Brasile 1950

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00lunedì 15 maggio 2006 20:09

Durante la seconda guerra mondiale il vice presidente della FIFA, l'italiano Ottorino Barassi, nascose il trofeo della Coppa del Mondo FIFA™ in una scatola da scarpe sotto il suo letto impendo così che cadesse nelle mani delle truppe d'occupazione.

La fase di qualificazione si trasformò in una sorta di farsa, con squadre che si qualificavano e poi si ritiravano, e squadre già eliminate a cui veniva offerto nuovamente di giocare. L'India si ritirò perché la FIFA non permise ai giocatori di scendere in campo a piedi scalzi. E così solo tredici squadre parteciparono alla fase finale del Mondiale.
La Coppa del Mondo FIFA riprese e l'Uruguay vinse per la seconda volta la "finale che non era una finale", in quanto era soltanto la gara conclusiva di un girone all'italiana.

Prima di ciò, tuttavia, gli Stati Uniti avevano sconfitto l'Inghilterra per 1 a 0 a Belo Horizonte e la Svezia, composta perlopiù da dilettanti, aveva battuto l'Italia per 3 a 2 a San Paolo.

Per questa edizione fu utilizzata una formula di finale a girone e Brasile, Svezia, Spagna e Uruguay giunsero all'ultimo atto. Per il Brasile sarebbe stato sufficiente il pareggio con l'Uruguay per conquistare il trofeo, ma la Selecao perse 2 a 1 di fronte a un pubblico di 174.000 persone che affollava lo stadio Maracanà di Rio.

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00lunedì 15 maggio 2006 20:19
Il calcio rinasce dopo la Seconda Guerra Mondiale

La prima riunione del congresso della FIFA dopo la guerra, si tenne in Lussemburgo il 25 luglio del 1946 e fu storica per diversi motivi. Prima di tutto, si rese omaggio al presidente della FIFA, che durante gli anni della guerra aveva fatto tutto quanto in suo potere per mantenere vivo lo spirito calcistico. Per questo motivo, il trofeo della Coppa del Mondo FIFA da allora in avanti fu noto come "Coppa Jules Rimet". Il congresso inoltre salutò il ritorno delle federazioni calcistiche britanniche, assenti dal 1929. Fu la federcalcio brasiliana, la cui squadra aveva largamente impressionato nei Mondiali del 1938, che ebbe assegnata la responsabilità di ospitare la Coppa del Mondo FIFA del 1950.

A dodici anni dall'edizione francese, il nuovo campionato mondiale segnò l'inizio di una nuova era; il torneo fu disputato nel famoso stadio Maracanà di Rio de Janeiro e in altre città del Brasile.
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00lunedì 15 maggio 2006 20:21
Lo stadio più grande del pianeta

Il calcio in Brasile era divenuto così popolare che si decise di costruire un nuovo stadio dalla capacità di 220.000 posti alla periferia di Rio de Janeiro. I lavori iniziarono il 2 agosto 1948. La scadenza, tuttavia, si dimostrò troppo ambiziosa e si comprese presto che i lavori non avrebbero rispettato la data prefissata. Cinque settimane prima della partita iniziale, gli organizzatori brasiliani si trovarono in qualche modo sopraffatti dalla situazione e la FIFA decise di inviare a Rio il dottor Ottorino Barassi, presidente della federcalcio italiana (FIGC), che aveva brillantemente organizzato la Coppa del Mondo FIFA del 1934. Il 24 giugno 1950, lo stadio Maracanà venne ufficialmente inaugurato, sebbene sembrasse ancora un cantiere e non avesse ancora una tribuna stampa. Era comunque pronto ad ospitare le 13 squadre qualificate per la fase finale. Le squadre erano divise in 4 gruppi (2 gruppi di 4 squadre, 1 gruppo di 3 squadre e 1 gruppo di 2 squadre).
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00lunedì 15 maggio 2006 20:21
Un'intera nazione dietro la propria squadra

Dopo una facile vittoria con il Messico (4 a 0), i brasiliani, fra lo stupore di tutti, pareggiarono con la Svizzera (2 a 2). La Jugoslavia aveva già vinto le sue prime due partite e sarebbe stato sufficiente un pareggio con il Brasile per qualificarsi al turno successivo. Di fronte alla folla del Maracanà, composta da 150.000 tifosi, il Brasile uscì vincitore (2 a 0). I padroni di casa si qualificarono quindi con altre tre squadre, Spagna, Uruguay e Svezia, non per le semifinali, ma per una serie di partite finali in un girone all'italiana, da cui l'Inghilterra e l'Italia erano sorprendentemente assenti. Dopo una settimana di riposo, i brasiliani si scatenarono, stracciando la Svezia (7 a 1) e quindi la Spagna (6 a 1). Nessuno dubitò per un solo minuto che questa impressionante sfilza di risultati non sarebbe continuata anche contro l'Uruguay, la quale, dal canto suo, dopo il pareggio con la Spagna, aveva solo tre punti. Per i brasiliani era sufficiente il pareggio per conquistare il titolo di Campioni del Mondo.
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00lunedì 15 maggio 2006 20:21
Di fronte ad una folla straripante, il Brasile passò in vantaggio dopo circa trenta minuti, eppure sembrava teso e non sfoggiava il suo caratteristico calcio samba. Gli uruguagi pareggiarono, per niente intimiditi dal pubblico a sfavore, e, a soli undici minuti dalla fine, segnarono il gol della vittoria. Il Brasile aveva perso la "sua" Coppa del Mondo. Un'intera nazione precipitò nel lutto. I funzionari brasiliani dimenticarono persino di presentare agli uruguagi il trofeo. Fu proprio Jules Rimet in persona a scendere in campo in cerca del capitano della squadra dell'Uruguay per concludere la cerimonia. L'unica consolazione per il Brasile fu la consapevolezza che la "Taça de Mondo" dimostrò di essere una incredibile storia di successo sportivo e finanziario. Per il calcio era incominciata una nuova era...
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00lunedì 15 maggio 2006 20:22
Lo sapevi?

Un record che difficilmente potrà essere eguagliato è quello di 174.000 spettatori presenti allo stadio Maracanà di Rio de Janeiro il 16 luglio 1950 (alcune fonti non ufficiali parlano di oltre 200.000). Sul risultato di 1-1, Ghiggia spezzò il cuore dei tifosi di casa segnando il gol della vittoria a undici minuti dalla fine. Escludendo il 1958, fu l'unica Coppa del Mondo in cui la squadra del paese ospitante arrivata in finale non risucì a vincere.

Il record di apparizioni nella fase finale della Coppa del Mondo è detenuto dal portiere del Messico Antonio Carbajal. Ha rappresentato il suo pase in cinque Coppe del Mondo tra il 1950 e il 1966. Otto giocatori sono arrivati a quattro partecipazioni, ma a Francia 98 il tedesco Lothar Matthäus fece meglio, riuscendo a eguagliare il record di Carbajal. Matthäus ha anche giocato in 25 partite della fase finale dei Mondiali, stabilendo un altro record. Tra i giocatori in attività il record spetta al difensore italiano Paolo Maldini, con 14 presenze.
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