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Lupoli: «Obiettivo salvare il Treviso»
Stamane prima seduta per la punta che ritrova Russotto
Treviso
Ad attendere Arturo Lupoli, ieri pomeriggio a Lancenigo, c'erano una decina tra fotografi e giornalisti ma lui, da buon attaccante, ha dribblato tutti e al campo di allenamento non si è visto.
Le visite mediche iniziate al mattino non si erano concluse in tempo e così il primo giorno slitta a oggi come per Antonino D'Agostino che però si unirà solamente nella seduta pomeridiana.
Nato il 24 giugno del 1987 a Frattamaggiore, in provincia di Napoli, Lupoli è alto 175 e pesa 66 chilogrammi e proprio per queste caratteristiche che lo rendono veloce e imprevedibile risulta letale in area di rigore.
«Non vedo l'ora di cominciare dice l'attaccante che arriva in prestito fino a giugno dalla Fiorentina - a Firenze, pur sapendo che avrei avuto molta concorrenza, speravo di avere maggior spazio».
Con qualche condizione fisica e atletica arrivi a Treviso?
«A parte un dolore al ginocchio che in estate mi ha tenuto fermo per una settimana, non ho alcun problema: sono pronto a contribuire alla rincorsa salvezza del Treviso».
Quali sono le tue caratteristiche?
«Posso giocare da prima o seconda punta, i miei punti forti sono la tecnica, la velocità e, bene o male, ho sempre segnato con una certa regolarità».
Parlaci dei tuo trascorsi.
«Sono un prodotto del vivaio del Parma e dalla città ducale sono approdato poi all'Arsenal. Con la formazione inglese ho disputato due partite quando avevo appena compiuto 16 anni, una in campionato e una in coppa poi fui prestato al Derby County dove, in 35 partite, ho segnato 7 gol. Scaduto il contratto due anni dopo, molte squadre mi volevano tesserare: Napoli, Valencia, lo stesso Arsenal ma alla fine la spuntò la Fiorentina che mi fece sottoscrivere un accordo fino al 2012. Ho giocato in tutte le nazionali, dall'Under 16 all'Under 21».
A proposito di nazionale ritroverai Russotto.
«Con lui ho giocato sia nell'Under 18, 19 e 21 e durante un ritiro, siamo stati anche in stanza assieme».
Qual è il tuo desiderio?
«Giocare il più possibile e, assieme ai miei nuovi compagni, risollevare la squadra dai bassifondi».
Fuori dal campo come sei?
«Ho uno stile di vita abbastanza diverso dai miei coetanei perché a me piace essere concreto in campo e non mi piacciono le serate mondane o fare tardi».
Giampaolo Zorzo