Racconti ultras

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pips-monte
00giovedì 21 luglio 2005 18:14
Ho trovato in internet due racconti di due trasferte li posto qui.Potremmo fare un post con tutti racconti e i nostri commenti o no?

domenica mattina, ore 6.30:svegliaaaaa!!!!!
colazione.poca.stomaco con addominale già contratto.
doccetta e robe sbudellate..le 7.sono pronto!cazzo, ho fatto presto...prima del previsto.
la trasferta non è lontana.è la più bella dell'anno.la più carica di tensione.la più ricca di significato.la più pericolosa(almeno sulla carta);anche se poi le botte le prendi sempre dove meno te le aspetti o sei preparato...
entrambe le squadre sono tranquille.ma per "noi" ogni partita, anche la più insignificante è sempre motivo d'orgoglio per sapere quanto valiamo.
devo arrivare in stazione;frego l'auto a un mio anziano parente.
la mia non vorrei lasciarla tutta la giornata in stazione.
la sua è vecchia e piccoletta.mi pagheranno per tenerla.
è un mese primaverile.c'è la brina.la cazzo di auto ha bisogno di fiducia per partire.parti puttana!!!parti!!!!...fiuuu...è partita..
guido.non c'è anima viva.ah già...è domenica mattina.
chi è quello?..hi hi.lo riconosco.è il ciccione sempre presente che mi fa segno di volere il passaggio.già da mezzo km prima aveva capito dov'ero diretto.o perchè siamo gli unici a girare a quell'ora di domenica o perchè anche l'automobilina che guido si è caricata e ha i fari cattivissimi mrgreen by TITO ..
ci siamo.la stazione è affollata che sembra ci sia stata trasformata in rifugio per terremotati.c'è già chi sbocca vino rosso alle 7.15, c'è chi distribuisce biglietti stampati allo scanner, c'è chi risponde a prime carichette di riscaldamento per tenere gli animaletti circoscritti.
qual'è il primo treno?...quello!via...tutti su.
noi 5/6 ci siamo.mancano solo gli altri 3.500...
dopo 1 ora di aggiunta vagoni e scaramuccette siamo tutti su.
capo fischia!fischiaaaaa!!!!!
e si parte...stiamo arrivando conigli stiamo arrivando...
qualche cannetta che gira, vinello e coretti.sorrisi, cuore sfatto e mente lucida.
prima stazione."piove"...
poi la seconda, la terza...ma alla quarta non arriviamo.scendiamo...ci fanno scendere prima.tanto già si sapeva.
tutti in fila indiana e controllo del biglietto...giovane!tu non hai il biglietto.vai li dove stanno gli altri...spinta.calcio.manganellata e il giovane si ritrova con un'altra 15ina messi da parte (poi rispediti a casetta).
eccoli...favolosi!!!pullman con le grate.dentro animali!
cento e passa schiacciati e ammassati con tre guardie, una per ogni porta.
una di queste comincia a parlarci con accento meridionale, ma non gradito, di maradona....piove uno sputo.
appena scendete vi faccio passare la voglia di sputare teste di cazzo
piovono dieci sputi e tre schiaffi.
il leone si tranquillizza.
per la strada, pltre ai ragazzetti, ad aspettarci intere famiglie e nonnetti che ci lanciano sassi.ce n'è uno sulla settantina, con la tuta e senza denti...
arriviamo.siamo tanti.forse troppi.
invasione.si apre più di un settore allora...qualche carica all'entrata giusto per farci capire che dobbiamo fare i bravi.
entriamo.c'è il sole.ci illumina.piovono i fischi di un intero stadio.te li senti addosso come pioggia che ti impedisce di aprire bocca.ma dentro ti riempiono di orgoglio.
(siamo arrivati conigli, siamo arrivati...)
siamo tanti.forti.il pre-partita e il finale e anche il ritorno saranno dimostrazione di questo.
perdiamo, ma nello stadio si sente solo la nostra voce.una formata da 4.000 gole squarciate da puro, pazzo, genuino amore!!!
non ci batte nessuno.se non noi stessi, come avverrà al ritorno.
il pre-partita, le tubature di ferro che vengono sradicate e il ritorno fatto di freni di emergenza lasciamoli perdere.non hanno importanza.non li ricordo.forse non c'ero.
la notte vola.
lunedì mattina.ore 10.00.
- ciao che è successo?..che faccia hai?..e la voce?
- nulla..
pips-monte
00giovedì 21 luglio 2005 18:16
Entriamo nell’impianto molto tardi, noi ci aggiriamo fuori dallo stadio, perché non si sa mai. E poi anche gli inglesi sono soliti entrare tardi per bere fino all’ultimo secondo. Lo stadio in sé fa schifo, il centro della curva dista 50 metri dal campo, inoltre è apertissimo e il sonoro ne risentirà.
Pian piano si riempie la curva inglese, l’impatto con la KOP, come ci aspettavamo è meraviglioso, il loro celebre inno va ascoltato in silenzio perché è l’inno di tutti gli ultras. Poi lanciamo i lnostri di inni. Da questo momento la curva diventa una cosa sola, ci si estranea da tutto, esistono solo i tuoi colori, la tua voce e il tuo cuore sono le uniche armi a disposizione per far capire al mondo che lo spettacolo del calcio siamo noi ultrà. Non siamo più operai, impiegati, figli di papà. non conta se abbiamo la 5 elementare o una laurea, siamo tutti ultras, siamo fratelli , singole cellule identiche di un unico essere che lotta, esulta, prega, mena, piange, crolla, risorge…tutto in 90 anzi 120 minuti.
Nel primo tempo, aiutati dalla prestazione della squadra, il supporto è ottimo, la Kop non fa paura, si sente raramente (forse per l’acustica penosa dello stadio, forse perché anche loro sono esseri umani). Anche all’intervallo non stiamo zitti un attimo, appena caliamo, quando rientrano le squadre in campo parte il ‘ll never walk alone inglese. Toccante in quel momento della partita. Il secondo tempo è uno shock, sbandiamo paurosamente dopo il 3° goals su rigore per 5 minuti non riusciamo ad organizzarci ne a lanciare un singol coro, anche a causa della bolgia nella Kop. E qui che deve venire fuori il vero spirito ultra, deve partire dall’organizzazione si è vero, ma soprattutto da ognuno di noi. Nei supplementari ci rifacciamo, anche se in maniera un po’ disorganizzata il sostegno è potente, paonazzi gridiamo con l’ultimo filo di voce rimastoci, un ragazzino di fianco a me vomita l’anima per lo stress e la fatica ( e forse anche qualcos’altro), qualche ragazza, stile concerto di Vasco, si sente male e viene portata via. Entra Rui Costa, si intuisce che il Liverpool sta cedendo, il coro per il portoghese è pieno di rabbia e grinta e lo sentono fino in Grecia. Ma sulla doppia occasione di Sheva finiscono i sogni di gloria. E’ destino. Dicono tutti. Calci di rigore; approfittiamo di un momento di silenzio per lanciare un potente incitamento per Dida, come a Manchester 2 anni fa. Ma già tutti sapevamo come sarebbero finiti i rigori. Dopo un momento di smarrimento all’errore di Sheva, lanciamo ancora ancora due o tre cori orgogliosi con le lacrime agli occhi, ovviamente sovrastati dalla Kop in festa… E’ finita, resta solo la bella scena dei giocatori inglesi che ci applaudono girandosi con la coppa verso di noi (scene ahimè impossibili in Italia) e di qualche nostro giocatore (sempre i soliti) che ci rende omaggio.
Il viaggio verso l’aereoporto è surreale... al Terminal vedo piangere gente che ha fatto piangere tante di quelle persone nella sua carriera…ma anche gente che, nonostante tutto, ha ancora la forza di cantare: “….finchè vivrò io sarò un rossonero..io sarò un rossonero….”.
Sono fortunato, aereo alle due e a casa alle sei. Quando arrivi a casa, dopo trasferte come queste, dopo partite come queste, è dura. Sei solo nel tuo letto, dopo 24 ore passate nella baraonda più totale, in cui hai sopportato tutti gli stati emozionali possibili, sotto gli occhi di tutto il mondo. Ti chiedi se ne vale la pena di sacrificare vacanza, donne, soldi, ore per far parte di questo circo. E i dubbi prima o poi assalgono tutti.
Ma poi pensi che domenica c’è un’altra trasferta, si va ad Udine, in pullman con gli stessi compagni di sempre. A fare cose che nessun altro essere umano può comprendere: ascoltare aneddoti assurdi, gare di scorregge improbabili, tentare di capire (con calendari di serie a-b-c e cartina stradale italiana alla mano) con calcoli astrofisici quale tifoserie incontreremo lungo il cammino. E allora i dubbi passano, perché ti senti parte di un qualcosa che è in via d’estinzione, non ci capiranno mai perché lo facciamo e forse è meglio cosi.
Tutti a Udine, fino all’ultimo minuto, fino alla prossima stagione, fino alla morte."
pips-monte
00giovedì 21 luglio 2005 18:19
che nostalgia...ma quando comincia la coppa italia???
Istrana
00giovedì 21 luglio 2005 19:34
veramente belli..ma sul sito degli Irriducibili Lazio ne trovi tanti altri di belli[SM=x397140]
la coppa Italia inizia il 7 Agosto
RUDY.14
00giovedì 21 luglio 2005 20:19
quando sappiamo con chi giochiamo ?[SM=x397159] [SM=x397192]
enricotv
00giovedì 21 luglio 2005 21:51
Il primo sembra un racconto standard, anche se è molto bello... Il secondo ovviamente parla di Istanbul. Chi è andato a Istanbul mi ha riferito di un'ottima Curva Sud e di una Kop davvero esagerata. Mi piacerebbe sentire un commento degli Inglesi, prego chi smanetta dalla mattina alla sera su siti ultras (leggi Pips[SM=x397155] ) di trovarmi un racconto di qualche tifoso del Liverpool, ovviamente anche in Inglese tanto lo capisco discretamente.

