Parla la moglie di Pessotto: "Avevamo litigato poco prima che tentasse il suicidio"
Anche Luciano Moggi si è recato all'ospedale Molinette di Torino per conoscere le condizioni di
Gianluca Pessotto. Quella dell'ex Dg bianconero è stata una visita lampo: ha parlato con Riccardo Agricola e altri due medici, poi è andato via.
Dopo la grande paura finalmente il sollievo. Gianluca Pessotto non è più in pericolo di vita anche se la prognosi non è stata ancora sciolta.
L'ex calciatore della Juventus, che ieri ha tentato il suicidio gettandosi nel vuoto da un altezza di oltre 10 metri, è stato trasferito dal reparto di Rianimazione del pronto soccorso al reparto di Rianimazione interno all'ospedale, diretto dal professor Pierpaolo Donadio. Nelle prossime ore sarà sottoposto ora a nuova Tac. Accanto a lui, oltre alla moglie Reana, ci sono anche i genitori e il fratello minore Vanni, giocatore dello Spezia.
In mattinata all'ospeale Molinette di Torino, dove è ricoverato Pessotto, è arrivato il medico sociale della Juventus, Riccardo Agricola, che era già stato informato sulle condizioni attuali del calciatore. "Sì, le condizioni sono stazionarie - ha dichiarato Agricola entrando in ospedale -, ora sarà una battaglia lunga ma per il momento va bene".
Confortante il bollettino medico diramato questa mattina dai dottori del nosocomio torinese: "Ci sono dei segni positivi ma fino a quando non scioglieremo la prognosi non possiamo dire che il paziente sia fuori da ogni pericolo". I medici in particolare hanno detto che gli scambi respiratori sono in miglioramento e che la situazione emodinamica è stabile, mentre dal punto di vista ortopedico sarà necessario attendere i futuri riscontri neurologici in quanto sussiste il rischio che l'ex difensore juventino possa avere una lesione alla gamba sinistra che potrebbe anche non muovere più.
Questa evenienza è calcolata dai medici in una percentuale del 15% di probabilità. I medici hanno inoltre spiegato che il giocatore dovrà essere nuovamente operato tra 8-15 giorni per stabilizzare la frattura vertebrale. Nel caso in cui non insorgessero problemi neurologici, appurabili solo una volta che Pessotto sarà vigile, la completa riabilitazione da un punto di vista ortopedico potrebbe avvenire in tre-quattro mesi.
Ma è la notte il momento in cui Pessotto se l'è vista veramente brutta: "Gianluca Pessotto - rivela il professor Antonio Solini, direttore della struttura di ortopedia e traumatologia delle Molinette - ha rischiato di morire: è stato operato ai limiti".
Parla a fatica Reana Pessotto che sulle colonne de La Stampa tenta di darsi e dare una spiegazione del tragico gesto del marito che poche ore prima ha tentato di suicidarsi gettandosi dal tetto della sede della Juventus. "Mi ha chiamato poco prima di mezzogiorno - racconta Reana - per dirmi che il nostro week end a Laigueglia con le bambine e alcuni amici sarebbe saltato perché doveva andare fare un sopralluogo per un ritiro della Juventus. E io ho perso la pazienza".
'Ma l’abbiamo già rinviato altre volte per colpa del tuo lavoro e adesso di nuovo. Federica e Benedetta hanno già quasi la borsa pronta, cosa gli racconto adesso?'. E lui si è offeso? "Forse sì, ma la verità è che lui da tempo soffriva di depressione. Era diventato molto fragile: una depressione nera per il nuovo ruolo che ha nella Juventus, in fondo non gli piaceva veramente come aveva creduto all’inizio".
Come si è accorta che suo marito soffriva di depressione? "Da un mese e mezzo la mattina faceva fatica ad andare in ufficio: la proposta di diventare Team manager della Juventus lo aveva allettato, ma poi si era reso conto che quella non era la vita adatta a lui. Ma forse per lui era presto per appendere le scarpette al chiodo".
"I campionati mondiali non ci esimono da una riflessione più esigente e pacata, sui fatti che in queste ultime settimane il mondo del calcio ci sta proponendo e che ieri hanno visto il drammatico gesto di Pessotto, un calciatore noto, amato e raffinato nello spirito". Mons. Carlo Mazza, direttore dell'Ufficio nazionale Cei per la pastorale del tempo libero, turismo e sport, ha commentato così il tentato suicidio dell'ex giocatore ed ora dirigente bianconero Gianluca Pessotto.
"Nella nostra riflessione - afferma il prelato in una nota diffusa dal Servizio Informazione della Chiesa Italiana - si mescolano elementi diversi e contrastanti che, mentre ci richiamano al rispetto incondizionato della dignità di ogni persona, esigono l'esercizio di una coscienza critica che sappia valutare con onestà intellettuale quanto, non da oggi, sta accadendo nello sport più popolare del nostro Paese". Per mons. Mazza "c'è un'amarezza così profonda che neppure le vittorie sul campo possono rimuovere del tutto. Con atteggiamento saggio e discreto - prosegue - non possiamo non interrogarci sul male nel calcio, non ricercare e non chiedere effettive spiegazioni ai responsabili sportivi, direttamente o indirettamente investiti di potere istituzionale, presenti e attivi in questa importante realtà, proprio per vincere quel diffuso sentimento di rigetto per essere stati ingannati".