Lancia telefonino in campo: in galera

GENOVA, 30 gennaio 2007 - Tiri telefonati, sui campi da calcio, se ne vedono spesso, e piacciono solo ai portieri che li ricevono. Telefoni tirati, invece, per fortuna meno, e non piacciono a nessuno. Eppure è per il lancio di un cellulare in campo, durante Spezia-Piacenza del 12 gennaio scorso, che un imprenditore di Follo, nello spezzino, è stato condannato a nove mesi di reclusione. Lui, I.L, 40 anni, aveva preparato tutto con cura: ha limato la matricola del telefonino, proprio come si fa per le pistole, e tolto la scheda Sim, per evitare che si potesse risalire a lui. E così, durante la partita, a cui assisteva dalla tribuna (evidentemente dalle curve si limitano a più rozzi lanci di accendino), si era sfogato con questo gesto inedito quanto stupido.
Sfortuna, per lui, a raccogliere quel telefono ci ha pensato un vigile urbano che a sua volta ha consegnato l’oggetto volante, poi identificato, a un agente della mobile. Il goffo tentativo di non lasciare tracce, però, non è servito a nulla, e gli inquirenti sono risaliti velocemente all’autore del lancio, e oggi il tribunale di La Spezia, in un processo per direttissima, lo ha condannato a nove mesi di reclusione. Per lancio premeditato di telefonino. Chissà se era uno di quei vecchi telefonini, che non sai più cosa farne e dove devi buttarli, oppure era un videofonino ultima generazione, con cui magari riprendersi proprio durante il lancio, e fare scambio di immagini su Internet. Per fortuna non risulta che nessuno dei giocatori in campo abbia rischiato di essere colpito. Sarebbe stata una telefonata indimenticabile: di quelle che fanno male.
Gabriele Remaggi

Dio santo!