Davide Tentoni

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ZakkTV
00giovedì 30 gennaio 2014 17:13
www.venetouno.it/notizia/38790/e-davide-tentoni-il-nuovo-allenatore-del-trevis...

30/01/2014

Ha preso il posto dell'esonerato Piovanelli, match a porte chiuse: pronto il ricorso

E' DAVIDE TENTONI IL NUOVO ALLENATORE DEL TREVISO CALCIO

Fino all'anno scorso era il tecnico degli allievi nazionali biancocelesti


TREVISO - Il Calcio Treviso, dopo il rifiuto di Gianfranco Fonti per ragioni economiche, ha scelto l'erede di Simone Piovanelli: è Davide Tentoni, 43 anni, riminese, fino alla passata stagione tecnico degli allievi del Treviso prima di Corvezzo e poi di Sellitto. Fino a questo momento era in attesa di una chiamata, che è arrivata anche per le buone parole dell'avvocato Marcello Totera, uno dei vicepresidenti del club biancoceleste. Tentoni ha già diretto il primo allenamento e dunque esordirà domenica nel match interno contro il Cartigliano che si giocherà a porte chiuse. A questo proposito, il Treviso ha già presentato ricorso, che sarà discusso domani. Tentoni da giocatore (era centrocampista), dal 1987 fino al 2006, è stato a Riccione, Padova, Venezia, Ancona, Perugia, Ravenna, Ascoli, Viterbese e Legnano. Da allenatore ha avuto esperienze a Imola, Morciano, Urbino, Cesenatico, Riccione e Treviso.
enricotv
00giovedì 30 gennaio 2014 17:16
In bocca al lupo mister! [SM=x397192]
dart1972
00giovedì 30 gennaio 2014 20:36
Auguri.
ZakkTV
00giovedì 30 gennaio 2014 21:18
mondopicchio.wordpress.com/2013/12/30/il-rispetto-per-quell...

Il rispetto per QUELLA CURVA

30 dicembre 2013mondopicchio

Quanto vale una sciarpa di lana? Se è scolorita? Se ha i fili tirati? Se ha degli abbinamenti cromatici da cazzotto nell’occhio che la tua fidanzata proverebbe disgusto totale nel vedertela sopra una giacca o un giubbino di piuma d’oca, di quelli che andavano di moda coi paninari e che tornano in voga oggi? Boh, messa così varrebbe molto poco.

Cazzate. Solo cazzate. Quando la sciarpa è scolorita per via del tempo passato a girare l’Italia. Quando la sciarpa ha i fili tirati perché a volte, per il nervoso, erano l’unica corda a cui chiedere appiglio. Quando i colori che la vestono sono quelli perché quelli sono i colori della tua squadra. Col cavolo che vale poco, molto poco. Vale tantissimo. Vale troppo. E’ come, se non più, della tua carta d’identità.

Ne ho diverse del mio Amore, in camera. Del mio Ascoli. Quella a cui tengo di più me l’ha regalata il mio amico Walter. Ha i colori bianco, nero, giallo e rosso. I colori del mio Ascoli. Quella sciarpa è la mia carta d’identità. Più della mia carta d’identità. Verso quella sciarpa non puoi mancare di rispetto. Perché io ne ho una, Walter (che mi ha regalato una delle sue) ne ha un’altra. Nino che sta in America ne ha un’altra ancora. Salvo che è in Sicilia, pure. Aroldo che è a Berna un’altra ancora. Sono diverse, scolorite in maniera differente dalla mia, coi fili tirati diversi dalla mia. Ma sono le loro carte d’identità del nostro Mondo.

Non puoi mancargli di rispetto, alla mia sciarpa. Perché è come se mancassi di rispetto a tutti coloro che vanno, nel Mondo, fieri di quei colori. Per questo motivo, quando qualcuno riconosce quel valore, il rispetto, e lo difende a costo di rimetterci, il mio cuore si apre.

Oggi voglio raccontarvi, insieme al protagonista diretto, di quella volta che un romagnolo che aveva giocato nell’Ancona, regalandole addirittura una promozione con un suo gol, entrò definitivamente nel mio cuore, stampandovi il suo nome, come uno di quelli a cui volere un maledetto bene dell’anima anche se non ci hai mai preso una birra assieme o ricevuto materialmente qualcosa. Quel qualcuno si chiama Davide ed un giorno di gennaio, appunto, stampò il suo nome nel mio cuore e credo in quello di altri di noi, di voi.

Faceva un fottutissimo freddo, sui gradoni del Del Duca. Eravamo ancora tanti, uno di fianco all’altro. Con le sciarpe pronte ad ondeggiare o ad essere distese come un elastico tra le due braccia verso il cielo. Un fottutissimo freddo. E quello, Stefan Schwoch, segnando uno dei quattro gol del Vicenza sotto la Sud, esultò prendendoci in giro. Sotto la Sud. Ahahahahaha. “Tu non puoi mancare di rispetto a QUELLA CURVA”, Davide fa Tentoni di cognome e gli disse proprio così, a Scwhoch, andandogli a brutto muso e se non erro tirandogli i lunghi capelli. “Tu non puoi mancare di rispetto a QUELLA CURVA”. Perché quella curva è la nostra curva. Quella gente è la nostra gente.

“Venni ammonito, – mi dice oggi, risentendolo dopo qualche anno – gli dissi cose anche abbastanza irripetibili, ma soprattutto che a quella curva, la nostra curva, non puoi mancare di rispetto. Perché io mi sentivo uno di voi e il rispetto, la correttezza, certi comportamenti, sono al primo posto nella mia scala dei valori”. Non so a voi, ma per me Davide Tentoni, il Diabolico Davide Tentoni, sta in un posto caldo del cuore tanto, tanto, tanto di più da quel giorno. Perchè sui gradoni di quella curva, con tutte quelle sciarpe, alcune scolorite, altre meno, coi fili più o meno tirati e col bianco, il nero, il giallo e il rosso, eravamo in tanti. E Davide, uno di noi, si è battuto per il nostro rispetto. Davide, Davide, Davide Tentoni, noi c’abbiamo Davide Tentoni…

p.s. Davide Tentoni oggi ha 43 anni, vive nella zona di Treviso, dove ha aperto uno studio fitness ed è un personal trainer. Si occupa ancora di calcio, avendo ottenuto l’abilitazione per allenare, definendosi “un precario del pallone in attesa della chiamata giusta”. Nel frattempo collabora esternamente con alcune piccole realtà calcistiche del trevigiano per la gestione dei loro settori giovanili e si diletta nel cucinare piatti succulenti che condivide con i suoi amici di Facebook (date un’occhiata e non rimarrete delusi!).

Daniele Perticari
claforevertv
00giovedì 30 gennaio 2014 21:28
Re:
[POSTQUOTE][QUOTE:124886633=ZakkTV, 30/01/2014 21:18]http://mondopicchio.wordpress.com/2013/12/30/il-rispetto-per-quella-curva/

[C][G]Il rispetto per QUELLA CURVA[/G]

30 dicembre 2013mondopicchio

Quanto vale una sciarpa di lana? Se è scolorita? Se ha i fili tirati? Se ha degli abbinamenti cromatici da cazzotto nell’occhio che la tua fidanzata proverebbe disgusto totale nel vedertela sopra una giacca o un giubbino di piuma d’oca, di quelli che andavano di moda coi paninari e che tornano in voga oggi? Boh, messa così varrebbe molto poco.