[Modificato da enricoutv83 21/07/2005 21.52]

enricotv
00giovedì 21 luglio 2005 21:54
Re:

Scritto da: Istrana 21/07/2005 19.34
veramente belli..ma sul sito degli Irriducibili Lazio ne trovi tanti altri di belli[SM=x397140]
la coppa Italia inizia il 7 Agosto



Oddio.. Sul sito degli Irriducibili ne trovi davvero pochi, anche se sono carini.. Se ne vuoi dei laziali li trovi su lazioultras, oppure sono molto belli quelli di asromaultras oppure prideultras (atalanta)
Istrana
00venerdì 22 luglio 2005 19:27
Re: Re:

Scritto da: enricoutv83 21/07/2005 21.54


Oddio.. Sul sito degli Irriducibili ne trovi davvero pochi, anche se sono carini.. Se ne vuoi dei laziali li trovi su lazioultras, oppure sono molto belli quelli di asromaultras oppure prideultras (atalanta)


grazie[SM=x397140] c'ero andato una volta sul sito degli Irriducibili e mi sembravano ben fatti anche se un pò corti.Ok grazie cmq
Istrana
00venerdì 22 luglio 2005 20:00
Livorno-Roma
Partenza ore 13 stazione Ostiense, treno-charter.
La partita era considerata a rischio, la tifoseria livornese negli ultimi anni è salita alla ribalta delle cronache per atti violenti e per la sua fede politica stalinista.
Dalla Capitale parte un contingente di 2200 circa, il 90 per cento tutti ultras, duri, sfrontati, provocanti.
Si arriva alle 16, a bordo di autobus raggiungiamo l'Armando Picchi dopo un lungo tragitto senza vedere l'ombra di ultras amaranto.Solo gestacci da parte di passanti.
Lo stadio è un pollaio, subito inizia un fitto lancio di oggetti contro il settore adiacente occupato da uno pseudo gruppo chiamato compagni livornesi, ben equipaggiati ma hanno avuto la peggio perchè di fronte non avevano gli spezzini ma i Legionari.
Si vince, si canta molto soprattutto nel secondo tempo bagnati da un acquazzone senza precedenti.
Molti cori sono stati di carattere politico, nonostante sia contrario in questa partita si puo' fare un'eccezione. Piu' per spirito di contraddizione e di provocazione, che altro.
Termina il match, iniziano tutta una serie di dabbenaggini da parte degli addetti all'ordine pubblico, denotando la disorganizzazione piu' completa.
Aspettiamo circa un'ora e mezzo sotto la tettoia, pigiati l'uno con l'altro, senza un motivo vero e proprio.Fuori pioveva a dirotto, i livornesi stavano gia' nelle loro case o centri sociali che dir si voglia. La pazienza comincia a venir meno e parte qualche carica della p.s., rischiando di far degenerare la situazione. Usciamo finalmente , anche fuori c'è scarsa organizzazione e poca chiarezza, molti tifosi si avventurano da soli, i bus sono pochi.
Si torna alla stazione, e li passera' un'altra ora e mezza prima che il treno parta alla volta di Roma, ovviamente nn prima di altre cariche della p.s., con tanto di lanci di lacrimogeni.
Morale della favola alle 02 siamo alla staz. Ostiense, 2 ore piu' tardi del previsto, incredibile!
Ho saputo il giorno dopo di alcune macchine danneggiate dai livornesi, per quanto mi riguarda vista l'incapacita' organizzativa della p.s. locale, il fatto che nn si siano visti e le occasioni c'erano eccome fa ulteriormente perdere ogni tipo di rispetto per una pseudo-tifoseria che fino a 5-6 anni fa era inesistente o quasi. quelli del Pisa per tradizione e storia li surclassano.

