Caso Catania

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00sabato 27 giugno 2015 13:24
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CASO CATANIA, l'ennesima 'estate calda'. Slittano i campionati dalla B alla D?

Un autentico terremoto si abbatte sul Catania, con un' importante operazione della Dda che ha portato a sette ordinanze di custodia cautelare, tra le quali spicca quella del presidente del club etneo, Antonino Pulvirenti.

Il 'calcio malato' sale ancora agli onori della ribalta e sarà un'estate bollente più in procura che sui campi. Il procuratore federale Stefano Palazzi avrà tanto lavoro tra Cremona, Catanzaro e Catania. La prima inchiesta, quella coordinata dal pm Di Martino è ormai alle battute finali e presto arriveranno le richieste di rinvio a giudizio. A questo punto si pone il problema dei calendari, con l'ennesima estate rovente tra processi sportivi (da concludere entro agosto), problemi finanziari che potrebbero portare all'esclusione di altre squadre e ripescaggi: non è escluso quindi che l'inizio dei campionati possa slittare.

Intanto Palazzi ha chiesto alla Procura etnea gli atti dell'inchiesta e ha aperto il procedimento sul caso Catania: per il processo i tempi dovranno essere stretti. Ormai la solita 'bufera' sul calcio si ripete periodicamente, puntualmente, "patologica conseguenza del tramonto della vecchia innocente schedina, soppiantata ormai da scommesse sulle singole partite e addirittura sugli eventi all'interno delle singole partite", così come ha detto il Pm di Catanzaro, Elio Romano, titolare dell'inchiesta 'Dirty Soccer'.

Mentre il suo collega di Cremona, Roberto Di Martino, ne sta portando avanti un'altra ormai da quattro anni. Tra presidenti corrotti, manager malleabili, bande di delinquenti e giocatori coinvolti, che la truffa o la frode sportiva servano per salvare la squadra dalla retrocessione o per realizzare ingenti vincite con le scommesse poco importa. Con buona pace dei tifosi, vere 'vittime' di questo sistema.

"Assicuro che la Lega che rappresento, come è già successo nell'ambito del procedimento penale attivato dalla Procura di Cremona, non darà tregua ai responsabili di queste nefandezze", afferma il presidente della Lega Serie B, Andrea Abodi. E potrebbe anche finire peggio, con le società che avevano in casa i tesserati colpevoli di aver favorito le combine a farne le spese.
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00sabato 27 giugno 2015 13:25
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CASO CATANIA, ex capo proc. Figc avv. Stagliano: "Ecco cosa rischia il Catania. Campionati a rischio"

La bufera che si è abbattuta sul Calcio Catania, che ha visto coinvolti il Presidente Antonio Pulvirenti, l’amministratore delegato Pablo Cosentino e l'ex ds Daniele Delli Carri, rischia di trascinare il club etneo in un vortice senza fine. Per poter comprendere al meglio le tempistiche processuali ed i rischi concreti a cui va incontro la società, in esclusiva, l’avvocato Mario Stagliano, ex vice capo dell’ufficio indagini FIGC ed esperto in materia. ha parlato ai microfoni di Itasportpress.it.

RISCHI - Ciò che i tifosi vogliono sapere è, innanzitutto, che cosa prevede la giustizia sportiva in questi casi e quanto possa esser in pericolo il futuro del club: “Qualora fosse accertato l’illecito sportivo questo sarebbe un caso di responsabilità diretta, poiché sarebbe immischiato il vertice societario: nella migliore delle ipotesi (e tenendo conto del fatto che si tratta di cinque partite, non credo proprio che si possa fare la migliore delle ipotesi) sarebbe retrocessione nel campionato inferiore; non escludo, trattandosi di cinque partite con responsabilità diretta, che ci sia riscossione dal campionato di competenza ed assegnazione ad altro campionato da parte del Consiglio federale. La retrocessione è la pena minima prevista nel caso di accertato illecito sportivo con responsabilità diretta".

I TEMPI DEL PROCESSO - “La tempistica dipende, essenzialmente, dal momento in cui la Procura federale otterrà gli atti dalla Procura di Catania: io non so se il dottor Salvi abbia ancora in corso delle indagini ma, qualora fosse così, dubito che, al di là dell’ordinanza di custodia cautelare ed i documenti allegati alla stessa, possa consegnare altro; però, nel caso in cui consegnasse tutto, entro la prima settimana di Agosto ci potrebbe essere il provvedimento di primo grado.”

SERIE B A RISCHIO - “La procura, sempre che gli atti arrivino in tempo, avrebbe i tempi per gestire la questione prima delle date previste per l’inizio del campionato di Serie B. Il problema è cosa succede con l’intreccio tra Catania, Catanzaro ed eventualmente Cremona, perché, se si dovesse intrecciare tutto, io non so come potrebbero partire i campionati. Io direi che il campionato è a rischio, anche perché da Catanzaro dicevano che potrebbe esserci anche qualche altra società di Serie B coinvolta. Il condizionale è d’obbligo perché, ricordiamoci, ad oggi è stato emesso soltanto un provvedimento cautelare".

