Nell'estate 2002, il ct era già il mister del Treviso. Ma....
Ci penso ogni tanto. E ripeto dentro me. "Caspita, era quasi fatta. Anzi, era fatta. Donadoni era già il nostro allenatore".
Strane le storie del mercato, strano il calcio. Un secondo prima sei del Treviso, il secondo dopo firmi per un'altra squadra.
Giugno 02: il Treviso è appena uscito dai playoff promozione di Serie C. Dopo i tanti investimenti dell'estate 2001, la gestione Setten cerca di fare le cose con oculatezza. Vincere, senza spandere. Si cerca il tecnico. Il d.s. Osti individua in Roberto Donadoni la persona perfetta. L'ex giocatore del Milan ha appena cominciato la carriera da allenatore. Nel 2001/02 guida il Lecco, C1. Nono.
Osti lo vuole. Chiama Donadoni, gli propone l'accordo, il bergamasco è convinto, l'affare si fa. Prende la valigia in mano, accende la macchina e parte per Treviso.
Quando sta raggiungendo il capoluogo veneto, Donadoni riceve un'altra chiamata. Inaspettata. Dall'altra parte, c'è Spinelli, presidente del Livorno appena promosso in B. Gli propone la panchina alabardata. Donadoni ci pensa un attimo. E' un'occasione unica. Dice sì. Mette giù il telefono, chiama Osti, si scusa e torna indietro. Il tecnico andrà a Livorno, per condurre senza patemi la squadra alla salvezza (10° posto)....
Osti ripiegherà su Ammazzalorso, ex pupillo dei Gaucci. Sarà la scelta giusta, anche se le cronache raccontano di formazioni fatte dai giocatori, di cui l'italoargentino non conosceva neppure i nomi.