione del campo in sintetico nell’avanstadio, alle ultime pendenze per il ritiro, agli arretrati ai giocatori.
E intanto la rosa attuale continua ad andare avanti senza percepire uno stipendio. Alcuni di loro,i reduci della scorsa stagione, sono addirittura cinque mesi che non vedono il becco di un quattrino e devono continuare ad andare avanti. Ma fino a quando? Quanto reggeranno ancora Buglio e compagni?
La sfida diMantova arriva quindi in un momento delicatissimo sotto tutti i profili. E nonostante tutto Buglio e compagni (stanno tutti bene e l’unico in diffida è Cazzamalli) hanno intenzione di garantire il massimo impegno e la voglia di fare lo sgambetto in casa di una formazione blasonata.
Il tecnico Corda proverà a stimolare la squadra al massimo della resa. E il suo sorriso, a fine partitella, induce all’ottimismo. Almeno in campo

GIOVANNI CIOLINA

Fonte: www.ilsecoloxix.it

SETTE GIORNI DECISIVI PER LA CRISI DEL SAVONA

Postato Sabato, 15 ottobre ore 09:13 di FabioParodi

La squadra incontra il sindaco e ringrazia i tifosi per il pranzo

La squadra incontra il sindaco e ringrazia i tifosi per il pranzo
I giocatori, da oggi a Mantova, hanno chiesto chiarimenti a Berruti

Comincia oggi la settimana decisiva, quella della vita, per il Savona calcio. E se l’anno scorso di questa stagione si pensava alle alte vette della classifica ed ai risultati della squadra, ora l’attenzione non può che essere dirottata sulla situazione economica della società.
Non si può ignorare la necessità che i tifosi facciano una colletta per fare mangiare la squadra a Mantova. Insomma una sorta di Pro Patria bis con l’amore dei tifosi per la maglia a surrogare le manchevolezze societarie e rendere meno amaro il momento.
E tanto meno deve passare sotto silenzio la decisione della squadra di mandare una rappresentanza del gruppo a parlare con il sindaco Federico Berruti per capire la situazione.
Ieri pomeriggio capitan Belotti e un gruppo di giocatori (tra cui Angelo Demartis) hanno avuto un confronto con il primo cittadino e in serata hanno poi riferito a tutti. Neppure l’amministrazione comunale, azionista con il 3 per cento del Savona, sarebbe a conoscenza esatta del bilancio. Difficile per chiunque muoversi in questo scenario.
Proprio da Mantova, comincia la settimana di passione del club. Oggi pomeriggio è in programma un incontro con una cordata di immobiliaristi mantovani che si sarebbero dichiarati intenzionati a rilevare il pacchetto di maggioranza del Savona.
Così ha sostenuto l’amministratore delegato Fabrizio Oggianu che per l’appuntamento odierno ha chiesto la presenza dell’avvocato Andrea Salice. Se interviene il legale qualcosa di concreto dovrebbe esserci, anche se l’intera trattativa resta legata al bilancio e quindi alla conoscenza del passivo.
L’altra tappa decisiva della scalata verso una soluzione della crisi è poi per venerdì prossimo, quando è in programma l’assemblea dei soci. Quello è lo spartiacque. Se la trattativa con i mantovani o qualunque altro gruppo dovesse andare a buon fine Alessandro Repetti, amministratore unico della General Brokings, e il comune ratificherebbero il passaggio di consegne, altrimenti la strada sarebbe segnata: ricapitalizzazione societaria o fallimento.
Il tempo stringe, bisogna fare in fretta per evitare ulteriori grane e soprattutto ulteriori penalizzazioni sul piano sportivo in grado di annullare lo sforzo incredibile della squadra, di un gruppo di giocatori che continua a lavorare da mesi senza percepire lo stipendio e che rischia di veder sciogliere il monte punti per colpa della società. Dal 24 ottobre parte infatti il balletto delle scadenze: lunedì disciplinare per il deferimento sull’Iva poi quelle economiche.
E la squadra? Oggi pomeriggio partirà per il ritiro di Mantova dove domani cercherà il colpaccio. Mister Corda dovrebbe avere tutti a disposizione e deciderà la formazione solo domenica mattina. Probabile il rientro dal primo minuto di Garin.

GIOVANNI CIOLINA

Fonte: www.ilsecoloxix.it


CONTATTO TOP SECRET
Postato Domenica, 16 ottobre ore 09:12 di FabioParodi

Con i potenziali acquirenti

Savona, contatto top secret con i potenziali acquirenti
L’operazione portata avanti da Armienti eOggianu resta segreta

L’incontro c’è stato. Di fronte a Oggianu, Armienti e Gianatti si sono seduti i rappresentanti di un gruppo immobiliare di Mantova che avrebbe ribadito il proprio interesse a subentrare nella proprietà del Savona calcio.
Le voci che portavano aPier Vittorio Belfanti, interessato l’anno scorso alMantova e l’inverno passato entrato in corsa per il Trento sono stati smentite dal diretto interessato. Tra i possibili pretendenti è finito anche Luca Rossi, ex presidente del Suzzara, ma dalla triade savonese (accompagnata dall’avvocato Andrea Salice) non è trapelato nulla.
Non resta quindi che attendere. Indubbiamente la situazione societaria impone tempi rapidi per una soluzione, anche perchè venerdì è in programma l’assemblea dei soci. E da quel vertice dovrà per forza scaturire una decisione: che preveda la cessione delle quote, la ricapitalizzazione o il fallimento non è dato sapere. Ma una decisione dovrà uscire.
La squadra intanto sta preparando la sfida di oggi al Mantova nella quiete dell’hotel La Favorita, alle porte del capoluogo virgiliano. Ninni Corda ha tutti gli elementi a disposizione fatta eccezione per Mazzotti (postumi dell’infortunio) e Materazzo e solo stamane comunicherà l’undici da mandare in campo. I dubbi riguardano la scelta dell’esterno sinistro (Marconi, con Antonelli centrale, o Giorgione) e l’attacco. Garin sta bene e i minuti finali nel derby lo hanno consegnato carico come una molla, ma resta da capire se il tecnico sardo giocherà con una punta di ruolo e Bottiglieri a fare il trequartista, oppure se affiancherà Garin a Rossi. L’undici da mandare in campo resta comunque legato alla regola dei fuoriquota. Possibile quindi che i prescelti siano appunto Praino, Giorgione e Rossi.
Contro una squadra, il Mantova, che ha subito 12 reti e realizzate 9, le statistiche sembrano individuare nel primo quarto d'ora e nell’ultimo della gara i possibili momenti decisivi per il Savona. Se i ragazzi di Corda sono specialisti a segnare in quella fase (2 reti nel primo quarto, due dal 15’ al 30’ della ripresa e altrettanti nel finale), i biancorossi di casa subiscono (9 reti su 12) proprio in quel periodo. Attenzione però alla zona Cesarini: i virgiliani sono andati a segno due volte.
E allora sotto anche con la cabala per cercare di portare a casa un risultato positivo, utile soprattutto per il morale.

GIOVANNI CIOLINA

Fonte: www.ilsecoloxix.it


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