Mansuè, la piccola Bucarest della Marca trevigiana

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Treviso 4ever
00martedì 6 novembre 2007 11:47
da www.gazzettino.it

A Mansuè (Treviso), il comune più romeno d'Italia
di Giuseppe Pietrobelli

«Non è che non vogliamo i romeni, noi non vogliamo i delinquenti. Ma siccome la maggior parte dei reati sono commessi dai romeni, allora i romeni - non tutti per carità - sono delinquenti. E non li vogliamo. Perchè sono delinquenti, non perchè sono romeni». Il sillogismo trova la sua forma compiuta attorno al tavolo, nelle parole di un gruppo di uomini che giocano a carte, dentro il bar L'Amico, nel cuore di Mansuè , piccolo paese nella campagna trevigiana, che è - demograficamente - una Bucarest lillipuziana. Qui i romeni sono il 75.7 per cento degli immigrati, il 12.3 per cento di tutta la popolazione.
(Segue a pagina 5)


Mansuè, la piccola Bucarest della Marca trevigiana
Il comune più romeno d’Italia: più di un abitante su dieci arriva dal Paese dell’Est. «Ma tre su quattro sono nascosti»

(Segue dalla prima pagina)
Mansuè sta a una manciata di chilometri da Gorgo al Monticano. Il ricordo della paura, l'emozione collettiva sono ancora forti per il massacro di agosto che non si può dimenticare, i poveri coniugi Pellicciardi uccisi come animali da due albanesi, con un giovane operaio romeno quale basista e complice. Il paese non ha nulla che assomigli alle città rumene, anzi è un tipico villaggio moderno del Nordest cresciuto in fretta. Una chiesa bianca, semplice, circondata da bar. Le case sono ristrutturate, le strade larghe, i giardini circondano ville in perfetto stile italiano che tradiscono una ricchezza da "padroncini", artigiani con la fabbrichetta. E poi ci sono le urbanizzazioni, edifici tutti simili, colorati, moderni, perfetti per la gente venuta da lontano.

Per chi ci passa in fretta, andando da Oderzo verso Pordenone, è un centro uguale a tanti altri. Ma basta fermarsi, chiedere un'informazione al primo che si incontra, per capire che qui c'è qualcosa di particolare. «Scusi... Mansuè ?». Al distributore c'è un solo automobilista. Accento straniero, italiano corretto. «Vada alla rotonda, svolti a destra...». Lei è romeno? La conferma non tradisce tentennamenti. «Sì, ho visto qualcosa in tivù, è brutto, molto brutto».

Questo guardare da lontano, senza coinvolgimenti, al problema della sicurezza, quasi a chiamarsene fuori, è una costante in paese, tra gli stranieri. Che poi sono tutti romeni, come confermano in Comune. La statistica di settembre non mente. I cittadini sono in totale 4.808, 2.467 maschi e 2.341 femmine. I romeni sono 592, unici europei se si escludono 12 polacchi, e quindi il 98 per cento dei cittadini comunitari. In totale gli stranieri sono 782, visto che gli extracomunitari arrivano a quota 178. La statistica dimostra che sono romeni il 75.7 per cento di tutti gli immigrati e un abitante su 8 (12.31 per cento).

Come si vive in questa realtà inconsueta, che ha qualche similitudine con piccoli centri del Vicentino, dove le percentuali di stranieri sono alte, ma non riconducibili a un'unica nazionalità? Il bar è un luogo perfetto, alle 2 del pomeriggio, per capire. Ci sono solo gli italiani, a quest'ora i romeni sono in fabbrica, o stanno finendo di consumare un pasto frugale, fatto perlopiù di panini. Un uomo dalla barba bianca, un po' ebbro si sforza di mettere a fuoco il problema. «Cinquant'anni fa noi andavamo per il mondo, oggi dobbiamo accettare gli altri... se sono onesti. Se sono delinquenti... nooo».

E centra il nocciolo della questione. Basta entrare nella sala delle carte. E ascoltare le risposte. «Con loro non ce l'abbiamo, ma con i delinquenti sì. E con Prodi che non si accorge dei problemi e con Mastella che ha pensato solo di fare l'indulto per metterli fuori» dice un signore con i baffi, che si dichiara «leghista per forza, non per vocazione». Un altro: «Sono solo 600? Ma lo sa che per ogni rumeno ufficiale ce ne sono altri tre nascosti?». Ma adesso non devono più fare i clandestini. «Sono tutti zingari, anche quelli che non lo sono. Il problema è capire chi è buono e chi non lo è».

Che siano venuti per lavorare è certo. Almeno la stragrande maggioranza. Daniele Maronese, titolare di alcune aziende, che dà occupazione a una settantina di romeni. «Uno di loro me lo ha detto: "In Romania non possiamo fare i delinquenti, perché ci mettono in prigione e non ci mollano più. Qui da voi è diverso"». Lui gli operai li scegli di persona: «Ne tengo uno ogni dieci che provo. Per lavorare, lavorano. Ma quando suona la campana vanno a casa, dovesse cascare il mondo». Di manodopera straniera c'è bisogno. Per questo i romeni hanno cominciato a venire.

