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Il Potenza in «pole» position
per il ripescaggio in Prima
di Sandro Maiorella
POTENZA - Il Potenza ci crede. Il ripescaggio in Prima Divisione non sembra un’ipotesi assurda. Le chance di un immediato ritorno nella terza serie nazionale sono decisamente in rialzo. La situazione deficitaria sotto l’aspetto economico-burocratico di molti club di Prima Divisione che rischiano di non iscriversi al campionato e quella di società di Seconda Divisione (le presunte concorrenti) escluse dalla «griglia» dopo le nuove regole adottate dalla Lega Pro oppure impossibilitate a presentare la domanda di ripescaggio perché in difficoltà finanziarie, contribuiscono a far crescere le speranze nel capoluogo lucano. Questo anche grazie alla solidità dei bilanci del Potenza che sotto questo aspetto ha lavorato con una certa lungimiranza. Ma quali sono le formazioni di Prima Divisione che rischiano di scomparire dalla mappa calcistica. Analizziamo i casi più spinosi legati a Avellino, Treviso e Venezia.
AVELLINO - L’atmosfera nel capoluogo campano è difficile. La formazione biancoverde, appena retrocessa dalla serie B, rischia di non iscriversi al campionato. «Nell’ultima riunione in prefettura - ci conferma Annibale Discepolo giornalista de “Il Mattino” - nella quale si doveva discutere della messa in sicurezza dello stadio “Partenio” patron Pugliese ha confermato la sua volontà di disimpegnarsi dal club e di non iscrivere la squadra al prossimo torneo. Una scelta sulla quale sembra non ci sia margine di discussione anche perché la situazione finanziaria del club è davvero compromessa. Cosa accadrà? Come si sa i tempi sono stretti, entro il 30 giugno la situazione deve essere definita. Il debito del club si aggira intorno agli undici milioni di euro per cui bisogna che qualcuno si accolli questa cifra (cinque milioni sono i debiti pregressi) per poter pensare ad una iscrizione al campionato. La politica si sta muovendo, le promesse (ad Avellino si è andati al ballottaggio) in queste ore non mancano ma la situazione appare decisamente compromessa».
TREVISO - Non sta meglio il Treviso, anch’esso retrocesso pochi giorni fa dalla serie B. Anche in questo caso si sta consumando un piccolo dramma sportivo. «Il presidente Setten - spiaga Emanuele Spironelli de “La Tribuna di Treviso” - ha giuà anticipato la sua volontà di chiudere con il calcio. Ha confermato che salderà parte dei debiti ma che non ha alcuna intenzione di scrivere la squadra al campionato di Prima Divisione. In pratica Setten ha passato la mano sperando che qualcuno sia interessato a subentrare ma visti i circa 10 milioni di euro necessari per questa operazione (tra debiti pregressi e nuovi investimenti) ritengo impossibile che, da qui a fine mese, faccia qualche passo deciso. Insomma il Treviso è destinato a scomparire».
VENEZIA - Altra società in difficoltà è il Venezia che ha mantenuto la categoria battendo la Pro Sesto nei playout. Secondo la stampa locale (Il Gazzettino) il presidente Arrigo Poletti è pronto a passare la mano. A suo dire i nuovi acquirenti procederanno alla necessaria ricapitalizzazione (circa due milioni di euro) oltre ad accollarsi il debito pregresso (più o meno dello stesso importo). Nel frattempo l’ispezione della Covisoc ha comportato un nuovo deferimento per irregolarità amministrative ovvero la mancata certificazione del versamento delle ritenute fiscali e dell’Enpals per l'ultimo trimestre 2008.
DOIRETTE CONCORRENTI - Tra le dirette concorrenti del Potenza in chiave ripescaggio, non ci sono punti di eccellenza. Pistoiese, Sambenedettese e Pro Sesto (le prime in classifica) hanno problemi molto seri e rischiano grosso.
Pistoiese «Il ripescaggio - ha confermato Corsi de “Il Tirreno” è l’ultimo problema della società toscana. Il presidente Braccialini ha comunicato che non iscriverà la squadra al prossimo campionato di Seconda Divisione anche se intende onorare tutti i debiti della sua gestione. Una situazione non semplice visto che i giocatori sono senza stipendi da dicembre e ci sono tutti i contributi da dover versare all’erario. Per la Seconda Divisone qualche speranza c’è ma di ripescaggio non se ne parla proprio».
sambenedettese Anche a San Benedetto del Tronto la situazione rimane gravissima. «C’è poca chiarezza - ha spiegato Luca Bassotti del “Corriere Adriatico” - nella trattativa tra i Tormenti e l’imprenditore Spina interessato a rilevare la società. Tutto ruota intorno all’accordo fatto un paio di mesi fa tra le parti e legato alla sorte sportiva della squadra. Ossia che, per una Samb retrocessa Spina si sarebbe assunto 850 mila euro della massa debitoria mentre i Tormenti sarebbe toccato il resto della massa passiva che complessivamente si aggira circa sui 2 milioni e mezzo di euro. Intanto servono subito 600 mila euro per l’iscrizione al campionato di Seconda Divisione (contributi, stipendi e iscrizione) ma al momento non si sa chi farà fronte a questa spesa. Solo dopo si potrà pensare alla domanda di ripescaggio che richiede un ulteriore sacrificio economico».
Pro Sesto e Juve Stabia sono fuori gioco avendo usufruito in passato (negli ultimi cinque campionati) di un ripescaggio. Le altre possibili candidate sono tutte alle spalle del Potenza.