Cazzate. Solo cazzate. Quando la sciarpa è scolorita per via del tempo passato a girare l’Italia. Quando la sciarpa ha i fili tirati perché a volte, per il nervoso, erano l’unica corda a cui chiedere appiglio. Quando i colori che la vestono sono quelli perché quelli sono i colori della tua squadra. Col cavolo che vale poco, molto poco. Vale tantissimo. Vale troppo. E’ come, se non più, della tua carta d’identità.

Ne ho diverse del mio Amore, in camera. Del mio Ascoli. Quella a cui tengo di più me l’ha regalata il mio amico Walter. Ha i colori bianco, nero, giallo e rosso. I colori del mio Ascoli. Quella sciarpa è la mia carta d’identità. Più della mia carta d’identità. Verso quella sciarpa non puoi mancare di rispetto. Perché io ne ho una, Walter (che mi ha regalato una delle sue) ne ha un’altra. Nino che sta in America ne ha un’altra ancora. Salvo che è in Sicilia, pure. Aroldo che è a Berna un’altra ancora. Sono diverse, scolorite in maniera differente dalla mia, coi fili tirati diversi dalla mia. Ma sono le loro carte d’identità del nostro Mondo.

Non puoi mancargli di rispetto, alla mia sciarpa. Perché è come se mancassi di rispetto a tutti coloro che vanno, nel Mondo, fieri di quei colori. Per questo motivo, quando qualcuno riconosce quel valore, il rispetto, e lo difende a costo di rimetterci, il mio cuore si apre.

Oggi voglio raccontarvi, insieme al protagonista diretto, di quella volta che un romagnolo che aveva giocato nell’Ancona, regalandole addirittura una promozione con un suo gol, entrò definitivamente nel mio cuore, stampandovi il suo nome, come uno di quelli a cui volere un maledetto bene dell’anima anche se non ci hai mai preso una birra assieme o ricevuto materialmente qualcosa. Quel qualcuno si chiama Davide ed un giorno di gennaio, appunto, stampò il suo nome nel mio cuore e credo in quello di altri di noi, di voi.

[G]Faceva un fottutissimo freddo, sui gradoni del Del Duca. Eravamo ancora tanti, uno di fianco all’altro. Con le sciarpe pronte ad ondeggiare o ad essere distese come un elastico tra le due braccia verso il cielo. Un fottutissimo freddo. E quello, Stefan Schwoch, segnando uno dei quattro gol del Vicenza sotto la Sud, esultò prendendoci in giro. Sotto la Sud. Ahahahahaha. “Tu non puoi mancare di rispetto a QUELLA CURVA”, Davide fa Tentoni di cognome e gli disse proprio così, a Scwhoch, andandogli a brutto muso e se non erro tirandogli i lunghi capelli. “Tu non puoi mancare di rispetto a QUELLA CURVA”. Perché quella curva è la nostra curva. Quella gente è la nostra gente.[/G]

“Venni ammonito, – mi dice oggi, risentendolo dopo qualche anno – gli dissi cose anche abbastanza irripetibili, ma soprattutto che a quella curva, la nostra curva, non puoi mancare di rispetto. Perché io mi sentivo uno di voi e il rispetto, la correttezza, certi comportamenti, sono al primo posto nella mia scala dei valori”. Non so a voi, ma per me Davide Tentoni, il Diabolico Davide Tentoni, sta in un posto caldo del cuore tanto, tanto, tanto di più da quel giorno. Perchè sui gradoni di quella curva, con tutte quelle sciarpe, alcune scolorite, altre meno, coi fili più o meno tirati e col bianco, il nero, il giallo e il rosso, eravamo in tanti. E Davide, uno di noi, si è battuto per il nostro rispetto. Davide, Davide, Davide Tentoni, noi c’abbiamo Davide Tentoni…

p.s. Davide Tentoni oggi ha 43 anni, vive nella zona di Treviso, dove ha aperto uno studio fitness ed è un personal trainer. Si occupa ancora di calcio, avendo ottenuto l’abilitazione per allenare, definendosi “un precario del pallone in attesa della chiamata giusta”. Nel frattempo collabora esternamente con alcune piccole realtà calcistiche del trevigiano per la gestione dei loro settori giovanili e si diletta nel cucinare piatti succulenti che condivide con i suoi amici di Facebook (date un’occhiata e non rimarrete delusi!).

Daniele Perticari[/C][/QUOTE][/POSTQUOTE]


molto bene Davide [SM=x397209] . In bocca al lupo!
ZakkTV
00venerdì 31 gennaio 2014 16:40
tribunatreviso.gelocal.it/sport/2014/01/31/news/e-davide-tentoni-il-nuovo-mister-del-calcio-treviso-1...

È Davide Tentoni il nuovo mister del Calcio Treviso

L’unico trainer biancoceleste ad aver vinto con gli Allievi lo scorso anno, prende il posto del “silurato” Piovanelli


Si chiama Davide Tentoni, ha appena passato i 43, essendo nato a Rimini il 25 ottobre 1970: è lui il nuovo allenatore dell’Asd Treviso e prende il posto di Simone Piovanelli. Panchina lasciata vacante tre giorni: quando si pensava che per un po’ si potesse continuare con il vice, Stefano Realini, ieri è arrivata la fumata bianca, anche dopo il no di Gianfranco Fonti, che ha obiettivi più prestigiosi della Promozione, il Tamai.

Tentoni è uno di famiglia: abita in città dove gestisce una palestra e nella passata stagione era il tecnico degli Allievi nazionali, unici vincenti del disastrato Treviso prima di Corvezzo e poi di Sellitto. Era in attesa di una chiamata, arrivata anche grazie all'avvocato Marcello Totera, garante delle sue doti professionali e umane. L’altro vicepresidente, Walter Frandoli, aggiunge: «L’abbiamo scelto anche perché gli piace il nostro progetto (passaggio in Eccellenza per puntare poi alla D ndr), le referenze sono positive e, soprattutto, già conosce qualche nostro giovane, vedi Vio e Del Papa».

Tentoni ieri è stato presentato alla squadra prima di dirigere il primo allenamento, dunque esordirà domenica (ammesso che si giochi, visto il maltempo) nel match interno a porte chiuse contro il Cartigliano: contro il provvedimento la società ha presentato ricorso, che sarà discusso oggi alla presenza di Totera e Frandoli, disponibili come testi. Tentoni da giocatore (era centrocampista), dal 1987 fino al 2006 ha oscillato fra B e C a Riccione, Padova (tre gare in A), Venezia, Ancona, Perugia (9 presenze in A), Ravenna, Ascoli, Viterbese e Legnano. Da allenatore ha lavorato a Imola, Urbino, Cesenatico, Riccione e Treviso.

«Ho accettato anche perché conosco l’ambiente» dice « ho parlato con persone che hanno a cuore il club e vogliono fare le cose per bene: cercavano qualcuno con cui creare un feeling e questa scelta mi fa piacere. La squadra è di livello, ha grandi qualità e futuro, deve solo trovare continuità per fare il salto di qualità; a me questo stato chiesto, un compito importante, mi dà tanto entusiasmo, cercherò di trasmetterlo ai ragazzi. Li ho trovati disponibili, gli ho parlato chiaramente facendo alcune considerazioni sul lavoro già svolto, che mi sembra più che buono. Ora ci sarà da fare il cambio di marcia. Se poi le cose dovessero andar bene ci potrebbe essere anche la continuazione del progetto, altro elemento che mi ha convinto». Le sue idee tecniche? «Il Treviso non ha bisogno di ribaltoni ma di un restyling: con 27 reti segnate e 11 subite gli equilibri ci sono già, fondamentale è l‘approccio. Il modulo? Posso amare il 4-3-3 o il 3-5-2 ma se non ho i giocatori adatti è inutile: sfrutterò al massimo le caratteristiche della squadra».