«Io sono andato in Svizzera tanti anni fa e sono finito in un paese dove c'era gente di Mansuè . Così fanno anche loro, cercano parenti e amici» spiega un altro avventore. «Io sono stato uno dei primi a portarli qui, erano i primi anni Novanta». Renzo Maronese è un omone dai capelli lunghi e neri, imprenditore del legno. «Allora telefonai a un prete ortodosso che conoscevo a Roma. Cercavo lavoratori e mi disse che ne aveva dieci pronti a venire. Andai a prenderli alla stazione a Sacile». Qualcuno insinua che è ancor oggi un'accoglienza interessata per manodopera a basso costo. «Macchè i romeni costano come gli italiani».

E tutta questa feccia che riempie la cronaca nera? «Una volta era meglio, perché venivano per lavorare. Adesso, con le frontiere aperte, arriva di tutto, compresi i più pericolosi». Nel bar volano le battute. «Sì, li prendete come operai, ma poi vengono in casa a farvi le pulizie due volte all'anno...». Infatti, di furti ce ne sono stati. Qualcuno è stato colto in flagrante. «Sei-sette anni fa scoprii dove tenevano la refurtiva, dentro un pozzo secco, da cui venne fuori anche una televisione che avevano rubato a mio zio. I carabinieri li arrestarono» dice un altro. «Per me è brava gente, puntualissima con l'affitto. Pulita e ordinata. Violenza? Zero» Livio Lion ha affittato qualche appartamento alla gente dell'Est. «A chi dovrei affittarli? Gli italiani si comperano tutti la casa. Ma adesso cominciano a farlo anche loro».

Sono pochi i romeni per strada, di giorno. Cornelio Ilie, 34 anni, è in bicicletta con la moglie. «Quello che è successo non mi piace, bisognerebbe far venire solo chi ha un lavoro». Alexandra ha 12 anni, Loredana ne ha 13, frequentano le medie, in Italia sono venute due anni fa, ricongiungendosi al padre che aveva già un posto in fabbrica. «Va così così. Sì, ci sentiamo accettate, ma preferiamo stare in gruppo con i romeni». Un uomo esce da un condominio, non dice il proprio nome: «Qui lavorano tutti, il casino lo fanno a Roma, dove ci sono le discoteche, si divertono. Qui non abbiamo tempo da perdere».

Giuseppe Pietrobelli
Treviso 4ever
00martedì 6 novembre 2007 11:49
[SM=x397160]
Treviso 4ever
00martedì 6 novembre 2007 11:49
Treviso 4ever, 06/11/2007 11.47:

Come si vive in questa realtà inconsueta, che ha qualche similitudine con piccoli centri del Vicentino, dove le percentuali di stranieri sono alte, ma non riconducibili a un'unica nazionalità? Il bar è un luogo perfetto, alle 2 del pomeriggio, per capire. Ci sono solo gli italiani, a quest'ora i romeni sono in fabbrica, o stanno finendo di consumare un pasto frugale, fatto perlopiù di panini. Un uomo dalla barba bianca, un po' ebbro si sforza di mettere a fuoco il problema. «Cinquant'anni fa noi andavamo per il mondo, oggi dobbiamo accettare gli altri... se sono onesti. Se sono delinquenti... nooo».




Bepo Moro... [SM=x397166]
enricotv
00martedì 6 novembre 2007 12:09
Io ho lavorato un'estate a Mansuè, in fabbrica c'erano più rumeni che Italiani.
Mat-tv
00martedì 6 novembre 2007 12:47
radiamo al suolo Mansuè [SM=x397175] [SM=x397155]

a parte gli scherzi, in quasi tutti i paesi della provincia gli immigrati arrivano al 10% della popolazione.. adesso ci si sta accandendo (giustamente) contro i rumeni, ma ricordiamoci che i problemi arrivano anche da albanesi, magrebini, pakistani, ecc..
centro storico
00martedì 6 novembre 2007 13:28
Re:
Mat-tv, 06/11/2007 12.47:

radiamo al suolo Mansuè [SM=x397175] [SM=x397155]

a parte gli scherzi, in quasi tutti i paesi della provincia gli immigrati arrivano al 10% della popolazione.. adesso ci si sta accandendo (giustamente) contro i rumeni, ma ricordiamoci che i problemi arrivano anche da albanesi, magrebini, pakistani, ecc..


sui pakistani sono meno d'accordo...poi non so
di certo indiani e negri non problemi dal punto di vista dell'ordine...o meglio...una donna potrebbe essere più a suo agio se passa davanti a negri, molto meno se passa davanti a un gruppo di rumeni
Treviso 4ever
00martedì 6 novembre 2007 15:22
Re:
Mat-tv, 06/11/2007 12.47:

radiamo al suolo Mansuè [SM=x397175] [SM=x397155]




