"Mourinho l'ha fatta fuori dal vaso" La rivolta degli allenatori italiani
Il tecnico portoghese aveva accusato i colleghi, colpevoli a suo dire di farsi dettare la formazione
Patetico, poco educato, impiccione. E, c’è chi parla di «farla fuori dal vaso». L’Italia degli allenatori si ribella, scende in trincea e, compatta, si schiera contro il nemico speciale José Mourinho. Donadoni (Napoli), Ranieri (Juve), Allegri (Cagliari), ma anche Renzo Ulivieri che dei tecnici è il gran capo: le formazioni le facciamo noi, è l’urlo di una categoria che si sente ferita dalle parole dello Special One. Cosa aveva detto di tanto offensivo il portoghese? Il mondo del calcio è pieno di allenatori che non decidono chi deve scendere in campo, è stata la sua riflessione consegnata urbi et orbi.
Presidenti o patron con la lavagnetta in mano, dunque? «Stavolta ha fatto la pipì fuori dal vaso... Non mi vengono altre parole. Domandatelo a Lippi, Spalletti o a Capello, ma anche ad Allegri se qualcuno gli detta la formazione. Mourinho - così Ulivieri, numero uno dell’Associazione dei nostri tecnici - non si trova a suo agio in Italia probabilmente perché non gli piace che il Cagliari lo metta sotto a San Siro». Già, i sardi. «Le sue parole cadono nel patetico. Interessarsi di altri colleghi - tuona Allegri, mister rossoblù - è poco carino, una mancanza di rispetto».
Lo Special One è a Lisbona per ricevere la laurea honoris causa dalla facoltà di scienze motorie ed umane: «La stampa, un rapporto che costituisce il lato più complicato della mia vita. Con tutto il rispetto e la simpatia che ho per i giornalisti, è un dramma», così il portoghese quando la nuova tempesta è in corso. Ad attaccare è Donadoni: «Avrà voluto buttare lì una delle sue solite frasi ad effetto ma credo - precisa l’allenatore del Napoli - che questo vada a suo discapito». Secca l’entrata in scena di Ranieri: «Le mie formazioni le ho sempre fatte io». Tanti gli affondi, poche le voci in difesa: «Mourinho dice spesso quello che molti di noi vorrebbero dire» (Beretta, alias Barnetta).
Mourinho, da ieri, appare ancora più solo, ma dall’insolita sollevazione alle sue riflessioni su tecnici e formazioni dettate gli arriva l’assist che spariglia i giochi. Mou parla di «parole dette in generale. Se qualcuno si sente tirato in ballo vuol dire che ha la coda di paglia». Coda di paglia? Il dubbio è lecito, la risposta indecifrabile. Sta di fatto che ad alzare il tono, stavolta, sono stati anche allenatori di solito accostati a quella maggioranza silenziosa che non condivide, ma che sceglie comunque la via della diplomazia. «Ha difeso la categoria. Mourinho ha ragione, non sarebbe dignitoso per un tecnico farsi fare la formazione. Io - dice Moratti - non ci ho mai pensato perché significherebbe screditare l’allenatore davanti al gruppo». A Lisbona, José riceve l’investitura «più prestigiosa. E un giorno allenerò la mia Nazionale». Intanto, in Italia, la lista dei non amici si allunga.
www.lastampa.it