Torino, l'addio a Riccardo e Alessio
TORINO - Dolore. Silenzio. Poi un applauso scrosciante. In migliaia, dentro e fuori il Duomo di Torino, hanno salutato così le bare di Riccardo Neri e Alessio Ferramosca, i due giocatori della Berretti della Juventus morti annegati venerdì scorso nel laghetto del centro sportivo di Vinovo.
Una tragedia tanto assurda quanto dolorosa. Che è costata la vita a due ragazzi che sognavano un futuro di successi. Il primo feretro, portato a spalle sui gradini della cattedrale di Torino, è stato quello di Riccardo Neri, in una cassa di mogano chiaro, sulla quale erano state adagiate la sua maglia con il numero 1 e due sciarpe, una della Juventus e una della Fiorentina. Subito dopo la bara bianca di Ferramosca.
Tanta gente, dunque, e anche la prima squadra della Juventus al gran completo, con i vertici societari, il presidente Giovanni Cobolli Gigli e l' amministratore delegato Jean Claude Blanc. Tra la folla anche un ex bianconero, Gianluca Zambrotta, ora al Barcellona. Ai lati dell'altare sono stati sistemati i gonfaloni listati a lutto di Juventus, Milan, Inter, Torino e Atalanta. All'ingresso le corone di alcune società sportive.
Poi, improvviso, si è alzato un coro da stadio. I nomi di Alessio e Riccardo gridati al vento, come quelli di due grandi campioni. Ad intonarlo i i tifosi della curva sud della Juve, che hanno voluto salutare così i due ragazzi. Poi di nuovo il silenzio. E il dolore.
Fonte:la Repubblica