Baron Davis va ad Oakland
Avete letto bene: ben ventidue giocatori hanno cambiato canotta nelle ultime ore del mercato NBA, chiusosi alle nove di questa sera (ora italiana), ma ancora vivo per quanto riguarda gli annunci ufficiali. E proprio l’ufficialità è l’unica cosa che ancora manca alle notizie che state per leggere, notizie che, per la loro abbondanza, hanno dato l’imbarazzo ed il piacere della scelta a chi scrive.
Lo scambio almeno apparentemente più importante è quello che ha coinvolto due franchigie attivissime come New Orleans e Golden State. Coach Byron Scott potrà contare da ora in poi sulla rapidissima point guard Speedy Claxon e sull’esperto lungo Dale Davis, ma dovrà fare a meno di Baron Davis, incontrastato leader della squadra, quando è sceso in campo… Questa trade, come tutti gli scambi, si deve leggere da due punti di vista: quello degli Hornets, che si liberano del lunghissimo contratto e della fragilità fisica del Barone, ma anche della sua leadership e lo sostituiscono con un buon playmaker come Claxon, e quello dei Warriors, che si rinforzano molto nell’immediato, sobbarcandosi però un ricco contratto che durerà fino al 2009. Allo stesso tempo, i primi acquisiscono un giocatore strapagato ma in scadenza (il contratto di Dale Davis terminerà a fine stagione come quello dell’ex Spurs), mentre i secondi risparmieranno proprio i soldi degli stipendi in questione per qualche mese, ricavando un giocatore potenzialmente dominante in regia.
Sempre la franchigia di Oakland ha portato a termine uno scambio in cui il pezzo forte potrebbe essere rappresentato dalla prima scelta ceduta dalla squadra della Bay Area a Denver, e da questo capirete che i giocatori scambiati non hanno un’importanza trascendentale. I Nuggets hanno infatti spedito sulla costa Nikoloz Tskitishvili e Rodney White in cambio di Eduardo Najera e di una prima scelta, appunto. Se la palla di cristallo di Kiki Vandeweghe (GM del team del Colorado) non ha raccontato bugie, non saranno certo l’eterna promessa Skita e il dotato ma discontinuo White a cambiare il futuro dei Warriors, che regaleranno così una delle prime scelte di uno dei prossimi draft a ‘Melo Anthony e compagni.
Sì, hai sentito bene: torni a Boston
Un altro accordo importante è stato raggiunto da Boston e Atlanta, con Antoine Walker che torna incredibilmente (ma non imprevedibilmente) nella Beantown in cambio di Gary Payton, di un lungo ormai mediocre come Tom Gugliotta e di un panchinaro cronico come Michael Stewart, oltre ad una prima scelta che potrebbe non aver un valore immenso, soprattutto con Pierce e Walker di nuovo insieme.
Due in questo caso i commenti: il primo riguarda la carriera del Guanto, che avrebbe dovuto terminare trionfalmente con un titolo ai Lakers e invece finirà con tutta probabilità in tragedia, con la “maglia nera” della lega per la quale gli Hawks sono in lizza. Il secondo è legato invece al destino dei Celtics, che con The Genius e PP hanno fatto ottime cose ai playoffs in passato, e con la pazza Eastern Conference di oggidì nulla è certo. Dal punto di vista contrattuale, la transazione va a vantaggio di entrambe le franchigie, poiché tutti i contratti interessati arriveranno al capolinea il prossimo giugno.
Van Horn cambia ancora: prossima fermata Dallas
Continuando con i botti degli ultimi istanti, sicuramente degno di citazione lo scambio tra Dallas e Milwaukee. I Bucks, che devono “ripulire” il monte salari per poter rifirmare Michael Redd, hanno ceduto Keith Van Horn (14,5 milioni di dollari quest’anno, 15,7 il prossimo se esercita la player option) a Dallas ricevendo due lunghi con i posti già caldi in panca come Alan Henderson (in scadenza) e Calvin Booth (un macigno da circa 19 milioni di dollari per questa ed altre due stagioni). E se i Bucks si sono mossi pensando ai dollari che dovranno sborsare in futuro, la cosa non ha assolutamente sfiorato Mark Cuban, proprietario spendaccione dei Mavericks, che si è però liberato di Booth ed ha aggiunto l’ennesimo giocatore di talento ad un roster che ne ha visti transitare diversi negli ultimi anni (ricordate Juwan Howard, Nick Van Exel Antawn Jamison, Antoine Walker ecc.?), senza però avere i risultati sperati.
Per continuare nel lavoro di abbassamento del monte salari, Milwaukee ha anche ceduto il playmaker Mike James ed il centro Zendon Hamilton a Houston in cambio del giovane play-guardia Reece Gaines e di due seconde scelte. Gaines è fortunato se finisce l’anno nel Wisconsin, mentre James prende parte al comitato di portatori di palla dei Rockets, i cui membri sono attualmente Bob Sura, Rod Strickland, David Wesley, Charlie Ward ed Andre Barrett.
Mohammed rinforza gli Spurs sotto canestro
Ed arriviamo al piatto forte con New York, che ne ha fatte di tutti i colori. Isaiah Thomas, dopo aver acquisito da Houston il contrattone di Maurice Taylor (oltre 27 milioni per questa ed altre due stagioni) perdendo come contropartita Vin Baker e Moochie Norris (due giocatori comunque non utilissimi e non certo sottopagati), ha ricevuto Malik Rose da San Antonio in cambio di Nazr Mohammed e Jamison Brewer. Ora, se la mossa-Taylor per lo meno aumenta il talento offensivo della front-line dei bluarancio, sinceramente chi scrive non riesce a capire per quale oscuro motivo Thomas abbia voluto appioppare al monte salari della franchigia della Mela i venticinque milioni che l’undersized (sì, un altro…) di Philadelphia pretenderà tra questa stagione e le prossime tre, lasciando partire un centro puro come Mohammed, che si sarebbe probabilmente meritato tutti i 10,75 milioni che gli Spurs gli garantiranno fino all’estate 2006.
Questo fa parte dei misteri della NBA, quei misteri che però, in un giorno, potrebbero aver spostato gli equilibri della lega, quelli del presente o quelli del futuro.