Istrana
00venerdì 22 luglio 2005 20:01
Il racconto di 4 tifosi Romanisti in trasferta a Brescia
Partenza da Roma, zona Colli Portuensi, alle ore 6. Siamo in 4 con la macchina, sempre i soliti, consapevoli che la trasferta in terra breciana sarà bella perchè difficile ed ostile, come ormai poche altre partite sanno essere. Il viaggio d'andata fila via benone e lungo l'A1 incontriamo numerose auto e pullman di fiorentini diretti a Milano. Nessun problema con i viola, con i quali, per scelta, non cerchiamo nessun tipo di contatto. Svoltiamo sull'autostrada del Brennero in direzione Brescia e finalmente giungiamo al casello poco dopo mezzogiorno. Al mercato dell'Ortofrutta, dove i tifosi ospiti lasciano le macchine per salire su degli improponibili bus-prigione, siamo già un buon numero che aumenta nel corso dei minuti grazie anche all'arrivo del pullman degli ASRU. Verso le 13.50 le guardie decidono finalmente che è ora. Così iniziano a perquisirci, a controllare i biglietti e ci fanno salire sui pullmini, scortandoci fino allo stadio. Ero stato a Brescia l'anno dello scudetto e devo essere sincero che quei bus con le grate di ferro mi mettono sempre un pò di tristezza. Il tragitto parcheggio-stadio fila via bene, con noi che ci abbandoniamo a cori goliardici sull'autista (e sua moglie) per poi insultare i bresciani che ci aspettano nei dintorni dello stadio. Niente sassi come ci si aspettava, ma solo gestacci e insulti da parte dei locali. Entriamo nel settore con qualche difficoltà visto che le guardie decidono di aprire un solo cancello da cui devono passare 300 persone! Alla fine riusciamo ad entrare e veniamo accolti dal coro "benvenuti in Italia" da parte dei Bresciani. Ci sistemiamo nella parte bassa del settore (trasformato in una gabbia, completamente chiuso da reti), per capirci sotto lo striscione dei Boys. Sventoliamo e cantiamo per tutto il primo tempo (numerosi i cori contro). La curva di casa (la nord) fa una specie di sciopero del tifo per una ventina di minuti, infine esplode con numerosi cori, sventolando anche bei bandieroni. Decisamente rustici sotto l'aspetto estetico, i bresciani si dimostrano comunque una tifoseria da rispettare (ed odiare). Da segnalare anche una coreografia con cartoncini bianco-blu da parte della sud di casa (la curva vicino a noi). Coreografia banale e decisamente bruttina, che "sembra Napoli" come il settore romanista sottolinea. Ripresa fantastica da parte del nostro settore, deciamente meglio dei primi 45', con numerose torce accese ed un "as roma io di giorno e notte.." cantato ininterrottamente per almeno 10 minuti! La fine della gara poi è un sogno: vincere con un rigore al 93', in casa dei Bresciani, è il massimo. Al fischio finale veniamo sistemati nei bus-grata, ma ci fanno attendere nel parcheggio del settore ospiti almeno trequarti d'ora prima di portarci all'Ortofrutta. Fuori dallo stadio si sentono botti che lasciano pensare a tafferugli tra breciani e polizia. Questa è l'impressione, però dalla nostra posizione non è che si veda granchè. Verso le 17.30 partiamo ed arriviamo alle sei nel parcheggio del mercato, recuperiamo la macchina ed usciamo da Brescia senza problemi. A mezzanotte tagliamo il traguardo del casello di Roma Nord, felici per una vittoria insperata nella terra dei porci bresciani.
Brescia si conferma trasferta affascinante e dove si respira un odio nei nostri confronti, che viene ampiamente ricambiato.
Un saluto a Picius, Puppa e Marcolino con cui ho condiviso l'ennesima trasferta al fianco dell'AS ROMA 1927.
AS ROMA IO DI GIORNO E NOTTE

RUDY.14
00domenica 24 luglio 2005 11:12
bergamaschi a messina
Dopo palermo si sbarca ancora in Sicilia, a Messina! La partenza è fissata il venerdi sera ritrovo alla stazione di Bergamo. Subito ci si accorge che i 200 iscritti sono diventati quasi 300 quindi ci riuniamo fuori dalla stazione per fare un discorso di autocritica visto che con questi numeri si poteva organizzare un bel treno speciale, anche se 300 persone per una squadra ultima in classifica ci fa capire quanto la gente è comunque attacata alla città e orgogliosa di portare in giro il nome di bergamo, anche se le cose vanno male!
Partiamo e si stappano le prime bottiglie.... Il viaggio ha 2 soste , una a Milano e l'altra a Roma dove arriviamo compatti alle 6 di mattino e facendo gruppo scendiamo dal treno dove però non ci attende nessuno (romanisti), quindi ci dirigiamo verso il bar e i bagni tranquillamente.
Arriviamo sulla punta della Calabria e veniamo inbarcati sul traghetto. Il cielo sopra di noi non promette bene e lampi e tuoni ci fanno capire che la partita sarà molto bagnata! Arrivati a messina veniamo portati allo stadio con i soliti bus dove non c'è niente da segnalare per quanto riguarda il viaggio, tranne le solite frasi...."connuti!!!" Lo stadio è nuovo ma fa veramente schifo, è scavato in una fossa e NON HA NESSUN SETTORE COPERTO, tranne una postazione vip coperta da un tendone tipo gazebo che fatica a stare in piedi.
Mancano pochi minuti all'inizio della partita e comincia a venir giù il diluvio (tipo spareggio con la reggina); noi cantiamo lo stesso e le squadre ritardano qualche minuto ma poi si inizia a giocare! Il resto si sa, dopo 20 minuti ancora acqua e grandine e la partita viene sospesa con i messinesi a insultare l'arbitro e Taibi. Sono appena le 18.40 e la nostra unica speranza è quella (oltre di vederela tifoseria avversaria) di tornare al treno, visto che siamo tutti fradici e tira un vento della madonna. Purtroppo non sarà cosi perchè dopo essere ripartiti subito dallo stadio, arriviamo alla stazione di messina, dove ci viene detto che i reggini sono scesi ad Amantea (Cosenza) e hanno rubato e spaccato macchine, quindi dobbiamo restare alla stazione per non incrociarli. Putroppo vediamo fra di noi le faccie tesissime dei ragazzi di Amantea, con cui parliamo di cosa si possa fare.
Il treno parte alle 2 di notte con noi a dare spettacolo alla stazione di Messina con cori ed un bellissimo "tutti avanti tutti indietro" sulle scale della stazione. Ora ci toccherà tornare il 19 gennaio, un mercoledi, ma come sempre... Noi ci saremo!
RUDY.14
00domenica 24 luglio 2005 11:19
il ritorno dei bergamaschi a messina il 19 gennaio
SI RIPARTE DOPO LA SOSPENSIONE DELLA PARTITA CAUSA PIOGGIA E GRANDINE CI RITROVIAMO MERCOLEDI PER PARTIRE.
SUBITO SI CAPISCE CHE SE IL TRENO PARTE ALLE 8.30 (COME PREVISTO); SAREMO IN 10 AD ANDARE A MESSINA PERCHE' LA NEVE HA BLOCCATO TUTTO. SQUILLANO IN CONTINUAZIONE I TELEFONINI DI GENTE CHE E' BLOCCATA E STA CORRENDO A PIEDI FINO ALLA STAZIONE. IL TRENO E' IN RITARDO E RIUSCIAMO AD ARRIVARE A 40 PERSONE PIU' 4 CHE CI ASPETTANO A MILANO. SALIAMO SUL TRENO MA POCO DOPO CI VIENE DETTO DI SCENDERE E DI ANDARE NELLA CARROZZA DIETRO PERCHE' LA NOSTRA E' FUORI SERVIZIO (CUCCETTE LUCE E RISCALDAMENTO MAI STATI COSI PERFETTI) QUINDI CI ACCOMODIAMO IN UN VAGONE SENZA RISCALDAMENTO E CUCCETTE E PARTIAMO. DOPO 1 ORA DI VIAGGIO CI ACCORGIAMO CHE LA COSIDETTA CARROZZA FUORI SERVIZIO E' VUOTA E VA TUTTO , CAPIAMO LA PRESA PER IL CULO CHE LE FERROVIE CI HANNO FATTO E CI TRASFERIAMO NELL VAGONE ORIGINARIO. SCALO A ROMA PER LA COLAZIONE E, DOPO UNO SGUARDO ATTENTO A TUTTO, RIPARTIAMO TRANQUILLI VERSO PAOLA (CS) DOVE SCENDIAMO E PRENDIAMO IL NUOVO TRENO DELLE FERROVIE DELLO STATO (NON MI RICORDO IL NOME ...) CON SALOTTINO E POSTO PER LE BICI. IL CONTROLLORE CI MARCA TUTTI A UOMO, ATTENTO CHE NON SPORCHIAMO IL BELLISSIMO (E UNICO) VAGONE DECENTE DELLE FS!!! ARRIVIAMO AD AMANTEA E DOPO UNA MANGIATA CON I NOSTRI AMICI CI DIRIGIAMO ALLO STADIO DEL MESSINA (CON 10 RAGAZZI DI COSENZA)!
PRIMA DI SALIRE SUI PULLMAN ATTENTISSIMA E ACCURATISSIMA PERQUISIZIONE DA PARTE DELLA POLIZIA, PIU' TELECAMERA CHE CI FILMA UNO AD UNO. IL VIAGGIO E' TRANQUILLO E ARRIVATI ALLO STADIO CI SISTEMIAMO NEL NOSTRO SETTORE SROTOLANDO LO STRISCIONE "LUNGA VITA AGLI ULTRAS "! DURANTE LA PARTITA RIUSCIAMO A FARE 2 O 3 POTENTI IN MODO DA INFIAMMARE QUELLO SCHIFO DI STADIO (NUOVO...MA ANCHE UNO SBIRRO CI DICE CHE FA SCHIFO). VERSO LA META' DEL SECONDO TEMPO ECCO L'UNICO FATTO DI TENSIONE QUANDO UN RAGAZZO ACCENDE UNA TORCIA E PARTE UNA "CARICA"(SENZA COLPI DI MANGANELLO MA SOLO PICCOLE SPINTE)DELLA POLIZIA PER SPEGNERLA: ECCO PERCHE' CI AVEVANO PERQUISITI COSI... NON VOLEVANO LE TORCE! C'E' DA DIRE CHE SE FOSSIMO STATI IN 500 QUESTO NON SAREBBE MAI SUCCESSO MA LA NOSTRA POCHEZZA (IN NUMERO) HA POTUTO ESALTARE LE FDO...
PECCATO CHE L'ATALANTA COME AL SOLITO NON HA SEGNATO SE NO ALTRO CHE UNA TORCIA! L'ATALANTA PERDE (NON HO PIU' NIENTE DA DIRE). TORNIAMO A CASA SENZA PROBLEMI. LA CURVA NORD C'ERA!!!
Istrana
00lunedì 25 luglio 2005 19:31
Grandissimi i Bergamaschi...una delle miliore tifoserie che metterei sicuramente in cima alla classifica
RUDY.14
00martedì 26 luglio 2005 13:39
bergamaschi a palermo (erano in 200)
scusate ma ho sbagliato e qui sotto il racconto dei bergamaschi a palermo[SM=x397147] [SM=x397147] [SM=x397165] [SM=x397165]

