Quando si tratta di combattere la violenza che ammorba lo sport, Claudio Sabatini è sempre avanti. E con lui tutto il basket che, da un po’ di tempo, sciorina modelli di logica e buonsenso ai «rivali» del calcio. Il proprietario della Virtus Bologna, tornata proprio quest’anno nel massimo campionato dopo due anni di purgatorio, ha lanciato la campagna abbonamenti per la prossima stagione compendiandola con un piccolo ma fermo obbligo: la foto tessera del titolare. Dunque non più solo i dati ma anche un’istantanea di riconoscimento, utile allo schedario del club e anche alle forze dell’ordine nell’individuare i protagonisti di eventuali intemperanze. Le V nere dunque sono la prima società in Italia a percorrere, in tutto e per tutto, la falsariga del modello inglese: «Dietro alla richiesta della foto - precisa il patron bianconero - c’è un programma di tolleranza zero che prevede l’espulsione immediata di coloro che si renderanno protagonisti di comportamenti poco ortodossi. Sarà quindi più facile identificarli, ovviamente nell’ambito di una totale collaborazione con le forze dell’ordine. La nostra iniziativa rappresenta anche la risposta alla strada non intelligente di chi si è complicato la vita con impianti non sicuri». La Virtus ha toccato con mano il problema nella finale playoff con Montegranaro. Palazzo stipato, impianto inadeguato e bidoni del rusco che volavano ad altezza uomo. Sabatini semina comunque su un terreno piuttosto fertile. Il tifoso virtussino è noto per la sua compostezza e per la mancanza di eccessi. Tempo fa i gruppi organizzati del tifo bianconero decisero addirittura di autoschedarsi, consegnando gli elenchi alla società e alle forze dell’ordine. Un po’ per convinzione e un po’ forse per compiacere un proprietario che sul comportamento non tollera sbavature. L’unico presidente che va a chiedere scusa di persona ai dirigenti avversari se parte qualche coro becero e che un giorno si è presentato ai ragazzi della curva sventolando una multa per lancio di oggetti e sbottando con un «questa poi la pagate voi!». Per la cronaca, gli abbonamenti vanno da un minimo di 340 euro a un massimo di 1800. Prezzi non certo popolari. Sicuramente sufficienti per pretendere quanto meno la garanzia della propria incolumità.
ALLUCINANTE!! A voi i comenti...
Stex
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