Marco Simoncelli

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pcarmi
00domenica 23 ottobre 2011 22:03
ZakkTV
00lunedì 24 ottobre 2011 01:06
R.I.P.
TV DOSSON
00lunedì 24 ottobre 2011 06:27
R.I.P.
Semenzara
00lunedì 24 ottobre 2011 19:36
Un saluto a Marco Simoncelli, vittima, a soli 24 anni, della passione per uno sport killer e sanguinario
Whoosnext
00lunedì 24 ottobre 2011 21:17
Una grande persona..
un grande campione!

Per sempre nei nostri cuori.

Ciao Sic!
pcarmi
00lunedì 7 novembre 2011 21:53
Le uniche due gare di motociclismo che io abbia mai visto in vita mia, si riferiscono ai primi anni ’70, quando quel matto di mio padre (perché tale era) mi portava ovunque, nonostante le tenera età (nasco nel 1964).
In particolare, fino a quegli anni era attivo il Circuito delle Mura dove centauri (anche di fama riconosciuta come Giacomo Agostini o come, molti anni prima, il nostrano Omobono Tenni, pace all’anima sua) correvano lungo il percorso cittadino di Treviso, inserito nei diversi campionati nazionali di categoria 125cc e 250 cc (se non ricordo male, ovvio).
Le loro tute erano nere “all black”: erano tutti uguali, non riconoscibili, privi di sponsor, monocromatici al punto che solo lo speaker tramite i megafoni collocati lungo il percorso ci aggiornava sulle posizioni di gara.
Mio padre tra un giro e l’altro, nell’attesa che arrivassero roboanti i centauri, raccontava a me e mio fratello le gesta di questa gloria dello sport trevigiano, Omobono Tenni per l’appunto, cui è stato intestato lo stadio comunale del calcio Treviso.
Da quella volta il buio, sino all’apparire di questi ragazzi scanzonati, pazzi ma entusiasti della vita e delle moto, con una passione comune, come Loris Capirossi, Valentino Rossi, Marco Melandri e Marco Simoncelli.
Più che le gare, a me è sempre piaciuto seguire le interviste o i backstage delle gare (pre e post), in particolare di Valentino Rossi e di Marco Simoncelli: ragazzi particolarmente simpatici, allegri, dei grandi professionisti, nonostante la giovane età.
Ad ascoltare loro, sfrecciare sopra quei bolidi è come andare in bicicletta, tant’è l’entusiasmo che provano in ogni occasione utile.
Fino a quest’ultima di Marco che se n’è andato per una stupida fatalità,
nonostante i 24 anni
nonostante avesse ancora molto da dire, complice la sua forza carismatica
Non riuscirò mai a capacitarmi di questo fatto ricorrente, ovvero la morte prematura di persone che, come lui, dovevano avere un’altra possibilità nella vita per potersi esprimere perché secondo me tanto poteva ancora dare a questo fottuto mondo e non solo per sé stesso.
Sapete, io non so un appassionato di motociclette né un tifoso di motociclismo, ma la morte di questo ragazzo di nome Marco non mi ha lasciato indifferente, tutt’altro.
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