[Modificato da RUDY.14 26/07/2005 13.43]

RUDY.14
00martedì 26 luglio 2005 13:40
bergamaschi a palermo (erano in 200)
isultati poco brillanti di questa prima parte del campinato, nel primo pomeriggio di sabato partiamo in circa 160-170, numero quasi dimezzato rispetto alla precedente avventura nel capoluogo siciliano.
Lasciata alle spalle la sagoma di città alta, i chilometri che ci separano dall'arrivo sono veramente tanti e, complici il beveraggio e la compagnia, il tempo sul treno passa velocemente. Inoltre in Calabria si aggiungono a noi gli ormai immancabili ragazzi di Amantea, che nemmeno stavolta fanno mancare la loro gradita pesenza.
Il clima cambia e, dalla fredda pioggia di dicembre, si passa ad un sole (con 26 gradi) che ci fa sembrare ad una gita estiva. Però ben presto ci accorgiamo che di una gita non si tratta: ci pensano infatti i palermitani a riportarci alla realtà con un agguato al nostro treno da entrambi i lati di un passaggio a livello, lanciandoci contro sassi e torce. Capiamo subito che la trasferta non sarà "tranquilla" come quella dell'anno precedente, e dalla stazione allo stadio cerchiamo di tenere gli occhi aperti. Ma fin dentro allo stadio non accade più nulla. Qui, sistemati nel gabbiotto, cominciamo ad essere presi di mira dalla gente, che intanto cominciava ad arrivare allo stadio, con qualunque genere di oggetti. La situazione diventa tesa, anche nei confronti delle "forze dell'ordine", da noi accusate di non fare nulla per evitare che noi facessimo da bersaglio (anche se stavolta erano meno colpevoli del solito). Nel nostro settore arriva di tutto, sia alle nostre spalle, dalle scale che portano al settore sopra il nostro, sia dai lati, posti occupati dal "civilissimo" pubblico di Palermo. Arriva di tutto, uova, sputi, persino bottigliette riempite nei bagni (non di acqua), ma anche petardi. La situazione è tesissima e si verificano delle scaramucce con i pochi sbirri presenti all'interno del settore. Tutto lo stadio intona incessantemente continui cori contro noi e la nostra città, cosa che non ci intimorisce. Almeno stavolta il Corbani non potrà dire che il pubblico di questà città sia stato civile ed educato.... Inizia la partita e l'attenzione dei palermitani si rivolge ad essa. I loro cori sono pochi e discontinui, ma (come quasi in tutti gli stadi del sud) quando sono fatti bene, fanno veramente venire i brividi. Noi non smettiamo mai di cantare e dedichiamo tutto il nostro fiato per incitare i nostri, e, nonostante il numero non particolarmente consistente, riusciamo a ritagliarci degli spazi ed a farci sentire. Ma i giocatori non riescono a ripagarci ed alla fine del primo tempo siamo sotto di un gol. Nell'intervallo ricomincia la pioggia di oggetti nei nostri confronti, ma stavolta la situazione degenera e riusciamo a caricare ed a pressare gli sbirri in un angolo del settore. Arrivano però i loro rinforzi, e riescono a caricarci di nuovo ed a spingerci nella parte inferiore del settore, provocando anche qualche contuso tra i nostri. Alcuni di loro cercano di rompere le nostre cose, dai tamburi agli striscioni (che riusciamo a tenere indenni). Reazione veramente sconsiderata ed assolutamente fuori luogo (tat x cambià) tanto che un paio di loro verranno poi a chiederci scusa personalmente, dicendo addirittura di vergognarsi di essere palermitani. Ma intanto il danno è fatto. E, cosa + bella, le televisioni riporteranno una visione dei fatti totalmente distorta, che ci indica come colpevoli e non come aggrediti; ma si sa come gira il mondo.... La partita riprende ed in occasione del nostro rigore, la Favorita si trasforma in una bolgia di fischi assordanti, che aiutano Bernardini a sbagliare. Il loro tifo è tutto contro di noi e mai per la loro squadra, mentre noi dopo i fatti dell'intervallo non ci facciamo più sentire. Il match termina e nel tragitto fino alla stazione si verificano isolati tentativi (per lo più individuali) di sassaiole. Ma non accade più nulla e ben presto lasciamo la città. Tutti pensiamo se lo stesso trattamento lo avessimo riservato noi ai palermitani nella nostra città, chissà cosa si sarebbe detto.... Ma loro sono civili e sportivi, noi solamente teppaglia (come hanno detto alcuni notiziari sportivi e non).
l ritorno fila via liscio e tranquillo, e rientriamo a Bergamo a metà pomeriggio di lunedì, città che dopo questi tre giorni sembra ancora più bella.
RUDY.14
00martedì 26 luglio 2005 13:41
bergamaschi a firenze (erano in 3000)
Dopo Genova, Brescia e Udine siamo al quarto "esodo" orobico nel giro di un paio di mesi. Questo grazie solamente alla bravura e alla determinazione di Delio Rossi, non certo ad una società di MERDA; proprio in questi giorni ruggeri ritirerà la società dall'offerta di vendita (ma lo è mai stata!?), causa ufficiale la mancanza di compratori... Sei ridicolo cinghiale!!!
Tornando a noi ULTRAS, sono oltre tremila i bergamschi che hanno raggiunto Firenze, polverizzando in poche ore già mercoledì i biglietti disponibili. La maggior parte dei supporters neroblu ha raggiunto il capoluogo toscano grazie ai due treni speciali organizzati dalla nord. Tante anche le macchine e i pulmini al seguito, nessuna traccia, come al solito, della carovana del club amici (per la cronaca, un pullman).
Dopo un pre partita molto, molto caldo (ma non è questo il posto per discuterne, comunque siamo vicini agli ultras fermati) la sfida comincia con una ventina minuti di ritardo.
Presenti molti due aste tra cui ovviamente il tormentone "VIOLA A L'E' OL COLUR DI MORCC"; meritano di essere citati anche "VOI RIGANO'... NOI RIGA SI' " , "AN VE CAGA A ZOFF" e un enologico striscione dedicato a Makinwa e Marcolini.
Il franchi esaurito è una bolgia, ma anche noi facciamo la nostra parte. Tifo costante e caldissimo per tutta la partita, compreso un forza Atalanta vinci per noi che è rimbombato per i colli fiorentini. Peccato per le due buone chanches sprecate da Budan, mentre ancora una volta il migliore in campo si è confermato Superalex Calderoni, autore nel recupero di una parata davvero incredibile...
A farci disperare è il tabellone che, come due mazzate, riporta le vittorie di chievo e brescia; anche per i viola è un duro colpo: vincendo sarebbero stati praticamente salvi, ora sono quasi in B anche loro. Inutile dire che questi due risultati hanno ammutolito entrambe le tifoserie.
Dopo il fischio finale bordate di fischi per i viola di Zoff, mentre noi non possiamo che applaudire i nostri ragazzi: la vittoria tanto richiesta non è arrivata, ma Bernardini e compagn hanno dato tutto e questo, alla fine, è l'importante.
Dopo un'ora di attesa la forze "dell'ordine" ci lasciano uscire. Tutt'altro che tranquillo il ritorno alla stazione....
Chidiamo ringraziando la società toscana, che con molto buon senso ha venduto i biglietti del settore ospiti a 10 euro, quando avrebbe poputo tranquillamente alzare il prezzo del tagliando... Che sia di esempio, bravo Dellavalle!
Ora ci aspetta la Roma.... Finchè siamo in corsa non dobbiamo assolutamente mollare, anche solo per il gusto di portarci magari dietro i bastardi giallorossi. Roma merda!

