Il bar Biancoceleste ritorna trevigiano. Dopo il bar Ico (dove più generazioni hanno tirato a far tardi) che dai cinesi è ritornato a gestione trevigiana, anche il BiancoCeleste è ora in mano a trevigiani.
Ha una storia che risale alla fine degli anni Sessanta il BiancoCeleste, covo di sportivi, di tifosi di calcio perchè sorto in via Foscolo davanti all’ingresso dello stadio "Omobono Tenni" che ha raccontato le gesta di un Treviso calcio che non c’è più. E quel bar ha raccolto impressioni, commenti e dibattiti infiniti, di una tifoseria diversa. BiancoCeleste il nome, come i colori sociali del Treviso, della capitale della Marca.
Chi non è entrato a bere uno caffè, uno sprizt, un calice di prosecco, a giocare al totocalcio, a discutere di calcio? Anche con i dirigenti e con gli allenatori, come Piero Bortoletto che in stadio ha trascorso una vita iniziando ad allenare al mattino presto per concludere a sera tardi. Il BiancoCeleste era un covo di sportivi e di chi, nella parte superiore, amava fare una partita a carte.
Poi strada facendo ha iniziato a raccontare meno le gesta sportive, soprattutto alla domenica con tifoserie cambiate e regole diverse. Così c’è stato anche il cambio di rotta tanto da diventare un kebab ma ora è ritornato "trevigiano". Dietro il bancone e in cucina ci sono tre donne: Daniela, Sandra e Jessica. A loro il compito di gestire il locale che è bar e caffetteria e che a mezzogiorno propone snack, insalatone e piatti freddi dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 21, il sabato fino alla 15
con riposo alla domenica . Ma soprattutto il BiancoCeleste vuole ritornare ad essere un ritrovo di tanti amici.
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