Silvano Focarelli
MoniGo
00domenica 2 febbraio 2014 01:16
Lo zingaro si è sempre dimostrato un sacco di merda ovunque ha giocato. grande Tentoni!
enricotv
00venerdì 7 febbraio 2014 11:29
da www.venetogol.it/2014/02/06/treviso-si-avvicina-l-esordio-di-mister-davide-tentoni-l-intervista-006360/#.UvQ...

Treviso, si avvicina l'esordio di mister Davide Tentoni. L'intervista
43 anni, riminese, sostituisce l'esonerato Simone Piovanelli




Si chiama Davide Tentoni, ha da poco compiuto i 43 anni, essendo nato a Rimini il 25 ottobre 1970 ed è lui il nuovo allenatore dell'Asd Treviso che sostituirà Simone Piovanelli alla guida del timone dei biancocelesti. Protagonista da calciatore di una storica promozione con l'Ancona che vinse all'Olimpico di Roma lo spareggio per la serie B contro il Savoia grazie ad un suo gol, (http://youtu.be/8Dc1F7ejRYo) dopo aver concluso la carriera agonistica e collezionato da tecnico diverse esperienze in serie D , si era già accomodato nella panchina del Treviso la scorsa stagione con la Berretti. Rimasto in città dopo il fallimento del sodalizio di Corvezzo, in quanto titolare dello "Studio Fitness Datt" in viale della Repubblica, grazie a questa chiamata al momento riesce ad unire l'utile al dilettevole e continuare comunque a lavorare anche in ambito calcistico, una delle sue ragioni di vita:

"Ero fermo ed aspettavo comunque una chiamata importante, poi è arrivata questa dell'ASD Treviso che la considero assolutamente perfetta per chi come me desiderava una dimensione e un progetto con una prospettiva futura . Nei dirigenti ho trovato una caratteristica basilare per andare avanti, ovvero idee chiare e tantissimo entusiasmo. Il tutto mi ha coinvolto a 360° e quindi non ci ho pensato due volte ed ho accettato l'incarico".

Mister avendo un'attività avviata in città è riuscito a seguire la squadra nel corso di questo campionato?

"Qualche ragazzo lo conoscevo già, ad esempio Vio che era con me nella Berretti, ho assistito ad alcune gare, ma le impressioni che avevo dalla tribuna sono le stesse che ho ritrovato nello spogliatoio, ovvero che c'e' una squadra con delle enormi potenzialità. Ora sta a me far capire ai ragazzi che da qui alla fine la storia ci impone che dobbiamo onorare la maglia che indossiamo e la città che rappresentiamo .Chi giocherà contro di noi venderà cara la pelle e quindi da adesso fino al termine della stagione ci attendo tante finali perchè solamente in questo modo riusciremo a conseguire qualcosa di importante."

La rosa che ha a disposizione le va bene cosi' quindi ma c'e' qualcosa da migliorare immagino...

"Sicuro...non si finisce mai di imparare. Io ad esempio ad Ascoli a 35 anni ho imparato a fare il terzino sinistro per necessità , quindi in un gruppo cosi' giovane ne deve passare di acqua sotto il ponte. La squadra tutto sommato, non ha assolutamente bisogno di ribaltoni, l'ho fatto presente anche alla dirigenza,ma non c'e' mai limite ai miglioramenti sia dal punto di vista tecnico che sotto il quello della mentalità. Dobbiamo tenere l'intensità alta e non dobbiamo mai cadere nell'errore di pensare che i risultati arrivano perchè ci chiamiamo Treviso anzi è l'esatto contrario, noi siamo il Treviso e lo dobbiamo dimostrare con i fatti concreti, provando ad imporci ovunque. E'qui che i miei ragazzi devono essere maturi e fare il salto di qualità, ma sono fiducioso perchè vedo dalle partitine che tutti si impegnano al massimo, combattono, non ci stanno a perdere. Sono segnali che ritengo ottimi e di buon auspicio".

Il tempo è tiranno. Piove da settimane e queste soste forzate del campionato non ci volevano o son capitate a fagiolo per conoscere meglio il gruppo?

"Ci sono i pro e i contro. A me e ai ragazzi sarebbe piaciuto partire di slancio perchè lo spogliatoio è bello carico e vuole scendere in campo per gettare tutta la foga agonistica nel rettangolo verde e riscattare la sconfitta dell'ultimo turno, d'altro canto pero', questi rinvii mi hanno permesso di conoscere meglio i miei calciatori e anche se siamo stati limitati nel lavoro in quanto ci siamo allenati al coperto in un campo di calciotto, ho visto il massimo impegno da parte di ogni singolo elemento e questo mi soddisfa parecchio. E' chiaro che ci vorrà un pò di tempo anche per il sottoscritto per ambientarsi."

L'ASD Treviso è nato in estate in fretta e furia. La squadra è stata costruita in corsa e tutto sommato la posizione in classifica attuale è più che dignitosa. Nonostante ciò la società esonera Mister Piovanelli e lancia quindi un messaggio forte alla città e ai tifosi. Ovvero dobbiamo vincere il campionato. E'd'accordo con la mia disanima?

"Sì, pienamente e aggiungo che lo indirizza anche al sottoscritto e ai giocatori il che ci stimola ulteriormente. I dirigenti evidentemente hanno l'occhio lungo,hanno capito che nella squadra ci sono delle credenziali enormi e bisogna fare un plauso anche al mio predecessore che mi ha lasciato in mano un team che ha fatto 27 gol e ne ha subiti solo 11. Con il dovuto rispetto, credo che la società abbia voluto togliere una sorta di discontinuità e sono orgoglioso che si sia puntato su di me. Come ti accennavo precedentemente adesso sta a noi trasformare in realtà i desideri della dirigenza e della piazza. Noi tenteremo di farlo passando per la porta principale e se ciò non dovesse accadere ci dobbiamo riuscire tramite i play off".

Un grosso in bocca al lupo le arriva anche da Ascoli, dove è ricordato con molto affetto.

"In bianconero ho vissuto dei momenti meravigliosi della mia carriera e sono molto felice per gli attestati di stima che mi riporti e son contento che la società si stia risollevando e ora stia andando nelle mani di persone serie che hanno a cuore le sorti del "Picchio". Soprattutto per i tifosi che sono eccezionali e che non hanno mai abbandonato la squadra.Ci sono parecchie similitudini con Treviso. Anche qui del resto i nostri supporters ci sono sempre stati a fianco e quindi dai, mi auguro che tutto quello che sta accadendo nelle Marche possa in pochi anni avvenire anche nella Marca".

Se Dio vuole e non piove domenica si gioca.

"Non vediamo l'ora. Dobbiamo partire con il piede giusto e iniziare la nostra scalata verso il punto più alto della classifica".

Scritto da Stefano Ali il 06/02/2014
ZakkTV
00sabato 8 febbraio 2014 00:49
ricerca.gelocal.it/tribunatreviso/archivio/tribunatreviso/2014/02/07/NZ_44_02.html?re...