bax-monte
00mercoledì 27 luglio 2005 10:41
questi racconti sono molto belli, mi ha molto colpito il racconto "bergamaschi a Paletrmo"...mi sono immaginato la loro situazione, loro circondati da un'intero stadio che li lanciava dietro di tutto!io sinceramente in quel momento non vorrei esser stato al loro posto!comunque per loro massimo rispetto che anche se la squadra non è mai andata bene (o quasi...) sono sempre stati vicini a questa

[SM=x397203]
RUDY.14
00mercoledì 27 luglio 2005 12:56
bergamaschi a lecce (erano in 150)
E rieccoci. Nemmeno il tempo per rifiatare, e di nuovo in giro per l'Italia. Infatti dopo la trasferta di mercoledì a Messina, ci si rimette subito in viaggio per Lecce. La nostra presenza è in calo: 120 persone soltanto che si presentano sabato al ritrovo alla stazione dei treni. D'altronde si consideri il fatto che in meno di un mese e mezzo abbiamo dovuto affrontare trasferte del calibro di Palermo, Messina, Roma, ancora Messina,ed ora Lecce, con conseguente dispendio di soldi, energie e ferie, in più con una squadra che fa di tutto per mettere alla prova il nostro attaccamento alla maglia.
Il viaggio passa molto rapidamente e, dopo che a noi si sono aggiunti una decina di bergamaschi rimasti al sud dopo la trasferta di mercoledì, arriviamo a Lecce di prima mattina. Qui veniamo lasciati all'interno della stazione per circa tre ore nell'attesa di essere portati allo stadio. Nonostante tutto veniamo trattati discretamente dalla forze del (dis)ordine che, come già successo nelle nostre precedenti trasferte in questa città, si dimostrano disponibili e tranquille (finalmente!!!). Nel trasferimento allo stadio non si verifica il benché minimo problema né con loro, né con gli ultras di casa.
Ci si accorge subito di quanto il pubblico di Lecce sia diverso da quello visto in altre recenti trasferte al sud: un pubblico "caldo" che, a parte i soliti insulti, non ci riserva un trattamento particolare. D'altronde a Lecce sono abituati alla serie A ed anche gli ultras si distinguono per discreta mentalità, lanciando cori contro la repressione e non coprendoci quando anche noi intoniamo gli stessi cori. Il loro colpo d'occhio è molto bello: coloratissimi con parecchie bandiere e striscioni nella loro curva, anche se nel resto dello stadio la gente è un po' poca nonostante i prezzi stracciati per l'occasione (ma questo è un problema che riguarda un po' tutti gli stadi per colpa delle pay-tv). Noi stiamo in silenzio per i primi 10 minuti per protesta contro la repressione, ed esponiamo un unico striscione "LUNGA VITA AGLI ULTRAS", mentre i leccesi si distinguono per cori molto potenti. Cominciamo anche noi a cantare riuscendo a farci sentire spesso, ma anche a divertirci parecchio, non tanto per l'andamento della partita, ma per il coinvolgimento dato dai nostri cori, alcuni ripetuti fino quasi alla nausea. Il tifo è l'opposto della partita: infatti se i nostri sono come al solito in svantaggio sul campo, i tifosi di casa si perdono un po' per strada, per riprendersi soltanto verso metà del secondo tempo, inneggiando alla loro squadra anche una volta terminato il match. Noi manteniamo per tutta la partita un buon livello nonostante il nostro numero sia un po' esiguo e nonostante la partita si concluda con l'ennesima sconfitta. Il trasferimento alla stazione, così come all'andata, non causa il benché minimo problema ed il rientro in treno a Bergamo avviene nella più assoluta tranquillità alle prime luci di lunedì mattina.
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Ultras Italia
00lunedì 1 agosto 2005 18:43
Cagliari-Milan 1991-92
Questo secondo me è uno dei più bei racconti ultras. Sgrammaticato al massimo, e forse questo rende ancora di più l'idea, purtroppo non si può riportare qui perché protetto, è un po' lungo ma vale veramente la pena di leggerlo

Furiosi
Ultras Italia
00lunedì 1 agosto 2005 18:53
1992-93 Pontecurone (milanisti contro doriani)
Una domenica di giugno del 1993, all'altezza di un piccolo paese della linea ferroviaria tra Milano e Genova, si incrociano due treni.
Sul primo si trovano ottocento tifosi sampdoriani diretti a Brescia per assistere alla partita Brescia-Sampdoria. Sul secondo vi sono altrettanti tifosi milanisti, che si stanno recando nel capoluogo ligure per l'incontro Genoa-Milan. A causa di alcuni lavori in corso i due convogli sono costretti a procedere, per un certo tratto, a velocità ridotta, permettendo alle due tifoserie di riconoscersi e scambiarsi i primi insulti dai finestrini. E' questione di un attimo. I freni di emergenza vengono tirati e i due treni sono obbligati a fermarsi in aperta campagna. In pochi istanti scoppia una vera battaglia tra le opposte fazioni e alla fine degli scontri si conteranno 60 feriti e 50 arresti.(scritto senza punteggiatura)


