Treviso, è partita la nuova grande avventura
È suonata ieri la campanella per il nuovo Treviso. Davanti ad almeno un centinaio di tifosi entusiasti è iniziata la terza era Pillon: 30 elementi si sono radunati al Tenni per partire verso il ritiro di Sluderno, in Val Venosta, dove la squadra rimarrà fino al 4 agosto. Tanti i volti noti ma pure quelli nuovi, ben 13 alla fine tra acquisti e rientri. Poco prima della partenza del pullman è arrivato anche il gigante Giuseppe Scurto difensore del Chievo, che raggiungerà però la squadra lunedì assieme a Maa Boumsong e Fava, vittima di gastroenterite.
Assenti pure Mallus, che si accaserà alla Reggiana, e Florian, in attesa di trasferimento pure lui. Si è fatto attendere fino all'ultimo Andrea Russotto, i cui procuratori si sono intrattenuti a discutere i termini della sua permanenza in biancoceleste dopo che il Treviso ha acquisito il cartellino del giocatore dal Bellinzona. Grandi applausi all'uscita della squadra, ovazione al passaggio di Bepi Pillon, tanta curiosità di conoscere i nuovi arrivi, da Smit a Venitucci,
dai cognati Trotta e Baccin al rientrante Alessio Sestu, fino a Dal Canto e Scaglia. Sorridente come sempre l'abbronzatissimo mister Pillon, accolto anche dal vicesindaco di Treviso
Giancarlo Gentilini e l'assessore allo sport della Provincia Speranzon:
"Ai giocatori dico che devono dormire con la maglia del Treviso, devono tenerla anche quando fanno l'amore - ha esordito Gentilini - il Tenni non deve essere terra di conquista per nessuno, quest'anno voglio vedere il fuoco e le scintille sotto i tacchetti, Pillon deve riportare l'amore per il calcio a Treviso". Il Baffo di Campocroce ha raccolto la palla al balzo: "La società è stata eccezionale ottenendo quello che noi tre insieme, io, il presidente Setten e il direttore Gardini, ci eravamo posti come obiettivi. Grande merito va ai sacrifici del presidente, ora sta a noi dimostrare sul campo che li valiamo. La nostra è senza dubbio una squadra competitiva, abbiamo preso giocatori che per la categoria sono eccellenti. Quello che mi piace è l'entusiasmo che sento. A cosa puntiamo? Credo che ci siano 7-8 squadre che possono fare un campionato di vertice. Chievo, Lecce, Mantova, Brescia, Bologna... puntano dritte alla serie A. Noi però in questo gruppo possiamo starci. Il mio primo obiettivo comunque è fare del buon calcio e rispettare il programma triennale". E ora l'allenatore avrà tre settimane per decidere quali dei 30 elementi faranno parte della rosa dei 21: "Lavoreremo duro sotto l'aspetto fisico e per creare spirito di squadra. Tra amichevoli e Coppa Italia arriverà la condizione, ma il vero Treviso lo vedremo ad inizio campionato".
www.ilgazzettino.it