Treviso come i gamberi. E Pillon cambia ancora
«Il futuro dipende solo da noi, sabato torneremo al 4-4-2»
Dieci sconfitte sono troppe se sommate nell'arco di un campionato, figuriamoci dopo tredici giornate.
A Treviso sono però riusciti a firmare anche quest'impresa. Sabato scorso ad Ascoli, i biancocelesti di Bepi Pillon sono andati in doppia cifra nelle battute d'arresto e questo complica ulteriormente le aspettative della società che, pur affidandosi ad un programma triennale, non aveva nascosto velleità di salire in serie A già quest'anno, al primo tentativo.
Pillon, cos'è cambiato rispetto alla partita che avete vinto con il Frosinone?
«La cattiveria e la determinazione che ci avevano permesso di conquistare i tre punti dopo sei sconfitte consecutive. Perdere ci può stare perchè un risultato può essere figlio di molti episodi ma quello che mi ha maggiormente deluso è stata la mancanza di energia e voglia. Rispetto all'Ascoli avevamo speso molte energie mentali e fisiche contro il Frosinone mentre i marchigiani non avevano giocato causa maltempo. La stanchezza però mi sta bene se arriva verso la conclusione della partita ma non dal primo minuto».
Dica la verità, sperava che la gara vinta contro i ciociari innescasse la svolta?
«Ne ero fortemente convinto o perlomeno speravo di vedere una partita con un diverso approccio da parte della mia squadra».
È il caso di insistere con Barreto e Pià visti i risultati?
«Anche loro, come gli altri non stanno facendo benissimo».
Sia contro il Frosinone che contro l'Ascoli il Treviso si è reso più pericoloso con l'ingresso di Piovaccari e Beghetto. Che non sia l'ora di cambiare?
«Beghetto è la nostra unica prima punta in rosa perché Piovaccari è più giocatore di movimento ma in questo momento Gigi ha dei problemi fisici e quindi dobbiamo gestirlo in una certa maniera».
Perché non far giocare Russotto con maggior continuità?
«Contro il Frosinone ha fatto benissimo ma contro l'Ascoli è andato davvero male».
A Messina ha giocato dal primo minuto ed è risultato tra i migliori in campo. Perché non riproporlo ancora dall'inizio?
«Con lui in campo sarei costretto a cambiare modulo di gioco e non mi pare sia il caso».
Ad Ascoli ha sostituito in contemporanea Barreto e Pià, ha voluto dare loro un messaggio?
«È stato solo per dare maggior peso all'attacco e per sfruttare i cross che arrivavano dalle fasce».
Contro il Mantova darà continuità al 5-3-2?
«Basta, per carità. Questo modulo non mi piace perché non siamo né carne né pesce e facciamo fatica ad arrivare nell'area avversaria. Sabato torneremo al 4-4-2».
Chi giocherà contro il Mantova?
«Solamente chi si allena meglio e con maggior determinazione meritando la maglia titolare».
Lo spogliatoio la segue?
«Se ci fossero problemi ne parlerei con i giocatori e con la società, non certo con voi. Dieci sconfitte su 13 gare: come possiamo dire che non ci siano problemi?...».
Sabato arriva il Mantova che alla pari vostra è una delle delusioni e deluse del campionato.
«Abbiamo perso con squadre inferiori ma a questo punto credo che il nostro futuro dipenda solo da noi e da nessun altro».
Non crede sia arrivato il momento di lasciare da parte la carota e usare il bastone?
«Le ho provate tutte ma i risultati non sono arrivati comunque».
Qual è il prossimo obiettivo?
«Chiudere il girone di andata a 22-23 punti».
GARDINI - Il direttore generale si è intrattenuto per quasi un'ora con la squadra e ha fatto capire, senza mezzi termini, che la società si attende una risposta concreta sabato prossimo quando, al Tenni, scenderà il Mantova allenato dal trevigiano Attilio Tesser e che ha come vice un altro ex, Mark Strukelj.
Giampaolo Zorzo
da
www.ilgazzettino.it
Una nota positiva e due negative:
- si torna al 4-4-2;
- Russotto non giocherà mai titolare con Pillon in panchina;
- Pillon dice che le ha provate tutte e non è servito a niente. A questo punto perchè non si dimette?