Stavamo andando a Genova era l'ultima partita non eravamo tantissimi il campionato era già vinto saremo stati 6 o 700 tutti in pantaloncini corti tutti molto estivi non eravamo tantissimi perché vai solo a fare la presenza il campionato era già vinto e andavamo a festeggiare definitivamente la vittoria
siamo lì sul treno speciale e Fischione sta leggendo a alta voce sul giornale oggi 2000 tifosi della Sampdoria partono per Brescia al seguito della loro squadra io sto guardando fuori dal finestrino il nostro treno andava pianissimo improvvisamente incrociamo un treno che viene nell'altro senso è pieno di bandiere bianche e blu sono le bandiere della Sampdoria anche loro vedono il rossonero delle nostre bandiere urla da una parte e dall'altra i più svelti di noi i più svelti di loro tutti a tirarsi monetine sentivi tin tintin contro i finestrini i treni continuano a sfilarsi piano ma di colpo il fischio qualcuno ha tirato il segnale d'allarme il nostro treno si inchioda io ero in una carrozza in testa ho messo la testa fuori dal finestrino vedevo il loro treno che continuava a sfilare di colpo un altro fischio anche il loro treno s'inchioda le loro ultime due carrozze ferme di fronte alle nostre ultime due carrozze ferme
loro hanno avuto il vantaggio di scendere per primi sono scesi giù e hanno cominciato subito a tirare i sassi contro le nostre carrozze dove la gente non riusciva a scendere per le sassate e in risposta da noi volavano urla insulti è partito un coro che diceva
Si sente puzza di pesce
avete il mare inquinato
bastardo blucerchiato
finché sono arrivati quelli delle altre carrozze correndo verso il fondo del treno anche loro lanciavano i sassi e lì ci sono stati i primi scontri corpo a corpo si parla di 5 accoltellati lì subito nei primi minuti per cui si sono prese le distanze loro avevano il vantaggio che i sassi ce li avevano loro perché li potevano prendere dal binario alla fine del loro treno e ce li tiravano direttamente in faccia una sassaiola incredibile loro avevano un sacco di ragazzini che non hanno mai smesso un secondo di tirare sassi per cui ci sono stati molti feriti nostri da sassata anche abbastanza gravi perché quelle sono pietre abbastanza pesanti
noi per proteggerci ci siamo messi dietro la siepe di fianco ai binari c'era lì un campo con un cantiere e in questo cantiere c'erano tutti gli arnesi lasciati lì per il lunedì di ripresa del lavoro c'erano picconi vanghe roncole un'ascia badili forconi zappe tutto un armamentario c'erano i bancali con delle tegole di 5 chili io in un primo momento avevo pensato che era la solita cagata pensavo tanto c'è la polizia sul treno e si ripartirà subito comunque scendo mi avvio io ero in testa al treno mi avvio verso il fondo dove c'erano gli scontri qualcuno di noi aveva un lanciarazzi vedevo partire questi razzi verso di loro vedevo il cielo giù in fondo tutto bianco di sassi come se nevicava ma dal cantiere i nostri potevano tirare solo i sassi che gli arrivavano li raccoglievano e glieli ritiravano quando sono arrivato al cantiere ho visto Bubo e Marabù indaffarati con le tegole da 5 chili Bubo il colosso prendeva una tegola in mano tutti dicevano ma aspetta spezzale se pesano meno le tiri più lontano ma lui si metteva li dietro la siepe e hop gliele lanciava a colpo sicuro con un lancio a campana
arrivavano sassi da tutte le parti gli sbirri che erano sui due treni non sapevano cosa fare e hanno cominciato a lanciare sassi anche loro a un certo punto gli sbirri stavano in mezzo e tiravano i sassi ai doriani che stavano sul binario e a noi che stavamo nel campo dietro la siepe noi non li vedevamo e pensavamo che erano i doriani e i doriani pensavano che eravamo noi ma poi a un certo momento tutti si sono messi a gridare sono gli sbirri sono gli sbirri e quelli si sono presi sassate e tegole da tutte le parti e hanno dovuto scappare via poi i nostri hanno fatto come gli antichi romani cioè hanno fatto la testuggine con i bancali di legno se li mettevano davanti per ripararsi dai sassi e così andavano avanti solo che ci sarebbero voluti tanti bancali per andare avanti tutti insieme perché tu vai avanti in 5 dietro a un bancale poi arrivi là e sei solo in 5 mentre loro sono in 200 che ti stanno là a aspettare e allora si andava avanti solo un po' poi si tornava indietro
ma poi abbiamo visto che anche lì nel campo la situazione per noi era impossibile perché davamo il fianco ai loro sassi noi eravamo in basso loro ci bombardavano di sassi continuamente e noi non riuscivamo a arrivare a contatto a caricarli c'erano i nostri ragazzini quelli che ci vengono sempre dietro ragazzini di 10 11 anni che a un certo punto hanno deciso di fare un attacco alla sinistra del treno dove c'era un campo di patate lì il terreno per arrivare ai binari era molto più ripido di quello del campo hanno gridato Falco Falco noi stiamo andando quanti siete siamo in 7 venite via che se vi prendono vi massacrano li continuavano a piovere sassi ma un certo punto abbiamo visto che contro i doriani arrivavano sassi anche dall'altra parte erano i ragazzini che con le tasche piene di sassi si erano messi uno sulle spalle dell'altro dietro la siepe e tiravano i sassi appena abbiamo visto questo giù anche noi in questo cazzo di campo di patate e li sono continuati gli scontri tra le patate
poi però decidiamo di lasciare il campo c'era una casa un po' più in là dove loro con i sassi non ci arrivano abbiamo preso su un po' di picconi di vanghe di forconi ma appena i doriani hanno capito che quello era il nostro obiettivo sono corsi anche loro in massa verso la casa e sono riusciti a arrivarci per primi perché erano più vicini e così quando il Picchio e Tuffetto con una decina dei nostri sono arrivati loro erano già li in 40 con aste di bandiere mazze bastoni per cui noi siamo dovuti arretrare fino all'angolo della casa poi però sono arrivati i rinforzi perché quando ci hanno visto lasciare il campo la gente rimasta sul treno si è resa conto dell'ampiezza che aveva preso lo scontro e hanno cominciato a avere paura che se noi là fuori venivamo sopraffatti i doriani potevano arrivare fin sul treno allora sono scesi in massa e quando ci hanno raggiunti siamo partiti tutti senza neanche metterci d'accordo e tutti gridavano dai dai e siamo partiti ci siamo buttati su di loro gridando
lì era un orto non era un prato normale era un vero orto con la terra smossa le piantine in fiore il terreno franoso e loro scappando inciampavano e cadevano e per loro era la fine noi giù coi badili e le zappe alla fine siamo riusciti a avere la meglio abbiamo fatto 9 cariche le ultime bastava che facevamo la mossa e scappavano via subito mollavano giù tutto non è come quando indietreggi tatticamente perché dici adesso arrivano è meglio che ci pigliamo un po' di spazio così ci possiamo muovere meglio ma loro no loro era il panico se avevano in mano un bastone lo buttavano per terra lasciavano cadere i sassi e scappavano via dove capitava i loro capi s'incazzavano c'era uno di loro Balucco che urlava il primo che scappa prende le mazzate dobbiamo restare qui tutti uniti li chiamava diceva non scappate stronzi ma alla fine dopo l'ultima carica sono scappati via tutti dalla casa anche Balucco e noi abbiamo conquistato la casa
