da www.ilgazzettino.it
Premio promozione in A: il Treviso adesso si ribella
Il legale Stilo: «La società fa opposizione e chiede il giudizio di accertamento»
Treviso
Le dichiarazioni rilasciate al nostro giornale dall'avvocato Gianandrea Pilla di Milano, che difende gli interessi dei ventisei calciatori che hanno fatto causa al Treviso per un presunto mancato pagamento del premio promozione (un milione e mezzo di euro) in serie A, relativa alla stagione 2004/2005, hanno fatto arrabbiare, e non poco, Franco Stilo, legale della società di Setten.
«L'articolo dice Stilo - risulta fuorviante in quanto rappresenta fatti giudiziari non sussistenti non certo a causa dell'estensore ma per colpa dell'interlocutore».
Ci dica allora come stanno i fatti.
«Nel premettere che i tecnicismi giuridici non sono di interesse per il lettore, devo, comunque, precisare che il Treviso calcio non è stato mai condannato al pagamento delle somme cui il legale dei calciatori riferisce. I calciatori della stagione della promozione d'ufficio in serie A, tramite il loro curatore, hanno solo richiesto al tribunale di Treviso di vedersi attribuire un premio per la promozione in serie A, pur non avendola conquistata con le loro forze, dopo che la stessa domanda era già stata respinta dal Collegio Arbitrale della Lega Calcio Professionisti, con decisione pronunciata il 5 marzo 2007 e comunicata il 26 dello stesso mese e anno».
L'avvocato Pilla sostiene che la scrittura privata ha tre opzioni e una di queste premia la squadra in caso di partecipazione ai play off cosa peraltro che è avvenuta.
«L'accordo era infatti chiaro al riguardo, peccato che il legale dei calciatori si ostini a sostenere, forzandone il testo, che l'accordo medesimo si presti a diversa interpretazione perché le tre opzioni non esistono».
Cosa prevedeva l'accordo tra Setten e i giocatori?
«Le opzioni erano due. La prima: che il Treviso salisse in serie A direttamente e quindi arrivando al primo o al secondo posto. La variante era che la serie A arrivasse attraverso i play off, neanche questo è il nostro caso perché la promozione nella massima serie è avvenuta solamente a seguito di alcuni provvedimenti giudiziari che hanno penalizzato le squadre che avevano conquistato la promozione A sul campo».
Quali saranno le vostre prossime mosse?
«Ovviamente faremo opposizione e, al fine di far emergere la verità, il Treviso ha introdotto il giudizio di accertamento, sempre davanti il tribunale di Treviso, volto a definire una volta per tutte l'annosa questione».
Sembrate comunque tranquilli
«Nella maniera più assoluta perché siamo convinti della pretestuosità e infondatezza delle richieste avanzate dai calciatori e riponiamo quindi assoluta fiducia nelle decisioni della magistratura investita della questione».
Che idee vi siete fatti sulla vicenda?
«Meglio lasciar perdere perché è stato montato un caso che non esiste, devo peraltro rilevare che l'avvocato Pilla, legale dei calciatori ricorrenti, ha reso dichiarazioni che saranno oggetto di attenta valutazione per verificare se la condotta sia stata conforme alle regole della deontologia forense».
Giampaolo Zorzo