Giornale di Brescia
È stato caratterizzato da violenti scontri tra le forze dell’ordine e i tifosi del Brescia il dopo-partita del Bentegodi. Prima allo stadio, ma soprattutto poi alla stazione ferroviaria, si sono vissuti momenti di forte tensione, sfociati in cariche della Polizia: il bilancio finale della giornata parla di due feriti ricoverati in ospedale, uno dei quali, un trentenne residente a Castenedolo, in condizioni serie, e di una decina di persone in stato di fermo. Le tensioni sono cominciate prima dell’inizio della partita, quando i tifosi del Brescia hanno inutilmente chiesto alle forze dell’ordine presenti allo stadio di consentire a otto di loro, non muniti di biglietto, di poter acquistare il tagliando di ingresso. Applicando alla lettera le disposizioni del decreto Pisanu, le forze dell’ordine non hanno permesso l’acquisto: per protesta tutti gli ultras del gruppo Brescia 1911 sono rimasti fuori dai cancelli, senza assistere alla partita. Dopo la conclusione del match si sono verificati i primi scontri. Secondo la ricostruzione fornita dalla Questura di Verona, un gruppo di ultras del Brescia avrebbe tentato di entrare a contatto con la tifoseria scaligera. Le azioni di contenimento delle forze dell’ordine hanno scongiurato tale eventualità ed hanno portato al fermo di dieci persone, la cui posizione è ora al vaglio dell’autorità. Gli ultras del Brescia sono stati quindi fatti salire sui pullman che li hanno trasportati alla stazione ferroviaria di Porta Nuova. A questo punto le versioni fornite dalla Polizia e dagli ultras, una cui delegazione ci ha raggiunto in redazione, divergono. Secondo quanto riferito dalla Questura della città scaligera, gli ultras del Brescia si sarebbero rifiutati di salire sul treno se prima non fossero stati rilasciati i loro compagni trattenuti in stato di fermo. Pretendendone la liberazione, avrebbero dapprima iniziato alcune azioni di disturbo contro gli agenti e quindi invaso i binari, per impedire la partenza del convoglio ferroviario diretto a Brescia. Dopo più di un’ora e dopo qualche tafferuglio, che ha determinato feriti sia tra le forze dell’ordine che tra i tifosi, il treno è finalmente partito. Gli ultras bresciani sostengono invece che, una volta arrivati in stazione attorno alle 18,45, si sono limitati a chiedere spiegazioni circa la posizione dei compagni in stato di fermo, senza aver posto condizioni per la partenza del treno. Quindi riferiscono che la Polizia ha effettuato una prima, violenta carica, nel corso della quale il trentenne di Castenedolo è rimasto gravemente ferito. Il ragazzo - sempre secondo il racconto degli ultras bresciani - sarebbe rimasto a terra in stato di apparente incoscienza per una ventina di minuti, prima di venire soccorso dal personale di un’ambulanza, che lo ha trasportato all’ospedale Borgo Trento, dove è stato sottoposto ad un intervento chirurgico alla testa per rimuovere un ematoma. Le sue condizioni, a quanto si è appreso, sono gravi. Dopo i soccorsi prestati al ferito, la Polizia avrebbe caricato nuovamente i tifosi bresciani, anche dopo che alcuni di essi già erano saliti sul treno. Dopo la partenza, avvenuta attorno alle 20,50, il treno si è poi fermato a Desenzano dove un’ambulanza ha raccolto un altro tifoso bresciano che aveva riportato un trauma cranico: le condizioni del giovane ricoverato all’ospedale di Desenzano non destano preoccupazione.