c'era questa poliziotto che era di scorta sul nostro treno vice commissario o qualcosa del genere in borghese braccialettino simpatica di sinistra molto disponibile anche un po' scema e durante una pausa degli scontri viene lì da noi sul campo di patate faceva un caldo della madonna eravamo coperti di sudore di fango fino agli occhi viene lì da noi tutta concitata col suo radiolone in mano ragazzi dice per favore adesso basta potete smetterla avete vinto siete stati bravissimi lo scriverò anche nella mia relazione che grazie al buon senso dei tifosi rossoneri così ha detto testuali parole si è evitata la strage allora Nibbio o era Verdone non mi ricordo le fa ma che cazzo dici stai dicendo seriamente sì sì io è da mezz'ora che vi sto guardando se voi invece di fermarvi ogni volta dopo una carica andate avanti questi qua li mandate fino a Milano a piedi li mandate ha detto
poi decidiamo di lasciare l'orto e di attraversare il campo per tornare sul treno ma lì di nuovo siamo intrappolati da loro che lanciavano i sassi dai binari a un certo punto ho visto Maribù mostruoso enorme che è partito era preso dai fumi dell'alcol o da chissà cosa è partito da solo verso i doriani con una mazza in mano l'ho visto passare a 80 all'ora urlando c'erano 3 celerini del treno che erano li tra noi e loro Maribù gli è passato in mezzo e uno di loro appena l'ha visto arrivare gli ha tirato una manganellata in faccia gli ha aperto il labbro uno schizzo di sangue Maribù ha guardato lo sbirro non ha sentito niente in quel momento e tutto pieno di sangue braaang gli ha spaccato la mazza in testa questo qua non aveva il casco aveva il berretto è andato giù in ginocchio le mani sulla testa è rimasto lì un attimo poi è andato giù piatto
Maribù mostruoso enorme lancia un urlo tira fuori una specie di punteruolo che aveva preso a un doriano che aveva tentato di infilzarlo e si china sul poliziotto steso auuugh tu sei un fango e glielo pianta in una gamba gli altri due sbirri cercavano di bloccarlo arriva l'Argo di Modena gli ha tirato un cazzotto in faccia al primo sbirro che l'ha devastato sono arrivato io e giù con un bastone sulla mano dell'altro che molla il manganello per gli sbirri lì non era una bella situazione se la gente s'incazzava rischiavano il linciaggio erano in 20 lì c'erano quasi 2000 persone che si stavano picchiando e se gli viene in mente di prendersela con loro in un momento partono 2000 sassi contro gli sbirri e li fanno a pezzetti li seppelliscono ma proprio in quel momento si è visto un movimento tra gli alberi in fondo al campo sono arrivati i rinforzi arrivavano in rinforzo i carabinieri dei paesi vicini
sono arrivati da Novara Vercelli Alessandria sono arrivate un sacco di macchine camionette e a un certo punto ci siamo visti sbucare da in fondo al campo un cicciottello grasso con una maglia gialla jeans e un bastone in mano veniva su verso di noi correndo dritto e gridava qualcosa ma nel casino non si capiva cosa gridava subito dopo sbuca dietro a lui un carabiniere col pizzetto 15 o 20 metri dietro a lui sembrava che rincorreva un doriano che scappava in quel momento li davanti c'erano 5 o 6 poliziotti e quando questo qua con la maglia gialla è arrivato all'altezza dei poliziotti questi hanno cominciato a tirargli le manganellate l'hanno ammazzato di botte e mentre gliele tiravano lui gridava e allora abbiamo capito che stava gridando sono un carabiniere sono un carabiniere e l'altro che lo inseguiva gridava è un collega è un collega ma ormai il patatrac era fatto appena hanno realizzato i poliziotti si sono tirati indietro e l'hanno lasciato lì tutto pesto barcollante e allora siamo arrivati noi lì dove l'avevano lasciato
tutti addosso ah sei un carabiniere prendi questo dovevi vedere gli abbiamo fatto il mucchio intorno vedevi solo bastoni spranghe che volavano è arrivato l'altro col pizzetto cercava di tirarci indietro io gli ho tirato una sassata in testa a palombella perché se lanciavo dritto prendevo sicuramente uno di noi in quel groviglio di teste di bastoni tutti che si agitavano in mezzo alla polvere che si alzava dal prato e l'ho visto bene che andava giù lesso poi torniamo indietro ancora ma adesso basta dopo due ore non ne potevamo più dalla stanchezza eravamo sporchi sudati stanchissimi abbiamo detto adesso basta ragazzi qua adesso ce ne andiamo fuori dai coglioni e abbiamo cominciato tutti a tornare sul treno sempre scambiandoci insulti e sassi a un certo punto sento uno che mi chiama giro lo sguardo e vedo una maschera di sangue era Codone si era preso un sasso in mezzo alla faccia si teneva la faccia con le mani piene di sangue
adesso basta adesso andiamo via tutti la g ente cominciava a risalire sul treno sentivi bang bang gli ultimi sassi che arrivavano sul treno mentre risalivamo improvvisamente urla ci giriamo e vediamo sul campo un'ottantina di doriani coi bastoni che erano partiti di corsa perché in quel momento sul campo erano rimasti indietro solo Nibbio e Zigolo e una ventina dei nostri vediamo i doriani che partono su di loro e dal nostro treno è salito un ululato non ce la facevamo più ci avevano rotto i coglioni però tutti giù di nuovo dal treno in 10 secondi 300 persone giù nel prato anche chi prima non era sceso basta giù tutti a corrergli contro anche Erasmo il cane ubriacone si è lanciato giù tutto storto abbaiando eccitatissimo loro si sono fermati di colpo si sono girati e via sono scappati via tutti li abbiamo inseguito un po' loro scappavano correndo senza girarsi senza fermarsi qualcuno è arrivato correndo fino al paese vicino
eravamo furiosi e sullo slancio abbiamo fatto l'assalto al loro treno siamo saliti sulle ultime carrozze e abbiamo distrutto tutto erano vuote erano scappati e avevano lasciato li tutto abbiamo preso tutto bandiere della Sampdoria sciarpe zaini giubbotti buttavamo giù tutto dai finestrini poi abbiamo spaccato i vetri dei finestrini c'erano i nostri ragazzini con le bandiere della Sampdoria sui binari che gliele sventolavano ai doriani che erano giù in fondo con la bava alla bocca a un certo punto in una carrozza a metà del treno c'è stato un poliziotto che per il panico si è messo a sparare si è sporto dal finestrino con la pistola e ha scaricato il caricatore allora noi siamo risaliti tutti sul nostro treno che è ripartito cantando
Vinciamo
vinciamo vinciamo perché
è forte il nostro Milan
cantiamo
cantiamo cantiamo perché
è il nostro grande amor
perché secondo la logica ultra diceva Verdone mentre il treno stava viaggiando verso Genova secondo la nostra logica siamo noi che abbiamo vinto perché va bene che lo scontro è stato giù a terra però alla fine siamo stati noi a salire sul loro treno e a conquistarlo eh sì perché secondo la logica dei pirati diceva Germano siamo stati noi che abbiamo fatto l'arrembaggio per cui in conclusione dico io sono loro che hanno perso perché hanno dovuto mollare il treno hanno dovuto mollare le loro bandiere le loro cose mentre noi non abbiamo mollato niente a parte i feriti che ce ne sono tanti da tutt'e due le parti però non c'è stato nessun arresto nessun ricoverato dunque siamo noi che abbiamo vinto ci diciamo e ciliegina sulla torta si apre lo scompartimento e c'è lì la poliziotto di prima che dice siete degli stronzi di merda ma gli avete fatto un culo così.


