Presi con le bombe!!!
Intervista in esclusiva ad Oreste Cinquini
021 giugno 2011
Cinquini, come sta trascorrendo questi giorni a Venezia?
“Sono nella città più bella al mondo, ma purtroppo debbo rimanere in terraferma, perché sono qui per lavoro. Mi piacerebbe visitare il centro storico, ma ovviamente non ho tempo, peccato!”.
Che idea si è fatto in questi primi giorni dell’Unione Venezia?
“Che c’è molto da fare. Qui bisogna costruire tutto da zero. Per prima cosa bisogna creare delle basi solide, in particolare per quanto riguarda l’organizzazione societaria. Altrimenti non si va da nessuna parte. I due fallimenti hanno evidentemente avuto degli effetti negativi sul Venezia che si deve rifare una credibilità all’interno del mondo del calcio italiano”.
Sappiamo che è andato a visitare le strutture del Taliercio.
“Quando sono entrato in campo ho visto solo erba alta, avevo paura quasi quasi che venisse fuori all’improvviso un leone…Per non parlare poi degli spogliatoi….”.
Ma non sono iniziati i lavori?
“E’ stato buttato solo del diserbante, anche perché la società non sa ancora se sarà lei a gestire l’impianto. Anche con il Comune il discorso è ancora tutto aperto. Certo, ci sono delle buone prospettive, ma nulla di certo. Forse ad inizio luglio si saprà qualcosa. Sono andato anche a Vittorio Veneto, bella struttura, ma solo per il post-ritiro. Non è possibile mandare la squadra ad allenarsi lì, troppo lontano”.
Ha parlato con qualcuno, oltre che con la dirigenza?
“Certo, tutte persone che sanno il fatto loro. Ad esempio il dottore è davvero professionale, ma non ha una struttura per poter lavorare bene…Poi ho parlato anche con Mattia Collauto, non solo perché è il capitano, ma anche perché veneziano”.
A proposito di giocatori, quando si inizierà a parlare di mercato?
“Impossibile farlo ora, perché non si sa ancora in quale campionato si giocherà. Se, ad esempio, facessimo dei contratti non professionistici ai giocatori con l’ottica di preparaci per la serie D, se poi dovesse arrivare il ripescaggio non sarebbero più validi, così potrebbero rimanere per strada. Questo l’ho detto a Collauto e gli ho anche spiegato che vi sono anche molte altre questioni aperte per quanto riguarda la professione di giocatori di calcio. Ad esempio nel prossimo campionato in serie B le rose saranno ridotte, si libereranno molti calciatori che, in caso di ripescaggio si potrebbero benissimo accasare qui a Venezia. Per non parlare di quelli senza contratto a causa di fallimenti vari. Quindi finché non si saprà il destino del Venezia non è possibile aprire alcuna trattativa”.
A proposito di ripescaggio, che idea si è fatto?
“Presto per dirlo. Una prima indicazione ci sarà dopo il 24 giugno, ovvero giorno nel quale le società professionistiche dovranno dimostrare di aver fatto dei pagamenti relativi al 30 aprile. Se il numero di società inadempienti sarà alto, allora le possibilità del ripescaggio del Venezia aumenteranno. Comunque prima di fine luglio non vi sarà alcuna ufficialità e sino a quel momento sarà difficile lavorare. Come si vede sono davvero molti i punti ancora aperti”.
Con il presidente Korablin come è rimasto?
“Che quando tornerà gli presenterò una relazione. Gli dirò che cosa è indispensabile fare. Questo sia che io decida di proseguire la collaborazione, sia che io decida di non formare alcun contratto. Certamente se la squadra rimane in serie D non è il caso che io stia a Venezia. Comunque, alla fine, per costruire un bel progetto ci vogliono i soldi, ed è questo che dirò a Korablin”.
Lei siederebbe sulla poltrona di direttore generale, compatibile con la presenza di Andrea Seno come direttore sportivo?
“Presto per dirlo. Tutto da verificare. Comunque ci siamo anche parlati, perché Seno già lo conoscevo”.
Allora, buon lavoro.
“Grazie!”
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