Tentoni: «Voglio divertirmi vincendo»

07 febbraio 2014 — pagina 44 sezione: Nazionale
Il Treviso oggi va a… Tentoni ma vuole avere le idee chiare. Quelle che in questi giorni il nuovo allenatore sta infondendogli. Per ora solo in allenamento, domenica si spera anche sul campo, quello di Rossano. Davide Tentoni non vede l’ora di entrare finalmente nel clima agonistico, di far riprendere ai biancocelesti la marcia di avvicinamento al primato. E il piglio è quanto mai deciso. «Il primo lavoro è stato di approccio mentale e di conoscenza», spiega «volevo capire le vibrazioni dello spogliatoio, illustrare i miei concetti calcistici ma anche morali. Sono uno che pretende molto: nello sport prima di avere devi dare tutto, questo è il caposaldo che voglio trasmettere. E devo dire che nel gruppo ho trovato risposte del tutto soddisfacenti, disponibilità, tanta voglia di far bene; i giocatori sono tosti, vogliosi di fare. E questo mi dà positività. E’ insomma iniziato un nuovo corso, nel quale la squadra si terrà il buono fatto finora, ma poi dovrà anche seguire le mie indicazioni, la mia filosofia. Punto sull’intensità, non solo fisica, anche mentale: è un torneo difficile, ogni gara sarà come una finale. E mentalmente non accetto errori, dovremo avere sempre l’atteggiamento giusto, guai se il mio Treviso sbaglia l’approccio alla gara. Chiaro, il calcio alla fine è un divertimento, però io mi diverto quando vinco, quindi ci siamo già capiti». Tutto questo decalogo attende una verifica in partita. «Infatti: mi è dispiaciuto non debuttare subito, anche se ho avuto più tempo per inculcare le mie idee: i ragazzi dovranno farmi capire di quanto tempo hanno bisogno, in verità non ce n’è molto. Finora abbiamo avuto i campi allagati, ma la società è stata perfetta nel metterci in condizione di lavorare sul sintetico». Tecnicamente come ha trovato questo Treviso? «Ho trovato una squadra con buoni presupposti, dispone di una tecnica superiore che andrà dimostrata, più che con il fioretto, con la sciabola. Agonismo e tecnica sono le basi per toglierci delle soddisfazioni, e tali potenzialità vanno espresse con i fatti: se la squadra avrà questa capacità mentale le soddisfazioni arriveranno. Inoltre occorre avere la voglia di essere protagonisti, ne hanno i mezzi». Piovanelli le ha lasciato un Treviso competitivo? «Certo, ma io l’ho sempre detto, questa è una squadra equilibrata, che ha segnato tanto ed incassato pochi gol. E non sono arrivato per fare ribaltoni ma un restyling; sto lavorando soprattutto nella testa: aboliti i cali di tensione e gli approcci altalenanti, d’ora in poi si premerà sull’acceleratore a tavoletta, le possibilità ci sono tutte». Esordio casalingo il 16 col Mussolente a porte chiuse. «Che tristezza. Quando giocavo, davanti ai tifosi mi gasavo ancor più; il nostro pubblico è numeroso e ci aiuta. Ma il giudice ha deciso così e ne prendo atto». Silvano Focarelli
FrankUK
00sabato 8 febbraio 2014 19:27
Re:
ZakkTV, 2/8/2014 12:49 AM:

http://ricerca.gelocal.it/tribunatreviso/archivio/tribunatreviso/2014/02/07/NZ_44_02.html?ref=search

Tentoni: «Voglio divertirmi vincendo»

07 febbraio 2014 — pagina 44 sezione: Nazionale
Il Treviso oggi va a… Tentoni ma .... i giocatori sono tosti, vogliosi di fare. E mentalmente non accetto errori, .... i ragazzi dovranno farmi capire di quanto tempo hanno bisogno, in verità non ce n’è molto.




Bene, li aspetto al varco, a partire da domani. La squadra con miglior differenza reti contro quella con la peggior differenza reti. Non vedo che alibi possano esserci stavolta.
claforevertv
00sabato 8 febbraio 2014 21:03
Re: Re:
[POSTQUOTE][QUOTE:124976461=FrankUK, 08/02/2014 19:27]


Bene, li aspetto al varco, a partire da domani. La squadra con miglior differenza reti contro quella con la peggior differenza reti. Non vedo che alibi possano esserci stavolta.[/QUOTE][/POSTQUOTE]


Idem
enricotv
00giovedì 20 febbraio 2014 00:41
tribunatreviso.gelocal.it/sport/2014/02/17/news/tentoni-i-ragazzi-stanno-capendo-1...

Tentoni: «I ragazzi stanno capendo»
In panchina intanto il “bocia” Tonella ha coperto il posto di secondo portiere



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Che ci faceva tra le riserve Tito Tonella, classe 1962, il preparatore dei portieri? Faceva presenza, è evidente: le defezioni, per vari motivi, era tante, compresi i due junior destinati alla panca ed ammalatisi alla vigilia, e così si è prestato il buon Tito, peraltro regolarmente tesserato dai tempi dell’infortunio di Bortolin. Tonella fra l’altro è stato assieme a Realini una sorta di secondo assistente di Tentoni.
Il titolare per quanto lo ri guarda non può che essere felice: «Stiamo entrando in sintonia», attacca il mister, «mi premeva che i ragazzi iniziassero a capire certi concetti: ho visto un Treviso che ha sofferto, ma lo ha fatto da squadra che voleva riscattarsi da un passo falso. E questo dà un senso di maturità alla prestazione. Ai ragazzi ho detto che dev’essere un punto di partenza, mattone dopo mattone ci costruiremo la nostra casa; e con questo spirito qualche soddisfazione ce la toglieremo».
Aggiunge Tentoni: « Oggi poi s’è visto cos’è questo campionato, è sempre dura, non puoi mollare di un centimetro finchè non è terminata: tutti non vedono l‘ora di batterci. Le assenze comunque mi hanno disturbato, nel senso che con quattro fuori viene meno qualcosa anche sul piano delle scelte. Un plauso allora va alla squadra, nelle difficoltà ha lavorato in un modo che mi è piaciuto parecchio, un buon presupposto».
Un punto di partenza sottintende dei miglioramenti.
«Assolutamente, ce ne sono tantissimi, però se la squadra saprà offrire questa disponibilità il tempo necessario per farli si può tranquillamente ridurre. Non è facile sostituire un allenatore, nessuno ha la bacchetta magica: ci vuole tempo, che è ristretto, ma anche disponibilità a seguirmi».
Sul gioco si poteva pretendere qualcosa di meglio.
«Teniamo conto anche degli avversari, che erano tosti e rognosi, ti pressavano; sono soddisfatto per i giocatori, che attraverso queste prestazioni, e ci metto pure quella di Rossano, devono capire come fare per vincere. E cioè aiutandosi a vicenda, non mollando mai. E soddisfazione è aver visto un Treviso con questa voglia di crescere».
Per l’economia della squadra, bisognerà anche rivedere presto lo Gnago ante-Natale.
«Lui sta soffrendo anche perché non si allena con regolarità: con me ha fatto solo un allenamento, con la struttura fisica che si ritrova ha bisogno di lavorare. Peccato che abbia sbagliato quel gol, avrebbe potuto diventare per lui una medicina importante, però è un ragazzo stimato e ben voluto da tutti: se migliora sotto l’aspetto fisico ne beneficerà anche la sua condizione».
(s.f.)
enricotv
00mercoledì 5 marzo 2014 13:56
www.forzatreviso.it/?p=8784