enricotv
00lunedì 1 agosto 2005 19:00
Quella di Pontecurone è davvero fantastica.. L'avevo già letta.
Pensate che tempo fà sono andato a vedermi Milan-Sampdoria e in curva sud è spuntata una bandiera della Doria, sventolata con sotto lo striscione "souvenir di Pontecurone" e i Milanisti che cantavano "la bandiera della doria non c'è più" sulle note di i campioni dell'italia siamo noi
markdossutv
00martedì 2 agosto 2005 01:14
si l'avevo letta pure io mi pare su ultras milan.it ..è veramente forte! una vera guerra[SM=x397175]
Istrana
00mercoledì 27 dicembre 2006 18:05
ATALANTA/ROMA0-0
1984/85

"Vieni a Bergamo?" Quella domanda, così improvvisa non me l'aspettavo. Anzi, speravo che nessuno me la facesse. Vaglielo a dire ai miei che vado a Bergamo. Come minimo a mia madre le prende un colpo secco. E mio padre, poi. Quando ho fatto la mia prima trasferta, Fiorentina/Roma, lui era venuto con me. Io non volevo, ma lui è venuto lo stesso. Beh, 11 accoltellati, scippi in curva, treno distrutto. Non esattamente quella che si può definire una trasferta tranquilla...
"Sì, vengo". E' andata. E mo' che faccio? Dò buca? Eh no, pensa che figura di merda... Eppoi io a Bergamo ci voglio andare. Sì, insomma, un trasferta oltre i 300 Km., mica una cosa da mocciosi.
"Vabbè, allora partiamo a mezzanotte dalla sede della Roma, all'Aventino".
"OK, ci vediamo lì".
* * *
"Dove vai tu??? A Bergamo?? Con tutto quello che succede? Ma che ci vai a fare?"
"Ma no papà, non ti preoccupare, siamo gemellati con gli atalantini, non succede nulla.... partiamo col pullmann".
"Io non sono d'accordo, quindi, se vai, sappi che io non sono d'accordo".
Mica semplice a 18 anni appena compiuti sfuggire ad un simile ricatto psicologico.
Epperò bisogna pure dare uno strappo qualche volta.
Già mio padre mi aveva vietato la Sud e mi aveva fatto la tessera della Tevere dopo che aveva trovato un quadernino dove appuntavo diligentemente tutte le scritte che leggevo sui muri di Roma o all'Olimpico. Capirai, c'era di tutto, dal "Forza Roma" all' "ammazziamoli tutti quei bastardi"....
Comunque, come divieto non è che avesse funzionato: in Sud ci andavo lo stesso con la tessera della Tevere....
Però insomma ora basta. Io sono della Roma, allo stadio la prima volta mi ci hai portato tu, e pure tu saltavi sulle panche di legno dell'Olimpico quando la Roma segnava... Io mi sono adeguato. E magari sono andato oltre. Perché quando ero bambino prima di andarmene dall'Olimpico mi voltavo sempre per vedere quel prato verde, era l'ultima cosa che volevo vedere prima di tornare a casa, volevo rimanere con il ricordo di quel prato verde nella mente il più possibile, fino alla prossima domenica.
E quindi Bergamo.
A mezzanotte i miei mi accompagnano al pullmann con la faccia preoccupata. Non conosco nessuno ma faccio la parte di quello sicuro con i miei, così si risollevano. Manco partissi per la guerra.
Tra l'altro sono il più piccolo e non è che capitare in un pullman per Bergamo in un gruppo come il CUCS di quei tempi sia proprio il massimo... Intendo dire che sono tutti amici tra loro, alla millesima trasferta e questo mi fa sentire un pò in imbarazzo. E' per questo che preferisco il treno: puoi andare dove ti pare o puoi stare da solo, non sei obbligato alla compagnia.
Ma finalmente si parte. Il clima non è certo da educande: superalcolici e fumo denso che ti entra dentro, canti e risate, "incitamenti" all'autista e via così. Non riesco a dormire e in realtà manco voglio dormire... Voglio godermi tutto attimo per attimo. Ma finalmente si arriva. Senza nessuna scorta arriviamo proprio sotto la nostra curva. Qualcuno è arrivato con la macchina viaggiando come noi tutta la notte, e ora dorme per terra. Uno tra i più anziani mi porta con sé in un piccolo bar dove gli "indigeni" chiaccherano tra loro. Il bergamasco non si capisce proprio. E' un'altra lingua. Fatto sta che dopo un po' andiamo al bar delle Brigate Nerazzurre, vicino allo stadio. Lì troviamo i capi delle Brigate, tra cui la biondina (Francesca?) con cui si chiacchera e si scherza. Ci avvertono che nella loro curva c'è un nuovo gruppo, i Wild Kaos, che del gemellaggio proprio non ne vogliono sapere e che quindi "vi prenderanno in giro per la faccenda del Liverpool". OK, avvertiti.
Entriamo nella nostra curva, in mezzo agli atalantini e senza alcuna scorta o cordone di guardie attorno. Si mettono gli striscioni e, iniziata la partita, restiamo tutti in piedi a tifare. Due pullman, siamo più o meno un centinaio. I bergamaschi del luogo però, non abituati a seguire la partita in piedi, iniziano ad incazzarsi. In teoria dovrebbe essere la curva più tranquilla, quella, un po' come la nostra curva Nord. Invece i bergamaschi locali, non ultras per intenderci, se la litigavano proprio. A dirla tutta inizia uno di noi, precisamente la persona con la camicia a scacchi bianca e nera nelle foto qui sotto (dopo tanti anni si può dire!) che prende a cintate in faccia uno dei bergamaschi che si lamentavano. E' il parapiglia, anzi è proprio il caos. Botte da orbi e folla ondeggiante. La stessa persona che mi aveva portato al bar si rende conto che la situazione, per un pischello alle prime armi come me, non è delle migliori e mi fà "vieni con me".
Detto questo mi porta in un punto leggermente più isolato e da lì assisto al Far West, consapevole di non potere partecipare ma fermamente convinto, da quel momento in poi, del perchè poi diventa inevitabile vendicarsi alla prima occasione utile. Nel frattempo, visto il parapiglia, i Wild Kaos pensano bene di caricarci, entrando in curva. Ricorderò sempre l'immagine del famoso ciccione dell'Atalanta con la maglia n. 3 e con un paletto del "divieto di sosta" in mano. Gli atalantini se ne vanno con lo striscione Ultrà Roma, e vedo gli anziani del gruppo veramente contrariati dell'accaduto. Senonché la leggenda dice che Geppo sia andato dall'altra parte a riprendersi lo striscione ed in effetti lo striscione stesso è tornato a casa con noi. Comunque interviene la polizia che ci fa un cordone attorno. E poi l'uscita in 100, circondati dai poliziotti, con gli atalantini che sbucavano da ogni vietta... e gli sforzi per cercare di superare il cordone delle guardie... e le suore con una scolaresca asserragliata mentre noi passavamo gridando con tutto il fiato in gola "Serie B"... e le sciarpe sul volto, e i sassi che arrivavano da tutte le parti...
Ripartiamo.
Penso "a casa mia si saranno cacati sotto", la radio aveva parlato dei violenti scontri e il telefonino ancora non era stato inventato.
E' notte fonda quando torniamo a Roma. Gli autobus non ci sono e prendo un taxi per tornare a casa. Il tassista mi guarda strano e io gli vorrei dire "nun pòi propio capì che cazzo è successo a Bergamo", ma non capirebbe...
Sono le 2:30 quando sto a letto...
So' già che dovrò aspettare del tempo prima di poter dire a mio padre "vado a vedere la Roma fuori".
Il custode della cripta
00mercoledì 27 dicembre 2006 22:51
Qui gli empolesi descrivono la loro trasferta a Treviso:
www.tifonet.it/empoli/rangers/avversari/treviso.html
centro storico
00giovedì 28 dicembre 2006 12:16
Re:

Scritto da: Il custode della cripta 27/12/2006 22.51
Qui gli empolesi descrivono la loro trasferta a Treviso:
www.tifonet.it/empoli/rangers/avversari/treviso.html

ah ma è vecchissima...mi ero strailluso che fosse quella dell'anno scorso...li mortacci tua [SM=x397155]
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