Se fosse vera l’ipotesi accusatoria della procura di Catanzaro e della procura di Catania non vedo come possa partire il campionato di Serie B: il Parma non si iscrive e qualche squadra dovrà esser ripescata (probabilmente il Brescia); quali altre squadre non ne avranno diritto? E quali altri club dovranno esser ripescati, eventualmente, al loro posto? Il rischio c’è, in particolare per quel che riguarda il Campionato di Serie B e quello di Lega Pro.”

L’avvocato Stagliano ha voluto, inoltre, ribadire la professionalità del dottor Giovanni Salvi, Procuratore della Repubblica a Catania: “Ho avuto modo di apprezzare il suo operato qui a Roma: si tratta di un magistrato molto scrupoloso. Se un avvocato giudica un Pubblico Ministero una persona molto scrupolosa, credo che sia un elogio notevolissimo.”
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00sabato 27 giugno 2015 13:25
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Emergono nuove inquietanti novità sul caso Catania: tra nuove intercettazioni e nuovi indagati (tra cui un calciatore), via alle perquisizioni! Trovati 100.000 € nascosti in un controsoffitto

Continuano ad emergere nuovi elementi relativamente al caso Catania: la società etnea è accusata di aver comprato, tramite l'attività posta in essere dal presidente Pulvirenti, dai dirigenti Cosentino e Delli Carri, e da altri quattro soggetti che sono stati arrestati nella giornata di martedì, cinque partite dello scorso campionato di Serie B, pagando somme di denaro ad alcuni giocatori: Alessandro Bernardini (Livorno), Riccardo Fiamozzi (Varese), Matteo Bruscagin (Latina) e Luca Daì e Luca Pagliarulo (Trapani).

Per questo motivo gli etnei, come sottolineato già nella mattinata di oggi, rischiano la retrocessione in Lega Pro con punti di penalizzazione o, in alternativa, nel caso in cui venga effettivamente accertata e sancita la reiterazione del reato, la radiazione.

Come già anticipato nella giornata di martedì e come confermato anche dalla Questura di Catania a breve saranno notificati avvisi di garanzia anche ad altri giocatori del campionato cadetto: tra gli indagati intanto è stato ufficialmente inserito un altro giocatore del Trapani, Christian Terlizzi, con un passato nel Catania. La Questura ha inoltre precisato che non saranno coinvolte direttamente altre società di B, se non per responsabilità oggettiva e che ci sono delle nuove intercettazioni.

Uno degli indagati, Giovanni Impellizzeri (titolare di un'agenzia di scommesse on-line), è stato trovato, dopo una perquisizione effettuata nella sua abitazione, in possesso di somme di denaro per circa 100.000 euro, che erano nascoste nel controsoffitto. Presso il suo ufficio sono state inoltre rinvenuti dei localizzatori di microspie a radio frequenza. Perquisizione anche in casa di Piero Di Luzio, con l'acquisizione di documenti ed appunti (contenenti riferimenti al Catania Calcio) che sono al vaglio degli investigatori.

Capitolo Messina-Ischia: anche in questo caso il protagonista della combine sarebbe stato il sopracitato Impellizzeri. Questa l'accusa mossa nei confronti dei dirigenti della società peloritana: "In tale occasione, i vertici della società peloritana, costituiti dal patron Pietro Lo Monaco (ex amministratore delegato del Catania), dall’amministratore delegato Alessandro Failla e dal direttore sportivo Fabrizio Ferrigno, si sarebbero adoperati affinché la citata partita terminasse con il risultato prestabilito del vantaggio temporaneo dell’Ischia nel primo tempo e del pareggio quale esito finale.

La motivazione della frode sarebbe legata al consistente profitto ricavabile da tale tipologia di scommessa della quale si sarebbe occupato anche in questo caso l’Impellizzeri. Le varie agenzie quotavano infatti l’incontro con quello specifico risultato parziale/finale, poi concretizzatosi effettivamente in quegli esatti termini, fino anche a 19 volte la posta. I suddetti risultano pertanto anch’essi indagati per il reato in concorso di frode in competizione sportiva aggravata dall’essere la stessa influente ai fini dello svolgimento di concorsi pronostici e scommesse regolarmente esercitati".
FrankUK
00sabato 27 giugno 2015 19:00
Mele marcie
Se fossimo in UK, i giocatori coinvolti la pagherebbero cara e secondo me, non ci dovrebbero essere ne' 'se' ne' 'ma': radiati e fuori dal calcio vita natural durante. Se vogliono possono continuare a fare i delinquenti, ma non sul campo.
18gennaio1909
00domenica 28 giugno 2015 14:48
Sembra che il Catania sia spacciato ma sono coinvolte anche Bari Cittadella Brescia e Carpi.
Considerando che siamo in Italia pagherà solo il Catania mentre per le altre qualche punticino di penalizzazione e basta secondo me.
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