Tentoni dribbla le critiche e si gode il successo. La Cagnina ko

4 marzo 2014 | Filed under: News and tagged with: calcio, campionato Promozione Veneto girone B 2013/2014, Tentoni, Ton, Trevuiso
Il primo posto è andato, e per il Treviso potrebbe paradossalmente essere un vantaggio psicologico, specialmente guardando la classifica. Ora che l’unico obiettivo è il secondo posto, distante solo due punti, il Treviso potrà giocare con meno pressione. Certo, per non sbagliare più se ne vincono meglio è, con la consapevolezza che, tolta la Godigese, le altre contendenti sono alla nostra portata, se non inferiori. Del resto i biancocelesti, seppur non sempre brillando, sono apparsi superiori agli avversari (perfino nel derby con la corazzata Godigese), a parte l’andata di Cartigliano e il secondo tempo di Rossano. Il tallone d’Achille di questa squadra è sempre stata la costanza, mai trovata né con Piovanelli né con Tentoni, anche se il secondo ha un finale di stagione per trovare finalmente gli equilibri tanto ricercati.
Domenica abbiamo assistito a una replica del match andata, con un dominio imbarazzante ma non concretizzato. Il fatto che la vittoria sia arrivata con i gol di due difensori la dice lunga sulla difficoltà dell’attacco biancoceleste, a cui è mancato sempre il guizzo per sbloccarsi, al di là della grande prestazione del portiere di casa Dal Santo. Se non altro la squadra, pur commettendo alcune sbavature difensive (poche, ma grazie al merito/fortuna degli avversari quasi sempre decisive, traverse permettendo…), sembra aver fatto un passo in avanti sul piano della grinta e della cattiveria agonistica. Raddoppiate le nitide occasioni sotto porta, e il gol vittoria, dopo tante beffe finali (Cornedo fuori e Cartigliano in casa) è arrivato a cinque minuti dal termine. E anche la fortuna ha finalmente volto lo sguardo verso la truppa di Tentoni, mandando il tiro di Faccin sulla traversa. Sarebbe stato un pareggio assolutamente immeritato, esattamente come all’andata.

In una partita in cui la palla non voleva saperne di entrare, la differenza sembra averla fatta anche la rabbia da smaltire dopo il disastroso recupero infrasettimanale. Lo si è capito nell’immediato dopo gara leggendo le parole di capitan Ton, autore del gol del vantaggio e intervistato da venetogol. «Siamo molto contenti di questa vittoria, meritatissima, abbiamo giocato praticamente ad una porta sola, sbagliando tante occasioni, ma anche impegnando severamente il loro estremo difensore, che si è rivelato veramente bravo». L’ex difensore del Pisa si è augurato «che quello di oggi rappresenti un incentivo maggiore, uno stimolo ulteriore, un nuovo percorso da proseguire in queste ultime gare, ma che sia anche d’aiuto psicologico soprattutto per i ragazzi più giovani e per coloro che hanno un carattere un po’ introverso. Che sia una ventata d’aria fresca che porti via tutte le scorie negative che avevamo in testa».
E riguardo a queste scorie, Ton ha voluto togliersi qualche sassolino dalla scarpa, rispondendo su argomenti “scottati” apparsi sulla stampa e dai noi ripresi alla vigilia della trasferta in terra vicentina: la sua insolita (ma non inedita) posizione in campo e i rapporti allenatore-spogliatoi: «Sono cose che lasciano il tempo che trovano… per quanto riguarda la mia posizione nella partita con il Cartigliano non è assolutamente una novità per il sottoscritto, visto che ho ricoperto quel ruolo sia a destra che a sinistra per 10 partite in Lega Pro 1 e quindi anche se non è la mia posizione naturale, se c’e’ la necessità di giocare in quella zona del campo lo faccio anche perché sono a disposizione della squadra e Mr. Tentoni non è uno sprovveduto e sapeva che a Pisa ero stato impiegato in quel ruolo, poi per quanto riguarda le voci di uno spogliatoio che rema contro l’allenatore è una cosa che mi ha dato enorme fastidio, non ha senso. In questo gruppo c’e’ gente che fa i salti mortali per venirsi ad allenare puntualmente, per stare tutti assieme in spogliatoio, per lavorare in sintonia tra noi e con il mister. Non sono per niente piacevoli queste illazioni, perché non corrispondono al vero, ma sono solo chiacchiere che destabilizzano l’ambiente e non risaltano le qualità del gruppo , che in realtà ha un cuore enorme e che farà di tutto per soddisfare la società, il mister e una piazza che merita enormemente altre categorie. Se dobbiamo allenarci in settimana remando contro il tecnico tanto vale stare direttamente a casa. Non credi? Penso che se ci fosse un atteggiamento simile ci perderemmo tutti indistintamente e prenderemmo in giro noi stessi, i dirigenti ed i nostri tifosi».

Che dire, il “fantasma” dello spogliatoio “contro” è saltato fuori, paradossalmente, e per ben due volte nel giro di un mese, da uno dei massimi dirigenti (il co-vicepresidente Frandoli), e senza che nessuno glielo chiedesse: immediatamente dopo l’esonero di Piovanelli, prima che circolasse il nome di Tentoni («So per esperienza che se un allenatore è esonerato nascono i mal di pancia, anch’io quando giocavo ci restavo male; mi auguro di avere a che fare con giocatori seri e professionali») e dopo la sconfitta col Cartigliano di mercoledì («In più assicuro che nessuno gioca contro l’allenatore, sarebbe assurdo»).

Noi abbiamo ripreso le dichiarazioni e, considerato che certe preoccupazioni venivano espresse da un dirigente, ci abbiamo ragionato su, visto che negli ultimi anni ne abbiamo viste di tutti i colori sul fronte dei rapporti tra squadra, allenatore e società. In ogni caso l’intervista ci ha fatto storcere il naso anche per altre questioni: un’eccessiva delegittimazione del lavoro svolto da Piovanelli («Inutile che mi si dica che all’inizio si giocava meglio, erano successi di una squadra senza preparazione ma che poggiava sulle qualità individuali; alla lunga le magagne atletiche sono venute alla luce. Inoltre non ho capito tutte quelle sedute in palestra durante la pausa, ai miei tempi si lavorava anche nel fango». Già, negli anni ’70), volta a giustificare ad ogni costo un cambio di allenatore avvenuto solo per ripicca di una singola persona. E poi, come si fa a dire che le «vittorie di fila erano arrivate anche per merito di Gnago, che oggi purtroppo ha ancora dolori ad una caviglia»? Le ultime partite, con un Gnago in crescita, hanno dimostrato che le vittorie non possono dipendere solo da lui. E comunque dicendo che quelle vittorie sono arrivate soprattutto per merito di un giocatore si fa un torto al resto della squadra, specialmente a chi tira la carretta da inizio campionato mantenendo un rendimento costante (e alto), come lo stesso Ton, Dal Compare, Del Papa e tanti altri.
Sulla questione dell’esonero, dunque, la pensiamo (e viste come sono andate le cose, la penseremo sempre) allo stesso modo. Il siluramento di Piovanelli, dovuto a ridicole beghe personali, è arrivato prematuramente, e unito ai continui rinvii delle partite per maltempo ha avuto effetti negativi anche sulla gestione Tentoni. Con la vetta ancora vicina e un cambio motivato “per vincere il campionato” e salire direttamente in Eccellenza allenatore e giocatori, che già vivevano un momento di crisi tra sconfitta di Cornedo e condizioni fisiche non ottimali (carichi in palestra più poco allenamento in campo causa maltempo), sono stati caricati di ulteriori pressioni, moltiplicate dall’esigenze della (esasperata) piazza (stampa+tifoseria). Purtroppo peggior momento per un cambio di panchina non c’era, perché il Treviso era vistosamente appannato, e lo sarebbe stato per qualche partita anche con Piovanelli in panchina. Ma senza quell’esonero, destabilizzante per l’ambiente, il Treviso avrebbe forse guadagnato qualche punto in più, il secondo posto sarebbe già consolidato e, chissà, la Godigese non sarebbe così distante. Bisognava avere pazienza e aspettare, un esonero con il Treviso a -8/9 dalla vetta sarebbe stato meno inaspettato e devastante per i fragili equilibri raggiunti. E Tentoni, con meno pressioni, avrebbe avuto un compito sicuramente più facile.

