Durante la seconda guerra mondiale il vice presidente della FIFA, l'italiano Ottorino Barassi, nascose il trofeo della Coppa del Mondo FIFA™ in una scatola da scarpe sotto il suo letto impendo così che cadesse nelle mani delle truppe d'occupazione.
La fase di qualificazione si trasformò in una sorta di farsa, con squadre che si qualificavano e poi si ritiravano, e squadre già eliminate a cui veniva offerto nuovamente di giocare. L'India si ritirò perché la FIFA non permise ai giocatori di scendere in campo a piedi scalzi. E così solo tredici squadre parteciparono alla fase finale del Mondiale.
La Coppa del Mondo FIFA riprese e l'Uruguay vinse per la seconda volta la "finale che non era una finale", in quanto era soltanto la gara conclusiva di un girone all'italiana.
Prima di ciò, tuttavia, gli Stati Uniti avevano sconfitto l'Inghilterra per 1 a 0 a Belo Horizonte e la Svezia, composta perlopiù da dilettanti, aveva battuto l'Italia per 3 a 2 a San Paolo.
Per questa edizione fu utilizzata una formula di finale a girone e Brasile, Svezia, Spagna e Uruguay giunsero all'ultimo atto. Per il Brasile sarebbe stato sufficiente il pareggio con l'Uruguay per conquistare il trofeo, ma la Selecao perse 2 a 1 di fronte a un pubblico di 174.000 persone che affollava lo stadio Maracanà di Rio.