Aereoporto di Treviso

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00giovedì 13 ottobre 2011 15:31
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Aeroporto di Treviso, il cantiere riapre i battenti

Il Consiglio di Stato dà ragione all’Enac. Marchi (Save): «Il 5 maggio torneranno gli aerei». Il Comitato: «Vittoria di Pirro»
di Alessandro Zago

Il Consiglio di Stato dà ragione all’Enac: può ripartire il cantiere della nuova pista di atterraggio del Canova. E infatti oggi le ruspe torneranno a scavare. Una vittoria per la Save, la società veneziana che gestisce l’aeroporto di Treviso tramite AerTre. E infatti il presidente Enrico Marchi annuncia: «Il 5 dicembre il Canova riaprirà ai voli». Una sconfitta, per il Comitato anti-aeroporto. La mancanza di Via (valutazione di impatto ambientale ), secondo il Consiglio di Stato, non pregiudica il progetto di rifacimento della pista di atterraggio del Canova, e quindi le ruspe possono tornare al lavoro, all’aeroporto di Treviso, almeno fino all’udienza del Tar fissata per il 19 gennaio 2012. Tar che, un mese fa, inascoltato da Save e AerTre, aveva disposto la sospensiva dei lavori in attesa appunto dell’udienza.

E infatti oggi si sono rimesse in moto le ruspe, dopo un stop precauzionale durato una decina di giorni. Tre mesi di via libera, da oggi fino all’udienza al Tar: per Marchi basteranno a Save e AerTre per completare i lavori e riaprire così l’aeroporto di Treviso ai voli il 5 dicembre. La decisione, attesissima, è stata presa ieri dal Consiglio di Stato dopo una seduta durata quasi 5 ore, alla fine della quale hanno avuto la meglio i legali dell’Enac, l’ente nazionale di aviazione civile (e di Save), che insieme al ministero dell’Ambiente aveva sdoganato i lavori al Canova senza ritenere necessaria la Via. «Per noi quella dell’Enac è una vittoria di Pirro – dice Dante Faraoni del Comitato anti-aeroporto – Ci sentiamo infatti comunque già i vincitori morali, in questa faccenda, dato che il ministero a maggio ha detto chiaramente che, a Treviso, i voli anche con la nuova pista non potranno aumentare. E questo indipendentemente anche dal responso del Tar. Per noi Save ha perso».
E invece Save e AerTre cantano vittoria, convinte a questo punto di poter avere la meglio anche al Tar: «In tanti anni abbiamo realizzato opere importanti - ha detto Marchi - anche stavolta ci siamo comportati bene».
In prima battuta, l’Enac aveva chiesto a fine settembre al Consiglio di Stato l’immediata sospensiva del provvedimento con cui il Tar aveva imposto lo stop dei lavori al Canova. Ma il Consiglio decise di spostare la decisione a ieri. Prima di ieri nessuno aveva preso posizione, né i carabinieri né la Procura, affinché fosse ottemperata la sospensiva del Tar, il tribunale amministrativo di di Venezia, dato che mancavano rilievi penali tali da dover far mettere i sigilli al cantiere. Il Tar sentenziò la sospensiva ai primi di settembre (lo scalo era stato chiuso dal primo giugno, per essere riaperto entro dicembre) in attesa appunto del 19 gennaio 2012. Il ricorso presentato da Italia Nostra e Comitato anti-scalo al Tar contestava appunto la mancanza della valutazione di impatto ambientale.

Uno stop che era destinato a far perdere milioni di euro a Save. Il ricorso era per la precisione contro la Direzione generale del ministero dell'Ambiente e l'Enac, che avevano sostenuto non essere necessaria la Valutazione di impatto ambientale del progetto. In attesa di capire chi aveva ragione, quindi, stop ai lavori, diceva il Tar. E il 5 maggio il ministero dell'Ambiente tornò a precisare: gli interventi al Canova «non necessitano» della Via, a condizione però che il numero annuo di voli non aumenti con la nuova pista. A febbraio fu proprio l'Enac a chiedere lumi al dicastero. Il Tar, però, chiamato in causa da Italia Nostra e comitato, decise diversamente. Poi il contropiede dell’Enac al Consiglio di Stato. Ma il comitato, che tra l’altro ha incassato l’annunciata querela da parte di Comune capoluogo e Provincia, ora si fa forte del pronunciamento del ministero di maggio: i voli, all’anno, dovranno restare 16.300, al Canova: non potranno salire a 20.000 come voleva Save. Anche il presidente della Provincia Leonardo Muraro esulta: perso tempo, ora avanti tutta.
12 ottobre 2011

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