Passando poi all’altra discussione, lo spostamento di Ton sulla fascia con Orfino centrale, avevamo già sottolineato che non aveva certo influito sulla sconfitta di mercoledì; tuttavia, pur non sfigurando come terzino (e Orfino come centrale), il 23enne trevigiano ci sembra più prezioso al centro della difesa. Dove, a quanto pare, non avrà più al fianco per almeno un mesetto La Cagnina. È il secondo infortunio serio per il 40enne Josè, che aveva patito un altro problema muscolare a novembre. Tentoni dovrà ripensare la difesa, anche se possiamo ipotizzare il ritorno titolare di Pilotto sulla fascia sinistra e lo spostamento del roccioso Zamuner (acquisto a questo punto fondamentale, come avevamo auspicato dopo il primo ko di La Cagnina) al centro. Contro il Campigo l’ex bandiera ascolana vivrà il suo primo derby trevigiano da allenatore biancoceleste; una partita contro un avversario coriaceo e in netta ripresa nonostante i risultati negativi delle ultime partite.
Tuttavia Tentoni può guardare con fiducia alla delicata sfida interna, dopo il successo di Piovene Rocchette. Alla vigilia della partita aveva chiesto 11 leoni, e in effetti si è vista a tratti una squadra più coraggiosa del solito, che per la prima volta ha trovato il gol vittoria allo scadere. L’altra parte dell’opera sta nel diventare cinici sotto porta e eliminare quelle poche, ma decisive ingenuità difensive che ci sono costate tanti punti. «Avrei voluto entrare in campo anch’io, non ce la facevo più - si è sfogato Tentoni con la tribuna di Treviso – sono uno che vive molto la tensione. Chiaro che tutte quelle palle gol bisogna concretizzarle, perché poi basta un episodio e lo paghi. Un plauso ai ragazzi, anche oggi hanno mostrato volontà e cuore, la voglia di tirar fuori quel qualcosa che manca a livello di risultato. Un successo che ci dà morale e consapevolezza, dopo mercoledì c’era il rischio di abbattersi. Però quando costruisci così tanto significa che almeno ci arrivi, è un aspetto positivo: da quando ci sono io non so la squadra quante occasioni abbia creato. Poi magari arriva il periodo in cui come tocchi la palla è gol». Purtroppo adesso fa fatica ad entrare, per bravura del portiere, per sfortuna, imprecisione, ma soprattutto una mancanza di cattiveria. Pur svolgendo un lavoro utilissimo per la squadra, anche domenica Bidogia non è riuscito a trovare il gol. Secondo Tentoni «in area ci dovrebbe essere più cattiveria, a Bidogia è mancata un po’ di forza ma non lo voglio certo colpevolizzare». Il Treviso ha dimostrato di poter andare in gol con tanti giocatori, tuttavia se anche l’unica prima punta (e magari lo stesso Gnago, ormai sulla via del recupero completo) in squadra cominciasse a trovare il gol regolarità il Treviso potrebbe fare un importante salto qualitativo. I biancocelesti hanno davanti otto partite, 24 punti in palio con l’obiettivo primario distante appena due punti. Arrivare ai play-off con il fattore campo favorevole sarebbe fondamentale per una squadra che in casa, solitamente, ha una marcia in più.

NOVE STEFANI: SANDRI ESONERATO Se il Cartigliano si è ripreso con tre vittorie consecutive, un’altra delusa del girone, il Nove (in estate data per favorita), fatica a riprendere il treno dei play-off. Così la società ha deciso di tentare il cambio in panchina esonerando l’ex attaccante del Treviso Maurizio “Bobo” Sandri, affidando la prima squadra al tecnico della Juniores Stefano Balestra.




Written by ZakkTV



enricotv
00martedì 25 marzo 2014 10:02
tribunatreviso.gelocal.it/sport/2014/03/24/news/tentoni-faremo-le-somme-alla-fine-1...

Tentoni: «Faremo le somme alla fine»

Il mister loda i suoi, la società vede degli imprenditori: «Mensilità? Tutte pagate»



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«Ottima prestazione, che ha sancito la maturità del gruppo che vuole dare una impronta alla stagione: abbiamo capito come affrontare questo campionato». Vittoria il cui significato per Davide Tentoni va al di là dei tre punti in più: il mister giustamente si compiace. «I ragazzi mi seguono, hanno voglia di crescere, possiedono diverse armi che dovranno mettere a disposizione con umiltà e sacrificio». In due giornate avete rosicchiato 4 punti alla Godigese. «Va bene, non potevano mica vincerle tutte; da parte nostra consideriamo una gara alla volta, ne mancano cinque, domenica c’è uno scontro diretto, le somme poi le tireremo alla fine».
In attacco avete trovato un grande punto di riferimento. «Dal Compare ha caratteristiche importanti e le sta sfruttando al servizio della squadra, che a sua volta lo sta mettendo nelle condizioni di far bene. Rimarcherei che è un successo di una squadra oggi con una identità ben precisa, che va cercata anche in chi di solito non è titolare: oggi chi subentra rompe gli equilibri a nostro favore».
Uno di questi è Frank Mensah. «Titolare perché loro soffrono l’attacco in profondità: sta lavorando bene e meritava questa chance». A Cassola vi aspetta l’ennesimo esame di maturità. «Scontro importantissimo: il Treviso sa bene che se vuole ottenere qualcosa di buono dovrà impegnarsi al massimo ogni domenica». Ma al primato ci credete? «Nel calcio i miracoli non esistono, esistono le imprese».
Mentre passa un agitato Walter Frandoli (ce l’ha con Edy Sartori…), l’avvocato Marcello Totera, l’altro vicepresidente e legale del club, vuole puntualizzare sulle dichiarazioni rese in settimana proprio dall’ex presidente. «Piovanelli è stato esonerato da tutta la società, quindi anche da Sartori, che da presidente aveva l’ultima parola. Inoltre Sartori avrebbe voluto licenziare il mister già a novembre ma prevalse l’idea, mia e di Frandoli, di farlo restare». Ma Sartori adesso che ruolo ha? «È dimissionario ma, come tale, continua ad essere facente funzioni fino alla nomina del nuovo presidente. Il lato amministrativo-gestionale è di competenza mia e di Frandoli, cosa che abbiamo fatto anche negli ultimi mesi. Prossimamente vedremo degli imprenditori, ho fiducia che possano entrare in società quanto prima».
È vero che ci sono ritardi nei pagamenti? «Assolutamente no. Le ultime mensilità sono state già pagate e ogni altra scadenza sarà onorata. I sacrifici sono tanti e ringrazio tutti gli sponsor, Segafredo in primis».
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Murdock FBC
00martedì 25 marzo 2014 21:30
Re:
enricoutv83, 25/03/2014 10:02:

Prossimamente vedremo degli imprenditori, ho fiducia che possano entrare in società quanto prima».
È vero che ci sono ritardi nei pagamenti? «Assolutamente no. Le ultime mensilità sono state già pagate e ogni altra scadenza sarà onorata. I sacrifici sono tanti e ringrazio tutti gli sponsor, Segafredo in primis».



enricotv
00lunedì 31 marzo 2014 11:51
5 vittorie di fila, nonostante qualche dirigente dica di annoiarsi nell'andare a vedere la propria squadra allo stadio.
Bravo mister!
ZakkTV
00lunedì 31 marzo 2014 12:03
Ormai è evidente che il Treviso ha cambiato volto, meno spettacolare, più sornione e guardingo in difesa, ma pronto a colpire con qualche accelerata, contando sul tasso tecnico superiore di alcuni suoi giocatori.
FrankUK
00lunedì 31 marzo 2014 17:54
Re:
ZakkTV, 3/31/2014 12:03 PM:

Ormai è evidente che il Treviso ha cambiato volto, meno spettacolare, più sornione e guardingo in difesa, ma pronto a colpire con qualche accelerata, contando sul tasso tecnico superiore di alcuni suoi giocatori.