[SM=x397215] [SM=x397163]

Comunque basterebbe radere al suolo le nuove palazzine nella zona degli impianti sportivi... sono tutti lì i romeni... [SM=x397156]
Treviso 4ever
00martedì 6 novembre 2007 15:48
Re:
Treviso 4ever, 06/11/2007 11.47:

E centra il nocciolo della questione. Basta entrare nella sala delle carte. E ascoltare le risposte. «Con loro non ce l'abbiamo, ma con i delinquenti sì. E con Prodi che non si accorge dei problemi e con Mastella che ha pensato solo di fare l'indulto per metterli fuori» dice un signore con i baffi, che si dichiara «leghista per forza, non per vocazione». Un altro: «Sono solo 600? Ma lo sa che per ogni rumeno ufficiale ce ne sono altri tre nascosti?». Ma adesso non devono più fare i clandestini. «Sono tutti zingari, anche quelli che non lo sono. Il problema è capire chi è buono e chi non lo è».




Ah ah Ado Girlanda... [SM=x397166]
Treviso 4ever
00martedì 6 novembre 2007 15:51
Re:
Treviso 4ever, 06/11/2007 11.47:

Che siano venuti per lavorare è certo. Almeno la stragrande maggioranza. Daniele Maronese, titolare di alcune aziende, che dà occupazione a una settantina di romeni. «Uno di loro me lo ha detto: "In Romania non possiamo fare i delinquenti, perché ci mettono in prigione e non ci mollano più. Qui da voi è diverso"». Lui gli operai li scegli di persona: «Ne tengo uno ogni dieci che provo. Per lavorare, lavorano. Ma quando suona la campana vanno a casa, dovesse cascare il mondo». Di manodopera straniera c'è bisogno. Per questo i romeni hanno cominciato a venire.

«Io sono andato in Svizzera tanti anni fa e sono finito in un paese dove c'era gente di Mansuè . Così fanno anche loro, cercano parenti e amici» spiega un altro avventore. «Io sono stato uno dei primi a portarli qui, erano i primi anni Novanta». Renzo Maronese è un omone dai capelli lunghi e neri, imprenditore del legno. «Allora telefonai a un prete ortodosso che conoscevo a Roma. Cercavo lavoratori e mi disse che ne aveva dieci pronti a venire. Andai a prenderli alla stazione a Sacile». Qualcuno insinua che è ancor oggi un'accoglienza interessata per manodopera a basso costo. «Macchè i romeni costano come gli italiani».




Roldo e Tato... [SM=x397166]
I ghe ha intervistà proprio i meio... [SM=x397155]
Manchea solche che i ciapese anca el Gnomo e Burea... [SM=x397166]
Mat-tv
00martedì 6 novembre 2007 18:46
Re: Re:
centro storico, 06/11/2007 13.28:


sui pakistani sono meno d'accordo...poi non so
di certo indiani e negri non problemi dal punto di vista dell'ordine...o meglio...una donna potrebbe essere più a suo agio se passa davanti a negri, molto meno se passa davanti a un gruppo di rumeni




va bè ho scritto pakistani per riassumere le popolazioni mussulmane dell'area medio orientale..
comunque ieri sera su Matrix hanno rievocato l'omicidio di Gorgo, facendo vedere un servizio dalla Marca Trevigiana, hanno parlato anche di Mansuè e della sua comunità rumena, e hanno intervistato diverse persone in piazza a Oderzo.. ovviamente quasi tutte avevano un opinione comune riguardo agli extracomunitari, e diverse si sono dette d'accordo con la giustizia fai da te. Quando sono rientrati in studio sia Rutelli che Casini hanno praticamente giustificato le parole della nostra gente... Ah, interessante anche la domanda di Mentana: "come mai tutto questo polverone è stata sollevato ora che l'omicidio è avvenuto a Roma, mentre quello di Treviso è passato quasi inosservato a livello nazionale???"
dellafiore85
00martedì 6 novembre 2007 22:48
Re: Re: Re:
Mat-tv, 06/11/2007 18.46:



"come mai tutto questo polverone è stata sollevato ora che l'omicidio è avvenuto a Roma, mentre quello di Treviso è passato quasi inosservato a livello nazionale???"



1)Perchè per lo Stato ci sono morti di serie A e di serie B
2)Perchè una piazza come Roma muove più voti di Gorgo
3)Perchè il marito della vittima è un alto funzionario pubblico
4)Perchè i morti in periferia valgono di meno di quelli in città nella percezione dell'opionione pubblica
5)Perchè il neonato PD deve dimostrare di poter competere sul tema della sicurezza con la destra
6)Perchè Veltroni deve farsi pubblicità

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