Ecco la risposta di Ravezzani
(Fabio ravezzani per tmw)
Rispondo a quei telespettatori preoccupati per il futuro di Qsvs dopo
le notizie allarmistiche dell'Ansa.
Tranquilli, cambierà qualcosa, ma il programma resterà lo stesso.
Mi spiego meglio. Un collega dell'Ansa legge il regolamento della Lega
Calcio sulla nuova stagione sportiva per le tv locali e sobbalza: c'è
scritto che è fatto "divieto assoluto di effettuare tele-
audiocronache".
Essendo un collega poco attento (per non dire di peggio) si dimentica
il dovere etico-professionale di fare un paio di verifiche (con noi o
con la Lega) e sentenzia: clamoroso, da quest'anno fine dei programmi
di calcio la domenica sulle tv locali.
Avesse fatto lo sforzo di informarsi prima di scrivere, avrebbe
scoperto che il "divieto assoluto di effettuare tele-audiocronache"
c'è sempre stato.
Quindi nessuna novità: la frase è presente nei contratti con la Lega
degli ultimi lustri.
Se poi avesse seguito un po' i nostri programmi, lo sciagurato
collega, si sarebbe accorto che non sono fatti di tele-audiocronache,
ma che hanno la bellezza di 8 opinionisti in studio che commentano il
racconto delle fasi salienti effettuato da un cronista. Dunque è un
dibattito sulla partita con le fasi principali raccontate in diretta,
ninet'affatto una tele-audiocronaca. Non a caso in tutti questi anni
siamo andati in onda e abbiamo sempre rinnovato il contratto con la
Lega Calcio.
La vera novità, invece, è che da questa stagione la Lega ci impedirà
di accedere negli stadi con le nostre telecamere. Questo perché
l'incompetente e petulante Giovanna Melandri ha ben pensato di varare,
3 anni orsono, un decreto legge che equipara la partita di calcio a
un'opera dell'ingegno e non a un evento sportivo.
In questo caso, chessò, Milan-Inter, non viene più considerata sport
ma cinema o teatro (non male per una ex ministra dello sport, vero?).
Questo ha offerto il destro ai club per escludere le emittenti locali
che prima avevano il diritto di cronaca, cioè di riprendere almeno gli
spalti in quanto fonte di interesse collettivo. Ora non più. Per Lega
Calcio anche i tifosi sono proprietà dei club e quindi se li è
letteralmente venduti.
Paradosso? Non ci credete? Invece è così. Chi paga il biglietto e va
allo stadio, diventa attore della partita, al punto tale che la Lega
se lo rivende alle tv che pagano per riprenderlo. Poi ci dovranno
spiegare, magari, perché i biglietti costano sempre di più....
Ma non è finita. Volete restare ancor più a bocca aperta? Ascoltate:
gli spalti ripresi durante le partite di campionato, sono stati
acquistati dalla Rai. Sì, la Rai per la quale tutti paghiamo il canone
e con una parte di esso è stata formulata un'offerta per avere
l'esclusiva degli spalti tagliando fuori le emittenti locali.
Questa esclusiva, oltretutto, non verrà quasi mai esercitata, perché
l'unico programma che ne fa uso è "Quelli che il calcio", che però si
collega e mostra gli spalti di serie A 2 o 3 volte in tutto, ma solo
la domenica pomeriggio. Quindi, cari telespettatori che mi state
leggendo, una parte del vostro canone è servita a dare alla Rai
l'esclusiva degli spalti di Milano, Torino, Roma eccetera, che però
non verrà mai esercitata. Quindi voi pagate perché vi sia tolto un
servizio che prima avevate gratis attraverso le tv locali.
Serve altro per dire che è uno scandalo?