Domenica secondo me e' cruciale segnare x primi. Con l'Ambrosiana e' stata davvero provvidenziale la punizione di Dal Compare x farli venir fuori dal guscio. Spero che si riesca a segnare anche senza le genialate del singolo su calci da fermo. Qualcuno vada da una santona per fare un rito voodoo pro-Gnago: lo stiamo aspettando da mesi ormai e ancora non riesce a cacciarla dentro! [SM=x397211] [SM=x397167]
ZakkTV
00lunedì 31 marzo 2014 18:08
FrankUK, 31/03/2014 17:54:



Domenica secondo me e' cruciale segnare x primi. Con l'Ambrosiana e' stata davvero provvidenziale la punizione di Dal Compare x farli venir fuori dal guscio. Spero che si riesca a segnare anche senza le genialate del singolo su calci da fermo. Qualcuno vada da una santona per fare un rito voodoo pro-Gnago: lo stiamo aspettando da mesi ormai e ancora non riesce a cacciarla dentro! [SM=x397211] [SM=x397167]



Ieri è tornato a fare qualche galoppata delle sue. Comunque è sempre utile per quello che fa tra il centrocampo e la fase conclusiva dell'attacco, tant'è che anche ieri ha sfornato un assist decisivo, quello del vantaggio di Del Papa.
enricotv
00lunedì 31 marzo 2014 22:43
Re:
ZakkTV, 31/03/2014 18:08:

FrankUK, 31/03/2014 17:54:



Domenica secondo me e' cruciale segnare x primi. Con l'Ambrosiana e' stata davvero provvidenziale la punizione di Dal Compare x farli venir fuori dal guscio. Spero che si riesca a segnare anche senza le genialate del singolo su calci da fermo. Qualcuno vada da una santona per fare un rito voodoo pro-Gnago: lo stiamo aspettando da mesi ormai e ancora non riesce a cacciarla dentro! [SM=x397211] [SM=x397167]



Ieri è tornato a fare qualche galoppata delle sue. Comunque è sempre utile per quello che fa tra il centrocampo e la fase conclusiva dell'attacco, tant'è che anche ieri ha sfornato un assist decisivo, quello del vantaggio di Del Papa.

Però io sinceramente mi aspetto di più da lui.
Questo non ha MAI segnato nel 2014...
Per un attaccante che ha giocato quasi sempre è veramente incredibile, e insufficiente...
ZakkTV
00mercoledì 11 giugno 2014 10:28
da www.ilgazzettino.it

CALCIO Il Treviso, dopo la promozione in Eccellenza, ha vinto anche l’inutile finale col Passarella

Tentoni, il grande motivatore

Il mister del Treviso: «Ai giocatori dissi che dipendeva soltanto da loro»

Martedì 10 Giugno 2014,
Il Treviso conclude la sua trionfale stagione con l’ascesa nel campionato di Eccellenza e con il primo posto regionale tra le squadre che hanno partecipato ai playoff di Promozione. Uno dei protagonisti di questo doppio successo è l'allenatore Davide Tentoni che dopo aver smesso le scarpe bullonate ha iniziato ad allenare nelle giovanili biancocelesti ed è rimasto nella Marca dove da due anni gestisce lo studio-palestra «Datt», in viale della Repubblica sopra il Center Casa, come personal trainer.
«Non nascondo che non è stata una passeggiata - dice Tentoni - perché appena sono arrivato mi sono reso conto che alla squadra mancava la necessaria autostima per puntare a traguardi importanti. Alla rosa dei giocdatori dissi che dovevano convincersi di essere forti e che personalmente, dopo averli visti allenarsi, non avevo nessun dubbio ma che sarebbe dipeso da loro».
Quando è arrivato al posto di Piovanelli qualche giocatore era contrariato.
«Lo posso capire. Anch'io sono stato calciatore e a volte ti leghi con qualche allenatore ma dopo pochi giorni ho conquistato la loro fiducia con la professionalità, il modo di lavorare e il tipo di calcio che avevo in mente».
Qual è stato il suo primo pensiero?
«A Treviso sei obbligato a vincere soprattutto se militi in queste categorie ma non tutti avevano questa mentalità, inoltre tra giocatori giovani e gli altri c'era una netta spaccatura e questo non andava bene».
C'è stato un momento in cui sperava nel primo posto?
«Molte volte, soprattutto dopo le cinque vittorie di fila».
E di non accedere ai playoff?
«Mai sfiorato il pensiero. Li vedevo lavorare e sapevo che il gruppo era pronto al grande salto».
Adesso si parla di futuro. Rimarrà su questa panchina?
«Me l'hanno chiesto ma prima di accettare vorrei una società che mi consenta di lavorare per un progetto con un programma».
Ha stilato una lista di giocatore che vorrebbe confermare?
«È ancora presto. Le idee sono chiare ma prima aspettiamo che la società prenda corpo poi ne parleremo ma non credo servano stravolgimenti».
C'è qualche giocatore che non conosceva e che l'ha sorpresa?
«Dire tutto il gruppo è una risposta banale quindi vorrei spendere due parole per gli under, giocatori che non erano abituati a grandi platee ma con la tenacia e l'aiuto dei più esperti, sono cresciuti bene e rapidamente».
Murdock FBC
00mercoledì 11 giugno 2014 23:23
bravo mister!! [SM=x397209]
ZakkTV
00sabato 21 giugno 2014 00:13
ricerca.gelocal.it/tribunatreviso/archivio/tribunatreviso/2014/06/20/NZ_55_02.html?re...

Tentoni: «Il Treviso punterà in alto»

20 giugno 2014 — pagina 55 sezione: Nazionale
Davide Tentoni per tutta la prossima settimana sarà ad Alghero per il City Camp Riviera del Corallo. «Una bella vacanza-lavoro con 150 ragazzi» spiega il mister biancoceleste»chiaramente mi tengo e mi terrò informato sulle vicende del mio Treviso. E credo che stiamo andando verso la settimana decisiva: una volta che la società si sarà data programma e struttura partiremo con il discorso a me più congeniale, la costruzione della squadra; credo che si potrà lavorare facendo crescere e sviluppare l’esistente». Ha già dato a Continetto la lista dei confermandi: c’è da pensare a Ton, Bortolin, Orfino, Gnago, Mensah, Vio ecc. «Nomi non li faccio, anche per rispetto dei depennati. Chi non c’è non è perché non lo meritasse, le valutazioni le abbiamo fatte su vari aspetti, ad esempio sull’età, su quanto guadagnavano. Ha bisogno solo di un restyling, puntellare dei reparti per aiutare a migliorarlo, specie in attacco, trovando in mezzo una pedina di spessore che possa avere qualità e personalità per dettare i tempi del gioco. Basilare poi sarà trovare 8-10 fuoriquota bravi, da aggiungere a 12-13 seniores: con 3-4 giocatori di mestiere questo è un Treviso che avrà una buona base. La rosa sarà di 20-21 al massimo, non voglio zavorre ma un gruppo omogeneo; del resto la piazza di Treviso è importante, dovrebbe allettare tanti giocatori. Diciamo che interverremo soprattutto in mezzo e davanti, ma ora è ancora presto, prima bisogna definire i contorni del budget: da ciò che mi risulta sono tutti felici di restare e questo è fondamentale, chi gioca con noi deve dimostrare passione ed attaccamento alla maglia. E ci sarà da fare una integrazione pure con la juniores. Conto davvero che si chiuda il discorso la prossima settimana, così da far poi passare la parola al calcio giocato». Si può già dire che anche in Eccellenza punterete in alto? «Assolutamente sì. Chiedo una rosa competitiva: Treviso deve lottare per il vertice, mi piacerebbe un programma biennale, anche se so che nei dilettanti non è semplice, ma consentirebbe di consolidare la categoria e farla tua. Nel calcio vincere è dura, serve programmazione, tasselli giusti, quadri, competenze. Chiaro, ancora non sappiamo quale struttura avremo, per cui certi discorsi andranno fatti a suo tempo, anche se non sempre chi spende ottiene risultati. L’ideale sarebbe avere una società che cresce e che crea i presupposti per migliorare ancora: lavorando bene penso si possa fare». Silvano Focarelli
FrankUK
00sabato 21 giugno 2014 10:01
Re: Bravo Mister..si può dar(gli) di piu'
Murdock FBC, 11/06/2014 23:23:

bravo mister!! [SM=x397209]




Mi unisco all'applauso, Murdock, la promozione ha parecchio del suo e dall'articolo postato mi pare che non pretenda la luna, ma semplicemente una situazione NORMALE = gestibile.

Se è vero che i giocatori vogliono restare e con il discorso della juniores da sviluppare, ai 12+1 'apostoli' non potrebbe andare meglio (a parte i 10,000 Euro o giù di li' di debito da sanare).

Come disse qualcuno qui sul forum tempo fa, sarebbe meglio avere uno o due businessman con la grana invece che una congrega di investitori (già siam famosi per le baruffe tra 2 o 3 individui....).
Ma siamo a TV e dobbiamo prendere quello che butta il convento.

Non e' che poi il baffo potrebbe magari tornare da Zanna Bianca e dire: "Vabbeh, dai, adesso siamo tutti dei bravi ragazzi, pulizia fatta,truppa a bordo, perchè non ci sganci un 50% in piu' con la sponsorizzazione (bruscolini comunque, che magari xro' servirebbero a ricuperare un po' di immagine tra la piazza locale)? Io spero che Mr Sega si ravveda.

Poi ben venga la Rovere a giocare al Tenni: con due squadre da mettere in condizione di giocare, magari prenderanno + sul serio la gestione del manto erboso (anche se sfruttato + intensamente) oltre a dividere l'affitto.

Concludo con una domanda a chi puo' rispondere: adesso che il cantinaro ha passato il testimone, assieme al marchio andranno anche i vari trofei della vecchia società? O se li tiene in cantina come ferma porte? Nel primo caso, ci sarebbe qualche opportunità per rientrarne in possesso (donazione, asta, richiesta d'acq [SM=g3192431] uisto, etc.)?
enricotv
00sabato 21 giugno 2014 22:49
Re: Re: Bravo Mister..si può dar(gli) di piu'
FrankUK, 21/06/2014 10:01:




Concludo con una domanda a chi puo' rispondere: adesso che il cantinaro ha passato il testimone, assieme al marchio andranno anche i vari trofei della vecchia società? O se li tiene in cantina come ferma porte? Nel primo caso, ci sarebbe qualche opportunità per rientrarne in possesso (donazione, asta, richiesta d'acq [SM=g3192431] uisto, etc.)?

Da quello che so io si, quando si cede il marchio, si cedono anche i trofei.
Resta il fatto che sento puzza di bruciato (ma è un bruciato che mi piace), se è vera sta storia della cessione del titolo, come mai stanno ancora tentennando?
Non dovrebbero già aver chiuso tutto?
ZakkTV
00domenica 22 giugno 2014 00:47
La settimana prossima bisogna chiudere, altrimenti i tempi si allungano troppo con effetti negativi sul mercato, a prescindere dal budget a disposizione.

Per quanto riguarda il Nerviso/Trevesa, mi sa che questa settimana si chiuderà anche su quel fronte, ma a quanto pare si sta già sgonfiando tutto. Alla fine scopiriremo che il marchio è ancora del corvo, che tirerà avanti iscrivendo qualche giovanile e spacciandosi per vero Treviso calcio in qualche torneo di pulcini. Comunque fastidioso.
magnani75
00domenica 22 giugno 2014 11:14
ma qualcuno mi spieghi una cosa: voci dicono che Corvezzo ha le sue ragioni per stare ancora in mezzo ai c....i!!! e che siano principalmente l attendere i soldi che avanza dalla lega...a sto punto mi chiedo quanto tempo ci vuole per sti rimborsi della lega??? almeno poi in teoria non dovremo più sentirne parlare...
enricotv
00domenica 22 giugno 2014 20:54
Re:
magnani75, 22/06/2014 11:14:

ma qualcuno mi spieghi una cosa: voci dicono che Corvezzo ha le sue ragioni per stare ancora in mezzo ai c....i!!! e che siano principalmente l attendere i soldi che avanza dalla lega...a sto punto mi chiedo quanto tempo ci vuole per sti rimborsi della lega??? almeno poi in teoria non dovremo più sentirne parlare...


Io ti ricordo una cosa: il corvo ha dichiarato che il Treviso non morirà.
Ovviamente lui si riferiva al suo Treviso.
Perchè tutto ciò? Ovviamente c'è qualcosa sotto, e non mi riferisco solo ai soldi della lega.
ZakkTV
00giovedì 26 giugno 2014 19:59
www.venetogol.it/2014/06/26/abano-calcio-giovanni-guccione-e-il-nuovo-bomber-008023/#.U6x...

Abano Calcio. Giovanni Guccione è il nuovo bomber...

Panchina. Michele Salvagnin torna in corsa con la MIranese


Giovanni Guccione (ex Cerea e Rovigo Lpc) è il nuovo cannoniere dell'Abano di Max De Mozzi. Il team neroverde ha liberato il mediano Borriero. L' ala Zerbaro della Marosticense vestirà la casacca del Sarcedo (Eccellenza A). Alessandro Coppola giovane attaccante con un passato al Careni e QDP si è accasato al Parè. Il Campolongo Conegliano ha un nuovo mister: è Cristian Lorenzon ex trainer del Refrontolo. E' tornato in pista anche Michele Salvagnin: l'ex trainer del GOC sarà al timone della Miranese. Treviso. Si fa strada la notizia, già anticipata, del probabile arrivo di Gianfranco Fonti (è in vacanza) sulla panchina bianco-celeste

Scritto da Flavio Cipriani il 26/06/2014



enricotv
00giovedì 26 giugno 2014 21:35


Fonti Gianfranco

Data di nascita: 21-11-1957
Luogo di nascita: Venezia
1997-1999 martellago serie d
1999-2000 mestre serie c2
2000-2002 santa lucia serie d
2002-2006 portogruaro serie d/serie c2
2006-2007 montebelluna serie d
2007-2009 sanvitese serie d
2009-2010 albignasego serie d
2010-2013 san paolo padova serie d
L'anno scorso è subentrato l'11 marzo al Giorgione, in serie D.


Carriera Fonti Gianfranco

Squadra Categoria Girone Stagione Partite Vinte Partite Pareggiate Partite Perse Note
San Paolo Padova CND Girone D 2011-2012 5 4 4
San Paolo Padova CND Girone C 2010-2011 15 11 8
Albignasego CND Girone C 2009-2010 11 14 13
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